martedì 20 gennaio 2009

A cosa serve ricordare


Ripenso al sibillino, cinico SMS dell'altro giorno: E' inutile rileggere il passato quando non c'è più il futuro. Forse non è così giusto: ricordare come si era serve per capire dove si è sbagliato, anche se non si può più tornare indietro a correggere gli errori. Serve per riportare alla mente felicità e soprattutto valori che possono essere utili nei momenti di difficoltà. A questo proposito consiglio "Il pane di ieri" di Enzo Bianchi (ed. Einaudi), soprattutto a chi ha dei ricordi o delle radici nel basso Piemonte, e a chi aveva i nonni contadini, anche non piemontesi. Bianchi senza scadere nel buonismo e nella dietrologia (anzi, "a l'era dura") racconta la sua infanzia e il mondo contadino piemontese del dopoguerra con un tono agrodolce che non lascia indifferenti anche gli animi più incattiviti dalla vita di città, dove abbiamo perso quel senso di comunità e anche solidarietà che quei paesi avevano. Ora manco sappiamo chi è quello che abita al piano di sopra, e neanche salutiamo le persone che vediamo tutti i giorni. E dubito, comunque, che anche nei paesi di oggi la situazione sia molto diversa, tra invidie e rivalità varie. E allora...amen.

6 commenti:

silvano ha detto...

Questo è uno dei libri che sono nell'elenco dei prossimi acquisti. Ho visto Bianchi in occasione della presentazionde del volume da Fazio ed anche alcuni anni fa al festival della letteratura di Mantova in un dibattito in cui si confrontava con Giulio Giorello.
Grande persona, grande intellettuale (vero), mi fa sempre pensare che se i cattolici fossero così forse mi piacerebbe tornare all'ovile.
ciao, silvano.

il Russo ha detto...

Stamane l'ho visto in libreria ma poi mi sono fatto attrarre dall'ultimo Brizzi che racconta a suo modo la Bologna degli ultimi (quasi) 40 anni, però sto libro se non lo leggo io non lo legge più nessuno visto che è sul basso Piemonte e le sue tradizioni.
Prossimo acquisto!

Anonimo ha detto...

A scanso di equivoci, è u libro molto realista e per niente religioso, nonostante l'autore.

Elsa ha detto...

mii...e io che leggo "il colore rosso"...
( anda bè direbbero in sardegna)
ciao Zaio

andrea sessarego ha detto...

Che ci fa Robert Wyatt in copertina?
Attualmente sto leggendo "2-Tone-2" di Pete Chambers per non dimenticare che quest'anno cade il trentennale della 2-Tone Records!

luly ha detto...

Questa lettura mi incuriosisce.

"Ricordare, ricordare
è come un po' morire
tu adesso lo sai
perché tutto ritorna
anche se non vuoi".

Buonanotte:)