giovedì 31 luglio 2014

Torno ogni estate





in Sardegna, dove ho vissuto la seconda metà degli anni 70 (dai 9 ai 14 anni). Ritrovo e riconosco quegli odori e quei colori, quei silenzi e quelle poche parole sorridenti. Ripenso al Franco ragazzino, passato da Casale a Parma a Sassari, nelle elementari. Ripenso al Franco sassarese delle medie, con la moto da cross e i suoi amici che scherzavano sempre. Ricordo i primi dischi ascoltati ed acquistati (Sex Pistols, Ramones, Deep Purple, Kiss, Jam, Clash). Quell'orizzonte immenso davanti agli occhi. Anche il futuro sembrava immenso e bellissimo. E in parte lo è stato, anche se non come si pensava allora.

domenica 27 luglio 2014

Salviamo il salvabile





E' stato facile vedere nella vicenda della nave Concordia (arrivata oggi a Genova) una gigantesca (e mostruosa) metafora della vicenda della nave Italia: un bellissimo baraccone portato alla rovina da un impunito (sulla nave Italia gli impuniti sono stati e sono ancora tantissimi, troppi). E' facile anche sperare timidamente che il recupero che si farà a Genova sia una nuova metafora: di una città, una nazione, una popolazione, una vita che riconquista con umiltà e con laboriosità una dignità, una efficienza, un futuro che sembravano penosamente abbandonati ad arrugginire, come vecchi souvenir di viaggi andati male.

sabato 26 luglio 2014

Avere 50 anni



e sentirseli tutti. Vederseli nello specchio. Il disco rigido della memoria è troppo pieno di rimpianti, nostalgie, rabbie, illusioni, delusioni, sogni diventati incubi, ossessioni, tempo sprecato.
E il futuro? "Ma che importa: io esisto nel miglior modo che posso. Il passato è ora parte del mio futuro, il presente è abbondantemente fuori mano" (Ian Curtis e Joy Division, Heart and soul).
Grazie al cielo, o al caso, o a me stesso, ho tante belle cose nella mia vita. a partire dai miei figli. Ma non se ne va questa utopia di tornare indietro a dire o fare la cosa giusta, a non fare certi errori. Non si può tornare indietro, però. Facciamocene una ragione. E chi vive e ragiona da trentenne a cinquant'anni è patetico.

venerdì 25 luglio 2014

La cinquantesima estate





Questa sarà la mia cinquantesima estate. Fa impressione constatare che sono molto più numerosi gli anni passati di quelli che verranno. E così mi guardo alle spalle, con un po' di nostalgia e amarezza, con l'incerta sensazione di essere più saggio e consapevole.

domenica 20 luglio 2014

Cosa leggo, come leggo


Io leggo sempre tre libri, contemporaneamente, alternandoli: uno di narrativa contemporanea soprattutto italiana, uno di saggistica, un classico.
Per esemplificare, ora sto leggendo "Le scelte che non hai fatto" di Maria Perosino (ed. Einaudi), "La forza del carattere" di Hillman (ed. Adelphi), "Il maestro e Margherita" di Bulgakov.
Leggo soprattutto italiani contemporanei perche' parlano di situazioni e posti che posso capire e conoscere. Nella saggistica prediligo filosofia e psicologia ma comincio ad essere attirato da scienze ed economia. I classici sono spesso latini e greci, rispolverati o non apprezzati dal liceo classico, o mostri sacri di 800 e 900 mai dovuti affrontare (quanto sono importanti i libri dati da leggere dagli insegnanti!!).
Questo e' quello che leggo ora: solo dieci anni fa erano diversi i generi e gli interessi, ma ho sempre letto piu' libri contemporaneamente. Un po' per aggiornamento professionale, un po' per sentirmi vivo e attivo intellettualmente e culturalmente. Proprio non capisco come sia possibile che meta' degli italiani non legga neanche un libro all'anno.


sabato 19 luglio 2014

Siamo l'esercito del sert



Esiste solo un Vasco per me: Brondi, delle Luci della Centrale Elettrica. L'altro Vasco non mi interessa, non mi riguarda, e poi penso sia gia' morto da tempo (per quello che me ne importa).
Viste ieri, le Luci, prima degli Afterhours, hanno fatto la loro figura. E rimangono nella mia top ten di musica italiana  contemporanea.

"Forse si trattava di accettare la vita come una festa,
come ha visto in certi posti dell'Africa.
Forse si tratta di affrontare quello che verrà
come una bellissima odissea di cui nessuno si ricorderà.
Forse si trattava di dimenticare tutto come in un dopoguerra
e di mettersi a ballare fuori dai bar come ha visto in certi posti della Ex-Jugoslavia.
Forse si tratta di fabbricare quello che verrà
con materiali fragili e preziosi, senza sapere come si fa."

mercoledì 9 luglio 2014

Enjoy the silence

In me c'e' un silenzio sempre piu' profondo. Lo lambiscono tante parole che stancano perche' non riescono ad esprimere nulla (Etty Hillesum).

martedì 8 luglio 2014

Il bello della fragilita'

Piccolo grande libro che ci fa scoprire la fragilita' come stato di grazia, non di disgrazia e debolezza, ma come valore di "sensibilita', delicatezza, gentilezza, dignita', intuizione dell'indicibile e dell'invisivile" (cit.) spaziando, nello stile di Borgna che gia' conosco e apprezzo, tra letteratura, poesia, filosofia, spiritualita' e psicologia-psichiatria.
Hillesum, Weil, la mia amata Antonia Pozzi (di cui ho musicato diverse poesie, come feci con Pavese), Giacometti, Pascal, Nietzsche, Rilke...Tutti personaggi e scritti da scoprire o riscoprire. Quando un libro ti porta a volerne leggere diversi altri penso sia un grosso risultato, soprattutto in saggistica.
"Le fragilita' riconosciute, accolte nella loro significazione umana, pesano infinitamente meno che non quelle ignorate, o rifiutate, che si trasformano in pietre dalle quali non sempre e' possibile liberarsi".
(La collana Vele della Einaudi quasi sempre coglie nel segno, degli argomenti e dei tempi.)


sabato 5 luglio 2014

venerdì 4 luglio 2014

Hey babe, it's the fourth of July





Come non postare questa canzone oggi? Una delle mie preferite di sempre, una di quelle che strimpello quando prendo una chitarra in mano. "Dry your tears babe, and walk outside: it's the fourth of July". Anche se oggi piove, qui a Voghera.

giovedì 3 luglio 2014

Come nel 1969



Trovare una mia foto del 1969 e capire anzi sentire cosa c'era (e cosa c'e' ancora) dietro a quello sguardo, quegli occhi che cominciavano ad annebbiarsi a causa di una miopia riconosciuta solo in quarta elementare. La vita davanti, ora come allora, era confusa e sfumata, difficile da vedere. Ora che lontano ci vedo benissimo (avendo corretto gli occhi col laser) ci vedo malissimo da vicino, per colpa dell'eta'. Allora cambiavo citta', casa, scuola e amici ogni tre anni (andavo dietro ai trasferimenti di mio padre), e quello sguardo dice che non avevo la minima idea di cosa avrei fatto da grande, dove sarei andato, cosa mi aspettava. Proprio come adesso, che di anni ne ho una cinquantina.

mercoledì 2 luglio 2014

I muri parlano

Sempre stato affascinato dalle scritte sui muri, gli slogan delle insegne pubblicitarie (cosi' ben cantate dai Phantom's e dai miei Fenomeni), anche i graffiti. Detesto le scritte sul calcio e le dichiarazioni di amore, se prive di senso dell'umorismo. Mi piace farne fotografie e pubblicarle su Instagram. Poi, una mattina che sei un po' giu', incroci scritte come questa, che ti strappano un sorriso, e ti aggiustano la giornata.