mercoledì 18 marzo 2009

Mai appendere niente al chiodo

E invece no. Non bisogna mai abbandonare i propri sogni, le proprie passioni, i propri progetti, anche quando hanno l'apparenza dell'hobby creativo da dopo-lavoro. Mai appendere al chiodo la chitarra, la macchina fotografica, la tavolozza, la zappa dell'orto, la scrittura et cetera, anche se probabilmente non diventeranno mai strumenti professionali o fonti di qualche reddito. Mai rinunciare, mai arrendersi, mai "smettere", a costo di dormire molte ore in meno, perchè rinunciando a quello che ci piace fare (creare), quello che potremmo fare per ore senza neanche accorgerci del tempo impiegato, si peggiora, si invecchia, anzi si muore proprio, dentro. Non è mai tempo perso, anche se non ha un riscontro economico. E comunque, insistendo, non è detto che non arrivi mai, questo maledetto riscontro. E magari si riesce pure a far diventare una professione la cosa che più ci piace fare nel "tempo libero". A volte, raramente, i sogni si realizzano, se non ci si arrende.




9 commenti:

andrea sessarego ha detto...

Giusto, se ci togliamo anche il piacere di sognare, che viviamo a fare? La traduzione del poster di quei pazzi di despair.com potrebbe essere "Va a lavurà, barbun!". Credevo che esistessero altri strumenti musicali oltre la chitarra, ma forse mi sbagliavo...
;)

Anonimo ha detto...

Finalmente un (altro) post positivo, ottimista, di belle speranze. Grazie, di questi tempi ne ho davvero bisogno.

Anonimo ha detto...

Concordo al 100 no,al 1000% con quello che scrivi.Rinunciando a ciò che più ci fà sentire "vivi",ci si inaridisce,anche nel rapporto che abbiamo con quello che ci circonda...
Mai "gettare la spugna"^___^


Gino

Amar Egeo ha detto...

E' vero, non bisogna mai abbandonare le proprie passioni, i propri progetti. Credo però che più importante del riscontro economico sia quello morale. Lasciare qualcosa, una traccia indelebile (o quasi...) del proprio passaggio.

Mik

Franco Zaio ha detto...

@tutti: il post di "resistenza ottimista" nasce dall'incoraggiante notizia che alcuni amici hanno visto diventare lavoro il loro lato creativo/artistico/culturale o hanno vista riconosciuta e gratificata la loro esperienza/resistenza professionale.

Anonimo ha detto...

Vedi, quello che mi rompe é che non ci sono seconde possibilità. Le carte bisogna giocarsele quando non hai ancora capito come funziona il gioco. Poi incominci un'altra partita, ma le carte non arrivano più. Rimani seduto al tavolo, ma non riesci mai a chiudere. Spero nella reincarnazione (retroattiva, diciamo di nascere + o - alla fine della seconda guerra mondiale).
Comunque va bene anche così, in fondo non é male suonare ancora in un locale a 45 anni, non dimostrarli e non sentirli più di tanto.
WALK THIS WAAAAYYY!!!!!!!!!

Andrea

silvano ha detto...

Ci speriamo in tanti.
Io ci spero tutti i giorni, intanto mi aiuta a campare.

Quor è ha detto...

E comunque, sognare è sempre fantastico!
BRAVO. Condivido in pieno.
E poi...non si diceva che "i soldi non sono tutto?" Ah! E' vero...era in un altro mondo...va beh! ma quelli come noi ci vanno spesso lì a ritemprarsi!
P.S.: il blog lo adoro per questo, perchè ti mette in contatto con tanta gente e ti fa vedere che non si è poi tutti così "poveri"!

Anonimo ha detto...

....a volte i sogni si avverano!!!
Grazie Franco...anche a te... che ci credi sempre.
C