martedì 31 luglio 2007

Losing my religion

Il cielo lo lasciamo ai passeri e agli angeli (Heine, credo). Eh sì, da qualche anno il cielo per me è muto. Fino ai 18 anni sentivo davvero un qualcosa, come una presenza, una Grande Anima, uno Spirito, un Padre metafisico a cui mi rivolgevo nei momenti difficili, chiedendo aiuto, e anche in quelli belli, per ringraziarlo. Mitologie? Superstizioni? Come credere agli UFO? Scialuppe di salvataggio? Certo, ma questa specie di "fede" era incoraggiante come un bisogno, la spiritualità qualcosa di magico. Dovessi indicare un anno della "caduta" di questa tensione, direi quello della morte di mio suocero, nel 2002. Come un crollo di fiducia (= fede) nel cielo, nel destino. Ora seguo il catechismo di mio figlio, che vuole fare comunione e cresima, ed è bello vedere nei suoi occhi, nelle sue parole, quella luce che dentro di me si è oscurata. Mi piace accompagnarlo a messa, sentire il Vangelo (un po' meno le prediche), pensare che il messaggio di Cristo era meraviglioso e rivoluzionario, ma completamente travisato, direi trafugato dalla Chiesa. E la sera, quando i miei figli "dicono la preghierina", mi sembra di essere un intruso, una spia, un attore maldestro, lì insieme a loro. Chissà, forse un giorno quella specie di luce tornerà ad illuminare le mie notti e le mie giornate buie. Quasi lo spero, perchè ero molto più sereno, con "l'oppio dei popoli". E insieme a Morrissey mi viene da guaire Jesus, do you hate me? Do you hate me?

sabato 28 luglio 2007

Parlare di musica per ore


Ieri sera, con i Vecchi Amici, abbiamo passato ore ed ore a parlare di musica, alla pizzeria 7 Nasi (consigliata), sul mare. Da Boulez (conosciuto per la sua tesi da Arimondi) a Frank Zappa, pittoreschi ricordi di concerti a Genova negli anni 70 : Genesis, Van der Graaf Generator, Damned, Kiss, con gli Iron maiden di spalla, gli Area (che hanno cambiato la vita a Pino), gli XTC, John Cale, Roxy Music, Siouxsie, dico: Siouxsie a Sampierdarena!, disquisizioni su quanto sia stato free il free jazz, e poi John Cage, Marky Ramone l'altro giorno, Scott Henderson (idolo di Ezio), la fichezza del Blue Note di Milano, l'opprimente muro dei Tool, la noia accademica della musica classica a Genova, la bellezza della fusione balletto/musica, la spiritualità di John Coltrane, le emozioni della voce di Billie Holiday, "Meglio i Germs di Boulez" (Adolfo), la riscoperta dei Television di Riky.........Serata bellissima. Uno pensa: chissà cosa fanno, dove vanno a sbattere sette ultra40enni più o meno sposati e separati, quando si rivedono ogni morte di papa. Noi parliamo di musica. E stiamo bene. Quando la prossima?





venerdì 27 luglio 2007

Punk rock sotto la Lanterna

Ieri sera emozionatissimo a vedere come suona il charleston il mio mito Marky Ramone (senza che gli cada la palese parrucca), i Ramoni in spolvero (perfetti), il punk'n'roll dei Peawees (i Social Distortion di Las Pezia), lo sbracato tupa-tupa dei Queers (che hanno suonato i classici dei Ramones con Marketto), il sound-system di Stecchino (reggae-ska delizioso)...Bella serata, location pazzesca, speriamo ne facciano altre di serate così. Non diciamo che a Genova non c'è mai niente! Serata memorabile, anche se il set di Marky era un po' "stantìo", un revival vero e proprio (ma dove l'ha trovato il cantante coi jeans Uniform, quelli con la U verde?!?). Sulle Suicide girls no comment. Pezzo della serata? Il coro dei Peawees Don't call me punk, don't call me rocker, don't call me friend, don't call me brother, 'cause you don't know me...

Offeso? Abbastanza spesso


Sentita/vista alla tv, mi ha colpito questa canzone di Niccolò Fabi, cantautore un po' sottovalutato (almeno dal sottoscritto). La canzone dice:
Dillo pure che sei offeso
da chi distrugge un entusiasmo
da chi prende a calci un cane
da chi è sazio e ormai si è arreso
da tutta la stupidità
chi si offende tradisce il patto con l'inutile omertà
rimane senza la protezione del silenzio,
dell'assenso del "tanto dobbiamo sopravviverci qui dentro"
Quando vivere diventa un peso
quando nei sondaggi il tuo parere non è compreso
quando dire amore diventa sottinteso
quando la mattina davanti al sole non sei più sorpreso
Offeso
Dillo pure che sei offeso
dalle donne che non ridono
dagli uomini che non piangono
dai bambini che non giocano
dai vecchi che non insegnano
se hai qualcosa da dire dillo adesso
non aspettare che ci sia un momento più conveniente per parlare
Quando vivere diventa un peso
quando nei sondaggi il tuo parere non è compreso
quando dire amore diventa sottinteso
quando davanti al sole la mattina non sei più sorpreso
dillo pure che sei offeso

mercoledì 25 luglio 2007

Istruzioni per rendersi felici

Tanto per dimostrare che non mi crogiolo nella tristezza autodepressiva vi posto un elenco (già diffuso dove lavoro con grande successo) di libri e canzoni che tirano un po' su.
Buon pro vi facciano! E buona long hot summer...
Libri:
Natoli, La felicità, Feltrinelli
Watzlawick, Istruzioni per rendersi infelici, Feltrinelli
Bollea, Genitori maestri di felicità, Feltrinelli
Russell, La conquista della felicità, TEA
Dalai Lama, L'arte della felicità, Mondadori
Dalai Lama, L'arte della felicità sul lavoro, Mondadori
Krishnamurti, La ricerca della felicità, Mondadori
Seneca, La vita felice, Rizzoli
Nettle, Felicità i segreti dietro al tuo sorriso, Giunti
Schopenhauer, L'arte di essere felici, Adelphi
Schopenhauer, Consigli sulla felicità, Mondadori
Legrenzi, La felicità, Mulino
Epicuro, La felicità, Newton
Robbins, Come migliorare il proprio stato, Bompiani
Hirschmann, Felicità privata e felicità pubblica, Mulino
Seligman, La costruzione della felicità, Sperling
Becchetti, Il denaro fa la felicità?, Laterza
Schoch, Le vie della felicità, Ponte alle grazie
Andre, Vivere felici, TEA
Biddulph, Il segreto dei bambini felici, TEA
Canzoni:
Bobby McFerrin, Don't worry be happy
REM, Shiny happy people
The Turtles, Happy together
The Jam, Happy together
The Beach Boys, Good vibrations
Perry Como, Magic moments
Lou Reed, Perfect day
Everything but the girl, When all's well
Pratt & McClain, Happy days (sigla)
The Style Council, Headstart for happiness
Nick Cave, Oh happy day
Giorgio Gaber, L'illogica allegria
Jesus & Mary Chain, Happy when it rains
Captain Sensible, Happy talk
Elvis Costello, I hope you're happy now
The Beatles, Happiness is a warm gun

martedì 24 luglio 2007

50 anni di Situazionismo

Nel luglio 1957 veniva fondata l'Internationale Situationniste (tra l'altro in provincia d'Imperia), nel 1967 usciva La società dello spettacolo di Debord: non ho visto da alcuna parte rammentati questi anniversari, in memoria di un'idea/movimento che conserva 50 anni dopo molti elementi di attualità soprattutto in campo "antagonista". I testi situazionisti sono citatissimi e direi "applicati" da no-global, cyberpunk, centri sociali, anarchici, e zone (temporaneamente autonome) limitrofe.
Il situazionismo "è visione del mondo che ha uno scheletro anarchico e occhi postmarxisti, e una mente che lucidamente vede questa come una società dello spettacolo dove gli imperativi della produzione e del consumo si sono tradotti in tirannia di corpo, mente, anima. E per soprammercato sfasciano la sola terra che abbiamo" (Angelo Quattrocchi).
Personalmente ho riletto La società dello spettacolo e l'ho trovato ancora pieno di spunti e intuizioni direi visionarie molto stimolanti. Debord l'aveva scritto a mo' di "manuale per la rivoluzione" che sembrava imminente nel 1967-1968... Noi oggi possiamo apprezzarne le micidiali previsioni in campo massmediatico, la vitalistica rilettura di Marx, lo studio delle psicogeografie (ossia come l'ambiente/la città influenzi il nostro vivere, altro che feng shui), il gusto (modernissimo) del détournement creativo (che oggi chiamiamo "campionamento", "sampling" o semplicemente "copia-incolla") orientato al disorientamento nella comunicazione e nell'arte (vedi anche alla voce "Lettrismo"), lo spirito anarcoide-ribelle, vitalistico e un po' folle, a seconda delle pagine lucido, scientifico, ingenuo, sarcastico, folle (ma con un metodo). Spero di avervi incuriosito, e vi elenco dei titoli fra cui scegliere per la vostra biblioteca di casa:
Debord, La società dello spettacolo, Massari
Debord, Commentari sulla società dello spettacolo, Sugarco
Vaneigem, Trattato del saper vivere, Massari
AA.VV., Situazionismo, Massari
Bertelli, Dell'utopia situazionista, Massari
Stanziale, Mappe dell'alienazione, Massari
Jappe, Guy Debord, Manifestolibri
Debord, I situazionisti e la loro storia, Manifestolibri
Marchisio, McMarx, Manifestolibri
Debord, Panegirico, Castelvecchi
Perniola, I situazionisti, Castelvecchi
Ghirardi, Non abbiamo paura delle rovine, Deriveapprodi
Sommariva, Pillole situazioniste, Malatempora
Marelli, L'ultima Internazionale, Boringhieri
vari titoli della Nautilus visibili su www.ecn.org/nautilus/catalog.html .

Senza dimenticare che "la rivoluzione comincia a casa, preferibilmente davanti allo specchio del bagno" (Husker Du).







venerdì 20 luglio 2007

La tristezza del pensiero



Ci sono due cose che non possiamo smettere di fare, finchè siamo vivi: respirare e pensare. Possiamo permetterci solo brevi apnee, brevi periodi di incoscienza. E il pensare ha una componente di fondo: una malinconia, una nostalgia, una sensazione di incompiuto, confuso, mal interpretato, irrealizzato, infinito e limitato allo stesso tempo. Steiner ci illustra, spaziando nella storia della filosofia ma anche della scienza e della letteratura, le dieci possibili ragioni di questa "pesantezza dell'animo", questa "malinconia creativa" che ci accompagna come un'ombra. Libro conciso ma intenso e densissimo, nella sua profondità. Lo consiglio, con successo, a colleghi e clienti, lettori di filosofia, e alla gente che non vuole smettere di pensare. Mai. Per quanto faticoso, triste, doloroso e inutile possa sembrare. Spesso.

giovedì 19 luglio 2007

"Genova non si dimentica"

Sei anni dopo, restano nella testa le immagini dei giorni del G8 a Genova. Copio e incollo un articolo sul Manifesto di Alessandro Dal Lago che sa sintetizzare le mie sensazioni a riguardo, anche se ero davanti alla tv coi miei figli.
"C'eravamo tutti a Genova, e le rivelazioni che si sono accumulate da allora a oggi non ci sorprendono. Carlo Giuliani. Il massacro alla Diaz. L'infamia di Bolzaneto. La storia di Placanica. I balbettii dei questori. La bufala delle molotov. Le ammissioni di Fournier. L'iscrizione nel registro degli indagati di De Gennaro... Non so se si é trattato di un complotto o di una miscela di complotti, delirio all'italiana, vendetta della bassa forza e opportunismo. Ma, avendo visto, so che a Genova è andata così perché così si è voluto.Era del tutto evidente che rompere la testa, e su questa scala, ad anziani, giornalisti e ragazzi inermi non aveva a che fare con i black bloc o con la paranoia del terrorismo. Significava dire a un'enormità di gente, dal volontariato cattolico ai centri sociali, dai militanti sindacali a normalissimi elettori del centrosinistra: non ve lo permetteremo più! Tornatevene a casa con la testa fasciata o tremanti di paura. Rinchiudetevi nelle vostre case, non occupatevi di cose più grandi di voi. Un messaggio intriso di sangue. Una generazione violentata. Uno stupro politico di massa. Un morto a zero, come si legge nelle intercettazioni pubblicate ieri. Mille feriti a quanti?Un po' alla volta la verità giudiziaria viene fuori. Ma continua a restare oscuro il senso profondo di questa vicenda. Troppe cose di fondo non tornano. Sì, c'era Fini in caserma. Ma bastava un mese di governo Berlusconi, insediato alla fine di giugno, per cambiare una strategia di piazza? E chi aveva nominato i vertici della polizia, se non un ceto politico che, con la breve parentesi del 1994, governava ininterrottamente dalla fine della prima repubblica? Domande oziose. Forse. Ma è certo che la nomina di De Gennaro a capo gabinetto di Amato, due settimane fa e cinque giorni dopo l'avviso di garanzia, riunisce esattamente i due nomi che hanno gestito la preparazione del G8, sei anni fa. Le cose non tornano, ma ritornano.La generazione in piazza a Genova, forse mezzo milione di persone, e gli altri milioni che guardavano orripilati la televisione queste cose le sanno bene. Si sono accorti ben presto della fretta e del disinteresse, anche in larga parte della sinistra, con cui, pietra su pietra, è stata sepolta la verità politica di quei giorni. E oggi leggono sui giornali che la sicurezza dei cittadini è al primo posto nell'agenda di Veltroni. E Rutelli ci viene a dire che la sorte dei giovani dipende da qualche anno di lavoro in più dei vecchi. Ma chi ha garantito la sicurezza allora? Chi ha rispettato la gioventù di quella generazione, in manifestazioni autorizzate e in grandissima parte pacifiche, trasversali, colorate?L'elettorato di centrosinistra molla la maggioranza, questa è la verità. È storia dell'altro ieri, ma nessuno ne parla più. Ma credo che la disaffezione, la delusione, la rabbia comincino molto prima, proprio a Genova. Interrotte un anno fa, e per un pelo, davanti al pericolo di una destra eterna, oggi non conoscono argini. Genova non si dimentica."

venerdì 13 luglio 2007

Ramones - I Don't Want To Grow Up

In attesa di vedere Marky giovedì 26 sotto la Lanterna, un video dedicato ai miei due kids. La canzone è di Tommaso Aspetta(?!) Ci vediamo il 26. Gabba gabba hey!

giovedì 12 luglio 2007

La casa vuota


Agogno parecchio, tutto l’anno, momenti di solitudine, silenzio, concentrazione, meditazione. Anche perché non ho uno studiolo, una sala prove, un antro, un rifugio, per questi momenti di ossigenazione (o forse apnea?). Poi, quando si verificano, resto basìto, perplesso. Come stanotte. Mi manca la spiritosità eterna, il sorriso, lo scherzo continuo di Matteo. Mi manca la dolcezza, la profondità, l’emotività di Alessandro. Mi manca la femminilità, la stanchezza, il continuo impegno amoroso di Luana. E sono quei momenti in cui mi rendo conto di essere felice, con loro, anche se/quando bestemmio, maledico il destino e le circostanze (soprattutto geografiche), quando agogno un altrove. Che non c’è. Com’è vuota questa casa, stanotte. Fa quasi paura.

Le chef Le Skif


Serata estiva, a casa da solo, ragazzi e moglie e tutto quanto “in campagna”. Pizza surgelata nel forno, ascolto un disco, suono la chitarra: pizza carbonizzata! Rimedio con un uovo alla coque: mi distraggo e diventa sodo come una pallina di gomma e sabbia! Non c’è niente da fare: sono un potenziale anoressico, odio farmi da mangiare, e quando ce provo faccio dei disastri. Per i miei figli sono “Le chef Le Skif”, anche se quando li “invito a pranzo” durante la scuola (quando sono a casa nel giorno di riposo) qualcosa di buono combino. Perché ci sono loro: sento una certa responsabilità. E comincio ad organizzarmi due giorni prima (possibilmente con cose già preparate da altri). Sono NEGATO: mi fa persino schifo toccarlo, il cibo, figurati maneggiarlo, cuocerlo, bruciarsi/bruciarlo…
Siete avvisati: se non c’è mia moglie/mia suocera/mia madre NON accettate inviti a mangiare da me. A meno che vi piaccia la mitica “dieta irlandese” del mago Ezio: “Solo Guinness, è nutriente a sufficienza”. Buon appetito a tutti: io vado ad aprirmi una Red Bull, che è meglio (come no!?).

mercoledì 4 luglio 2007

Sono stato felice





















"Chi è felice non sa di esserlo": me ne rendo conto adesso, di esserlo stato, al ritorno dalla Spagna. E' andata bene, benissimo, la vacanza in Costa Brava. Pure troppo: l'impatto al rientro è stato un po' mortificante, e ora soffro d'insonnia... Raggiunti tutti gli obiettivi del post della partenza, tranne Barcellona, ma in compenso ho girato mezzo Empordà-Catalogna e ho scoperto nuovi posti fantastici (come il Camì de ronda S.Agarò/Sa Conca, nella foto). Se continuiamo così chiediamo asilo politico, a S'Agarò. Ho ricaricato le pile in quella specie di limbo. Ora due sofferti mesi da pendolare Paveto-Genova. Sigh. Ce la posso fare, ce la farò, come sempre.