martedì 27 ottobre 2015

domenica 25 ottobre 2015

Nel vuoto



trovo la pienezza del mio esistere.

Nel silenzio trovo i suoni che cercavo, sento le parole che nessuno mi ha mai detto, e quello che io non ho mai saputo dire.

Nell'assenza capisco il valore della presenza.

Diventando invisibile vedo meglio tutto quanto.














venerdì 23 ottobre 2015

The first cut is the deepest



Il primo dei Doors

Il primo di Jimi Hendrix

Il primo dei Velvet Underground

Il primo dei 13th Floor elevators

Il primo delle Electric prunes

Il primo dei Nomadi

Il primo dei Pooh

Il primo delle New York Dolls

Il primo dei Ramones

Il primo dei Clash

Il primo dei Police

Il primo dei Dead Kennedys

Il primo dei Devo

Il primo dei Sex Pistols

Il primo dei Joy Division

Il primo dei Bauhaus

Il primo dei Dead Boys

Il primo dei Dead Kennedys

Il primo dei Circle Jerks

Il primo

mercoledì 21 ottobre 2015

Ma che ne so di jazz



So solo che questo è il mio disco preferito di Jazz (maiuscolo) da sempre. Potrei ascoltarlo in repeat (cosa che riesco a fare con pochissime cose jazz). Ricordo che lo mettevo spesso, quando lavoravo (e facevo il local dj) alla Feltrinelli di via Venti Settembre di Genova. Creava sempre una atmosfera bellissima. Anche perchè, se l'atmosfera non piaceva, i colleghi temevano i miei adorati Kraftwerk anni 70, che raggelavano l'ambiente, hahaha.

Bei tempi. Come vorrei tornare indietro di una decina d'anni, e non abbandonare la nave Feltrinelli per salire su una nave di pirati che poi mi buttarono fuori in mare aperto, a 48 anni, con due figli da mantenere.

Uh, sembra di parlare del secolo scorso.

Ora un (posto di) lavoro ce l'ho di nuovo, e sono di nuovo "on the road" con entusiasmo.


mercoledì 7 ottobre 2015

Alla fine della giornata...



...se ti torna in mente questa canzone, vuol dire che non è stata una gran bella giornata. Ma ascoltare la malinconia di Nick Drake ti dà poesia e dolcezza: domani è un altro giorno, si vedrà, diceva l'Ornella.

lunedì 5 ottobre 2015

Il passare degli anni



Dal 2000 tengo un diario (moleskine) giornaliero, quotidiano, dove annoto quello che faccio, e a volte (raramente) anche quello che penso, sinteticamente. E' un lavoro spesso faticoso (la sera, prima di dormire), ma che ha un suo perchè. Ogni tanto infatti vado a rileggere cosa facevo e come stavo anni fa. E' stato impressionante leggere il diario di un anno fa, quando era senza un lavoro fisso, e mio padre stava svanendo (definitivamente a settembre). Ora che ho un lavoro che anzi pervade ogni ora della giornata, ora che faccio i conti con l'assenza di mio padre.

Cosa darei per riavere i diari della mia adolescenza tormentata (1980-1984). Ho ritrovato un diario scolastico Linus del 1981 che ora è una reliquia: scritti buffi, a volte commoventi nella loro disperata ingenuità, molta musica (Clash, Police e Jam su tutti).

E anche questo blog in fondo è un po' un diario, per quanto pubblico e quindi moderato, traslato, censurato: in basso a destra c'è l'archivio, e difficilmente resisto ad andare a rivedere cosa scrivevo anni fa.

Non bisognerebbe guardarsi così indietro, fissare lo specchietto retrovisore, bisognerebbe guardare sempre davanti. Ma penso che sia utile (oltre che divertente) imparare dal passato.