sabato 30 aprile 2011

17 anni di matrimonio



Oggi sono 17 anni che sono sposato con Luana. 17 anni! Sono qui che penso a cosa ci tiene insieme, dopo tutto questo tempo, a parte i figli. Ho diviso un foglio in due parti, e ho scritto da una parte cosa mi piace di lei, quando mi rendo conto di amarla sempre, e dall'altra parte quello che non mi piace di lei, i suoi difetti. Stessa cosa ha fatto Luana. E mi rendo conto che amare una persona non è solo amarne gli aspetti belli e positivi ma implica imparare ad amarne anche i difetti, gli aspetti antipatici, perdonare, accettare, persino esserci affezionati, a questi lati negativi. Così come amare la vita, viversela bene, implica accettarne i momenti e i risvolti negativi e brutti. Non sto dicendo che le persone e le cose non debbano cambiare o migliorare, e neanche propugno il valore o la bellezza del sacrificio, del fatalismo e del perdono, per carità. Dico che per amare una persona e la vita in genere bisogna accettare che alcune cose non si possono proprio cambiare, anche se non ci piacciono. Farsene una ragione. Insomma, il senso della frase "I love you just the way you are". Credo fosse di Wilde la massima "Gli uomini sposano le donne sperando che non cambino mai, le donne sposano gli uomini sperando che cambino", grande verità, ma atteggiamento-dinamica che produce i disastri di coppia. Le donne cambiano tantissimo, quando diventano madri, e gli uomini, a parte un maggior senso di responsabilità, dentro restano uguali anche da genitori. Sto generalizzando, perchè conosco padri molto materni e madri irresponsabili e assenti, ma ragionando alla grossa è così.
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Mi scuso se le mie riflessioni sono andate a finire nel luogo comune e nella banalità. Io volevo solo scrivere cosa penso, cosa vedo e cosa provo, dopo 17 anni di matrimonio (e due figli).   

The One I Love



Le canzoni che hanno fatto da colonna sonora alla mia storia con Luana sono soprattutto questa, Under the milky way dei Church, Ci sono molti modi degli Afterhours, Wonderwall degli Oasis.

sabato 23 aprile 2011

Una pasqua diversa

Quest'anno il mio post "pasquale" è meno spirituale del solito. Forse la vita mi sta rendendo cinico e disilluso, forse è normale invecchiando avere meno afflati idealistici o spirituali. O forse no. Comunque sia, sarà una pasqua e soprattutto una pasquetta memorabile: se tutto va bene vado a passarla nei luoghi e con la gente della mia infanzia. Quanto al mio percorso, al mio passaggio-morte-risurrezione beh, non faccio più certi discorsi. Tutto scorre, senza punti a capo, con qualche parentesi, e molti puntini di sospensione. Non faccio più certi proclami tipo "da oggi...", faccio meno progetti (ma gli obiettivi ce li ho, eccome). Cerco di vivere al presente, e di essere presente per chi è davvero importante nella mia vita. Senza dimenticare il passato (e Facebook in questo senso aiuta molto), costruendo un futuro un giorno alla volta. Un giorno dopo l'altro, direbbe Tenco. Buone feste ai tenaci visitatori del mio blog, anche se non mi ci esprimo come qualche anno fa, non avendone ho più il tempo (ma conto di riaverlo, prima o poi).

sabato 16 aprile 2011

Throbbing Gristle - Walls of Sound

Industrial records, fine anni 70.

Altro che punk

La benemerita Shake ha ristampato (con aggiornamento) questa bibbia della musica alternativa, anticonformista, anticommerciale, deviante, deviata. Consiglio la lettura a tutti gli appassionati di musica: scoprirete un universo di personaggi e musiche che quantomeno non vi lasceranno indifferenti. Al confronto il punk-rock è soltanto rock'n'roll pop con le chitarre distorte e ritmi un po' velocizzati: qui sta il vero punk, inteso come musica "contro", autoprodotta e fuori da ogni logica commerciale e intrattenimento consolatorio. Questa è arte per l'arte, pura espressione di rabbia, disperazione, desolazione, violenza, ma anche poesia e spiritualità (nelle sue declinazioni meno rumorose e urticanti). Colonne sonore di una eterna apocalisse, o di una rivoluzione, perchè no.Peccato che a volte il nazifascismo si sia infiltrato in questo genere, affascinato dai suoi aspetti più macabri e funerei. Sta di fatto però che quel simpaticone di Boyd Rice non sia stato volutamente incluso in questa riedizione. Nazi raus: industrial music for industrial people.