lunedì 29 giugno 2015

Nel nulla il tutto, col vuoto mi riempio




Ieri prima giornata al mare 2015: dopo mesi e domeniche di stress ho deciso di dedicarmi a niente, al nulla, al vuoto, respirare e massimo sforzo mangiare un ghiacciolo. Ho "santificato" la festa. Per quanto sia difficile non fare nè pensare a niente senza addormentarmi, questa mia rozza forma di meditazione mi rigenera. Nel vuoto ritrovo pienezza, nel nulla ho tutto quello che mi serve (dovrebbe bastare) per essere sereno, o almeno saggio e meno ansioso. Non voglio fare il buddista zen da strapazzo: dico solo che trovo conforto in questi momenti di apparente eternità. Momenti in cui la vita ritorna a splendere nella sua magica bellezza.
Poi basta che il treno al rientro faccia un ritardo di un'ora e mezza per scendere da certe nuvole, peró...

domenica 28 giugno 2015

Tramonti al rallentatore



Certi tramonti, in certi posti, sembrano non finire mai. Come se iniziassero la mattina all'alba, o avessero un rallentatore. Spesso ho confuso alba e tramonto: apparentemente sono uguali. Ora che mi avvio verso i 51 anni, sarà la stanchezza, sarà la disillusione, vedo più tramonto che alba. E non è per niente rallegrante.

martedì 23 giugno 2015

Tracciare righe

Certi giorni, certi momenti, certi periodi si arriva ad essere così confusi, stanchi e insicuri che diventa inevitabile se non necessario tracciare delle righe nella propria testa. Righe di divisione: fra la realtà e il sogno, fra dovere e piacere, fra amore e odio, fra benessere e malessere. E poi righe di somma e conclusione di operazioni matematiche: per cercare di quantificare concretamente cosa siamo, cosa abbiamo, cosa facciamo e perchè. 
Tanto poi arriveranno un acquazzone, un soffio di vento, un arcobaleno, a cancellare quelle righe. E tutto tornerà nella confusione e nell'indeterminatezza di sempre. Peró certi giorni...

domenica 21 giugno 2015

All work and no play makes Frank a dull boy (cit.)

Dopo 25 anni di lavoro da dipendente, con orari precisi e stipendio minimo fisso-sicuro, è difficile cambiare mentalità, abitudini e aspettative, diventando lavoratore "autonomo". La libertà di orario si è trasformata in orario continuato h24 (vedi copertina), senza differenza tra feriali e festivi. Il tempo libero non esiste più perchè ogni momento della giornata puó essere dedicato al lavoro. C'è da dire che questo mio nuovo (da novembre) lavoro autonomo mi piace anche tanto, forse anche per questo non "stacco" mai. Questo simpatico libro (della Giunti, combinazione) mi dovrebbe aiutare a essere meno stressato e più sereno.


Forse un giorno

lunedì 15 giugno 2015

La strada a senso unico



The stars and the moon, aren't where they're supposed to be
For the strange electric light, it falls so close to me
Love,I come to the ride, I'm not sea sick, rolling wave
And you know that I am, just trying to get out
Oh, the glorious sound, of the one way street
But you can't get, can't get it down without crying
When I'm dressed in white, send roses to me
I drink so much sour whiskey I can hardly see
And everywhere I've been, there's a world that HOWLS my name
From the one tiny STING, to that vacant fame
Oh, the DEAFENING roar, remember that's called a one way street
And you can't get, can't get it down without crying
Mysteries aside, you can't get out
It's like a tropic light, you can't get out
Love I come to the ride, I'm not sea sick, rolling wave
That's the way that I fall, trying to get out
Oh, the glorious sound, of the one way street
And you can't get, can't get it down without crying

domenica 14 giugno 2015

Visualizzazioni motivazionali

Mi aiuta tanto, nei momenti di amarezza e stanchezza esistenziale, guardare foto così: pensare che momenti così torneranno (sono tornati quasi ogni estate), e imparare a vedere le cose con una prospettiva diversa. Fototerapia.

mercoledì 10 giugno 2015

Ricominciare sempre



Quante volte abbiamo cantato questa canzone, nella vita. Quante volte ci siamo sentiti arrivati a un capolinea, o sul limitare di un burrone, ci siamo girati pensando "Ricomincio da qui". A volte nel burrone ci siamo buttati, sempre pensando "Mi lancio, è un nuovo inizio". E poi, schiantati al suolo, feriti e malconci, ci siamo rialzati pensando "E' un nuovo inizio". Forse è questo, il gusto di vivere, non solo sopravvivere: ricominciare sempre, rialzarsi, svegliarsi ogni mattina con gratitudine ed entusiasmo, senza dimenticare i sogni e gli incubi della notte, cercando di non ripetere gli errori e i passi di prima, senza scoraggiarsi mai.

lunedì 8 giugno 2015

Io mi sento un nemico



Gemma rispolverata dai Fenomeni ieri sera al Bagoon. E il grande Maurizio che sbotta: Sembra Eric Burdon! Cinque anni che suoniamo insieme, io Matteo e Pierpaolo, ora al basso c'è Monsieur Buzzì, prima c'era Giovanni Lennoni. Ogni serata, essendo così sporadica e rara (Matteo vive all'estero), è stata memorabile. Chissà che musica faremo fra qualche anno. "Lo scopriremo solo vivendo", avrebbe detto Lennoni.

mercoledì 3 giugno 2015

La lontana giovinezza



La visione del bellissimo "Youth" di Sorrentino (per me film dell'anno, finora, con una colonna sonora emozionante) e il funerale del mio "zio d'infanzia" di Milano, seppellito a Lu, paese della mia giovinezza perduta. La prova-costume che mostra un sessantenne e mio figlio che ha 18 anni ed è più maturo e serio di me, certe volte. Il tempo è passato, il tempo sta passando, e farei meglio a vivere al presente, e non al condizionale o al futuro anteriore. Ci proverò. Prima che sia troppo tardi.

Riassunto


lunedì 1 giugno 2015

Imprinting



Ci sono tante cose che hanno condizionato e influenzato il modo in cui abbiamo vissuto, quello che siamo stati, quello che abbiamo fatto. Su tutte, si sa, il rapporto che abbiamo avuto con i nostri genitori, soprattutto in età incosciente (innocente), quando tutto era "sentire", "provare", in modo sensoriale, più che razionale.

Io di recente ho scoperto particolari occulti (occultati) della mia infanzia che mi stanno dicendo e spiegando tante cose.

Ma anche la musica ha (avuto) il suo effetto, i suoi significati, le sue testimonianze. Questo è il disco che ascoltavo al liceo, 15-16 anni, e che tuttora mi dà i brividi. Provate ad ascoltarlo per intero, e forse potete immaginare cosa mi frullava nella testa, al liceo. E cosa mi sia rimasto dentro, 35 anni dopo.

Si chiama Imprinting. Quando siamo ancora di cera, o plastilina. Poi bolliamo, cuociamo, arrostiamo, bruciamo, ma con quegli imprinting ancora lì, a dire, o almeno a suggerire, molto di noi.