lunedì 28 gennaio 2013

Isolato?


A molti il mio disabilitare i commenti sul blog sembrerà un passo ulteriore verso l'isolamento, dopo essere uscito da Facebook. Invece no: da quando non sono più "socializzante" sul web lo sono diventato molto di più nella realtà quotidiana. Con la gente, la gente che mi piace e mi interessa, parlo, scrivo, telefono. Molte conoscenze-amicizie virtuali avevano un senso e un valore solo se contestualizzate, limitate a Facebook, e spesso si fondavano non su come si è ma su come si vorrebbe essere, o apparire, perlomeno (vedi gli interessanti articoli di ieri su Repubblica di Benedetta Tobagi e Massimo Recalcati).
Anche nella realtà ho tagliato (o dovuto tagliare) molti rami secchi e piante velenose, rapporti ed amicizie che non avevano più niente da darmi e da dirmi, gente che mi ha definito piccolo borghese, coglione, inetto, a seconda degli ambiti (gente con cui avevo passato e sprecato un sacco di tempo, e non ho più molto tempo nè energie da sprecare, a 48 anni). Tra lavoro (esco di casa alle 7, rientro alle 20.15, nel migliore dei casi), la famiglia (1 moglie e 2 figli di 15 e 11 anni), la casa, un minimo di fondamentale edutainment (libri, musica, cinema), il tempo che rimane per "socializzare" chissà dove e chissà con chi è sparito, non me lo posso permettere, nè voglio averlo, nè ne sento il bisogno. Anche il tempo per scrivere due cose sul blog è una rarità. Quello che penso lo dico (se posso) alle persone con cui condivido la quotidianità, anzichè con "persone a cui non importa se vivo o muoio" (come dicevano gli Smiths). Altrimenti me lo tengo per me, amen, chè poi "il bel tacer non fu mai scritto", diceva sempre mia nonna.


domenica 27 gennaio 2013

Io sono ancora qui


Confesso di essermi emozionato parecchio, lunedì scorso, nel sentire-vedere Patti Smith alle prese con Gaber (roba che 30 anni fa non avrei neanche immaginato). Perchè questa canzone DICE TUTTO. Tanta rabbia ed amarezza, ma anche orgoglio e dignità, con poesia. Sono ancora qui.

martedì 22 gennaio 2013

Ricordi cos'è che vuoi?


(testo e musica di Manuel Agnelli)

Due ciminiere e un campo di neve fradicia
Qui è dove sono nato e qui morirò
Se un sogno si attacca come una colla all'anima
Tutto diventa vero, tu invece no

Ma puoi quasi averlo, sai? 
Puoi quasi averlo, sai?
Tu puoi quasi averlo, sai? 
E non ricordi cos'è che vuoi

Ha ancora senso battersi contro un demone
Quando la dittatura è dentro di te
Lotti, tradisci, uccidi per ciò che meriti
Fino a che non ricordi più che cos'è

Puoi quasi averlo, sai?
Puoi quasi averlo, sai?
Tu puoi quasi averlo, sai 
E non ricordi cos'è che vuoi
Fare parte di un amore
Anche se finito male
Fare parte della storia 
Anche quella più crudele
Liberarti dalla fede 
E cadere finalmente
Tanto è furbo più di noi
Questo nulla, questo niente

Puoi quasi averlo, sai?
Tu puoi quasi averlo, sai?
Tu puoi quasi averlo, sai?
Ma non ricordi cos'è che v
Se un sogno si attacca come una colla all'anima
Tutto diventa vero, tu invece no.

domenica 20 gennaio 2013

Il magico tappeto volante



I like to dream yes, yes, right between my sound machine
On a cloud of sound I drift in the night
Any place it goes is right
Goes far, flies near, to the stars away from here
Well, you don't know what we can find
Why don't you come with me little girl
On a magic carpet ride
You don't know what we can see
Why don't you tell your dreams to me
Fantasy will set you free
Close your eyes girl
Look inside girl
Let the sound take you away
Last night I held Aladdin's lamp
And so I wished that I could stay
Before the thing could answer me
Well, someone came and took the lamp away
I looked around, a lousy candle's all I found
Well, you don't know what we can find
Why don't you come with me little girl
On a magic carpet ride
Well, you don't know what we can see
Why don't you tell your dreams to me
Fantasy will set you free
Close your eyes girl
Look inside girl
Let the sound take you away

sabato 19 gennaio 2013

Potrei essere piuttosto incazzato, ma...


"Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo , ma è difficile restare arrabbiati quando c’è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme, ed è troppo…il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare e poi mi ricordo di rilassarmi e smetto di cercare di tenermela stretta e dopo scorre attraverso me come pioggia ed io non posso provare altro che gratitudine ..per ogni singolo momento della mia stupida piccola vita. Non avete la minima idea di cosa sto parlando, ne sono sicuro…ma non preoccupatevi, un giorno l'avrete”

martedì 15 gennaio 2013

Non sono immaginario


Scrivo poco, più che altro lascio parlare le canzoni che posto, vero. Non ho più molto da dire? O forse ce l'ho ma non posso dirlo? O forse non so come dirlo? Anzichè scrivere messaggi nella bottiglia o mettermi in una vetrina feisbukiana, preferisco parlare-telefonare alla gente in carne e ossa, in cerca di un riscontro vero e non filtrato da problemi di immagine o ruolo sociale o professionale. Persone e basta.
Molta gente ormai vive quasi in funzione di cosa riporterà su Facebook/Twitter. A volte fa/vive qualcosa e quasi subito se non contemporaneamente riporta sui social network. Come se la realtà, la vita reale non fosse abbastanza reale se non riportata nel virtuale, come se la dimensione on line certificasse la vita, l'esistere.
Io ho cercato e cerco sempre di essere vero (realistico), in quello che pubblico, a partire da metterci faccia e nome veri, senza nascondermi dietro nicknames o  identità inventate, ma spesso ho preso certe cantonate e legnate di cui porto ancora lividi e ferite. E a 48 anni non ne ho mica più voglia.
Sembra quasi impossibile (irrealizzabile) essere sinceri su internet, a meno di voler correre il rischio di essere strumentalizzati, male interpretati, fraintesi, disprezzati, giudicati, rovinare rapporti. Per questo da un po' uso spesso parole di altri da me. Continuo a pensare, leggere, vivere, sognare, anche se non lo rendo più pubblico come una volta. Non ho mai vissuto più intensamente, e meglio, da quando non ne parlo più molto on line.

lunedì 14 gennaio 2013

Your favourite


In your room
Where time stands still
Or moves at your will
Will you let the morning come soon
Or will you leave me lying here
In your favourite darkness
Your favourite half-light
Your favourite consciousness
Your favourite slave
In your room
Where souls disappear
Only you exist here
Will you lead me to your armchair
Or leave me lying here
Your favourite innocence
Your favourite prize
Your favourite smile
Your favourite slave
I'm hanging on your words
living on your breath
feeling with your skin
Will I always be here
In your room
Your burning eyes
Cause flames to arise
Will you let the fire die down soon
Or will I always be here
Your favourite passion
Your favourite game
Your favourite mirror
Your favourite slave n
I'm hanging on your words
living on your breath
feeling with your skin
Will I always be here

giovedì 10 gennaio 2013

"Mancarsi"


De Silva si smarca dal suo personaggio Malinconico con un suo "Frammenti di un discorso amoroso" del "disincontro", sliding doors e sentimenti che ci mancano e si mancano (non si incrociano). Scrittura brillante tra cinismo e romanticismo. Unico appunto: troppo breve. Termina sul piu' bello, ma probabilmente e' un effetto voluto. Al lettore resta un gusto amarognolo, un senso di incompiuto e disatteso. Ma anche la vita e' cosi', in fondo, no?

Mi è piaciuto parecchio, questo librino. Tanto che avrei voluto che durasse il doppio, almeno. E poi finisce sul più bello. Ma forse era l'intenzione dello scrittore.

domenica 6 gennaio 2013

Angeli


La prima canzone "importante" (per me) di quest'anno. Da brividi. Anche se stanchi, disillusi, cinici, a volte ci capita di credere agli angeli, quelli in carne e ossa. Li dovremmo abbracciare, gli dovremmo parlare di più. E invece.


Light reflects from your shadow
It is more than I thought could exist
You move through the room
Like breathing was easy
If someone believed me
They would be
As in love with you as I am...
They would be
In love, love, love
And everyday
I am learning about you
The things that no one else sees
And the end comes too soon
Like dreaming of angels
And leaving without them
And leaving without them
Being
As in love with you as I am...
Being
As in love, love, love
And with words unspoken
A silent devotion
I know you know what I mean
And the end is unknown
But I think I'm ready
As long as you're with me
Being
As in love with you as I am...
Being
As in love, love, love

venerdì 4 gennaio 2013

Viva i robots


Oggi ho rispolverato questo disco, giudicato "commerciale" all'epoca. Io lo trovo tuttora straordinario ed affascinante. La teoria dell'interazione uomo-macchina mi ha sempre attirato. Tutto quello che può farlo una macchina: lasciamoglielo-facciamoglielo fare, per dio! Sono a favore degli automatismi, dei meccanismi, perchè valorizzano le cose che meccaniche-automatiche non possono essere: l'umanesimo, oserei dire. Quando un gesto-una operazione può essere compiuta anche meglio da una macchina, togliamocela. Dedichiamoci ad altro, a quello che le macchine senza anima non sanno nè possono fare. Viva i robots, e viva noi, se riusciamo ad essere davvero "umani".

Prugne elettriche


Inizio anno all'insegna delle Prugne Elettriche, uno dei miei gruppi 60's preferiti. Tra l'altro ho trovato, in un oscuro-prezioso negozio di Savona, un numero di SHINDIG a loro dedicato. Sarà un anno fantastico, da fenomeno, and here I go, higher and higher, here I go...