mercoledì 30 aprile 2008

The Kinks - Tired of Waiting

A proposito di attese e stanchezze. Grande canzone. Ray Davies è un "capo assoluto", come diceva Steven Brown (ovvero Stefano Marrone...).

Aspetta e spera

Non bisognerebbe mai aspettare, nè rimandare, nè temporeggiare. Altro che il Non-Agire del Tao. Non bisognerebbe mai neanche aspettarsi niente, nè dare mai alcunchè per scontato, sottinteso, ovvio: è un errore che può essere fatale, un killing joke, appunto, uno scherzo che uccide. Non si dovrebbe neanche avere speranze, così non ci sarebbero delusioni nè disperazioni. Ma chi ci riesce?! (Colonna sonora: Killing joke, The wait, 1980).

martedì 29 aprile 2008

C'è mica crisi?!

Stavo per scrivere al mitico Arimondi, preoccupato del suo silenzio. Poi lui mi posta questo video, e capisco, sento tutto. Bugo è il Rino Gaetano di noi altri. E intendo Altri: strani, diversi, efficienti ma sfUggenti, potenziali mine vaganti ma autodisinnescate, fuori posto, con la testa chissà dove, in realtà nel panico, altro che, altri de che. Guardiamo perplessi e vagamente preoccupati "la destra che prende Roma", i nostri figli che cambiano voce e ci stanno un po' antipatici, le nostre donne che non capiscono che casino abbiamo dentro, il tempo che passa e non riusciamo a vedere un orizzonte, un traguardo, una meta plausibile. Plausibile, già: una parola chiave. Tempi duri, gente. In tutti i sensi possibili immaginabili. Ma ne usciremo con un sorriso. Perchè NOI (amici bloggers, gente amata) abbiamo IL senso dell'umorismo. Gli altri, quelli che cavalcano l'attuale onda, hanno un sorriso sforzato. In realtà stanno peggio di NOI. E un po' fanno compassione. Però sono LORO a comandare. LIMITIAMO I DANNI, AMICI MIEI!

lunedì 28 aprile 2008

Il Tipodaspiaggia non invecchia

Ieri domenica di inizio estate, tutti al mare a mostrà le chiappe chiare. Tranne LUI: il Tipo Da Spiaggia, figura fondamentale dei bagni di tutta la Liguria (e forse d'Italia). Lui ce le ha abbronzate sempre, le chiappe. Medio-alto, età indefinibile fra i 50 e i 70 anni, capello brizzolato lunghetto con ciuffo spettinato, rughe da abbronzatura secolare, profumo "patchouli" da playboy anni 70 oppure abbronzante al cocco, costume "speedo" due misure più piccolo del dovuto, pancia in dentro, birretta o spritz dalle 1o, ciabattamento disinvolto e lento, pensionato con almeno due matrimoni e tre figli sparsi alle spalle, turista sessuale dai tempi in cui si andava nell'Europa dell'est coi collant, puttaniere che potrebbe fare una guida Michelin, spesso vittima di rapaci pseudobadanti slave o brasiliane, spesso giocatore d'azzardo, a volte con ignobile pensione d'invalidità misteriosa. L'ho visto aggirarsi ieri con una maglietta con la seguente scritta (giuro): "Io non invecchio...miglioro!". Un mito della società, anche se non esattamente un esempio di moralità e cultura. Forse patetico, forse ridicolo, forse odioso, ma dite la verità: certe volte, certi giorni, non lo invidiamo/ammiriamo tutti un po'?!

sabato 26 aprile 2008

Dal black-out all'eclisse

Il precedente post, anche se per qualcuno era solo "una lista da nerd", mi ha causato un brutto black-out dentro. Sarà che mi ha costretto a un bilancio (quante e quali delle dieci cose sono presenti, realizzate, condivise, vere?), sarà che spesso mi succede di comunicare il contrario di quello che volevo dire (soprattutto alle persone a cui tengo di più), sarà che domani c'è il "giro di boa" della comunione+cresima di mio figlio (con pranzone-psicodramma di parenti, amici e vicini), sarà che sembra essere arrivata l'estate...insomma, mi sono "eclissato", con un bisogno di vuoto e silenzio, ma senza serenità, purtroppo. Come insegna Jodorowsky dal desiderio di espellere la sofferenza nascono la depressione, l'autodistruzione, l'abbattimento morale. Se lasciamo affondare la sofferenza nel nostro intimo essa diventa linfa di una nuova vita.
Sarà. Si vedrà.

mercoledì 23 aprile 2008

Le dieci cose


Stamattina ho ricevuto questo SMS che rimbalzo sul blog: Forza qui è Radiofreccia iniziate la giornata raccontandoci le dieci cose per cui vale la pena vivere! Mettetemi nei commenti le vostre: vale tutto, meglio se particolareggiato (Amore, Figli, Sesso, Amicizia, Cibo sono banali, dai). Bisognerebbe poi scriverle e appenderle in una posizione visibile ogni giorno (come faccio con "le cose da fare", che poi sono sogni/obiettivi/buoni propositi/progetti), per ricordarcele, soprattutto certi lunedì mattina... Io intanto ci penso e le pubblico nel prossimo post (o insieme alle vostre nei commenti). So che ne avremo molte in comune (giusto Listener e Nordan_7 si distingueranno, prevedo), per quanto cercheremo di essere originali. O no?!

martedì 22 aprile 2008

BJ Thomas - Raindrops keep falling on my head

A proposito di Bacharach, le pioggie di questi giorni, e questa strana sensazione mista di malinconia "autunnale" (non primaverile) e allegria del tutto ingiustificata (non va male, ma non va bene). Sto invecchiando (però capelli grigi ancora niente), altro che.

lunedì 21 aprile 2008

The Carpenters - Close to you

Culto assoluto. Canzone meravigliosa di Burt Bacharach, Karen suona pure la batteria! Mentre pensi che la canzone è un po' mielosa ti ricordi che Karen morì di anoressia, e tutto assume un aspetto funesto e sinistro (www.richardandkarencarpenter.com). Come nelle favole. E non vissero felici e contenti. Il Sogno Americano era già morto allora (www.richardandkarencarpenter.com).

sabato 19 aprile 2008

This Mortal Coil - Song to the Siren

Oggi ho questa canzone che mi risuona dentro. Ci dev'essere qualche cosa di chimico, biologico, nella tristezza, se da ieri mi sento così, senza una ragione apparente, senza un evento scatenante. Poi passa, lo so. Tutto passa. Ma che magone. Chiedo scusa per il disturbo del buonumore. Rimedierò presto.

giovedì 17 aprile 2008

O quest'anno o mai più

Tu sei come una terra
che nessuno ha mai detto.
Tu non attendi nulla
se non la parola
che sgorgherà dal fondo
come un frutto tra i rami.
C'è un vento che ti giunge.
Cose secche e rimorte
t'ingombrano e vanno nel vento.
Membra e parole antiche.
Tu tremi nell'estate.
(Cesare Pavese, 29 ottobre 1945, da Le poesie, ed.Einaudi, pag. 122)

Questo è il testo (e scusate se è poco) della "canzone" che aprirà il mio disco che "utilizza" le poesie di Pavese per la mia musica (composta e suonata da FZ in persona). Annuncio ufficiale: il disco esce entro l'estate (salvo intoppi burocratici o SIAE). Un editore genovese me lo pubblicherà, ho definito il contratto! O quest'anno (centenario della nascita di CP) o mai più. Quanto tempo è che vi annoio con questo mio progetto? Leggete qui , e poi qua , e prima ancora qui , e poi questa volta , et cetera. Ma è da questo post che mi arrovello (e vi annoio) con questo piccolo grande progetto. Un GRAZIE a chi mi ha seguito/aiutato (voi sapete chi siete), uno SCUSA a chi ancora aspetta notizie/materiale (anche voi sapete chi siete). Tranquilli: o quest'anno o mai più.
PS Comunque la batteria e la chitarra al chiodo non la appenderò mai :-)

mercoledì 16 aprile 2008

L'amore è sottovalutato


Ho letto questo piccolo grande libro di racconti: la scheda del libro è questa , la mia breve recensione la trovate invece qui (in basso). Predominano l'amarezza e la disillusione, ma l'ultimo racconto lascia trapelare uno spiraglio: Quando vedo intorno a noi la vertigine degli amori che naufragano, l'illusione della libertà tanto desiderata, il fantasma del momento di esaltazione, del piacere senza limiti, quando ascolto le conversazioni alimentate dal dolore di amare o di non amare più, quando leggo tutti i libri segnati dalle stigmate del fallimento, nei quali si ostenta l'estetica della rovina, oso voltarmi verso di te e dirti ancora che ti amo, oso qualcosa di ridicolo, di fuori moda, che in teoria, come si dice, non fa letteratura (Brigitte Giraud, da L'amore è sopravvalutato, ed. Guanda 2008, pag. 88). Dedicato alle (poche) coppie che conosco che, in qualche modo, "durano" nel tempo.

martedì 15 aprile 2008

L'Italia è questa

Come spesso mi accade, Michele Serra nella sua rubrica quotidiana "L'amaca" (su Repubblica) ha trovato le parole, che sottoscrivo e riporto, per commentare il risultato elettorale e la sensazione di sconforto e indecisione: rassegnarsi o reagire?
Beh, si sapeva già. E da un bel pezzo. Viviamo in una provincia europea più di destra che di sinistra, più clericale che laica, più padronale che socialista, più provinciale che cosmopolita, più chiusa che aperta. Non fosse così, la nostra vita pubblica non sarebbe stata dominata per un ventennio (più il resto) dall'arcitaliano Silvio Berlusconi. E non vedrebbe un partito xenofobo tornare in trionfo al potere.
I cittadini di sinistra sono -da sempre- una minoranza di massa. Dovremmo averci fatto il callo, a questa lunga vita di minoranza, raramente interrotta da brevissime stagioni di governo (neanche dieci anni si sessanta di vita repubblicana: e il dato dice tutto). Invece ci rimaniamo male ogni volta, come se ci apparisse inaudito il fatto che no, questo Paese non ci assomiglia, se non in quella piccola e anomala Scandinavia ghibellina che è il Centritalia, quattro regioni in tutto. Bisognerebbe smettere di offenderci, l'Italia è questa. Possiamo scegliere di viverci male, sprezzanti e amareggiati. Presuntuosi e acidi. O provare a tenere duro, sentirci cittadini, lavorare, discutere, parlare agli altri, non mollare. Chi di noi ha figli, conosce bene l'impulso di avere speranza per loro, anche quando non se ne ha più troppa per sè.

Nanni Moretti, La minoranza

lunedì 14 aprile 2008

Vai a quel paese, Italia

Accettano rifugiati politici in Islanda, Irlanda, Giamaica, Spagna (soprattutto)?!........
Alcuni SMS ricevuti stasera:
-Altro che brindare, stasera ci vorrebbe un cannone gigante o un trip.
-Da domani Prozac e pratiche per espatrio.
-Avevo messo lo spumante in frigo. Mi ubriacherò lo stesso, per la disperazione :-(
E io che pensavo che la Lega sarebbe stata il tallone d'Achille, la vergogna del PdL! Un boom. E il crollo della Sinistra Arcobaleno?! Sono attonito, e molto preoccupato, in quanto genitore per sanità e scuola, in quanto cittadino per la constatazione che la maggioranza la pensa molto diversamente da me su valori e regole di convivenza. Aiuto. Tavor, valium, serenase...Oppure no, toh. Devo reagire alla rassegnazione e alla preoccupazione impegnandomi ancora di più. Reagisci Italia.

sabato 12 aprile 2008

"Le elezioni" di Gaber (e non solo)

Come non postare questo testo di Giorgio Gaber, il giorno prima?
Generalmente mi ricordo
una domenica di sole
una giornata molto bella
un'aria già primaverile
in cui ti senti più pulito
anche la strada è più pulita
senza schiamazzi e senza suoni
chissà perché non piove mai
quando ci sono le elezioni.
Una curiosa sensazione
che rassomiglia un po' a un esame
di cui non senti la paura
ma una dolcissima emozione,
e poi la gente per la strada
li vedi tutti più educati
sembrano anche un po' più buoni
ed è più bella anche la scuola
quando ci sono le elezioni.
Persino nei carabinieri
c'è un'aria più rassicurante
ma mi ci vuole un certo sforzo
per presentarmi con coraggio
c'è un gran silenzio nel mio seggio
un senso d'ordine e di pulizia.
Democrazia!
Mi danno in mano un paio di schede
e una bellissima matita
lunga, sottile, marroncina,
perfettamente temperata
e vado verso la cabina
volutamente disinvolto
per non tradire le emozioni
e faccio un segno sul mio segno
come son giuste le elezioni.
È proprio vero che fa bene
un po' di partecipazione
con cura piego le due schede
e guardo ancora la matita
così perfetta è temperata
...io quasi quasi me la porto via.
Democrazia!

giovedì 10 aprile 2008

Bob Dylan - Like a Rolling Stone

E questa, che canzone è?! Certo, la versione di Hendrix...ma la canzone è DI Bob Dylan. Scusate se è poco.

Bob Dylan Desolation Row Live 1966

Pochi secondi di poesia in musica (o musica poetica?) per segnalare che nonno Bob si è strameritato il Premio Pulitzer, in attesa del Nobel...(http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/persone/dylan-pulitzer/dylan-pulitzer/dylan-pulitzer.html)

Anche "Attila" va a votare

Su Repubblica oggi Corrado Augias pubblica una lettera del mio simpatico collega Davide detto "Attila" che dice: Caro Augias, sono partito con lo scoramento davanti al politichese, ai privilegi, alla deriva del "tanto non cambia nulla". Poi l'ho visto crescere, ha preso forma, è tornato Berlusconi. Ricordo quando alle redini del carro c'era lui e mi sono convinto. Torno anche stavolta a votare non tanto per i contenuti dei programmi, deficitarii tutti anche quelli dalla mia parte, ma perchè non posso immaginare altre corna, altri kapò, altri "amici" a Mosca e a Washington. Vedo altre depenalizzazioni, giudici sottoposti a test di sanità mentale. Torno a votare solo perchè è chiaro che un candidato o l'altro non è la stessa cosa.
Al che Augias chiosa, rivolto a chi non voterà: La politica si fa con quello che c'è, non con quello che si vorrebbe. La buona politica è prendere ciò che c'è (comprese le materie immonde) e cercare di farne il miglior uso possibile nelle condizioni date. Prima ancora è cercare di evitare che le cose peggiorino. Ipotesi di cui sono ampiamente visibili le premesse.


mercoledì 9 aprile 2008

Arte e dopolavoro

Io non sono un artista. Al limite un "dopolavorista". La mia creatività musicale e scritta è un hobby, una passione che occupa la mia mente nel tempo libero da impegni prioritari come la famiglia e il lavoro. Per me Artista è chi vive/vuole vivere delle sue creazioni artistiche, uno che dedica tutto il suo tempo alla sua arte, uno status, una scelta di vita coraggiosa e ammirevole. Nel tempo, bazzicando il mondo "artistico" (soprattutto musicale), ho ravvisato tanta frustrazione e anche invidia, fra gli artisti: molti si sentono incompresi, sottovalutati, sprecati, e quasi tutti (ma forse è un vizio genovese) sparano merda sulle opere e i successi altrui. Classiche le frasi "E' un cane" e "Fa schifo", quasi sempre rivolte ad artisti (attori, musicisti, pittori, etc.) che però, ma guarda un po', hanno successo e denaro. Non ho mai voluto fare della musica un lavoro (come il mitico Ferdy, per esempio), per essere libero (non dover scendere ad alcun compromesso), e non intaccare la "purezza" della creatività e il divertimento che ne traggo. Ammiro molto le persone che vogliono essere artisti "di professione": io non ne ho avuto il coraggio e forse anche la convinzione/autostima. Spesso infatti ho visto che contano maggiormente, per "sfondare", la determinazione, la convinzione, l'insistenza, rispetto al talento, l'originalità e il genio. Ma non voglio essere polemico, tanto di cappello ai sedicenti artisti. Però voi, Veri Artisti, siate un po' meno velenosi e acidi: rischiate di essere patetici, antipatici e penosi.

domenica 6 aprile 2008

Non lamentatevi poi

Fra una settimana ci sono le elezioni. Lungi dal dire cosa voterò, mi lamento e mi preoccupo solo del fatto che molti amici delusi o disillusi non voteranno. Secondo me è un errore che potrebbe essere fatale per il futuro. Cito una mail ricevuta oggi: Se non votiamo, se annulliamo la scheda, se votiamo scheda bianca, il nostro voto non varra' un fico secco, sara' solo un dato statistico di cui i politici se ne fottono. Anche se 10 milioni di italiani non votassero verrebbe eletto lo stesso numero di parlamentari, non uno di meno.(...) Allora perche' non votare? Se non voti lasci che siano gli altri a decidere. Punto e chiuso. Io non penso che questi miei numerosi amici siano così disperati, indifferenti e passivi. Quindi suggerisco di visitare http://www.voisietequi.it/, tanto per orientarvi. E andare a votare. E se non ci andate non lamentatevi poi se le cose peggioreranno.

sabato 5 aprile 2008

Fugazi - Waiting Room

Ah, i Fugazi. Indimenticabili per energia e lucidità. Visti al Macchia Nera di Pisa 20 anni fa. Ian McKaye è un mito (vedi anche Minor Threat, prima, e Evens, di recente).

giovedì 3 aprile 2008

What a day, what a life, so what

Che giornata. Mattina in coda ascoltando i Radiohead, spenti i quali parcheggio sulla passeggiata deserta di corso Italia (e si è aperto un po' il cuore). La dermatologa mi ha detto che non posso usare creme con protezione minore di 30. Poi in centro a definire il contratto del disco su Pavese, entro maggio dovrebbe uscire, salvo intoppi. Poi giro di corsa col vecchio amico del post precedente. Poi a Sestri a prendere mia moglie dal lavoro. Poi a scuola a prendere un figlio. Poi in palestra a prendere l'altro. Poi al cinema a vedere "La volpe e la bambina" coi due ragazzi: film sorprendente, che mi ha fatto venire una gran nostalgia di natura e spazi verdi (anche senza andare in Scozia o Irlanda). Messaggio del film secondo mio figlio di 11 anni (oltre a quello naturalistico): "Amare non è possedere". Ehm, a volte Ale mi spaventa, con queste pensate. Orgoglio, divertimento e felicità, andare al cinema coi figli ragazzini (vero Arimondi?). E come ho apprezzato le parole di Andrea F. sul veder crescere i figli, crescere un po' anche noi, forse, anche se invecchiando, ma è una cosa che davvero da un senso alla Grande Ruota. Chi non ha figli non può capire (ma anche molti che li hanno non capiscono, purtroppo).

Forse dovrei/potrei parlare di cose più importanti, nel blog. Ma le cose importanti, per me, sono soprattutto queste.




mercoledì 2 aprile 2008

La lettera di un amico

Caro vecchio amico,
la nostra "pausa-pranzo" di oggi ha confermato la mia amarezza. Correndo sghignazzando un po'amaramente tra i vari negozi, abbiamo scoperto che sapere chi erano gli Aztec Camera (ho detto AZTL al commesso e lui ha scritto AZTL sul pc), i Monochrome Set, i Prefab Sprout, mettere i Joy Division sotto la D, non ha alcuna importanza anche se ti dici appassionato di musica inglese e lavori nel negozio di dischi più fornito. Scaricarsi un Murakami esaurito, ascoltare in auto un'audiocassetta dei Turtles per tirarsi su di morale (anzichè quegli incubi dei Radiohead come fai tu), rispolverare i primi tre dischi dei Coil, giudicare troppo grosse le pins che sono tornate in voga, sono tutte cose che non servono a niente, in questa città, in questo mondo, anche se lavori nell'edutainment, anzi ti rendono "strano" e antipatico, anzichè "speciale" o interessante. Guardare film, leggere libri, ascoltare dischi, avidamente, il tutto anche a spese del sonno e del portafoglio, a cosa è servito? A sentirci migliori, forse, se non altro. A farci due risate insieme ogni tanto, a condividere qualche emozione. Come dice il tuo profeta siamo "fuori moda, fuori posto, insomma sempre fuori, dai". "Non è tempo per noi, e forse non lo sarà mai". Pazienza, me ne farò una ragione, ma sono un po' stanco e provato. Ora scappo. Ricordati di portarmi quel dvd dei Beatles, io ti porto quel vecchio disco di Nick Cave. Al prossimo panino di corsa, con le prossime cento cose da citare, raccontare, sopportare, commiserare. M.
Ognuno ha gli amici che si merita :-) I miei sono straordinari.

martedì 1 aprile 2008

I don't like Sundays


Quattordici anni che lavoro una domenica al mese, e ancora mi prende la malinconia, la mattina, mentre vado. Ne risentono la famiglia, e i miei bioritmi. Sogno una società in cui sia proibito il lavoro la domenica (tranne gli ospedali) costringendo la gente al tempo libero, all'amore, a stare coi figli, a riposarsi, a respirare con calma e un mezzo sorriso. Utopia, ormai (a meno di lavorare nelle librerie Paoline). Domenica poi era una giornata bellissima. I Radiohead non erano una gran consolazione, in autoradio, sulla sopraelevata, alle sette e mezza del mattino. Giro sulla radio e mi parte Wish you were here, da occhio umido. Chi mi manca, chi vorrei fosse qui? Il Franco delle domeniche di 20 anni fa, forse, quello che si svegliava verso l'una al profumo delle lasagne, e poi tornava in cameretta dopo pranzo ad ascoltare dischi e a far evaporare il rockenroll della sera precedente, passata magari a suonare dal vivo coi Lost o coi Tupelo Twins. Ma non esiste la macchina del tempo. Non vorrei tornare indietro, non ho rimpianti nè rimorsi, ogni cosa a suo tempo, ok: però qualche domenica, quando lavoro, mi piacerebbe proprio fare una gita nel 1988.