martedì 30 giugno 2009

Inetti o fessi

Ci sono giorni invece (pochi, purtroppo) in cui realizzo di essere io troppo esigente verso me stesso, e che sono io a dare molto di più di quanto mi si chieda o ci si aspetti da me. Insomma: o inetto, inadatto, insufficiente, o fesso, generoso, sottovalutato, incompreso. Comunque vada: un pirla.
Pubblico questo amaro messaggio di un mio caro amico come incoraggiamento ai sedicenti inetti e come rimprovero ai fessi di turno.
Datevi una calmata, e datevela da soli, perchè gli Altri non hanno nessun interesse a confutare i vostri atteggiamenti nè a fermare le vostre autocritiche o la vostra generosità. Anche se non è facile, provate a essere oggettivi, esigere chiarezza di aspettative e richieste, e a trovare la giusta misura, o la ricompensa che si merita, tracciare solchi, limiti e traguardi.
Questo pistolotto è applicabile a tutta la vita: amore, lavoro, interessi, affetti, interiorità, tutto.
In medio stat virtus. O in dito medio, a seconda dei casi :O)

lunedì 29 giugno 2009

Sfide

"Mi aspettavo momenti come questo - ma non avevo mai pensato che sarebbero stati così brutti, così lunghi, e così frequenti".
Come diceva il mitico Alfred di Happy days : "Eeeh già, già, già, già, già".
Ci salveremo solo se riusciamo a non perdere IL sorriso, ossia la forza, la voglia e l'intelligenza di sorridere.

domenica 28 giugno 2009

Buon compleanno Luana

Oggi è il compleanno di mia moglie. Per festeggiarlo sul blog potevo postare "Under the milky way" dei Church o "The one I love" dei REM, poi mi sono ricordato di questa canzone che a un certo punto dice
"Sono sicuro che hai già sentito tutto ciò prima
ma non avevi mai veramente dubbi
Non credo che nessuno
senta quello che provo io per te adesso
E tutte le strade che dobbiamo percorrere sono tortuose
E tutte le luci che ci guidano sono accecanti
Ci sono tante cose che mi piacerebbe dirti
Ma non so come
Forse perché
tu sarai quella che mi salverà
e dopo tutto
tu sei il mio muro delle meraviglie"
quindi questa è per te: auguri, Luana.

E' morto un bischero, pazum pazum


Bisognerebbe sempre separare l'essere umano dall'artista, nel considerare le creazioni artistiche. Il fatto è che a me faceva schifo anche la musica, di Michael Jackson, non solo il personaggio. Quindi brindo alla sua scomparsa, che mi eviterà di sentire nuove canzoni mielose e morbosette cantate con quella vocina odiosa.
Il prossimo brindisi? Nel mondo politico-pubblico è troppo facile prevedere la speranza che ha il 39% degli italiani come me battezzati a suo tempo "coglioni".

In campo musicale, fatemi pensare...voi cosa sperate, per il futuro?

PS Mia moglie dice che non si augura la morte a nessuno: sperarci però è lecito e gioirne è legittimo, dai :-)

venerdì 26 giugno 2009

Buon Pride a tutti

Ricevo e pubblico la seguente mail (grazie M! ciao E!):
Tra pochi giorni sarà il 28 giugno. Ci sono dei giorni che passano nella storia per un piccolo gesto che può cambiare, se non il mondo, almeno una sua buona parte.
Fu nella notte di New York tra il 27 e il 28 giugno che la polizia entrò in un bar, lo Stonewall Inn, noto per la frequentazione omosessuale e transgender, con il solito pretesto della violazione della legge sulla vendita degli alcolici, per fare la solita retata contro froci e trans, portarli in commissariato, insultarli, magari abusarne (ci sono molte testimonianze in proposito) e poi rilasciarli dopo qualche notte in cella...
Ma qualcosa non andò come tutte le altre volte: una lesbica sferrò un pugno, altri la seguirono, la polizia fu costretta a uscire di corsa dal locale, chiamò rinforzi, ma la voce si sparse e altre persone arrivarono a Christopher Street. Il Pride era uscito dalle tenebre. All’odore di birra subentrò quello della benzina bruciata e il bar fu difeso per due giorni dagli assalti della polizia. Divenne un simbolo dove concludere, pochi giorni dopo, la prima marcia organizzata di persone omosessuali e transessuali.
Da allora ogni 28 giugno in tutto il mondo la comunità delle persone gay, lesbiche, transessuali, transgender e intersessuati celebra la propria giornata dell’orgoglio. Non significa orgoglio di essere gay, lesbiche, transessuali, transgender e intersessuati (l'orientamento sessuale non è una scelta), ma di esserlo sotto la luce del sole, di non nascondersi (non è una differenza da poco –l'impegno per difendere i diritti umani è una scelta precisa), di rifiutare la violenza e di combattere l'ipocrisia, di ricordare quanto è stato fatto e quanto ancora rimane da fare. Si fa non solo per le persone che vivono differenze di orientamento sessuale o identità di genere, ma per tutti coloro che subiscono discriminazioni in base al genere, come le donne eterosessuali, e anche come gli uomini eterosessuali in alcuni paesi, perché quando manca il rispetto per la persona che gli omosessuali sperimentano sempre per primi insieme con le donne, tutti possono divenire una minoranza.
«Può sembrare strano che tre giorni di rivolta abbiano potuto influenzare una cosa cosí soggettiva come l’amore, ma senza dubbio ciò che la sommossa dello Stonewall ha cambiato non è stato tanto l’amore quanto la stima di sé, da cui dipende l’amore reciproco» ha scritto Edmund White.
Oggi possiamo legittimamente aggiungere altre considerazioni. Il 28 giugno ha cambiato anche il modo di intendere e costruire la democrazia, perché la considerazione legale e culturale verso le persone LGBTQI è un indicatore potente, veritiero e sensibile dello stato di democrazia di una società, è in grado di prevederne lo sviluppo economico, proprio come per le donne, e mai in disaccordo con la loro condizione.
Tra pochi giorni cadrà il quarantesimo anniversario di quel 28 giugno che cambiò la storia di molte molte persone.
Ancora oggi l'omosessualità può costare condanne e addirittura in molti, troppi paesi sulla faccia del nostro pianeta, la pena di morte. Accade negli stessi paesi dove le donne sono cittadine di serie B, spesso schiavizzate e disumanizzate, trattate come animali, e dove anche agli uomini eterosessuali tante libertà possono essere negate. L'Iran, dove secondo l'attuale presidente, «non esistono omosessuali» (perché sono torturati e impiccati) ne è un esempio, perché anche la vita degli uomini eterosessuali è disumanizzata e sottoposta di continuo a violazione delle libertà personali.
Molto è stato fatto, ma molto è ancora da fare.
I pride in tutto il mondo (dove si possono svolgere) ce lo ricordano, a volte con qualche eccesso folcloristico, a volte in modo piú sobrio, a volte finendo repressi dalla polizia, come accade per esempio in Russia.
Allora domenica sarà il 28 giugno:
per tutti coloro che comprendono che l’orientamento sessuale è una caratteristica dell’individuo che non compromette nulla delle altre facoltà, e che considerano l’omosessualità come una delle altre infinite caratteristiche dell’essere umano, che non si scandalizzano ma si impegnano per l’uguaglianza dei diritti, compreso quello all’adozione, perché hanno capito che due gay e due lesbiche possono essere buoni genitori e buoni cittadini esattamente come una coppia eterosessuale... per tutti coloro che non si sentono solo amici di gay, lesbiche, transessuali, ma anche di donne e naturalmente di uomini cui sono violati i diritti elementari...per tutti coloro che considerano l’omosessualità come una devianza, una depravazione, una caratteristica degradante e pericolosa, che pensano che gay e lesbiche siano persone malate da curare, e che ritengono l’estensione del matrimonio e delle adozioni essere una minaccia per la società...per tutti gli indifferenti, per chi non pensa che l’uguaglianza dei diritti, degli omosessuali come delle donne, sia una questione prioritaria, una base di democrazia, per chi non sa che cosa siano l'orientamento sessuale e l’identità di genere... L’indifferenza non è forse una malattia?
Per tutti sarà il 28 giugno, un giorno che è un messaggio di libertà, di gioia di vita, di democrazia.
Buon Pride a tutti!

The killing moon...

...WON'T come too soon. Almeno fino a ottobre, per me. Ricordate la meravigliosa canzone di Echo and the Bunnymen? La foto è del Barba (grassie!), l'occasione una riunione di vecchi amici sul mare di Genova, sembra un secolo fa, e forse lo è, per qualcuno.
Ma c'è sempre una luce che non si spegne mai, nonostante la stanchezza, le difficoltà, le fatiche.
Svegliatemi quando finisce settembre.
Buona estate.

giovedì 25 giugno 2009

EASY STAR ALL-STARS: Easy Stars Lonely Hearts Dub Band

Sabato 4 luglio a Sestri Levante, questa banda di pazzoidi che ha già stravolto in chiave reggae-dub Pink Floyd, i Radiohead, e adesso i Beatles (molti miei amici beatlesiani vomiteranno, io invece li trovo molto divertenti: si sa che una delle mie passioni segrete è il reggae-dub). Approfondimenti su www.easystar.com.

sabato 20 giugno 2009

Intervallo, Liguria

Quest'anno niente Spagna: non ho maturato ancora ferie, avendo cominciato da poco sul nuovo lavoro, perciò mi concedo un ponte di San Giovanni (è festa patronale a Genova, il 24), un intervallo di tre giorni sul mare ligure per svuotarmi la testa di tante preoccupazioni, difficoltà e fatiche, e gonfiarmi un po' il cuore con moglie, figli, sorrisi. Zero cellulare, internet, tv (giusto il giornale letto con calma). Anche se facesse brutto tempo, mi rilasserò un attimo, dopo due mesi di dieci ore di lavoro al giorno (senza contare che me lo sogno di notte, il lavoro...).
Ci risentiamo mercoledì, quando torno, se torno (ma sì che torno) :-)
Da giovedì, poi, comincia una delle estati più difficili della mia vita.

venerdì 19 giugno 2009

Cada pueblo...

(Vignetta da El Paìs)
A me sinceramente non importa quante donne, più o meno giovani, si mettano nelle mani di B, sempre che non usi denaro pubblico per i suoi sollazzi. Penso che ognuno possa fare nel privato quello che vuole, con persone consenzienti. Certo, all'estero ci si dimette per molto meno, ma questo non è mica uno stato normale. E dirò di più: la grande maggioranza degli italiani a B lo vota per simpatia se non invidia. Quindi tutto questo scandalizzarsi della Sinistra è proprio a vuoto, un autogol da sfigati. Meglio sarebbe criticare i fatti pubblici del governo, le cose che fa e soprattutto non fa per la collettività, fare delle proposte e delle iniziative concrete, magari (ma forse è pretendere troppo) dare addirittura l'esempio nei comportamenti.
Se i valori dominanti e vincenti della società italiana sono la patonza, i soldi, l'apparenza, i cazzacci propri, fregarsene/fregare il prossimo e le leggi, beh, aspettiamoci ancora tanti tanti anni di B al potere.
E tu vuoi far qualcosa che serva
E farlo prima che il tuo amore si perda
Non ti accorgi che se lo vuoi tu
Quel che valeva poi non vale più
Se ti han detto resta a casa
Vola basso, non scocciare
Se disprezzi puoi comprare
Se vale tutto niente vale
Se non sai più se sei un uomo
Se hai paura di sbagliare
Se hai voglia di pensare
Che fra poco è primavera
Adesso fa qualcosa che serva
Che è anche per te se il tuo paese è una merda
C’è una strada in mezzo al niente
Piena e vuota della gente
E non porta fino a casa
Se non ci vai tu
Io voglio far qualcosa che serva
Fammi far solo una cosa che serva
Dir la verità è un atto d’amore
Fatto per la nostra rabbia che muore
(Afterhours, Il paese è reale, 2009)

giovedì 18 giugno 2009

Cosa mi perdo stasera

I Misfits (unica data italiana) a Villa Serra, anche se preceduti da un po' troppo metallazzo. I Tre Allegri Ragazzi l'altro giorno. I Social distortion a Milano (sorry Claudio). Blixa al Festival della Poesia. I DOA. Et cetera et cetera.
E va ben, pazienza, me ne farò una ragione.
Non mi sono perso però mio figlio Ale campione regionale di basket under 13, almeno quello. Grande Ale, forza Granarolo!

mercoledì 17 giugno 2009

Quasi adatti?

TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI "Quasi adatti" (2001)
Quasi adatti a garantire il giusto risultato
Quasi adatti a star seduti dentro un’auto accessoriata standard
Quasi adatti a scuole con i crocefissi ai muri
Quasi adatti a discoteche come gabbie
Quasi adatti a innamorarsi di un’animale a pelo corto
Quasi adatti a raccontare agli altri i propri cazzi
Quasi adatti...
Quasi adatti ai pugni presi o a tenerli tesi in alto
Per intimorire un arbitro di calcio
Quasi adatti a rinunciare alle proprie fantasie
Quasi adatti a risolver tutto con una rapina in banca
Quasi adatti…
Quasi adatti a spingere le ruote oltre i duecentoeventi
Quasi adatti a dare il giusto peso ai sentimenti
Quasi adatti...

Dall'immagine al simbolo

Per la serie I figli insegnano: "Bella questa foto, papà, è simbolica. Potresti usarla sul tuo blog" (Alessandro, 12 anni). Un giorno troverò il coraggio di chiedergli cosa simboleggia per lui questa foto: per ora accetto il suggerimento, e lo chiedo ai lettori del mio blog.

PS Per i geocuriosi: è il bordo-pista dell'aereoporto di Sestri-Genova, quello impressionante, chè ti sembra di atterrare sul mare.
2° PS: Matteo (8 anni), a letto in preda alla febbre, ha appena chiesto: "E' possibile non pensare a niente?". Sogni d'oro, figlio mio.

martedì 16 giugno 2009

Bob Mould "I'm Sorry, Baby..." (acoustic)

Cosa c'è di meno trendy di un quasi 50enne pelato, con la barba e gli occhiali, che strapazza l'acustica da seduto, canticchiando una bellissima canzone? Forse solo il sottoscritto raggiunge pari sfigatezza, quando suona dal vivo. Beh, lasciatemelo dire: stimo e voglio bene a quest'uomo, la sua musica, il suo approccio di understatement. Le sue canzoni sono una delle mie colonne sonore da 25 anni. Questa è una delle ultime. Scopritelo su www.myspace.com/bobmould. "Questi sono anni importanti, faresti meglio a farli durare". Già.

Lèggere nel pensiero

Cosa sta pensando, cosa sta guardando e indicando Luigi Tenco in questa foto? Io lo so, ma non posso nè voglio dirlo. Scrivetemi nei commenti le vostre risposte.

lunedì 15 giugno 2009

Yeah Yeah Yeahs : Maps (acoustic)

Un esempio del tipo di cose che farò con Francesca "Anais" quest'inverno, appena mi riprendo dalla campagna scolastica. Registreremo alcune canzoni inedite degli Anais (quelle già pubblicate si possono ascoltare su www.marsigliarecords.it/m006.php), a cui dal vivo (se saremo ancora vivi, soprattutto il sottoscritto) affiancheremo cover di questo tipo.
Per ora, invece, la mia chitarra sta in un angolo a prendere polvere. Addavenì novembre.

domenica 14 giugno 2009

La mia difficile estate

Finiscono le scuole, e comincia sul serio l'estate: questa sarà una delle mie più difficili di sempre, perchè comincia il periodo di maggiore stress nel mio nuovo posto di lavoro (nel vecchio era dicembre, il Natale). Fino ad ottobre sarà una maratona, a parte il ponte di San Giovanni (Liguria) e una settimana ad agosto (se riesco nella mia Sardegna). Sopravviverò? Sì, certo, ma come lo potrò dire a ottobre: è la prima volta che passo un'estate così.
PS Foto (bellissima) di Arimondi: tenx.

SUMMERTIME - Janis Joplin

sabato 13 giugno 2009

I'm fixing that hole

Mi ero rimesso su facebook, poi ho visto che non ne ho nè voglia nè tempo. Chiedo scusa agli "amici" per il disturbo. Sarà un 'estate molto difficile, per me, e non avrò molte energie per tante cose, anche molto più importanti di facebook. Ho chiuso il buchetto del tombino della foto (presa sul sito di Bob Mould).
PS In sottofondo la colonna sonora di questi pensieri.

giovedì 11 giugno 2009

Swans - God Damn The Sun

La canzone del momento. Ma non mi lamento, anzi. Certi giorni mi sembra quasi di essere felice, o almeno fortunato. "Dio maledica il sole". Buona estate.

Poter dormire

Io non so voi. Sarà il cambio di stagione, sarà questo clima incerto, sarà che sono entrato nella terza età, sarà che sto mettendo molta energia mentale e anche fisica nel nuovo lavoro (per almeno 10 ore al giorno, e me lo sogno anche, la notte), ma stamattina ho dormito fino alle dieciemmezza, dopo aver portato il piccologrande Matteino a scuola! Sto crollando (sono crollato)? O forse ogni tanto bisogna fermarsi, staccare la spina? Sarà. E' che adesso ho un sacco di cose arretrate da fare, si accumulano, mi angosciano, mi pesano! Ah, potessi tornare a dormire di nuovo, per almeno 20 ore, e poi ripartire con le pile cariche (o scariche?)!
Buonanotte...

martedì 9 giugno 2009

Piaceri, doveri, scelte e destini

"Prima il dovere, poi il piacere". Preferiremmo tutti il contrario, ma non è possibile, spesso e (mal)volentieri. Allora cerchiamo di rendere piacevole il dovere, farcelo piacere, così lo facciamo anche meglio. Non è un'impresa facile, trovare il piacere nel dovere, trovarvi una motivazione, un senso, uno scopo, una giustificazione, un progresso, un'evoluzione, un futuro.
Il dovere fatto con piacere diventa realizzazione (di sè o di un obiettivo). Il piacere del dovere è soggezione, moralismo, masochismo, fondamentalismo, rigidità mentale. Molto triste però anche il dovere del piacere ("Maccome, non ti diverti, non ti piace?"): produce doping vario, emarginazione e depressione.
Da un po' di tempo penso spesso a quanto piacere e quanto dovere ci sia nella mia vita, nelle cose che faccio soprattutto. E' un bilancio che può essere imbarazzante, a volte drammatico, provate a pensarci. Ma è un bilancio necessario.
Alcuni esempi:
-stai coi tuoi figli perchè ti piace o perchè è tuo dovere? E in che percentuale?
-stai con la tua donna perchè ti piace o perchè devi?
-fai quel lavoro perchè ti piace o perchè devi farlo per mantenerti e non ne hai trovati altri?
-fai questa vita perchè l'hai scelta o perchè non hai scelta? Vivi così perchè devi o perchè ti piace?
-stai facendo il tuo dovere? E quale è, che cosa è il tuo dovere?
Al Grande Perchè (quello che molti chiamano Dio) ci ho rinunciato tanti anni fa. Coi Piccoli Perchè voglio ancora confrontarmi: anche se non sono piacevoli, sono domande che uno ha il dovere di farsi, per avere, trovare o ritrovare il piacere di vivere.
If I could, you know I would, if I could I would let it go, surrender, dislocate...
PS Per chi non lo sapesse: il disco dell'immagine si intitola "Piaceri sconosciuti"... ;-)

lunedì 8 giugno 2009

Dopo i risultati delle Europee

Per un commento alle elezioni europee vi rimando a questo post di Silvano 31canzoni che sottoscrivo. Io non ho più parole, solo imprecazioni. Quindi è meglio che non dico niente, e mi dò da fare, piuttosto. E ce n'è, da fare, anche troppo. C'è quasi da disperarsi.

domenica 7 giugno 2009

C'è una strana espressione nei tuoi occhi - The Rokes

Ieri notte bello special su RaiDue sulla cosiddetta "invasione inglese" nella musica leggera italiana degli anni 60: Rokes, Primitives, Motowns... Io amo il beat, anzi il BIT italiano (i Corvi, per esempio, wow), ne amo la musica e anche le parole maliziosamente ingenuotte, i vestiti, le chitarre, le pose, lo stile, il ribellismo, l'energia, il divertimento che sprigiona. Che cosa sono poi in fondo gli Afterhours se non, come intuì MV, una versione aggiornata dell'Equipe 84? :-)

sabato 6 giugno 2009

Per chi votare stavolta?

Ah già, ci sono le elezioni europee. E per chi voto stavolta? Non andare non esiste, ma la scelta è come sempre difficile. E come sempre voterò alla stessa maniera, con una scusa o un pretesto, senza illusioni, senza pretese, con rassegnazione, visto il consenso che nonostante tutto ha l'attuale maggioranza. Così, giusto per senso del dovere civico. Come fare la raccolta differenziata in una discarica. Come pensare di svuotare il mare con un bicchiere. Amen.

venerdì 5 giugno 2009

Il concerto al Lucrezia


è andato bene, sicuramente meglio dell'altra volta. Locale pieno, e davvero piacevoli le performance di Ceanne McKee e dei Keezas, che mi hanno subito convinto aprendo la loro scaletta con Posso avere il tuo deserto degli Afterhours (notevole anche la rendition di Man on the moon dei REM). Qualche problema di suono, risolto però collaborando tra musicisti (non succede spesso, purtroppo), la solita gentilezza e simpatia del gestore Massimo, le visite di Diego, Andy, Antonio, le colleghe di mia moglie e Mario (sorry, I don't like Journey but I play some Cheap Trick anyway), l'esordio della Mustang di Andrea, il basso acustico dei Keezas, i cori del pubblico su The passenger, il consueto cazzeggio del "manager" Simomaffo...
Insomma, una bella serata memorabile con qualche esperimento musicale: l'uso del tamburello per terra percosso col piede, gli accenni di Someone somewhere in summertime dei Simple Minds (a gentile richiesta), Let me get what I want degli Smiths, Guns of Brixton dei Clash... Oggi ho saputo con rammarico che ero "in concorrenza" con una serata organizzata dal mio amico Matteo "Marsiglia", ma mi riprometto di combinare qualcosa con lui quanto prima possibile.
E no, non appendo ancora la chitarra al chiodo :-)
PS Durante Love will tear us apart e Verrà la morte e avrà i tuoi occhi avevo i brividi, davvero.

giovedì 4 giugno 2009

Le cover in anteprima

Stasera al Lucrezia, oltre alle poesie musicate di Pavese, proporrò insieme ad Andrea Frascolla le nostre versioni di
Here comes the rain again degli Eurythmics
Love will tear us apart dei Joy Division
I won't back down di Tom Petty
e se ci sta The passenger di Iggy Pop.
Cosa ne pensate?

PS Clash, Smiths, Cure e Husker Du la prossima volta (in autunno, mi sa), sorry.

mercoledì 3 giugno 2009

X - See How We Are (acoustic, 2004)

"Guarda come siamo". Stanchi, invecchiati, contenti, malati, infelici, mal messi...Exene ha la sclerosi multipla, l'ho saputo ascoltando questa canzone meravigliosa sul myspace degli X. Ma è una grande donna, e reagirà da par suo.

martedì 2 giugno 2009

Mi butto nell'estate

Ci siamo, è proprio estate. Ho riposto le clarc e i doctormartens, ho tirato fuori le fredperri e le magliette dei Ramones, ho fatto il bagno al mare, mio figlio ha fatto le partite finali provinciali, fra pochi giorni comincia la mia prima fatidica "stagione scolastica" al Libraccio (dove sto facendo i conti del mio primo mese di lavoro), ci sono le recite scolastiche dei figli, le pagelle, si pianifica qualche giorno di ferie e come sfuggire alla calura cittadina. Giovedì suono dal vivo col mio compare Andrea Frascolla al Lucrezia insieme ai Keezas e Ceanne McKee, come se non bastasse. E' sempre così: o calma (inquieta) piatta o un casino di pensieri, progetti e soprattutto eventi simultanei. L'importante è non paralizzarsi, non avere paura, buttarsi, emozionati incoscienti e allegri come il bambino della foto sopra, come pensando "Può solo andare meglio, e se non altro non avrò rimpianti".
Quante volte si è detto
il mondo deperisce.
Quante volte si è detto
il mondo fa naufragio.
Dovremmo misurare meglio
le parole: chè il mondo
deperisce eppure ingrassa;
e mentre naufraga galleggia.
E' questa la fatica
a cui siamo votati: sostenere
un doppio sguardo, capace
di fissare in faccia la rovina
e assieme la lamina di sole
che accende ogni mattina
.
(Franco Marcoaldi, "Il doppio sguardo", da "Il tempo ormai breve", ed. Einaudi 2008).
Io da stasera mi butto :-)