mercoledì 31 dicembre 2014

Memorabilia 2014



E' stato un anno epocale, per me, il 2014. Lungo, difficile, pesante. Un faticoso e doloroso giro di boa: compiere 50 anni di vita e 20 di matrimonio, ma sopra tutto la scomparsa di mio padre. Sono invecchiato di 15 anni: me ne sentivo 35, l'anno scorso. Per fortuna a ottobre, dopo un anno di lavoro precario (gratificante, ma pur sempre a termine e con molti buchi) sono diventato un agente del terzo gruppo editoriale italiano. E l'anno si è concluso con ottimismo ed entusiasmo. Come dice qualcuno: se non vedi la luce in fondo al tunnel mettici dei lampadari. Io li ho messi, e ora vedo anche la luce.
N.B. Gli elenchi seguenti non sono classifiche, sono memorabilia random o in ordine cronologico.

MAGIC MOMENTS
Bologna con Luana
Roma con Aldo
Lavorare alle Ubik di Voghera, Savona, Cosenza, Potenza, Francavilla Fontana, Udine, Taranto, Pisa, Omegna, Parma, Castelfranco Veneto, Schio, Lucca
I Fenomeni a Cagliari
Il lavoro alla Giunti
I giorni in Sardegna
Treviso e Venezia con Luana

BRUTTI MOMENTI
La scomparsa di papà
Le settimane senza lavoro
L'alluvione a Genova e Chiavari
Smettere di suonare con Sleeves e Anais
Perdere il traghetto a Porto Torres

10 FILM
Disconnect
Il capitale umano
Fight club
Memento
12 anni schiavo
i film di Wes Anderson
Una giornata particolare
Interstellar
Italy in a day
Elephant

10 DISCHI
Editors, The weight of your love
Placebo, Loud like love
Suzanne Vega, Tales etc. (2014)
Bob Mould, Beauty and ruin (2014)
Dream Syndicate, Ghost stories
Small Faces, Ogden's nut gone flake
Claudio Rocchi, Volo magico
Pretty things, SF sorrow
Beach Boys, Pet sounds
13th floor elevators, Easter everywhere

10 MUSICISTI
I Fenomeni
Minor Threat
The Stooges
Pixies
Sigur Ros
Mark Lanegan
The Cure
Jimi Hendrix
The Doors
Radio Days

10 CANZONI
Siouxsie, Nightshift
Coldplay, Sky full of stars
Hole, Doll parts
Mazzy star, Fade into you
Tim Buckley, Song to the siren
Blind Faith, Can't find my way home
Diaframma, Siberia
David Bowie, Space oddity
U2, Invisible
Radiohead, Fake plastic trees

10 LIBRI
Recalcati, Non è più come prima
Pavese, Il mestiere di vivere
De Roma, La mia maledizione
Barnes, Il senso di una fine
Osho, Nelle tue mani
Murakami, L'incolore etc.
Lewis, Diario di un dolore
Aime-Pietropolli Charmet, La fatica di diventare grandi
De Luca, La musica provata
Dickinson, Silenzi

10 COSE
L'auto che fa 300 km al giorno
L'aifon
L'aipad
Garageband
Google maps
Instagram
Shazam
Prontotreno
AMT mobile
Disco Club

10 PROGRAMMI TV
True detective
House of cards
Letterman
Top of the lake
Twin peaks
Big bang theory
The Ronnie Wood show
Crozza
Gazebo
Sky Meteo

martedì 30 dicembre 2014

Saluti da Treviso


Sorprendente piacevole cittadina, conosciuta grazie a un torneo di basket del piccolo grande Matteozaio. Molto vicina a Venezia, e quindi irrinunciabile un giro "lost in Venice" e la visita alla Guggenheim. 

lunedì 22 dicembre 2014

Tristezza, per favore vai via





Mi hanno sempre messo molta tristezza le feste comandate in genere. Questo Natale sarà il mio primo senza mio papà, quindi tristezza più che giustificata, stavolta.

Ieri ho anche ritrovato un mio diario Linus del 1981...e come ero triste, al liceo, mamma mia.

Devo dire che adesso, a parte il lutto per mio padre, sono molto più allegro a Natale, soprattutto da quando ho dei figli, per i quali da piccoli il Natale era veramente qualcosa di magico.

Buon Natale a tutti, davvero.




domenica 21 dicembre 2014

Fino a quando



avrò occhi per vedere, cercherò la bellezza, nascosta o evidente che sia

avrò gambe per camminare, andrò avanti saltellando, inciampando, senza fermarmi mai

avrò mani mobili, cercherò di toccare la vita, per quanto impalpabile e sfuggente possa diventare

avrò un cuore che batte, cercherò di non congelarlo, o accoltellarlo

avrò una faccia, cercherò di ridere e sorridere ogni giorno, almeno un poco

avrò la forza, farò tutto il possibile per lasciare un bel ricordo di me






giovedì 18 dicembre 2014

Cose da Fenomeni


Pietra di paragone del momento, almeno per me, come Fenomeno. Sta per uscire il secondo LP (prodotto da un'etichetta di Bruxelles) e un 45 giri da jukebox (o mangiadischi) con due inediti che faranno (s)ballare i capelloni, i freaks, i mods, i beatniks e i giovinastri di oggi (siamo già nel 1969, come vola il tempo).

sabato 13 dicembre 2014

"Mi manchi, come la pioggia manca ai deserti"



E' perfetta questa metafora, questa immagine, per descrivere una assenza, una mancanza dolorosa. Perchè i deserti non l'hanno mai vista, la pioggia, non sanno cosa sia, ma la pensano, se la immaginano, la aspettano. Se solo ci fosse mai stata, la pioggia, i deserti sanno che potrebbero diventare (avrebbero potuto diventare) delle oasi. Quando ci manca qualcuno o qualcosa, spesso ci manca quello che avrebbero potuto essere, quello che non sono stati (non c'è stato), l'idea che avevamo, le speranze, le illusioni. Perchè non sarà più possibile realizzarle, quelle speranze. E restiamo qui, come deserti a cui manca la pioggia.



Questo era per dirti che mi manchi, P.

lunedì 8 dicembre 2014

La realtà non esiste


"Quando stai mangiando una mela tu e la mela siete parti di Dio,
Quando pensi a Dio sei una parte di ogni parte e niente è fuori da tutto
Quando vivi tu sei un centro di ruota e i tuoi raggi sono raggi di vita;
puoi girare solo intorno al tuo perno o puoi scegliere di correre e andare
Quando dormi tu sei come una stella e il respiro è come fuori dal tempo;
Quando ridi è come il sole sull'acqua, sai che farne della vita che hai
Quando ami tu ridoni al tuo corpo quel che manca per riempire un abbraccio,
Quando corri sai essere lepre e lumaca se hai deciso di arrivare o restare
Quando pensi stai creando qualcosa, illusione è di chiamarla illusione,
Quando chiedi tu hai bisogno di dare, quando hai dato hai realizzato l'amore.
Quando gridi la realtà non esiste hai deciso di essere Dio e di creare.
Quando chiami tutto questo reale hai trovato tutto dentro ogni cosa."
Grande Claudio Rocchi.

sabato 6 dicembre 2014

Funny how time slips away



Già, è strano: fa sorridere, a volte amaramente, come il tempo scivoli via. Come non si possa tornare indietro, recuperare il tempo perduto, il treno partito, le belle cose sprecate, le persone amate. Soprattutto dopo i 50, e dopo la morte di un genitore. Le settimane durano come 2 giornate. Un mese 2 settimane. L'importante è non farsi prendere dal panico, e continuare cercando di sorridere. Finora la ruota saliva, ora è in discesa.


domenica 30 novembre 2014

Lost in a supermarket



Cinque (5!) anni fa registravo questo mio personale tributo ai Clash, voce e chitarra acustica, in presa diretta unica (ingenuo errore fu: creò problemi nel mix, impossibile separare voce e chitarra). Fu un gesto di amore e riconoscenza appassionata per tutto quello che i Clash sono stati nella mia trista giovinezza. Mi piacerebbe fare la stessa cosa per Husker Du, Cure, Joy Division, Ramones, Dream Syndicate. Alcuni non apprezzarono la "nudità" e la "mollezza" di quelle versioni: io invece volevo proprio evidenziare la scarna poesia di quelle canzoni (e lo so che non sono Johnny Cash, mica pretendevo!), musica e parole. Ma poi in fondo me ne fregai, e me ne frego: era una cosa (sono cose) che facevo (e farò) più per me stesso che per gli altri (tanto che era fuori commercio,"not for sale"). Se poi qualcun altro apprezza bene, se no va bene lo stesso.



venerdì 28 novembre 2014

Sincerità bugiarde





Bisogna esserne capaci. Io non lo sono, almeno credo. Mentire agli altri, ma soprattutto a se stessi. Io mi chiedo: ma certe persone, quando si guardano allo specchio, cosa dicono, cosa pensano? Secondo me non si guardano negli occhi, oppure si guardano, sì, ma con divertito orgoglio.

Chi è senza peccato scagli la prima pietra: siamo (stati) tutti un po' bugiardi, a volte a nostra insaputa. Candidamente, stupidamente, ciecamente. Spesso la vita ci ha portati ad esserlo, spesso la vita ci ha costretti. Spesso non volevamo esserlo, epperò. Qualche senso di colpa, qualche rimorso, qualche rimpianto, però poi il tempo, la routine, portano via tutto, come in una fogna. Pulire bene il water, e tirare lo sciacquone, dopo ogni cagata (fatta o detta).

martedì 25 novembre 2014

giovedì 20 novembre 2014

Perchè (continuare a) fare musica



E' dal 1997 che me lo chiedo (da quando è nato il mio primo figlio, cosa che aveva assorbito molto tempo ed energia). E poi nel 97 feci quel capolavoro che è il disco dei Sybil. Cosa significa questo? Che anche nei momenti di fatica e stanchezza, vuoi per famiglia o lavoro o demotivazione, ho continuato a fare musica, nel senso di creare e registrare, per il gusto di farla. So che sembra autistico, solipsistico, elitario, isolazionista, ma la dimensione dal vivo è sempre stata l'ultima delle mie motivazioni. Suonare dal vivo, per un batterista poi, è spesso una faticaccia poco gratificante. E non parlo di soldi, figuriamoci. Parlo di divertimento, mio e del pubblico (spesso scarsissimo e poco interessato), di qualità della resa sonora, di soddisfazione. Tanto che più volte negli anni l'aspetto faticoso e poco gratificante ha soverchiato l'aspetto ludico e positivo. Ogni 5 anni arrivo al punto di non avere voglia di suonare dal vivo. Quest'anno mi è successo con gli Anais (coi Fenomeni probabilmente lo farò ancora, tanto sono sporadiche ed eccezionali le serate dal vivo, e con loro mi sempre divertito, finora).

Ieri ho "mollato" i miei Anais (miei nel senso che li ho messi insieme io e scrivo i pezzi originali). Per gli altri il concerto è l'obiettivo, la motivazione: io no, starei anche solo in sala prove e poi registrare.
Questo mio contorto modo di vivere la musica lascia perplessi quando non offesi i miei compagni di avventura. Ma non so cosa farci.
Tornerò a comporre e registrare tutto da solo, in cameretta e poi in studio, come per il disco su Pavese o quello sui Clash.
Spero solo di non perdere l'amicizia di Francesca, Andrea, Guido e Alessandro (ragazzi, vediamoci al pub, preferisco). E poi vedrete che fra qualche tempo la voglia mi ritorna.

P.S. 31 gennaio 2015
Ieri ho perso l'amicizia di Andrea. Guido e Francesca non si fanno più sentire. Alessandro lo vedo ancora perchè ci suono nella tribute ai Pixies. Chi visse sperando...


martedì 18 novembre 2014

Anais dal vivo



stasera alle 21.30 a Genova al Trampa di vico Semino (Giustiniani), ospitati da Bobby Soul. Bisogna smettere di suonare alle 23, quindi venite puntuali. Potrebbe essere l'ultimo concerto con questa formazione (col sottoscritto alle spazzole: da mercoledì le metto in soffitta per un po', non ho più l'età).


domenica 16 novembre 2014

Piove sempre sul bagnato



I recenti giorni di pioggia e alluvioni in Liguria portano amarezza e rabbia. Senso di impotenza verso la furia di una natura che trascuriamo e sottovalutiamo. Rabbia verso chi dovrebbe badare al dissesto idrogeologico. Tristezza per chi vede il suo posto di lavoro o la sua attività devastati. Adrenalina di reazione, tirarsi su le maniche e (sperare di) ripartire, coi denti stretti e il sorriso raro. Forza Liguria, facciamogliela vedere.


domenica 9 novembre 2014

Il punto della situazione





Spesso io penso che in questo blog le canzoni che posto parlino per me, che facciano capire cosa sto vivendo, cosa provo. Ma non è giusto, una stessa musica può evocare immagini ed emozioni ben diverse a persone diverse. Forse è il caso che faccio il punto della situazione.

Questo è un anno cruciale, storico, epocale per me: ho compiuto 50 anni, e 20 di matrimonio.

A settembre è morto mio padre, che ho visto esalare l'ultimo faticoso respiro.

A ottobre ho cominciato un nuovo lavoro, imparare quasi da zero, fare 300 km. al giorno, andare camminare lavorare, avrebbe detto Piero Ciampi.

Chiaro che sono un po' sballottato, da tutte queste cose. Entrare nella seconda metà della vita (o l'ultimo terzo) mentre la figura di mio padre svaniva, ha reso la morte un pensiero molto più presente. Fino a qualche anno non ci pensavo proprio, alla morte, dei miei cari o di me stesso. Allo stesso tempo i 20 anni di matrimonio e la nuova avventura professionale sono incoraggianti segnali di vita e vitalità.

Morte e vita che si alternano, si accompagnano, si fanno i dispetti. Come in un'altalena, uno scivolo, un helter skelter beatlesiano.

E fatico proprio a mettere nero su bianco certe gigantesche emozioni, certe titaniche fatiche, certe attonite gioie., certe inutili pene. Così quasi sempre mi affido alla musica, che però è spesso ambigua, per quanto universale. E allora...niente, che anno, amici miei.


domenica 2 novembre 2014

Where is my mind?



Di recente ho cominciato a suonare la batteria nei Pilgrims, band a dir poco speciale dedita al culto dei Pixies, un gruppo pazz(esc)o. Senza altra ambizione che suonare quelle folli canzoni, liriche, sghembe, geniali, inquietanti, isteriche, poetiche (a seconda dei casi). Un giorno forse ci esibiremo, ma non è per quello che suono, io.

sabato 25 ottobre 2014

Il peso di queste distanze



Una delle mie Canzoni (poesie?) preferite degli anni 80: era su un vinile bianco dei Diaframma, l'originale. Prossimamente dal vivo con gli Anais.

giovedì 23 ottobre 2014

Musica cruciale



Devo averla postata altre volte, ma questa canzone è TROPPO. La voce di Lanegan per una canzone dei Gun Club. E poi viene bene in questo momento della mia vita. Dalla settimana prossima viaggerò molto, tutti i giorni. E tutti i giorni ritornerò, "dopo così tante autostrade", bringing it all back home, direbbe Dylan. A parte le citazioni musicali: è un momento cruciale. E ci vuole musica cruciale.

mercoledì 22 ottobre 2014

Sogni d'oro



Sognante ninna nanna da un disco molto bello, stranissimo e misconosciuto se non per il fatto che lo avevano fatto Robert Smith e Steve Severin in vacanza da Cure e Banshees.

domenica 19 ottobre 2014

sabato 18 ottobre 2014

True Detective



Già dalla sigla iniziale avevo capito che True detective era LA serie tv del 2014, indipendentemente dal battage e dai premi presi. La serie merita solo per le prove dei due attori protagonisti. E poi ascoltatevi la colonna sonora, brividi e qualità. Viva la televisione, se fa vedere (e sentire) cose così.

venerdì 17 ottobre 2014

Mentre è in stampa il prossimo ellepi dei Fenomeni



propongo un pezzo che si avvicina alle sonorità di quel disco. Tra l'altro questa è l'ultima cover che i Fenomeni propongono dal vivo. Enjoy and dance it off!

mercoledì 15 ottobre 2014

Bellezza ovunque

 

Cercare, vedere, riconoscere la bellezza, ovunque, continuamente: questo è il mio "undicesimo comandamento". Anche (soprattutto) nei momenti difficili. La bellezza ci rende grati, e ci solleva. Anche quando la si vede in una cosa banale, per molti squallida o brutta. L'importante è che sia Bellezza per noi (ognuno ha i suoi parametri e la sua sensibilità). Si vive meglio, e possiamo confermare che "la vita è bella", se non altro.

martedì 14 ottobre 2014

Credo ai dèmoni, non agli angeli


Non credo agli angeli, anche se mi piacerebbe: dev'essere meraviglioso (anche se un po' inquietante, francamente) avere la sensazione di una presenza, anzichè di una assenza, una perdita, una sparizione. Sapere che certe persone, il cui corpo è morto, ci sono ancora vicine, in qualche magico modo. Pensare che ci possono ancora aiutare, proteggere, far sentire il loro amore.
No, non ci credo, nè ho mai provato certe sensazioni. E se mai le proverò, me le terrò ben nascoste, quasi vergognandomene, abituato come sono ai dèmoni: quelli sì che li abbiamo tutti. Anche se li esorcizziamo con gli angeli, li combattiamo con medicine nocive, li rifuggiamo, ne neghiamo l'esistenza. Anzichè imparare a conviverci, capirli, saperne trarre il buono e il bello che ci possono dare, quando non ci consumano.

PS se queste immagini e questa musica non vi commuovono nemmeno un po', beh, forse avete un cuore di pietra.

lunedì 13 ottobre 2014

Come siamo fragili (e fortunati)





Le calamità, i disastri, le disgrazie, come la recente alluvione di Genova, ci fanno rendere conto della nostra fragilità, di fronte alla natura (e al destino). Ci mettono di fronte anche alle responsabilità, le colpe, gli sbagli e le mancanze che abbiamo, nell'avere a che fare con la natura stessa (e anche col nostro destino). E quando queste disgrazie non ci toccano direttamente, ma le vediamo da lontano, ci rendiamo conto di come e quanto siamo e siamo (stati) fortunati, di come dovremmo saper apprezzare quello che abbiamo e viviamo, esserne contenti (che è diverso dall'accontentarsene), quasi orgogliosi.
Un altro aspetto che queste disgrazie portano alla luce è di come sappiamo essere generosi e altruisti: mi riferisco agli "angeli del fango" (tra cui c'era anche mio figlio Alessandro, orgoglioso ed emozionato) che sono scesi in strada per aiutare Genova a risollevarsi.
C'è molta rabbia e disperazione a Genova, in questi giorni, ma anche momenti, riflessioni e gesti che fanno ben sperare per il futuro.
(Ma forse sono il solito illuso ottimista buonista et cetera, a cui la vita poi dà dei sonori schiaffoni. Pazienza.)


sabato 11 ottobre 2014

Genova m(u)ore than this



Tre anni dopo un altro disastro. Una apocalisse non annunciata. Un morto. Danni enormi e spesso irrecuperabili. Rabbia, disperazione. I genovesi reagiranno con la loro dignitosa e sarcastica compostezza, ma tutti si chiedono la causa di questi ricorsi drammatici, fatali. E tutti si chiedono se fossero evitabili, prevedibili, contenibili. 

Foto e slogan di Giovanni Giaccone, dal suo Instagram.

giovedì 9 ottobre 2014

Il meglio deve ancora venire



Il 2014 è stato un annus horribilis, per certi versi: ho perso mio padre, e la mia situazione professionale è stata ondivaga e incerta, anche se piena di soddisfazioni ed esperienze indimenticabili e belle.
Da domani inizio una nuova strada (e quante ne percorrerò, di strade): sono ottimista. Resto sempre nei libri, e in una azienda di cui essere orgoglioso. 
Ne riparliamo. Per ora penso, come il Liga, che il meglio deve ancora venire. Ci siamo, dai. Alla faccia di chi mi ha voluto male. 

PS Mette i brividi rileggere questo post alla luce di cosa successe la notte: il giorno dopo  iniziava il mio nuovo percorso professionale, mentre tantisssimi altri lo vedevano drammaticamente interrotto. Mi ritengo fortunato, graziato direi.

domenica 28 settembre 2014

La musica che ci facciamo girare intorno


Breve e come sempre poetico e luminoso l'ultimo libro di Erri De Luca, sull'importanza della musica nella nostra vita. "Una persona può essere raccontata dai dischi, cd e supporti vari che hanno girato intorno al suo ascolto". E "le canzoni come gli odori, e più della vista, affilano i ricordi". E poi "Mentre suono e canto qualcosa, mi viene di chiudere gli occhi e quello che ho intorno, davanti, sparisce sfumato".
Ecco spiegato perchè spesso nel mio blog anzichè discettare e scrivere posto una musica, una canzone. Basta, avanza, e dice di più delle parole, che spesso non sappiamo o non vogliamo trovare.
Uno dei libri dell'anno, per me.

                                                                    


sabato 27 settembre 2014

Here I am




Sempre nel mio periodo-mood Tim Buckley (autore del pezzo), una canzone da sempre nel cuore e nella testa.

Ricordo che un giorno che la ascoltavo nella mia cameretta (1983), mio padre fece capolino dalla porta e mi chiese "Ma cosa ascolti, Maria Carta?". Mio padre aveva l'età che ho io adesso.

venerdì 12 settembre 2014

Grazie di tutto, papà



"Volevo ringraziare tutte le persone che anche da lontano sono venute a salutare mio padre, il Pino. 
Non faró orazioni nè reciteró poesie: mio padre era una persona poco incline alla retorica e alla poesia. Peró aveva un grande cuore, un cuore forte con cui ha saputo affrontare le prove della sua vita, dalla morte prematura di suo padre fino alla lotta con la malattia che lo ha immobilizzato. E soprattutto aveva dei grandi valori, che ci ha passato come testimoni. E per valori non intendo cose che si possono comprare coi soldi.
Intendo il valore della famiglia, che si riunisce e si ritrova, magari a tavola, con allegria e complicità.
Il valore della tradizione, qualunque e dovunque essa sia.
Il valore dell'avere la donna della tua vita, che è una sola (sia la donna che la vita) sempre al tuo fianco, fino in fondo.
Il valore dell'onestà, della correttezza, del senso del dovere e della misura, della serieta', della rispettabilità, nel pubblico, sul lavoro.
E nel privato il valore della battuta di spirito, della convivialita', della pacca sulla spalla, del guardare negli occhi la gente, del rispettare e farsi rispettare (stare "all'onore del mondo", diceva lui), perchè si è brave persone, gentili ed educate.
E infine il valore delle radici, la sua Quargnento, come luogo del ritorno (dopo aver girato per il mondo) e della memoria (mai dimenticare nè rinnegare da dove si viene e chi eravamo, se vogliamo essere e diventare migliori).
Questa è l'eredità più importante che noi figli e la Anna ci porteremo dentro.
Grazie di tutto Pino."
Le parole che ho detto oggi al funerale di mio padre. 



giovedì 28 agosto 2014

L'ultimo libro di Murakami





sicuramente sarà nella mia top 10 del 2014. E' stranissimo, ma piacevole, come io venga ipnotizzato, mandato in trance alla prima pagina dalle sue immagini, le sue storie, le sue parole.

sabato 23 agosto 2014

Rain? I don't mind





Agosto di pioggia e addirittura trombe d'aria, in Liguria.

Io la penso come i Beatles.

I cosiddetti amici





Dovresti provare ogni tanto a startene per i fatti tuoi, a non contattare più per un po' i tuoi cosiddetti amici, chiedendo come va, come stai. Potresti avere delle sorprese. Potresti scoprire che loro non ti cercano, non si interessano a te, se non condividi quotidianità, facebook, lavoro. Potresti scoprire chi sono i tuoi veri amici. Potresti scoprire che se non li cerchi tu loro non sanno neanche che esisti, che vivi, che hai dei problemi. Potresti scoprire che sei più solo di quanto pensassi, ma non te ne frega più niente, di avere degli amici così.

On a thousand islands in the sea
I see a thousand people just like me
A hundred unions in the snow
I watch them walking, falling in a row
We live always underground
It's going to be so quiet in here tonight
A thousand islands in the sea
It's a shame

And a hundred years ago
A sailor trod this ground I stood upon
Take me away everyone
When it hurts thou

From my head to my toes
From the words in the book
I see a vision that would bring me luck
From my head to my toes
To my teeth, through my nose
You get these words wrong
You get these words wrong
Everytime
You get these words wrong
I just smile

But from my head to my toes
From my knees to my eyes
Everytime I watch the sky
For these last few days leave me alone
But for these last few days leave me alone
Leave me alone
Leave me alone

mercoledì 20 agosto 2014

Perdersi, ritrovarsi, essere grati





Come si fa a non avere aneliti o almeno emozioni "spirituali" quando si è immersi nella natura, in posti particolarmente belli e amati, o immensi e sconfinati? Capisco e condivido il paganesimo di chi vede Dio nella natura, o nella Madre Terra, nel Sole, nella Luna...No, non sono impazzito, nè convertito a chissà cosa. Dico solo che è bellissimo, e confortante, sentirsi parte di un Tutto (o un Nulla) così meraviglioso e anche crudele, spesso, indipendentemente dal fatto che ci sia qualcosa extrasensoriale post mortem. Tanto (o così poco) mi basta, per andare oltre la fragilità, la bruttezza, la cattiveria, la paura, la tristezza. Sentirsi così piccoli e unici ma non necessari, se non alle persone che ci vogliono bene. E' quando mi perdo che mi ritrovo. E provare un sorridente senso di gratitudine imprecisata (grato a chi, a cosa?). Ringrazio, accetto tutto, e non ho più nessuna paura, nessuna preoccupazione.

martedì 19 agosto 2014

Come on now




Come on now
You knew you were lost
But you carried on anyway
Oh come on now
You knew you had no time
But you let the day drift away

If a plane were to fall from the sky
How big a hole would it leave
If a plane were to fall from the sky
How big a hole would it make
In the surface of the earth

(ascoltata in repeat al ritorno dalla Sardegna)

giovedì 31 luglio 2014

Torno ogni estate





in Sardegna, dove ho vissuto la seconda metà degli anni 70 (dai 9 ai 14 anni). Ritrovo e riconosco quegli odori e quei colori, quei silenzi e quelle poche parole sorridenti. Ripenso al Franco ragazzino, passato da Casale a Parma a Sassari, nelle elementari. Ripenso al Franco sassarese delle medie, con la moto da cross e i suoi amici che scherzavano sempre. Ricordo i primi dischi ascoltati ed acquistati (Sex Pistols, Ramones, Deep Purple, Kiss, Jam, Clash). Quell'orizzonte immenso davanti agli occhi. Anche il futuro sembrava immenso e bellissimo. E in parte lo è stato, anche se non come si pensava allora.

domenica 27 luglio 2014

Salviamo il salvabile





E' stato facile vedere nella vicenda della nave Concordia (arrivata oggi a Genova) una gigantesca (e mostruosa) metafora della vicenda della nave Italia: un bellissimo baraccone portato alla rovina da un impunito (sulla nave Italia gli impuniti sono stati e sono ancora tantissimi, troppi). E' facile anche sperare timidamente che il recupero che si farà a Genova sia una nuova metafora: di una città, una nazione, una popolazione, una vita che riconquista con umiltà e con laboriosità una dignità, una efficienza, un futuro che sembravano penosamente abbandonati ad arrugginire, come vecchi souvenir di viaggi andati male.

sabato 26 luglio 2014

Avere 50 anni



e sentirseli tutti. Vederseli nello specchio. Il disco rigido della memoria è troppo pieno di rimpianti, nostalgie, rabbie, illusioni, delusioni, sogni diventati incubi, ossessioni, tempo sprecato.
E il futuro? "Ma che importa: io esisto nel miglior modo che posso. Il passato è ora parte del mio futuro, il presente è abbondantemente fuori mano" (Ian Curtis e Joy Division, Heart and soul).
Grazie al cielo, o al caso, o a me stesso, ho tante belle cose nella mia vita. a partire dai miei figli. Ma non se ne va questa utopia di tornare indietro a dire o fare la cosa giusta, a non fare certi errori. Non si può tornare indietro, però. Facciamocene una ragione. E chi vive e ragiona da trentenne a cinquant'anni è patetico.

venerdì 25 luglio 2014

La cinquantesima estate





Questa sarà la mia cinquantesima estate. Fa impressione constatare che sono molto più numerosi gli anni passati di quelli che verranno. E così mi guardo alle spalle, con un po' di nostalgia e amarezza, con l'incerta sensazione di essere più saggio e consapevole.

domenica 20 luglio 2014

Cosa leggo, come leggo


Io leggo sempre tre libri, contemporaneamente, alternandoli: uno di narrativa contemporanea soprattutto italiana, uno di saggistica, un classico.
Per esemplificare, ora sto leggendo "Le scelte che non hai fatto" di Maria Perosino (ed. Einaudi), "La forza del carattere" di Hillman (ed. Adelphi), "Il maestro e Margherita" di Bulgakov.
Leggo soprattutto italiani contemporanei perche' parlano di situazioni e posti che posso capire e conoscere. Nella saggistica prediligo filosofia e psicologia ma comincio ad essere attirato da scienze ed economia. I classici sono spesso latini e greci, rispolverati o non apprezzati dal liceo classico, o mostri sacri di 800 e 900 mai dovuti affrontare (quanto sono importanti i libri dati da leggere dagli insegnanti!!).
Questo e' quello che leggo ora: solo dieci anni fa erano diversi i generi e gli interessi, ma ho sempre letto piu' libri contemporaneamente. Un po' per aggiornamento professionale, un po' per sentirmi vivo e attivo intellettualmente e culturalmente. Proprio non capisco come sia possibile che meta' degli italiani non legga neanche un libro all'anno.


sabato 19 luglio 2014

Siamo l'esercito del sert



Esiste solo un Vasco per me: Brondi, delle Luci della Centrale Elettrica. L'altro Vasco non mi interessa, non mi riguarda, e poi penso sia gia' morto da tempo (per quello che me ne importa).
Viste ieri, le Luci, prima degli Afterhours, hanno fatto la loro figura. E rimangono nella mia top ten di musica italiana  contemporanea.

"Forse si trattava di accettare la vita come una festa,
come ha visto in certi posti dell'Africa.
Forse si tratta di affrontare quello che verrà
come una bellissima odissea di cui nessuno si ricorderà.
Forse si trattava di dimenticare tutto come in un dopoguerra
e di mettersi a ballare fuori dai bar come ha visto in certi posti della Ex-Jugoslavia.
Forse si tratta di fabbricare quello che verrà
con materiali fragili e preziosi, senza sapere come si fa."

mercoledì 9 luglio 2014

Enjoy the silence

In me c'e' un silenzio sempre piu' profondo. Lo lambiscono tante parole che stancano perche' non riescono ad esprimere nulla (Etty Hillesum).

martedì 8 luglio 2014

Il bello della fragilita'

Piccolo grande libro che ci fa scoprire la fragilita' come stato di grazia, non di disgrazia e debolezza, ma come valore di "sensibilita', delicatezza, gentilezza, dignita', intuizione dell'indicibile e dell'invisivile" (cit.) spaziando, nello stile di Borgna che gia' conosco e apprezzo, tra letteratura, poesia, filosofia, spiritualita' e psicologia-psichiatria.
Hillesum, Weil, la mia amata Antonia Pozzi (di cui ho musicato diverse poesie, come feci con Pavese), Giacometti, Pascal, Nietzsche, Rilke...Tutti personaggi e scritti da scoprire o riscoprire. Quando un libro ti porta a volerne leggere diversi altri penso sia un grosso risultato, soprattutto in saggistica.
"Le fragilita' riconosciute, accolte nella loro significazione umana, pesano infinitamente meno che non quelle ignorate, o rifiutate, che si trasformano in pietre dalle quali non sempre e' possibile liberarsi".
(La collana Vele della Einaudi quasi sempre coglie nel segno, degli argomenti e dei tempi.)


sabato 5 luglio 2014

venerdì 4 luglio 2014

Hey babe, it's the fourth of July





Come non postare questa canzone oggi? Una delle mie preferite di sempre, una di quelle che strimpello quando prendo una chitarra in mano. "Dry your tears babe, and walk outside: it's the fourth of July". Anche se oggi piove, qui a Voghera.

giovedì 3 luglio 2014

Come nel 1969



Trovare una mia foto del 1969 e capire anzi sentire cosa c'era (e cosa c'e' ancora) dietro a quello sguardo, quegli occhi che cominciavano ad annebbiarsi a causa di una miopia riconosciuta solo in quarta elementare. La vita davanti, ora come allora, era confusa e sfumata, difficile da vedere. Ora che lontano ci vedo benissimo (avendo corretto gli occhi col laser) ci vedo malissimo da vicino, per colpa dell'eta'. Allora cambiavo citta', casa, scuola e amici ogni tre anni (andavo dietro ai trasferimenti di mio padre), e quello sguardo dice che non avevo la minima idea di cosa avrei fatto da grande, dove sarei andato, cosa mi aspettava. Proprio come adesso, che di anni ne ho una cinquantina.

mercoledì 2 luglio 2014

I muri parlano

Sempre stato affascinato dalle scritte sui muri, gli slogan delle insegne pubblicitarie (cosi' ben cantate dai Phantom's e dai miei Fenomeni), anche i graffiti. Detesto le scritte sul calcio e le dichiarazioni di amore, se prive di senso dell'umorismo. Mi piace farne fotografie e pubblicarle su Instagram. Poi, una mattina che sei un po' giu', incroci scritte come questa, che ti strappano un sorriso, e ti aggiustano la giornata.

domenica 22 giugno 2014

La Sardegna dentro

Questo libro mi ha colpito al cuore, perche' ho in comune col protagonista il trasferimento, il compagno di banco (il mio a Sassari scriveva sul diario a matita, per riutilizzarlo, per dire, ed era studioso e orgogliosissimo), e soprattutto la Sardegna, la sua magia, la sua scorza, i suoi silenzi, i suoi odori, i suoi spazi. A parte il mio punto di vista autobiograficamente parziale, e' scritto davvero bene, con immagini e frasi che ti stendono. Tipo "Era come quegli insetti che vedono la liberta' dietro una finestra chiusa: non sanno cosa e' dentro ne' cosa e' fuori, ma continuano a sbattere le ali contro il vetro, attirando lo schiaffo che mettera' fine ai loro giorni".

lunedì 9 giugno 2014

Raccontarsela


Vorrei scrivere molto di piu'. Ma quasi sempre la vita vissuta prende il sopravvento sulla vita raccontata. Con Instagram pubblico alcune istantanee, scrivere e descrivere e' molto piu' lungo e laborioso. E il tempo e' sempre meno, per tutto, per tutti. Soprattutto per me stesso.
(Nella foto alcuni passi di "Il senso di una fine" di Julian Barnes, ed. Einaudi).

domenica 1 giugno 2014

Cose da Fenomeni





Non smetterò mai di ringraziare Matteo e Pier dei Fenomeni che mi fanno scoprire (e a volte suonare) gemme così.

sabato 31 maggio 2014

Come passa il tempo



Il figlio piccolo che compie 13 anni sollevandomi di peso per la felicita'. Mio padre che ha quasi 80 anni. Io che ne ho quasi 50 (e me ne sento 65). La nonnina di mia moglie che ne fa 97. Le giornate durano poche ore, le settimane due giorni. Quando ero giovane le giornate, soprattutto estive, erano lunghissime. Non riesco piu' a trovare tempo per scrivere qui ne' sul mio diario, e ho la sensazione che tutto scorra, sparisca, vada via, senza lasciare molte tracce, a parte qualche livido e qualche ferita cicatrizzata malamente.

venerdì 30 maggio 2014

Le vite segrete

Moltissimi sostengono che tutti abbiamo diritto, anzi bisogno di una vita segreta, oltre a quella pubblica e privata. Uno spazio nascosto, un giardino segreto a cui possiamo accedere solo noi stessi, proibito l'ingresso a chiunque altro. Un non-luogo in cui coltiviamo la luce ma soprattutto l'ombra. Non  e' necessariamente un luogo di trasgressione, ma quasi sempre lo diventa. Perche' nella nostra vita segreta non dobbiamo rendere conto a societa', doveri, convenzioni, persone. Uno specchio di Narciso, in cui spesso ci buttiamo rischiando di annegare. E' uno spazio di Ombra, potenzialmente ci dovrebbe arricchire, dovremmo attingerci per la creativita', per sentirci "veri" e "liberi". E invece spesso e' lo spazio dell'autodistruzione, dell'egoismo, del tradimento.
Forse ha ragione mia moglie, che dichiara di non avere mai avuto (bisogno di) una vita segreta: se non si fa niente di male, niente di scorretto, niente di cui vergognarsi o sentirsi in colpa, una vita segreta non e' necessaria. Il guaio e' che quasi tutti facciamo qualcosa di male, di scorretto, di cui ci vergognamo o ci pentiamo. Ecco perche' ci arroghiamo il diritto ad avere una vita segreta. Ecco perche' e' cosi' difficile non averla.

mercoledì 28 maggio 2014

Il bel tacer non fu mai scritto


Scrivo poco eh? Non commento il trionfo di Renzi ne' la figuraccia di Grillo. Non racconto la mitica trasferta-concerto dei Fenomeni a Cagliari. Non parlo delle difficolta' del mio lavoro, ne' dei libri che leggo, ne' della musica che sento, ne' dei figli che sono quasi maggiorenni, ne' dei figli adolescenti, ne' del fisico decadente, ne' di un futuro a dir poco incerto. Come diceva mia nonna: Il bel tacer non fu mai scritto. E questo non e' neanche un bel tacer. Tutto scorre troppo veloce. O troppo lentamente.

martedì 20 maggio 2014

E' un momento cosi'


E' un momento cosi'. Aspetto il treno, la prospettiva e' bellissima, il cielo e' sereno. Pero'. Pero' oltre la ringhiera c'e' un dirupo, scogli da farsi male, un mare sporco e profondo. E il treno non passa mai. Solo annunci dall'altoparlante che e' in arrivo. Quanto ancora posso aspettarlo?

giovedì 1 maggio 2014

20 anni

di matrimonio oggi. Non diro' che sono volati, no. Posso solo dirmene orgoglioso, e guardare con molta tenerezza a questa foto vecchia di 25 anni. Sono (stato) un ragazzo fortunato.

venerdì 25 aprile 2014

Non lavorare stanca

Quest'anno sul mio blog niente auguri pasquali ne' tiritere pseudomistiche spirituali ne' appelli alla Resistenza che non finisce mai, quella quotidiana. Quest'anno penso al Primo Maggio, la festa di un Lavoro che e' sempre piu' difficile da conservare, figuriamoci da trovare. Restare senza lavoro, soprattutto dopo i 40 anni, e' un trauma, un dramma, a volte una tragedia. Penso al cinquantenne disoccupato morto d'infarto durante un trasloco in nero. Penso al mio amico M. che si e' buttato dalla finestra. Penso a chi si ammala di depressione. Penso a chi e' pieno di rabbia e voglia di vendetta contro chi lo ha estromesso ingiustamente. Penso al mio amico, padre di due figli, licenziato per "riorganizzazione aziendale" da uno con la falcemartello d'oro al collo e una collezione di auto sportive. Penso a chi era convinto di avere un lavoro tranquillo e si vede il posto di lavoro delocalizzato in Romania. Penso all'imprenditore onesto che si impicca. Penso ai figli dei disoccupati, e al futuro che possono sperare, vedendo i genitori a casa. 
 
Spero l'anno prossimo di scrivere un post meno amaro. Anzi: sono SICURO che l'anno prossimo scrivero' cose diverse. Perche' nonostante tutti e tutto io sono ottimista, non posso non esserlo. L'anno prossimo andra' meglio.
"Vedrai, vedrai, Vedrai che cambiera'. Non so dirti come e quando, ma un bel giorno cambiera'".
 
(L'immagine è la copertina di un bel libro dell'editore Feltrinelli).

giovedì 24 aprile 2014

Metti un martedì nei caruggi

Mi sono tolto la soddisfazione di fare Hurt dei NIN nella versione da brividi di Johnny Cash insieme a Bobby Soul, martedi' scorso al Trampa di vico Semino nei caruggi di Genova, dove ogni martedi' Bobby si esibisce unplugged (col simpatico chitarrista Alessio) ospitando brevi set di altri musicisti. Martedi' era la volta dei miei Anais. Il set di Bob e' veramente di classe ed effetto: partito con Sugar man di Rodriguez, mi ha poi steso con i due pezzi di Tom Waits e Robert Johnson. Alla fine jam in cui abbiamo fatto (su richiesta di Bob) Killing moon di Echo and the Bunnymen, e poi Personal Jesus e Love me two times.
Gran bella serata: grazie a Bobby Soul e complimenti ad Angelino "Quaalude" e gentile signora per il locale. 
Se il martedi' andate in giro per Genova andate li' che' non ve ne pentirete.

lunedì 14 aprile 2014

Solo albe


Sono su Instagram, per chi non lo sapesse. E' un social veloce e molto meno impegnativo di Facebook..

mercoledì 2 aprile 2014

Tornare a Genova


Nell'ultimo mese ho girato in lungo e in largo l'Italia, per lavoro. Sono stato a Taranto, Udine, Bologna, Roma, Parma, Omegna (VB), Cosenza, Francavilla Fontana (Puglia), Napoli, Castelfranco Veneto, Schio (VI). E' stata una esperienza bellissima in ambito professionale ma anche personale, umano, antropologico (oserei dire). Ho conosciuto librerie, librai, libri, realtà locali così diverse. Ho confutato alcuni luoghi comuni/pregiudizi. Ho visto quanto sia bello ma anche crudele, questo Paese che non sarà mai "normale". Ho percepito tanta preoccupazione, rabbia, persino paura. Ma anche  calore umano, gusto, inventiva, bellezza, cultura, resilienza. E ho rivalutato moltissimo Genova (ma non i genovesi): perchè e' una città bellissima, meravigliosa, ha in sè una quantità di belle cose non valorizzate, fatte conoscere abbastanza che la maggior parte delle altre città italiane si sogna. E' una città ingrata, alla sua storia e alla sua bellezza, poco orgogliosa, trascurata, sporca, complicata, poco accogliente (è nota l'attitudine "Torta di riso finita" degli operatori del turismo ligure). E' un vero peccato. 


 

venerdì 14 marzo 2014

Come eravamo (felici)

Ritrovare una foto di DODICI anni fa, e capire quanto e come si era felici allora, anche se non si poteva uscire la sera e il 99% del tempo libero dal lavoro era dedicato a loro. Aveva ragione Adorno: la felicita' e' incosciente, inconsapevole. Ci rendiamo conto di averla vissuta solo quando e' evaporata, o lontana nel tempo. 

giovedì 13 marzo 2014

martedì 11 marzo 2014

Malinconia sorridente

Come di attesa, ma anche di contemplazione. Sembra non stia succedendo niente, ma hai la sensazione che stia per succedere. Nel frattempo sei gratificato dalla bellezza che ti circonda, e non ti lamenti, anzi capisci che hai molte fortune. Ormai sono piu' gli anni vissuti di quelli che puoi ancora vivere, e tutto assume un'aura di malinconia sorridente.

venerdì 7 marzo 2014

Sono più di quello che vedi qui



Lo so, tutti a sparare sugli U2 come vecchi dinosauri bolsi e risaputi. Beh, però qualche pezzo che mi emoziona ancora lo fanno, e questo è uno di quella (lunga) lista. Bentornati, testoni irlandesi. (Il loro concerto a Modena nel 1987, coi Pretenders di spalla, rimarrà nella mia memoria per sempre: iniziava con "Where the streets have no name", non dico altro)

martedì 18 febbraio 2014

Il mare d'inverno

Quando il panorama e' grigio, o inesistente, tanto vale guardare in alto, lontanissimo, altrove. Qualcosa troveremo, qualcosa abbiamo gia' trovato, cosi' facendo.

sabato 15 febbraio 2014

I Fenomeni - Acqua Sporca



Dal nuovo microsolco del complesso di bitt psicadelico de I Fenomeni (vedi qui ) la versione riambientata a Genova di Dirty water degli Standells. Un inno per "capelloni", un riempipista, un disco da consumare nel mangiadischi.

venerdì 14 febbraio 2014

Bau bau Freak



Mi stava tanto simpatico, Freak Antoni. Penso che sia stato parecchio sottovalutato, e frainteso. Il "rock demenziale" degli Skiantos musicalmente non era certo granchè, ma i testi e l'attitudine erano grandi, intelligenti, sarcastici, anticonformisti, anti-intellettualististici, erano punk, in una parola. Meritavano ben altra fama. Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti (diceva Freak): conviene far finta di esserlo. Perchè "la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo".

martedì 11 febbraio 2014

Selfie ergo sum



Facciamo e abbiamo troppe foto. Ora che si possono vedere anche senza "svilupparle" (stamparle) accumuliamo un fiume (a volte una fogna) di immagini, nei pc, sui telefonini, nella testa. Come spesso accade, la quantità inficia la qualità. Una volta ci pensavi tre volte prima di fare una foto, la dovevi fare bene, doveva essere "bella", per meritare di essere messa su carta. E anche noi spesso avevamo ritrosia a farci fotografare: sia perchè non ci sentivamo-vedevamo belli, sia perchè la nostra vita non aveva bisogno di immagini per esistere, per scorrere, per manifestarsi, per comunicare. Tralasciando il valore artistico-estetico delle immagini, oggi il "selfie" (l'autoscatto) sembra essere una forma di autocertificazione di esistenza sociale condivisa (soprattutto virtualmente). Conosco persone che fotografano e postano sui social networks la loro vita reale quasi in diretta. Perchè? Forse per esibizionismo, ma anche per avere delle gratificazioni che la realtà "materiale" non da'. Come a dire: Vi piaccio? Vi piace quello che faccio? Almeno a voi, piace?

lunedì 10 febbraio 2014

Non si torna, nè si guarda indietro



Questa stupenda canzone inedita di Johnny Cash (album in uscita a marzo) insegna come sia inutile quando non dannoso tornare sui propri passi. Molti degli errori che facciamo, molti dei fraintendimenti che abbiamo vissuto: non sono rimediabili. Cash dice: sarebbe bastato un minuto per portare indietro le lancette del tempo, e io soggiungo: ma dopo quel minuto è inutile riprovarci. Andare avanti, e pazienza, peccato, se lasciamo danni, rottami, ferite, sia nostre che altrui, nel percorso. Non si può guidare guardando solo lo specchietto retrovisore. Bisogna guardare-andare avanti, e contare fino a 100, prima di (ri)commettere errori di valutazione o espressione, e anche stare molto attenti a quanto ci si presenta davanti (ieri sera per esempio un guard rail divelto da un anziano addormentatosi alla guida in autostrada).

sabato 8 febbraio 2014

Tutta una vita dietro, e davanti?

Cos'e' necessario?
E' necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si è vissuto
il curriculum dovrebbe essere breve.
E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all'estero.
L'appartenenza a un che, ma senza un perché.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l'orecchio scoperto.
E' la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.


giovedì 6 febbraio 2014

Esplosivo! Il nuovo microsolco dei Fenomeni!

Oh basta la', finalmente e' uscito un nuovo disco che mi vede tra i protagonisti: questo ESPLOSIVO 45 giri (rigorosamente in vinile, che, scherziamo?) contiene due nuove tracce dei miei Fenomeni, il complesso di bitt psicadelico in cui mi pregio di suonar la batteria e far qualche coro. Due bombe innescate negli anni 60 da Litter e Standells che i Fenomeni riaccendono con una traduzione in italiano fedele all'originale. Il riempipista delle prossime serate bitt e' gia' disponibile on line su areapirata.com, e precisamente qui. Prossimamente ai rarissimi eventi-concerto dei Fenomeni, o se incontrate un Fenomeno per strada. Esplosivo! :-)


martedì 4 febbraio 2014

Le radici nel cielo

"La testa fra le nuvole? Occasioni sprecate? Inconcludente e troppo autocritico? Sei come un albero che ha le radici nel cielo (e dal cielo ricavi nutrimento e forza) e i suoi fiori e frutti li produce sottoterra, dove nessuno li puo' vedere ne' apprezzare, dove marciranno, dimenticati e sconosciuti."

domenica 2 febbraio 2014

Metti una sera con Forest Pooky



Ieri memorabile serata Anais + Forest Pooky, all'Osteria da u-Neo a Sestri Ponente (se siete in Liguria tenete d'occhio questo microlocale, che propone continuamente ottima musica). Tenete d'occhio anche il simpatico Forest. Non è vero che a Genova non succede mai niente, non viene mai nessuno. E' vero invece che l'audience genovese è molto scettica, cinica, a volte snob. E ne sanno qualcosa Disorderdrama e tutti quelli che cercano (o hanno cercato) di "portare" musicisti fuori dal mainstream a Genova. E ieri vi siete persi una gran bella serata (con finale a sorpresa: Fabio, gestore del locale, che fa blues all'armonica con gli Anais...).

venerdì 24 gennaio 2014

Quello che non c'è



Canzone degli Afterhours.

Voce commossa di Francesca "Anais" Pongiluppi.

Chitarra sommessa e stentorea di Franco Zaio.

E'già passato un anno: mi sembrano cinque.




lunedì 20 gennaio 2014

Anche se non è il caso


Anche se non è il caso, continuo a svegliarmi prestissimo la mattina.
Anche se non è il caso, continuo a pensare che le cose miglioreranno.
Anche se non è il caso, continuo ad annotare tutto e niente su un diario.
Anche se non è il caso, continuo a scrivere qui.
Anche se non è il caso, ho rimorsi stupidi e rimpianti inutili.
E il caso non esiste.

giovedì 16 gennaio 2014

Onesta mente


Ascoltata mentre portavo a scuola mio figlio stamattina, dopo un servizio alla radio sull'evasione fiscale. Abbiamo concordato su due cose: 1 gli Editors sono uno dei gruppi contemporanei più "fighi" (per quanto si rifacciano ai migliori anni 80, quelli che ho sempre dentro), 2 l'Italia non è un posto per gente onesta. L'onestà, lo stare alle regole, la disciplina, il sacrificio: qui servono a poco, anzi a volte sono controproducenti.
Ho la forte sensazione che mio figlio emigrerà, appena possibile, in qualche altro Paese più "civile" e meno "degradato" (come dice lui).

mercoledì 15 gennaio 2014

Disconnect


Certo che è un po' contraddittorio e faticoso pubblicare un post dopo la visione di Disconnect, film che mi è piaciuto tanto (una specie di America oggi ai tempi di internet, anche se il regista non vale Altman, certo) ma che mi ha anche causato una discreta angoscia, sia come padre, sia come internauta  "scottato" da esperienze deludenti quando non deleterie. Dopo questo film viene voglia di disconnettersi da internet, uscire da tutti i social, per paura di essere controllati (ma quale privacy!), sfruttati (delinquenti che si impadroniscono dei tuoi dati e soldi), danneggiati (da bufale, dicerie, falsità), umiliati (nei sentimenti che ci si illude di condividere on line). Eppure internet è anche un mezzo potenzialmente grandioso, bellissimo, di conoscenza (cultura e informazioni) e comunicazione (penso a chi ha amici e parenti lontanissimi). Una cosa è certa: è pericolosissimo affidare alla rete la comunicazione delle proprie confidenze e dei propri sentimenti, a meno di essere per nulla sinceri. Ma l'amicizia senza sincerità che amicizia è? Ci sono tantissime persone che su internet (soprattutto Facebook) SONO in un modo, e nella vita di tutti giorni sono tutt'altro: altre persone. Poi ci sono quelle che vivono in funzione della loro vita virtuale, gente che qualunque cosa fa o pensa la posta subito sul suo profilo-vetrina, testimonianza e prova avvalorante di esistenza.
E io, perchè pubblico al mondo queste mie riflessioni? Anche questo blog è una vetrina, una forma di autoconferma, una testimonianza? Mah, veramente volevo solo segnalare un bel film, che si chiude tra l'altro con Tornado di Jonsi dei Sigur Ros...No, non sono Blogger, Facebook, Twitter, Instagram, i (non)luoghi e i modi per vivere meglio e conoscere se stessi e gli altri.  

martedì 7 gennaio 2014

Ora sì


Ora sì che vediamo cosa porta quest'anno. O cosa mi so far dare, cosa so prendermi. La prima settimana del mio 2014 è stata bellissima: capodanno romantico, tre giorni di "vacanza" a Bologna (dove mio figlio faceva un torneo di basket), il giorno della befana, ma ora abbiamo impacchettato i festoni e l'albero. Ora sì che si torna alla normalità, ora sì che affrontiamo l'anno nuovo. Ora sì che cominciamo a preoccuparci. Ma come dicevo a fine anno: non posso non dirmi ottimista, non posso non esserlo.

mercoledì 1 gennaio 2014

Un anno da eroi


Prima canzone ascoltata, per caso alla tv stanotte, quest'anno: Heroes, di David Bowie. Il Duca bianco, ineffabile, sottile ed alieno davanti a un fascio di luce nebbiosa mi diceva che possiamo essere eroi, forse anche per più' di un giorno, aggiungo io. Ho sempre fatto caso alle prime canzoni delle giornate, quando sali in macchina e accendi la radio, oppure ce le hai in testa la mattina al risveglio. Stamattina, primo risveglio dell'anno, mi sono svegliato, ho preso la chitarra, e ho strimpellato You can't always get what you want, degli Stones. Non si puo' sempre avere quello che si vuole. Ma dice anche: se ci provi, qualche volta potresti scoprire che hai quello di cui hai bisogno. Mi è' sembrato un'ottimo modo di iniziare l'anno. Sapere che posso essere un eroe, ma anche che bisogna capire di che cosa si ha davvero bisogno, e cosa ci basta. Non tutto quello che si vuole ci fa bene, anzi.