mercoledì 26 settembre 2007

Pendolare? No, grazie





















Prova di "pendolarismo" GE-MI-GE. Uscito dal mio portone alle 6.30, arrivato sul posto di lavoro alle 9.30. Idem al ritorno, tre ore, tra una cosa e l'altra. Come qualcuno (dei pochi che mi leggono) sa, avevo quasi pensato di fare questa scelta di vita (professionale) nel giugno scorso. Il lavoro "vero", la potenzialità professionale è a Milano, poche balle. In tutti i campi, o quasi. Ma, nel mio caso, non ne valeva la pena sotto alcun aspetto. Mi dispiacque, perchè mi sarebbe piaciuto il lavoro, e ho grande stima per i miei possibili colleghi di MI, però avrei rinunciato alla famiglia (sveglia-colazione-scuola coi ragazzi, cena tutti insieme), e in generale a una certa qualità della vita che MI e fare il pendolare non ti concedono. Che città, meravigliosa e terribile allo stesso tempo. E poi: non sorride nessuno, tutti di fretta, in uno spettro di emotività che va dal frettoloso al disperato, passando per un "Torno subito, forse" e un "Chiuso per lutto" della felicità. Macchè felicità, non si pretende. Un po' di ironia, autoironia, leggerezza. Tutto è così drammatico e drammatizzato. Eppure quanta gente fa GE-MI-GE, ogni giorno. Comunque, una cosa è certa: non sembrano affatto felici, manco sereni. Solo stanchi e malinconici. Sapessi com'è strano, venire a lavorare a Milano...

1 commento:

Arimondi ha detto...

Le prime volte che venivo a Milano per lavoro ero esaltato. Mi sembrava di poter spiegare questo iper-attivismo solo con un'amministrazione comunale che distribuiva sostanze eccitanti disciolte nell'acqua degli acquedotti... Poi vivendo a Milano vieni coinvolto da questo ritmo accelerato. Torni a Genova e il rosso dei semafori ti sembra duri il doppio. Ed è anche reale questo nervosismo, questa ansia che attanaglia molti. Quella che fa attraversare anche con il semaforo rosso le mamme con carrozzine: chissà dove devono andare.
Chi è nato a Milano trova tutto ciò naturale e non ci fa caso. Ma noi che veniamo dalla Provincia... Comunque, come vedi, l'argomento Milano non eccita alcuno...