sabato 26 marzo 2005

A Pasqua si risorge, no?

Pasqua=passaggio=resurrezione. Ma per risorgere bisogna morire, piccolo particolare. Bene, in questi giorni qualcosa, una parte di me e' morta. Posso/voglio/so risorgere. Non voglio suonare sinistro ne' ermetico ne' imploso ne' avviluppato. Soltanto festeggio questo momento un po' magico e tragico che e' la Pasqua, ogni anno. Soprattutto da quando e' diventata la ricorrenza della morte di mio suocero, 2002, riposi in pace.
Come dicevano gli immortali versi del mortalissimo poeta? "Something must break now, this life isn't mine, something must break, I wait for the time". Sic.
Risultato della lettera a mio padre? Zero. "Bravo, scrivi bene". E' proprio vero che la maggior parte delle lettere le scriviamo a noi stessi. Io dovevo scriverla, quella lettera chiarificatrice, ma per me stesso, mi sa. Lo stesso vale per il mio prossimo cd (Pavese): lo faro' e lo terro' per me stesso. Basta promulgare, regalare, disperdere: chi lo vorra' se lo paghera'. Lo faccio per me.
Le poesie, le canzoni, i racconti, i blog: davvero vogliono comunicare ad altri, o sono solo specchi, polaroid rivolte verso se stessi? Nell'era della ipercomunicazione, la comunicabilita' e' finita, almeno per me.
Sto leggendo un libro micidiale, "La ferita dei non amati". Ma ne usciro' orgoglioso e sorridente.
Come sempre.

venerdì 18 marzo 2005

Nostalgia anni 80

Sara' la primavera, ma da un po' di giorni sono come ossessionato dalla musica degli anni 80. Il libro di Julian Cope, il programma tv di Ringo, la ristampa dei Crapping Dogs su cd da parte della Lanterna records di Fritz Barile, le voci di reunion dei Lost, il film sui Joy Division in lavorazione (www.corbijn.co.uk/agenda_index.htm), il tormentone-spot di Moby...Forse perche' il cuore e le orecchie, o meglio le orecchie del cuore si sono fermate la'. Oggi tutto sembra risaputo, gia' sentito, non sorprendente, non epocale. A ben pensarci, ci sono stati anni in cui uscivano in pochi mesi Clash, Bauhaus, Joy Division, Killing Joke, Gang of four, Wire, Siouxsie, Cure, U2, insomma, il confronto e' impietoso, per quanto uno si tenga aggiornato (grazie anche al ritrovato Mucchio mensile, www.ilmucchio.it) .
Pero', accidenti, sono venti, 20, anni fa! Pero' non c'erano gruppi italiani come Afterhours e Marlene kuntz, a ben pensarci.
OK, mi rituffo nel presente, che e' meglio.

giovedì 3 marzo 2005

Lettera al padre

In occasione del compimento del settantesimo anno di mio padre, gli scrivero' una lettera "definitiva", in cui mi tolgo rospi, dubbi e quant'altro: consiglio a tutti di farlo, e' un po' il bilancio di una vita e di un rapporto., una cosa importante e utile.
Ho sentito troppe persone commentare, alla morte dei propri genitori, "Avrei voluto dirgli tante cose...". Beh, io mi tolgo il pensiero subito, prima che la situazione precipiti (mio papa' ha il Parkinson, ma penso che vivra' ancora minimo 20 anni, che rendero' piu' sereni con la suddetta lettera).

martedì 1 marzo 2005

La neve, la montagna, Dio

Eccomi tornato dalla mia prima settimana (oddio, 5 giorni) bianca, bianchissima. Cosa mi sono perso, in tutti questi anni! Bellissimo, come un sogno un po' mistico! Faticoso, dovendo stare dietro ai bambini, ma fra qualche anno...L'anno prossimo ci torno, fisso. Visitate www.valdisole.net.
Pejo Fonti (o Peio, ad libitum) e' perfetta: piste "umane", gente simpatica non piu' italiane ma non ancora tedesche (quindi gentile, efficiente ma simpatica), possibilita' di trattamenti termali. La mattina a 2000 metri, sulle piste, a guardare Ale che scia e l'altro che slitta sulla "paletta" (vuole lo snowboard, 3 anni, capito il tipo? L'anno prossimo sciera' anche lui), il pomeriggio tardi alle terme, la sera a gustare la cucina locale a base di burro fuso, animali di montagna uccisi, spek ovunque, funghi (dei dolori al fegato...).
Ho capito alcune cose:
lo sci/snowboard (l'anno prossimo mi lancioanch'io) spesso e' un pretesto per l'alcolismo: "bombardini" alle 9 del mattino!?! Ok, fa freddo, ma...Il tasso etilico, fra grappe, birra, vini del posto, e' spesso alto, sulle piste, e la sera. Io no (straight edge!).
Poi: la neve, il freddo, la montagna, ti fanno riapprezzare l'eleganza cittadina, dato che sei costretto dal clima ad abbrutire il tuo look senza sentirti goffo o esagerato.
Poi: Genova ha un clima di merda. Al ritorno avevo piu' freddo in citta' che lassu', dove c'erano -5 gradi di massima (!). Vento odioso, citta' ingrata e avara, in tutti i sensi.
Poi: Dio abita in montagna! Ho fatto una gita solitaria a 2400, al mitico rifugio Doss dei Gembri, e sono andato in trance mistico-religiosa, in quel silenzio, sara' stata l'altitudine, ma che spettacolo. Certo e' che le intemperie inibiscono impulsi artistici-filosofici (a parte i momenti di estasi). Riflettendoci, a certe altezze ci sono bands, scrittori, pensatori, o solo sciatori, alpinisti, gente immersa nella natura? Mah!
Ma chissenefotte, diciamocelo...
Non vedo l'ora che arrivi il prossimo febbraio.