venerdì 7 novembre 2008

Il diritto di essere felici

"La vita è questa, qui e ora, abbiamo il dovere di viverla a pieno, cercando di essere il più felici possibile e di far star bene le persone che amiamo. Altrimenti non ha davvero senso niente. Tutte le seghe mentali e gli spleen degli animi cupi sono modi vigliacchi di mettersi in aspettativa dalla vita, per poi morire nell'angoscia di non averla vissuta. E poi, diciamocelo: che palle la gente che è sempre ombrosa e tormentata. La trovo noiosissima. Tuttavia può capitare di avere momenti così, ne abbiamo tutti diritto, l'importante è non adagiarsi su quella pericolosa e subdola poltrona."
Per tornare sul tema della felicità e del buonumore, in tempi di destino terrorista, stavolta uso le parole di una mail ricevuta ieri da una persona sensibile e simpatica che mi aveva visto un po' cupo. Grazie B!

5 commenti:

listener-mgneros ha detto...

che fortuna avere Frate Indovino che ti scrive ;o)

Anonimo ha detto...

So anche leggere i fondi di cioccolata calda e le carte di credito. Frate Indovino, questo, non lo sapeva fare ;0)
B

(onorata per la citazione)

listener-mgneros ha detto...

;o)

Anonimo ha detto...

E i colori scuri appaiono come luoghi privilegiati della luce che in essi si raccoglie, addentrandosi per mostrarsi subito dopo insiem al fuoco nel ramo dorato che si tende alla divinità che é fuggita o che non é ancora giunta.
All'amico Franco Zaio un pensiero della grande Maria Zambrano.
Pierpaolo

Anonimo ha detto...

Dio cristone!