venerdì 27 marzo 2009

Guardatevi un po'


"Uno spasso" di Wislawa Szymborska (ed. Adelphi)
Gli è venuta voglia di felicità,
gli è venuta voglia di verità,
gli è venuta voglia di eternità,
guardatelo un po'!
Ha appena distinto il sonno dalla veglia,
ha appena intuito di essere sè,
ha appena intagliato con mano nata da pinna
un acciarino e un missile,
facile da affogare in un cucchiaio d'oceano,
non tanto ridicolo da far ridere il vuoto,
vede solo con gli occhi,
sente solo con le orecchie,
sua lingua ottimale
è il condizionale,
con la ragione biasima la ragione:
in breve: è quasi una nullità,
ma ha la testa piena di libertà, onniscienza e essere
al di là d'una carne stolta,
guardatelo un po'!
Eppure sembra esistere,
è accaduto davvero
sotto una delle stelle di provincia.
A modo suo è vivace e assai attivo.
Per un misero figlio degenerato del cristallo-
è davvero alquanto stupito.
Per un'infanzia dura nei rigori del branco-
è già poco non individuale.
Guardatelo un po'!
Ma avanti così, non fosse che per un istante,
per il palpito d'una galassia distante!
Che almeno si possa intravedere
cosa ne sarà, visto che è.
Ed è- accanito.
Accanito, va ammesso, e tanto.
Con quell'anello al naso, la toga, il maglione.
Uno spasso, comunque.
Un poverino qualunque.
Un vero uomo.

Vi ricorda qualcuno che conoscete? ;o)

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