domenica 7 novembre 2010

La cultura del nulla

Purtroppo, non lo possiamo negare, la cultura contemporanea sembra non aver più nulla da dire né ai giovani né agli adulti, perché pare non credere al valore dell'uomo: la libertà è identificata col capriccio individuale, la felicità con il successo, il piacere e il denaro. La ragione – capacità di conoscere la verità delle cose e dei valori – è sfiduciata. Il senso del limite e delle regole sembra un insulto alla dignità: l'individuo è il centro di se stesso. La vita viene presentata come il mito dell'eterna giovinezza, fatta di trionfi e soddisfazioni, dove tutto è facile e spesso dovuto, dove la fatica e il sacrificio sono banditi, dove l'essenziale è apparire, essere visti e ammirati. E' l'affermazione del nulla: nulla di senso, nulla di valore, nulla di rapporti veri e costruttivi. È il nichilismo.
Ma la vita non è così e se non siamo educati alla vita reale – non a quella virtuale – saranno delusioni gravi e pericolose per i singoli e per la società intera.
Non indovinereste mai chi ha scritto queste belle parole: Bagnasco, l'arcivescovo di Genova. E io le condivido, ma mi preoccupo anche un po'.