sabato 29 maggio 2010

Little by little

Don Henley - The Boys Of Summer

Losing my religion


-La preghierina la sera puoi dirla anche nella tua mente, in fondo è un modo per parlare con Dio. -E se non mi risponde? -Guarda che Dio non risponde, ma ti ascolta. -Io voglio che risponda alle mie domande. -Beh, a volte risponde coi fatti. -Perchè non mi risponde? (Matteo Zaio, 9 anni)

Chi ha una Fede ha una marcia in più, più forza, più speranza, più luce. Il credere a un aldilà, a un Essere superiore, all'esistenza dell'Anima, rende sicuramente la vita, soprattutto quando è brutta e difficile, più vivibile, più magica ed emozionante. Qualcuno dice: come una droga (il famoso oppio dei popoli). Sia quel che sia, anche se ci sono i fanatici, gli antipatici e gli intolleranti, la differenza fra materialisti e credenti è evidente. I credenti sono più sereni. (FZ, dicembre 2007)


Il cielo lo lasciamo ai passeri e agli angeli (Heine, credo). Eh sì, da qualche anno il cielo per me è muto. Fino ai 18 anni sentivo davvero un qualcosa, come una presenza, una Grande Anima, uno Spirito, un Padre metafisico a cui mi rivolgevo nei momenti difficili, chiedendo aiuto, e anche in quelli belli, per ringraziarlo. Mitologie? Superstizioni? Come credere agli UFO? Scialuppe di salvataggio? Certo, ma questa specie di "fede" era incoraggiante come un bisogno, la spiritualità qualcosa di magico. Dovessi indicare un anno della "caduta" di questa tensione, direi quello della morte di mio suocero, nel 2002. Come un crollo di fiducia (= fede) nel cielo, nel destino. Ora seguo il catechismo di mio figlio, che vuole fare comunione e cresima, ed è bello vedere nei suoi occhi, nelle sue parole, quella luce che dentro di me si è oscurata. Mi piace accompagnarlo a messa, sentire il Vangelo (un po' meno le prediche), pensare che il messaggio di Cristo era meraviglioso e rivoluzionario, ma completamente travisato, direi trafugato dalla Chiesa. E la sera, quando i miei figli "dicono la preghierina", mi sembra di essere un intruso, una spia, un attore maldestro, lì insieme a loro. Chissà, forse un giorno quella specie di luce tornerà ad illuminare le mie notti e le mie giornate buie. Quasi lo spero, perchè ero molto più sereno, con "l'oppio dei popoli". E insieme a Morrissey mi viene da guaire Jesus, do you hate me? Do you hate me? (FZ, luglio 2007)

Ho riproposto due miei vecchi post per commentare la discussione con Matteo di ieri sera. Grazie Signore graaazieeee...

mercoledì 26 maggio 2010

Pescare luce

Se ogni giorno cade
dentro ogni notte
c'è un pozzo
dove la chiarità sta rinchiusa.
Bisogna sedersi sull'orlo
del pozzo dell'ombra
e pescare luce caduta
con pazienza
(Pablo Neruda)
Da oggi ho cominciato questo percorso, questo atteggiamento, questo proposito. So che sarà difficile e anche doloroso, ma è una cosa che devo a me stesso e a chi mi vuole bene (quei pochi).
E oggi è stata una bella giornata. E' difficile essere infelici con un sole e un cielo così. Non sono felice, non esageriamo, anche se avrei molte buone ragioni per esserlo: però sono un po' più leggero e sereno. Just a little bit. Little by little.
Ce la posso fare.


Sorry somehow


Mi dispiace non trovare più il tempo di scrivere sul blog come un tempo. Il nuovo lavoro mi ha assorbito (esaurito?) parecchio: nel tempo libero voglio/devo dedicarmi a moglie e figli, che, soprattutto il piccolo di 9 anni con la sua vivace ingenuità, a volte mi salvano dalla Stanchezza con la S maiuscola.
Una breve sinossi della situazione:
-stress per apertura nuova libreria a Savona (e forse salto le ferie di giugno anche quest'anno)
-genitori che invecchiano male, malattie, acciacchi, tristezze
-la polemica col figlio di 13 anni si è affievolita in positivo
-venerdì prossimo reunion dei vecchi amici al giapponese, dopo il funerale del padre di FG
-il disco dei Clash devo ancora spedirlo a un sacco di persone (vi chiedo scusa!) ma ne ho già fatti fuori un centinaio
-venerdì 4 giugno esordio live dei FENOMENI, gruppo di freakbeat italiano in cui suono la batteria
-io e il mio vecchio amico Andrea quando suoniamo nei Fenomeni ringiovaniamo di almeno 15 anni
-leggo parecchio ma più libri contemporaneamente e disordinatamente
-Facebook è diventato il raccoglitore dei miei pensieri più fugaci e superficiali, il blog si presta ad approfondimenti per cui non trovo il tempo
-mia moglie è sempre più bella, io invece ho 4 chili di troppo
-la casa non è mai a posto
-da domenica prossima dovrei stare meglio, dovrei
-mi ci vorrebbero giornate da 30 ore.
A presto, amici blogger. Mi mancate.

-

martedì 18 maggio 2010

Sanguineti: "Perché mi accorgo che morire adesso non serve"

Ma che persona, che personaggio. RIP Poeta.

Ian Curtis e me, 30 anni dopo

Oggi sono 30 anni che Ian Curtis ha lasciato questa terra. Ricordo che appresi con ottuso sgomento la notizia, all'acquisto del singolo Love will tear us apart. Avevo 16 anni, e da allora i Joy Division mi sono rimasti per sempre nell'anima. Dopo 30 anni le sue parole mi riflettono, mi tagliano, mi colpiscono, mi commuovono ancora.
Così come mi commuove questa foto, in cui posso identificarmi, come genitore. Purtroppo per Ian avere un figlio non era una ragione sufficiente per continuare a vivere e soffrire.
Ci pensavo oggi, a passeggio col mio fantastico Matteo (9 anni), parlando di fumetti, libri, calcio, giochi, gelati. I figli comportano fatica, responsabilità e sacrificio, ma un abbraccio o un sorriso di un figlio di 9 anni danno un senso profondo e non ignorabile alla vita. Chi non ha figli non può capire.

domenica 16 maggio 2010

Perchè tifo Sampdoria

Nel giorno atteso per 20 anni, ci tengo a spiegare il mio essere sampdoriano. E' dal 1989 che seguo la Samp, prima timidamente e poi sempre più convinto. Questa passione deriva da mia moglie e la sua famiglia, sampdoriani doc, e anche dal constatare l'acidità e la grettezza del tifo genoano, incazzoso e senza autoironia, dotato di un orgoglio che ha origini preistoriche, critico e minaccioso verso la squadra quando le cose vanno male, come se giocare nel Genoa fosse un onore particolare. Aggiungi che i genoani rivendicano l'esclusiva della genovesità, spesso scadendo nel leghista dando del terrone ai sampdoriani, e io sono un genovese adottivo.
Riassumendo, il Genoa è il passato di questa città, la Samp il futuro.
E oggi è stato un pomeriggio indimenticabile. Grazie ragazzi, il cielo è sempre più blu (cerchiato di blu)!

martedì 11 maggio 2010

Tom Waits - Downtown Train

Rarissimo emozionante filmato di Tommaso Aspetta al Premio Tenco a Sanremo, nel 1986.

Giusto per parlare di treni che passano, si rimpiangono, o di treni che si prendono, e poi sono brutti, sporchi, e non si capisce dove vadano, ma pazienza.

Come i treni a vapore, il dolore passerà.

domenica 9 maggio 2010

Dieci cose primaverili

1) Non riesco mai a "santificare" le feste. Ho sempre troppe cose che vorrei o dovrei fare, e poi qualcosa va sempre storto (il tempo, per esempio).
2) La settimana inizierà col funerale del padre di un mio vecchio amico. E tornerò a pensare queste cose, spero in senso costruttivo.
3) I politici e la cronaca sono sempre più assurdi e paradossali. Tanto che, come ha detto stasera la Litizzetto, ormai gli italiani si dividono in due categorie: quelli a cui importa ancora un pochino qualcosa, con un minimo di senso critico, e quelli che se ne sbattono allegramente (e anzi invidiano e giustificano i disonesti e gli scorretti).
4)La primavera non arriva. Ma meglio: fa pendant col mio umore, spesso.
5) Ho già distribuito circa 80 copie del mio nuovo disco, e mi scuso coi blogger a cui non l'ho ancora spedito, per le ragioni di cui al punto1.
6) E' passato un anno da quando ho cambiato posto e ruolo di lavoro. Spero di avere presto un bilancio/feedback. Io ho la coscienza a posto, e mi sono fatto un mazzo tanto, con coraggio e entusiasmo per la scelta e la sfida, ma che fatica.
7) La casa non è mai a posto, in ordine. E non posso dare la colpa ai figli e basta.
8) Vorrei svegliarmi la mattina col sorriso, e invece no.
9) A fine maggio esordirà la mia band di Italian freakbeat (1966-1969), i FENOMENI.
10) Il counter del mio blog segna un crollo di visite: o sono emigrati tutti su Facebook, o io non sono più tanto interessante. O tutt'e due le cose insieme.
Che fretta c'era, maledetta primavera. E' già quasi estate, altro che.

MARK LANEGAN 'Ugly Sunday'

La canzone del giorno.

venerdì 7 maggio 2010

Franco Zaio - Somebody Got Murdered

Quando canto questa canzone, penso a Giuliani, penso al film Missing, penso alla violenza di tutti i giorni che ci uccide sottilmente. Qualcuno è stato ucciso, e neanche lui sa come, perchè, dove.

David Sylvian - Orpheus

Questa è per te, amico mio, piemontese, paziente e saggio, e folle. Grazie.

mercoledì 5 maggio 2010

Ci sono molti modi

16 anni di matrimonio, con Luana. Questa è una delle nostre canzoni preferite. "Torneremo a scorrere", amore mio. Vedrai.

sabato 1 maggio 2010

PJ Harvey & Thom Yorke - This mess we're in

Il casino in cui siamo.

E la città tramonta su di me.

Dirt - Hiroshima

Molto simile alla musica (e alle tematiche) della mia (ci suonavo la batteria) band punk-anarchica del 1984, i Contrattacco. 25 anni dopo non è cambiato molto: al posto dei razzi nucleari ci saranno le centrali di nuova generazione (sic), le donne sono sempre più oggetto e attroiate (solo che si fanno chiamare escort), e il futuro non è luminoso, come allora.

Are you lonesome tonight?

Sarà che ho ripreso in mano Il mestiere di vivere, sarà che è un periodo di difficoltà su tutti i fronti, sarà che mi diverto poco, insomma, torno a riflettere sulla solitudine del malessere.
Ci si sente soli perchè si sta male, o si sta male perchè ci si sente soli? E che differenza fa, in fondo. E' difficile avere o trovare delle persone con cui condividere il malessere, i momenti difficili, persone che ti aiutino anche solo ascoltandoti in silenzio senza sminuire o sottovalutare quello che provi. Più facile condividere il cazzeggio e il nulleggio, certo, molto più divertente. Ma a cosa servono gli amici, se non ad aiutarti nei momenti difficili? Like a bridge over troubled water. E invece stanotte la colonna sonora è The sound of silence. Ma poi passa, passa. Tutto passa. Come diceva Gaber: tutto ha una fine, anche quando non finisce.