mercoledì 13 dicembre 2006

Le classifiche di dicembre


Dicembre, tempo di classifiche, bilanci, nevrosi e gran lavoro (un po’ atteso, un po’ temuto) in libreria. Grazie al cielo un libro è sempre uno dei migliori (in tutti i sensi) regali che si possano fare/ricevere. Però che mazzi ci facciamo sotto Natale! E allora, per farci due risate, sommersi da colli e pilazze di libri, dalle mie parti durante l’anno registriamo le richieste più divertenti, assurde e bizzarre, e a Natale ci stampiamo le migliori. Molte farebbero la gioia di Stefano Bartezzaghi… Eccovi la compilation con “il meglio” del 2006: il libraio più bravo è quello che le raccoglie senza battere ciglio, perché il cliente ha sempre ragione, soprattutto se vuole un libro, anche quando ti fa le seguenti richieste:
-Vorrei un libro sul cubo di Kubrick
-Il rosso e il nero di Standby
-L’apocalisse di Socrate
-Avete le cronache di Ernia?
-Lo tenete qui Sant’Antoine d’Exupery?
-Avete un manuale su come fare le messe nere?
-La luna e i falò di Cesare Prandelli
-In filosofia non trovo Sofocle
-Ieri ho perso da voi una protesi dentaria, l’avete mica trovata?
And the winner is:
-Vorrei qualcosa su LSD, elettroshock e urinoterapia.
Ma anche i librai danno delle risposte eclatanti/imbarazzanti/disperate, a volte. La migliore, la più emblematica dell’anno (vedi alla voce “Sindrome da megastore”), è la seguente:
-Ce ne sono 199 copie, ma non lo trovo.
(dal Mucchio di Dicembre 2006, rubrica "L'angolo del libraio", pag. 127)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grandissimo!E questo è quello di cui abbiamo bisogno : umorismo buono e sano, ridere ridere ridere. Viva Franco Zaio, evviva l'alluminio!
L'amico Ettore Futurista (ma chi sarà?...)

Anonimo ha detto...

Amo le librerie. Quasi tutte. Ormai quasi più dei negozi di dischi. Sia le librerie megastore dove trovo (quasi) tutto il desiderabile, dai fumetti di Manara alle biografie dei Sigur Ros, dai saggi su Buzzati ai cataloghi delle mostre, passando per le guide sul birdwatching, l'ultimo numero di Mucchio Extra, la guida della Mongolia (dove non riuscirò mai ad andare) e della Sicilia (dove forse andrò).
Così come amo (ma non frequento ahimé abbastanza) quelle piccole librerie di provincia di cui si favoleggiano divani ed angolini comodi dove dissertare di libri con pochi amici e dove di organizzano letture private condite con pasticcini e torte.
Amo meno quelle vecchie librerie cittadine (a Genova ce n'è) dove la luce è al neon, i libri sono impilati su scaffali alti e irraggiungibili, dove i commessi vedi che hanno negli occhi la stanchezza del vecchio cameriere di ristorante abituato da anni portare sempre gli stessi piatti.
Eppure in tutte entro per respirare come aria più pulita.
Bye