domenica 30 gennaio 2011

La nostalgia del futuro

Cinquant'anni fa Hannah Arendt osservava che le nostre vite sono contese fra due forze in conflitto: quello che siamo stati e quello che diventeremo. Personalmente da qualche anno ho sempre cercato (scelto) di vivere nel presente. Solo che ormai per tutti questa è una scelta obbligata, dettata un po' dalla paura e un po' dall'incertezza/inesistenza del futuro. Certo tutti vogliamo riscattare il passato, se lo ricordiamo triste, o riviverlo, se piacevole. Ma è il senso del Nuovo, dell'Inedito, dell'Originale, che è difficile da trovare. A volte sembra che tutto, in ogni campo, sia già stato detto, fatto, provato, vissuto. E' vero però che se si ha un obiettivo, un progetto, un sogno, una prospettiva, si vive (sopporta) meglio il presente. E comincio a pensare che un futuro diverso, foss'anche inaspettato e imprevedibile, possa arrivare, e possa/debba essere costruito, sia nella mia vita come nella società. Lo scopriremo solo vivendo.

Eyes Without A Face



Gli occhi sono lo specchio dell'anima... La luce negli occhi... L'occhio della tigre... Gli occhi socchiusi... Morire dentro a quegli occhi... Basta uno sguardo... Guardami negli occhi quando ti parlo... L'essenziale è invisibile agli occhi...Gli occhi dicono tutto.
Io indosso spesso gli occhiali scuri.

venerdì 28 gennaio 2011

Illogica allegria



Non ho niente da aggiungere, ascoltate le parole. La vita è bella, bellissima. Basta poco (che forse è tanto). Non so, non importa, che ne so. Io sto bene come uno che si sogna. Non lo so se mi conviene, ma sto bene (che vergogna).

domenica 23 gennaio 2011

JOKES ABOUT BERLUSCONI

Goodbye Ruby tuesdays

L'altra sera mio figlio (13 anni) quando ha realizzato che il Silvio nazionale ha la stessa età del nonno ha fatto una standing ovation mentre scorrevano le foto delle sue intrattenitrici serali. Mia moglie si è incazzata, anche perchè io ridacchiavo come un pirla. Questo aneddoto per dire che l'ennesimo scandalo non farà cadere il premier, nè dalla sua posizione nè nel gradimento degli italiani. Ci vuole ben altro. Io penso che nel privato ognuno possa fare quello che gli pare, con persone consenzienti,senza commettere reati. Volendo fare del moralismo e dell'etica, io biasimo di più le belle ragazze (e i loro genitori) che il Silvio. E' una questione di valori, e di cultura. Dagli anni 80 a oggi l'immagine della donna si è sputtanata (nel vero senso della parola), complici anche i genitori e i datori di lavoro. E anche la Gente, che non si indigna e anzi simpatizza col vecchietto arzillo, si è sputtanata. Perchè molta, moltissima gente non ci vede niente di male, nelle serate del premier, e anzi vorrebbe mandarcila figlia. Insomma: STA ANDANDO TUTTO A PUTTANE, in tutti i campi, in questa Italietta ipocrita e decadente.
Chissà cosa deve succedere, cosa ci devono fare, per farci incazzare sul serio e fare qualcosa di più utile che biasimare e indignarci. 

sabato 15 gennaio 2011

Nessuna Ostentazione Sonora


Sentiti e visti ieri sera, ci suona il mio vecchio amico Riky. Davvero eleganti e raffinati, nella loro improvvisazione assoluta (dicono, ma non sembra). Stamattina ho rispolverato Tuxedomoon, Residents e Throbbing Gristle, sull'onda di ieri. Non capita spesso di sentire roba così, a Genova.

mercoledì 12 gennaio 2011

La luce dentro



Come è importante avere sempre una luce dentro, anche piccola, che illumini e persino riscaldi i nostri pensieri e le nostre giornate. La famosa Inner light di beatlesiana memoria, l'amore, gli affetti, gli amici, la musica, qualche passione, qualche interesse, la speranza, un sogno, la fede. Ci sono periodi in cui questa luce si affievolisce, e noi ci incupiamo tutti, diventiamo meno luminosi, perdiamo la luce negli occhi, smettiamo di sorridere. La prima metà del 2010 fu così, per me, lo ammetto.
Da qualche mese, grazie al cielo (fortuna, destino, forza di volontà: chiamatelo come volete), ho di nuovo quella luce dentro, e penso che si veda e si senta anche fuori. Sarà un anno migliore, questo.

martedì 4 gennaio 2011

Sto leggendo

questo libro. Impegnativo, certo, ma bello denso di riflessioni e rimandi. Consigliato a maschietti introspettivi e sensibili ma anche a femminucce che vogliono cercare di capire qualcosa di quello che un tempo si chiamava "il sesso forte" (sic) e non si fermano alla esteriorità.

domenica 2 gennaio 2011

C'è del marcio in Danimarca (e in Africa pure)

Se lo trovate ancora in qualche cinemino (il mio di oggi aveva cinque dico cinque file di sedie) andate a vedere questo filmone sulla prepotenza e sulla cattiveria delle persone e della vita, con due ragazzini memorabili. Non esattamente il film da vedere come augurio di buon anno (nonostante il titolo), anche se alla fine il morale si solleva (ma abbassa il tono del film, che a volte mi ha spinto intimamente a una reazione forte, anche violenta). Una esauriente recensione la trovate qui.