sabato 14 febbraio 2009

Onicofagia
























Come sanno i miei famigliari, ho cominciato a mangiarmi le unghie quando è nato mè fradè, il leggendario (per i miei figli) Zioluca (il piccolo Matteo: "Papà, da grande voglio essere come Zioluca: single, con gli addominali, la macchina scapottata, però coi capelli"). Che stupida cosa, la gelosia in genere. Mio fratello poi non era affatto antipatico o invadente, anzi: sempre stato discreto e propenso alla riservatezza in tutti i campi. Però, tant'è, da allora non ho mai avuto unghie. Nè per "graffiare", nè per "arrampicarmi sugli specchi", nè per "grattare le superfici". Le mani sono un piccolo specchio della personalità e della vita, dicono: le mie sono sempre state un po' "tormentate", guarda caso. In ferie e nei momenti sereni mica me le torturo, le dita. Quando avrò delle mani guardabili, ecco, allora vorrà dire che sono felice.