giovedì 23 aprile 2015

Verdena: forse un po' esagero



Nella top ten 2015 che consegnerò a Disco Club ci sarà questo disco dei Verdena (i Nirvana italiani?). Li conosco da tanti anni, ma di recente me li ha consigliati il figlio diciottenne, e devo dire che mi ha convinto. Mi piace il loro "approccio", non li trovo assolutamente "fighetti" ma molto presi dalla loro musica, hanno "una fissa" (come dice un loro pezzo). Nello stesso ambito preferisco forse i Ministri, che trovo più "diretti", però tanto di cappello.

P.S. Il concerto del 25 aprile a Genova pare sold out già oggi, ahinoi (noi= Ale Zaio e il padre vecchio rockettaro).

sabato 18 aprile 2015

Saturday night fever



Uno può anche ascoltare dischi così, un sabato sera. Quando ha quasi 51 anni. E davanti a sè ha meno anni di quelli che ha dietro.


lunedì 13 aprile 2015

Andare camminare lavorare



Andare camminare lavorare,
andare a spada tratta,
banda di timidi, di incoscienti,
di indebitati, di disperati.
Niente scoramenti, andiamo,
andiamo a lavorare,
andare camminare lavorare,
il vino contro il petrolio,
grande vittoria, grande vittoria,
grandissima vittoria.
Andare camminare lavorare,
il meridione rugge,
il nord non ha salite,
niente paura, di qua c'è la discesa,
andare camminare lavorare,
rapide fughe rapide
fughe rapide fughe.
Andare camminare lavorare
i prepotenti tutti chiusi a chiave
i cani con i cani nei canili
le rose sui balconi
i gatti nei cortili...
Andare camminare lavorare
andare camminare lavorare
dai, lavorare!
E che cos'è questo fuoco? pompieri, pompieri,
voi che siete seri, puntuali,
spegnete questi incendi nei conventi,
nelle anime, nelle banche.
Andare camminare lavorare,
queste cassaforti che infernale invenzione,
viva la ricchezza mobile,
andare camminare lavorare,
andare camminare lavorare.
Lavorare, lavorare!
Andare camminare lavorare
il passato nel cassetto chiuso a chiave
il futuro al Totocalcio per sperare
il presente per amare
non è il caso di scappare
andare camminare lavorare
andare camminare lavorare
dai, lavorare!
Nutriamo il lavoro, alé!
gli agnelli a pascolare con le capre
fra i nitriti dei cavalli, questi rumorosi...
vigilati da truppe di pastori,
andare camminare lavorare.
Niente paura, azzurri, azzurri, attaccare attaccare,
attaccatevi a calci nel sedere,
la domenica tutti sul Pordoi a pedalare.
Lavorare pedalare lavorare, con i cantanti nell'osteria,
con i contanti, con tanti tanti tanti ...
tanti auguri agli sposi!
Andare camminare lavorare,
la Penisola in automobile,
tutti in automobile al matrimonio,
alé! la Penisola al volante,
questa bella penisola è diventata un volante.
Andare camminare lavorare...

giovedì 9 aprile 2015

Mi sono rotto il cazzo - Lo Stato Sociale



Buffo che questa "caustica" canzone me l'abbia fatta conoscere il figlio di 18 anni.

Buffo che siano cose che penso da 30 anni.

Buffo che forse non cambia mai niente, solo i vestiti, le pettinature, gli strumenti musicali.

Buffo un cazzo.

mercoledì 8 aprile 2015

Hiroshima mon amour



Tutto il giorno che giro per Torino con questa vecchia canzone in testa. Non so perchè, nè me lo chiedo. So solo che avevo comprato il 45 giri nel 1977, sul retro c'era Rockwrock, altro pezzone.
E che parole poi:
Somehow we drifted off too far
Communicate like distant stars
Splintered voices down the phone
The sunlit dust, the smell of roses drifts, oh no
Someone waits behind the door
Hiroshima Mon Amour
Riding inter-city trains
Dressed in European gray
Riding out to echo beach
A million memories in the trees and sands, oh no
How can I ever let them go?
Hiroshima Mon Amour
Meet beneath the autumn lake
Where only echoes penetrate
Walk through Polaroids of the past
Future's fused like shattered glass, the sun's so low
Turns our silhouettes to gold
Hiroshima Mon Amour


giovedì 2 aprile 2015

Buona Pasqua 2015



Tutti gli anni a interrogarmi e sorprendermi sulla Pasqua, sui suoi significati più o meno mistici. Questa sarà la prima senza mio papà, mi mancherà di brutto, come mi manca da 14 anni mio suocero. Quest'anno niente pranzone e uova di cioccolato prese a pugni dai figli: uno (il grande) è in Emilia, l'altro a Roma, entrambi per la passione del basket. Io andrò a Roma, e chissà che non trovi la forza di andare a farmi benedire da quel grand'uomo di papa Francesco (per quanto vivrà, lo lasceranno vivere ancora). E' arrivato il sole, la luce, le giornate lunghe, la sensazione che è tutto una ruota, sempre più veloce, sempre più saggia, sempre più sorridente.