sabato 31 dicembre 2016

Memorabilia 2016


Escludendo la perdita della Nonnina (che lascerà un vuoto incolmabile) ora che mi leggo le cose memorabili del 2016 posso dire che non è stato un anno negativo. Gli "alti" hanno sopravanzato di molto i "bassi", e soprattutto le "montagne russe dell'umore" sono diventate molto meno frequenti e paurose: a 52 anni forse sono diventato più saggio, o forse più "leggero" e incosciente (ma vedo che questo lo avevo già scritto un anno fa: mi sa che me ne devo ancora convincere...).

5 "COSE" BELLE
Mia moglie e i miei figli
La promozione di Matteo
La maturità di Ale
La vacanza in Sardegna
Cambiare casa

5 "COSE" BRUTTE
La morte della Nonnina Luisa
La morte di Tommaso Labranca
L'incidente stradale a dicembre
La mano rotta di Matteo
Le delusioni da amici e parenti

5 DISCHI USCITI NEL 2016
PJ Harvey
Radiohead
David Bowie
Nick Cave
Bob Mould

5 MUSICISTI
Husker Du
Steve Wynn (visto dal vivo)
Adrian Borland (The Sound)
The Cure
Placebo (visti dal vivo)

5 LIBRI LETTI
Demetrio, L'interiorità maschile
Zagrebelsky, Senza adulti
Serra, Gli sdraiati
Recalcati, Il complesso di Telemaco
Molinari, Le case che siamo

5 FILM DEL 2016
Revenant
The Danish girl
La pazza gioia
One more time with feeling (Nick Cave)
Io, Daniel Blake (Ken Loach)

5 COSE ALLA TV
Maurizio Battista
NBA
Crozza
Gomorra
Gazebo

giovedì 29 dicembre 2016

A last vanilla smile


Beh, questa è la colonna sonora di questi giorni di fine 2016.
In attesa di avere l'energia per una ripartenza sorridente del 2017.

martedì 27 dicembre 2016

Ciao Nonnina

E' stato il più brutto Natale della mia vita: si è spenta Luisa, la Nonnina adorata (vedi foto, 99esimo compleanno). Lascerà un vuoto incolmabile, nella mia vita. Oltre alla passione per i libri (ha letto fino ai 97 anni), l'arte (faceva delle sculture commoventi), la musica (soprattutto lirica), la bellezza delle cose semplici e delicate, mi lascia una eredità di Amore, dell'importanza fondamentale che ha: una delle sue frasi tipiche era "Sono felice perchè mi sento amata". Mi ha insegnato che forse avevano proprio ragione i Beatles: tutto quello di cui si ha bisogno è l'amore, che si riceve e si dà in uguale misura (sempre per citare i Beatles). E io aggiungo: l'amore che ci si merita, ogni giorno, con gesti e parole semplici e umili. E Luisa se lo era ampiamente meritato l'amore che ha ricevuto, ed era felice apparentemente con poco o niente di materiale. 
Ciao Nonnina, e grazie di tutto.

giovedì 22 dicembre 2016

Natale con i Fenomeni















"Un classico, il “musi-panettone” natalizio, digestivo come un trip che ti riporta indietro nel tempo. Ce l’avranno fatta i nostri eroi a raggiungere indenni il Natale del 1972? La mutazione da idoli pop delle ragazzini a fini pensatori della coscienza espansa si sarà compiuta appieno? Avranno smesso i panni da giovani naive per una più contemplativa barba capellona?" :-))

mercoledì 21 dicembre 2016

Le case che sono stato e che sarò

Ora che mi accingo a cambiare casa (penso per l'ultima volta, ma mai dire mai) giunge quasi ineluttabile la lettura di questo brillante saggio di Luca Molinari (si parla di famiglia, periferie, Ikea, Airbnb, urbanistica, ambiente, passato e futuro della nostra società).
Nella mia vita, a causa dei trasferimenti di mio padre, ho "cambiato casa" 13 volte. A 52 anni, con due figli adolescenti, è arrivato il momento di fermarmi e trovare la casa "definitiva".
Perchè "niente è più importante dei luoghi che abitiamo, anche se crediamo di non accorgercene. E la casa, quel luogo che ci abita e che si veste intorno a noi fino a diventare parte della nostra anima, è probabilmente l'ambiente universale che ci è più necessario" (pag. 80).
E anche perchè "devo avere una casa per andare in giro per il mondo"(citando gli Assalti Frontali).

Assalti Frontali - Devo avere una casa per andare in giro..

martedì 20 dicembre 2016

Ero allucinante io?


Era un gioco di luce della luna rosso sangue?
Era carenza di sonno? I sogni arrivano troppo presto
Quando mi girai a parlarti tu mi passasti attraverso?
Ero allucinante io?
Era l'alcool o una mente vacillante?
Troppi giorni senza amore, troppo vicini alle spalle
Eri stata ingannata dai fumi di troppe stanze riempite di fumo?
Ero allucinante io?
Tu camminavi come un fantasma, con passi silenziosi
Risplendevi come un fuoco
Una foschia di calore intorno a te
Mi stavi proteggendo da qualcosa che non riuscivo a vedere? 
Ero allucinante io?

lunedì 19 dicembre 2016

Natale con I FENOMENI

Cominciamo a ricapitolare: domenica 25 alle 21:30 in punto I Fenomeni vi aspettano per il loro consueto evento annuale (https://www.facebook.com/events/1147206995316339/). 
Felici di ritornare al Teatro Altrove, dove presenteremo, con l'aiuto di alcuni ospiti (tra cui Emanuele Milletti al sitar) un set con nuovi brani dal prossimo disco dei Fenomeni Atmosferici, più alcuni evergreen rivisitati... Non perdetevi questa serata, e ricordate che finiremo per le 23, per poi andare tutti al Quaalude per l'altrettanto consueto Together di Fabio De Luca!

I Fenomeni live al 261 (Genova 26-12-1971)

I Fenomeni (Teatro Altrove, dicembre 1969)

giovedì 15 dicembre 2016

"Nella testa un maledetto muro"



Dopo la caduta (l'abbattimento) del muro di Berlino, e la piacevole (per quanto illusoria) sensazione di una società globalizzata grazie alla facilità di comunicazione e informazione possibile grazie a internet, da qualche tempo siamo tornati al concetto di MURO che respinge le invasività e le invasioni di chi è diverso o solo meno fortunato di no (migranti, rifugiati, disperati). In America, nell'est europeo, in Francia...Pensavamo di essere la generazione che aveva abbattuto il Muro e i muri, e invece saremo quella che li vedrà ricostruire, con sguardo triste e impotente.

mercoledì 7 dicembre 2016

Scheletri


"There's a gaping hole
In the way we are, with nothing to fill it up anymore
No flesh, no blood, just broken bone
A frame, to hang our lives from
We're living like skeletons
Believing, like skeletons
Won't someone wake the dead in me?
Won't someone shake the dust off me?
Give me water, give me bread,
but don't give me up for dead
We're living like skeletons
Feeling, like skeletons"

(The Sound, 1981: 35 anni che amo questa canzone)

domenica 4 dicembre 2016

Non è stato un sabato qualunque

Circolo Arci Perugina
7 h
Grazie di cuore a tutti i punk – vecchi e giovani:
Grazie a Fritz e la sua punkissima e vastissima collezione,
Grazie a Franco Zaio che da troppo tempo non si era visto su di un palco & Vera (Hasta Siempre!) Vittoria Rossa, 
Grazie ai Black Market in formissima,
Grazie a tutti voi partecipanti, 
ed infine ... grazie a quelli che si sono sbattuti
È bellissimo vedere il circolo in attività, brulicante di persone.
Siamo felici.
Ovviamente ci piacerebbe che fosse sempre così …

venerdì 2 dicembre 2016

Back to Garageland

Dopo 6 anni passati dietro la batteria dei Fenomeni e degli Anais, sabato prossimo tornerò a "metterci la faccia" e cantare a modo mio le canzoni dei Clash, insieme a Vera Vittoria Rossa (la Francesca degli Anais!) e il vecchio compagno di merende rock'n'roll Attilio. La serata si prefigura bellissima, sarà una specie di festa: ci saranno anche i Black Market e il grande Fritz Barile con i suoi poster originali dei Clash, il tutto al Circolo ARCI Perugina che è un posto mitico e pieno di gente simpatica e in gamba.
A sabato, city rockers. Certosa calling!





lunedì 28 novembre 2016

Non mi importa?



Noto che da qualche tempo il 95% dei miei post sono ad argomento musicale. Eppure ne sono successe e ne stanno succedendo di cose nel mondo: Donald Trump, la morte di Fidel Castro, l'apocalisse in Siria, il referendum sulla Costituzione (o meglio: su Renzi)...Non ne parlo non perchè non abbia niente da dire a riguardo (e ce ne avrei), ma perchè un po' non ne ho voglia e un po' non mi sento più libero di esporre le mie idee (soprattutto quelle politiche) sul web. La politica non si fa scrivendo improperi, anatemi e prediche su Facebook o Twitter: si fa ogni giorno in strada, sul lavoro, al supermercato, col prossimo, in famiglia, nella vera realtà di tutti i giorni. "La rivoluzione comincia davanti allo specchio", come dicevano i miei amati Husker Du.

Non sono qualunquista o ignorante: sono riservato :-)

sabato 26 novembre 2016

Garageman



"I don't wanna hear about what the rich are doing
I don't wanna go to where the rich are going
They think they're so clever, they think they're so right
But the truth is only known by guttersnipes
We're a garageband
We come from garageland
There's twenty-two singers! But one microphone
Back in the garage
There's five guitar players! But one guitar
Back in the garage
Complaints! Complaints! Wot an old bag
Back in the garage
All night"

venerdì 25 novembre 2016

Piove sull'asfaltato



Ogni volta che piove un po' più forte del solito da queste parti si insinua una velenosa forma di terrorismo psicologico. Le esperienze di alluvioni e disastri, ma soprattutto la consapevolezza che abbiamo violentato l'ambiente, che adesso sembra quasi vendicarsi sulla nostra superficialità, appena ne ha l'occasione, questo gigantesco senso di colpa misto al ricordo bruciante, tutte cose che ci paralizzano. E chi può se ne sta tappato in casa ad aspettare che torni il sole.

lunedì 14 novembre 2016

Nel nome del padre e del figlio


Sempre toccante questo lungo video, per chi come me ha figli con cui ha passato (ma superato) momenti difficili.

venerdì 11 novembre 2016

Come passano venti anni


Martedì prossimo vado con Luana a vedere i Placebo a Milano: i Placebo sono gli eredi naturali (per me) dei Cure, non dico altro. In effetti per me i Cure sono morti negli anni 90, e i Placebo hanno preso il loro posto. Hanno fatto tante, tantissime canzoni che mi hanno "detto" tantissime cose, mi hanno fatto condividere emozioni molto forti (Song to say goodbye, Meds, Bitter end: le prime che mi vengono in mente). Spero di trovare il tempo e le forze di scrivere qualcosa, dopo martedì.
Se no pazienza.

mercoledì 9 novembre 2016

"Il bel tacer non fu mai scritto"


diceva sempre mia nonna. Quante volte non abbiamo trovato le parole, e non abbiamo avuto la risposta pronta. Quante volte queste parole non dette ci hanno tormentato dentro la testa, come un vento fastidioso. Quante volte invece le parole le abbiamo trovate e buttate fuori (dette/scritte) troppo precipitosamente, e come vorremmo non averle mai dette nè scritte.

Nei silenzi trovo e sento tutte le parole di cui ho bisogno, nelle parole trovo e sento troppi silenzi e troppe cose prive di valore e significato.

Ogni tanto mi chiedo se ha senso e beneficio continuare a parlare e scrivere (anche qui), senza mai essere certi che ci sia qualcuno che davvero ci legge e ci ascolta, e non "gente a cui non interessa se vivo o muoio", come si lamentava Morrissey nel secolo scorso.

lunedì 7 novembre 2016

venerdì 4 novembre 2016

Il mio monumento all'amore



è mia moglie. La frequento dal 1989, ci siamo sposati nel 1994, abbiamo avuto due figli meravigliosi nel 1997 e nel 2001, abbiamo comprato-venduto casa 4 volte, abbiamo vissuto tanti alti e pochi bassi, visto morire e nascere persone, coppie, sogni, progetti. La sua coerenza (parola/valore fuori moda) umana è una delle poche sicurezze/ancore della mia vita. Non finirò mai di ringraziarla di esistere, di esserci, e di esserci stata, anche quando io non sapevo dov'ero, nè cos'ero o dove stavo andando. Lei ha sempre saputo-sentito tutto, lei ha sempre guardato e visto lontano, per tutti noi. Grazie, Tesoro della mia vita.

lunedì 31 ottobre 2016

A volte mi vergogno
















Quando vedo alla televisione certi drammi come il terremoto o le tragiche odissee dei migranti (vedi la vicenda del Baobab di Roma), mi vergogno delle mie paturnie personali, dei miei rovelli da occidentale col pavimento fermo sotto i piedi, un tetto che non crolla, un mare che non ti inghiotte. Forse non è neanche giusto, nei momenti difficili, pensare a chi sta davvero male, però aiuta a dare una dimensione diversa ai nostri "problemi", una visione più aperta e completa, un sospiro, perfino un sorriso. Il passo successivo sarebbe aiutare, dare una mano, ma siamo troppo presi dal nostro piccolo(borghese) mondo antico.
E domani ci arrabbieremo per la coda in tangenziale, per i treni in ritardo, per l'autobus affollato, per i piccoli fallimenti, le piccole cattiverie, e la grande stanchezza fisica e mentale che la nostra routine ci infonde.

domenica 30 ottobre 2016

And so it is



La partecipazione di Manuel Agnelli a X Factor ha il grande aspetto positivo di far conoscere o riscoprire musiche bellissime sconosciute al pubblico "mainstream" televisivo. L'altro giorno ha fatto eseguire ai suoi concorrenti (in maniera assolutamente degna, tra l'altro) tre gemme come Fake plastic trees (Radiohead), Wise up (Aimee Mann) e questa canzone di Damien Rice, sempre emozionante, anche dopo tutti questi anni.

martedì 25 ottobre 2016

Ero io


"Un cambio di velocità, un cambio di stile
Un cambio di scena, senza rimorsi
Una possibilità di guardare, ammirare la distanza
Ancora occupata, anche se te lo dimentichi.
Colori diversi, ombre diverse

Di tutti gli errori fatti
mi sono preso la colpa.
Senza direzione: è così facile da vedere.
Una pistola carica non ti libererà, così dici tu.
Condivideremo un drink e usciremo fuori
Una voce arrabbiata e una che piangeva Ti daremo tutto e di più
Lo sforzo è troppo, non posso sopportarne molto di più
Ho camminato sull'acqua, corso nel fuoco
Sembra che non lo sento più
Ero io, che mi aspettavo
sperando in qualcosa di più
Io, vedendomi questa volta
sperando in qualcos'altro."

mercoledì 19 ottobre 2016

Oh to be the cream


All we ever wanted was everything 
All we ever got was cold 
Get up, eat jelly 
Sandwich bars, and barbed wire 
Squash every week into a day 
The sound of the drum is calling 
The sound of the drum has called 
Flash of youth shoot out of darkness 
Factorytown 
Oh to be the cream

I nervi a fior di pelle

sabato 15 ottobre 2016

Zio Bob a Milano


Ieri spedizione a Milano con Luana, Diego e Joe Falchetto per rivedere lo zio Bob in versione elettrica: un tornado di energia ed emozioni, in particolare quando (come in questo video) ha ripreso vecchi pezzi degli Husker Du.
Bob ci ha stesi subito partendo con Flip your wig, Hate paper doll, I apologize ("Sono già contento così" frase storica di Diego). Culmine del concerto Makes no sense at all e la sempre commovente Hardly getting over it.
Il concerto non è stato emozionante e "intimo" come quello del 2009 (pubblico molto più numeroso, transenne davanti al palco), ma mi ha comunque gonfiato il cuore e le orecchie per affrontare un mese difficile, ma ci sto faticosamente passando sopra, mi sto faticosamente abituando ad andare avanti.

"Una cosa che ho imparato oggi: il bianco e nero è sempre grigio".

venerdì 14 ottobre 2016

Chi fermerà la pioggia?



Oggi "allerta rossa" a Genova: scuole chiuse, tutto fermo o rimandato. Non è bello vivere con questa paura, questo senso di apocalisse, ogni volta che piove.
Ma questa paura della pioggia è anche una metafora della paura più profonda, quella che abbiamo e teniamo ben nascosta: quella di perdere il lavoro, la casa, le persone che ci amano e che amiamo. Siamo sempre più incerti sul nostro destino, dagli anni Zero in poi. Le Torri gemelle, le alluvioni, gli attentati, gli incidenti: tutto ha contribuito a crearci la paura del presente, altro che del futuro. Difficile mantenere la calma, non cadere nel panico, dopo tutti questi anni. A meno di diventare fatalisti-ottimisti: tutto passa, tutto si aggiusta, tutto si risolve per il meglio. Ma sì.


mercoledì 12 ottobre 2016

Dov'è la mia mente? (A cosa penso?)



Buffo ricordare che questo era l'inno (la sveglia mattutina!) di mio figlio Alessandro qualche anno fa.

Buffo pensare che mi rispecchio molto in questo video oggi, con la pancia, la barba e 52 anni.

Buffo sorridere guardando il passare del tempo, e noi che cerchiamo di stare "in botta", invano, ridicolmente, spesso.

lunedì 10 ottobre 2016

To have a sense of purpose again



Ciclicamente lo perdiamo, questo "sense of purpose". A volte sono gli altri che ci chiedono l'impossibile, altre volte siamo noi che perdiamo il senso della misura, delle dimensioni, della qualità. E ci dimentichiamo, o non vediamo, le fortune che abbiamo e che ci siamo meritati. Quelle cose che ci fanno sorridere alle avversità e agli avversari.

sabato 8 ottobre 2016

All night long



Questa canzone dura "solo" 9 minuti. Vorrei durasse una notte intera. Tanti anni anni fa, quando mi vestivo tutto di nero e mi crogiolavo nella mia cupezza, durava notti intere, a volte anche giorni interi.

Come Bela Lugosi, non sono mai morto.

giovedì 6 ottobre 2016

Roba da Fenomeni


Grazie ai Fenomeni scopro queste gemme, questi disconi semisconosciuti. Provare per credere.

domenica 2 ottobre 2016

Questi anni importanti



Beh, ti alzi ogni mattina
e vedi che è ancora tutto lo stesso
Tutti i pavimenti e tutti i muri
e tutto il resto rimane
Niente cambia abbastanza in fretta
I giorni di corsa, i giorni preoccupati
Ti fa venire voglia di lasciar perdere
e sparire in una nuvola
Le rivelazioni sembrano essere un altro modo
per far andare i giorni comunque più veloci
Ci scambiamo tutti convenevoli
Non importa come ci sentiamo
e nessuno sa la differenza
perchè tutto sembra così irreale
Faresti meglio ad aggrapparti a qualcosa
Semplice, ma è vero
Le aspettative significano solo 
che davvero pensi di sapere cosa succederà
e non lo sai 
Diari pieni di autografi
di amici che avresti potuto avere
Questi sono i tuoi anni importanti:
faresti meglio a farli durare
Innamorarsi e disamorarsi proprio come...
Questi sono i tuoi anni importanti, la tua vita
Una volta che hai visto la luce
finalmente capisci che potrebbe andare bene
Andrà bene adesso
(canzone degli Husker Du di 30 anni fa, ma sempre attuale)

martedì 27 settembre 2016

Cosa si diventa

Non ho mai saputo cosa volevo, tantomeno quindi cosa avrei potuto essere/fare, da grande. Nietzsche diceva che si diventa ció che si è: Zaio dice che si è ció che si diventa (volenti o nolenti, coscienti o incoscienti).

sabato 24 settembre 2016

Il nuovo disco di Nick Cave



è davvero toccante, direi straziante, doloroso, nel mettere in musica e parole il lutto per la perdita del figlio 15enne l'anno scorso. Non so se questo disco sia stato una forma di catarsi per Cave, così come accadeva nelle tragedie greche (sinceramente, da genitore, lo spero). Ma credo che questi siano dolori, ferite inguaribili, che ti svuotano e ti stravolgono, per sempre.

Sicuramente uno dei miei dischi dell'anno, da ascoltare nella penombra, di notte, quando tutto tace, e guardi la notte sussurrando un Perchè che non avresti voluto pronunciare mai, e che ti avvelena il sangue e l'anima.

mercoledì 21 settembre 2016

Il circo della farfalla



Difficile non commuoversi guardando questo cortometraggio (che cita moltissimo il mitico Freaks). Il protagonista poi è davvero così nella vita, ed è diventato, dopo anni di disperazione, un grande "motivatore". Certo, qualcuno ci vedrà della retorica melodrammatica. Io ne ho tratto una lezione di forza, coraggio, orgoglio, dignità, e amore per la vita, nonostante tutti i problemi e i guai che ci fa affrontare.

domenica 11 settembre 2016

Da figlio a padre a nonno

Al ricorrere del secondo anniversario della morte di mio padre sono successe due coincidenze: una brutta, una bella. La brutta è che mia mamma è caduta in casa, niente di grave, ma cade. La bella è mio figlio Alessandro che mi ha chiesto di accompagnarlo a Rapallo a sentire una conferenza di Recalcati su "come essere figli giusti",(gulp!) conferenza tra l'altro molto intensa che spesso ha messo un paio di dita nelle mie piaghe di figlio e genitore.
La vita va avanti, e ti passa davanti agli occhi, con queste coincidenze: al ritorno ha guidato Ale (ancora incertamente), e io pensavo a quando mio papà mi lasciava azzardatamente il suo amato macchinone, a 18 anni, a Lu.

Anche questo afoso pomeriggio resterà nei miei ricordi belli, e penso anche in quelli di mio figlio.
Sono un padre fortunato, ma me la sono sudata, questa fortuna. E ancora molto c'è da sudare, negli anni a venire. Fino a quando non diventerò Nonno, che è uno dei sogni della mia vita (che persona banale e squallida che sono).

venerdì 9 settembre 2016

Tutto quello di cui Thalia ha bisogno



Grazie al vecchio amico esperto musicale Antonio Vivaldi (visitate il sito Tom Tom Rock: una miniera!) ho saputo dell'uscita del disco di una mia eroina (nel senso di eroe al femminile...) del rock alternativo americano, dai tempi dei Come col bravo (e simpatico) Chris Brokaw, conosciuto a Genova poco tempo fa. Se non la conoscete leggete questa esauriente scheda.
Per quanto sgangherato, marcio, sfibrato e non-prodotto, questo è un altro disco della mia top ten 2016 (della serie Se non sono perdenti o persi non ci piacciono).

martedì 6 settembre 2016

Finchè c'è la salute



non ci si accorge di molte cose. Oggi per colpa dell'aria condizionata di ieri mi sono ritrovato con febbre, mal di gola, tosse: 'na chiaveca, direbbero i miei amici napoletani. E allora tutto, anche i gesti più banali e automatici come respirare e camminare prendono le sembianze di miracoli di cui dovremmo essere più consci e grati, quando "stiamo bene".

domenica 4 settembre 2016

Settembre e Orfeo



The sun shines high above
The sounds of laughter
The birds swoop down upon
The crosses of old grey churches
We say that we're in love
While secretly wishing for rain
Sipping coke and playing games
September's here again
September's here again

giovedì 1 settembre 2016

E' settembre


Da giovane Settembre era il mio mese preferito:per il clima, la natura, la fine dell'estate e l'inizio del nuovo anno scolastico. Ora è Agosto.

mercoledì 31 agosto 2016

Canzone del giorno


Your eyes are almost dead
Can't get out of bed
And you can't sleep
You're sitting down to dress
And you're a mess
You look in the mirror
You look in your eyes
Say you realize
Everybody goes
Leaving those who fall behind
Everybody goes
As far as they can,
They don't just care.
They stood on the stairs
Laughing at your errors
Your mother's dead
She said, "Don't be afraid."
Your mother's dead
You're on your own
She's in her bed
Everybody goes
Leaving those who fall behind
Everybody goes
As far as they can
They don't just care
You're a wasted face
You're a sad-eyed lie
You're a holocaust.

martedì 30 agosto 2016

Addio Labranca

Rientro dalla Sardegna, bello pieno di fatalismo ottimista, e vengo accolto in continente con il pugno nello stomaco della notizia della morte di Tommaso Labranca.
Per me T-La ha significato tanto, in campo culturale e anche umano e sociale (pardon: asociale), dai tempi della teoria del trash passando per i vari bellissimi progetti (indimenticabile Ultravoid, mi iniziò al gusto minimalista) fino agli ultimi amarissimi tempi di isolamento e indigenza. Ho amato profondamente i suoi libri (quando scrissi questa "recensione" mi ringraziò commosso), e mi ha suggerito (non insegnato) tante cose belle (i Sigur Ros, per esempio) e tante brutte (l'uso compulsivo dei social). L'ultima volta che lo sentii avevo perso il lavoro e avevo condiviso con lui la difficoltà della sopravvivenza, quella fatta di bollette e affitti, mica filosofia esistenzialista per gente senza problemi finanziari.
Non trovo parole adatte a ricordarlo come meriterebbe, e a descrivere come mi sento oggi. Certo, era un personaggio scomodo, uno che non ha mai leccato il c..o a nessuno, e ne ha pagato le conseguenze con dignità e orgoglio.
Ora tutti quanti, persino quelli che lo avevano emarginato se non deriso, faranno dei bei "coccodrilli" sull'acutezza e la lucidità del suo scrivere, sul suo essere sempre controcorrente (o saltare fuori subito dalle correnti da lui create), ora rivaluteranno i suoi libri (che non gli pubblicavano ed era arrivato ad autoprodursi) e i suoi progetti (quelli che non è riuscito a far sparire), il suo genio, la sua cultura, la sua raffinatezza (che sapeva mixare Alto e Basso con risultati destabilizzanti), gli eventi (che snobbarono)...
Say hello, wave goodbye ...

Generazioni senza settembre



L’ultimo articolo di Tommaso Labranca – che uscirà tra qualche giorno sulla rivista Linus – è una riflessione sulla scomparsa delle canzoni per l’estate e dell’estate in generale. Inizia così: «In questo preciso istante, mentre scrivo e mentre leggete, una ragazza o un ragazzo sta legando un’immagine, una sensazione, una madeleine dell’estate 2016 alla voce effettata di Fabio Rovazzi, l’autore della canzone “Andiamo a comandare”.» E continua: «Scorrendo il video, colpisce come il brano più ascoltato nell’estate del 2016 non abbia nulla di estivo». E finisce, o quasi: «Provo davvero una pena sincera per queste generazioni che non hanno mai conosciuto quell’estate fatta di tre mesi di vacanze, una stagione così lunga che alla fine non ne potevi più. Sono le generazioni senza settembre. Settembre è un mese ucciso dalle riforme scolastiche, quelle che hanno anticipato l’inizio delle lezioni, inibendo così nei più giovani il gusto languido del declino, del crepuscolo che si trasforma in attesa di una nuova stagione».
(tratto da http://www.ilpost.it/2016/08/30/tommaso-labranca/) 

lunedì 29 agosto 2016

Effetto Sardegna


Anche quest'anno torno pieno di energia positiva dalla mia amata Sardegna. Anche se invecchiando si ispessisce lo strato di malinconia, nostalgia, amarezza, certi miei "posti del cuore" hanno il potere di rasserenarmi e ricaricarmi per un altro anno di stress "continentale". 
Ora vediamo quanto dura, questo placebo. Per ora, citando il buon vecchio Gaber, "io sto bene come uno che si sogna, non è mica colpa mia, ma sto bene: che vergogna!" :-)

giovedì 25 agosto 2016

E poi



succedono cose come il terremoto nel centro Italia, e ti senti un cretino, uno stupido, a farti certi problemi, a lamentarti, a criticare, a lambiccarti con cose di importanza irrisoria o superflua, nel tuo piccolo mondo, antico o moderno che sia. E, per quanto crudele possa suonare, ti senti fortunato e in condizione, anzi in dovere di aiutare chi sta davvero male.

P.S. nel frattempo i morti sono diventati 247.

lunedì 22 agosto 2016

Qual è il problema oggi?

Altro mio personale "tormentone" dell'estate 2016. Video piuttosto angosciante, musica tra Smiths e Clash, testo doloroso. Della serie "Ci facciamo del male e lo mettiamo pure in mostra". Non è proprio il caso di questa mia estate, ma in passato...
Meno male che una volta all'anno vado in Sardegna e tutto, ma proprio tutto, mi appare ridimensionato e sdrammatizzato.

sabato 20 agosto 2016

Necessità oscure

Inizialmente perplesso dal basso "sleppato" di Flea, dopo ripetuti ascolti (su Virgin Radio) questo pezzo, soprattutto dopo aver letto il testo, è diventato una delle mie "canzoni dell'estate" 2016.

giovedì 11 agosto 2016

L'importanza dei ricordi "concreti"



Ieri ho ritrovato il diario che scrissi nei primi anni di vita del mio primogenito (col secondo non ce la feci, mi dispiace molto Matte ma non ce la feci proprio: perdonami), con l'intenzione di regalarglielo al compimento dei suoi 18 anni: uno tsunami di emozioni, che ha travolto anche Alessandro ("E' il regalo più bello che abbia mai ricevuto").

Che importanza, che valore enorme hanno i ricordi cartacei, soprattutto quelli belli e pieni di amore (per quanta fatica e dolore abbiano comportato). Voglio stampare le foto più belle/significative, voglio scrivere (e stampare su carta) i ricordi e i pensieri più importanti. Voglio che rimanga qualcosa di concreto della storia della mia vita, e pazienza (anzi: meglio) se resteranno in un cassetto o in una scatola: questo blog è certo una gran bella cosa (ogni tanto, preso da curiosità autobiografica, vado a vedere cosa scrivevo/pensavo dieci anni fa) ma resta il fatto che con due click potrei cancellarlo (o potrebbe essere cancellato).
E' un po' come per le cosiddette amicizie: quelle virtuali (vedi il mio sciagurato periodo su Facebook) sono superficiali, volatili, impalpabili, evaporano nel web; quelle "di faccia", guardandosi negli occhi, parlandosi, toccandosi, a volte aiutandosi, quelle non evaporano. Ti restano nel cuore e negli occhi per sempre. E danno un senso, un senso bello, alla vitaccia che si fa, un giorno dopo l'altro.

mercoledì 10 agosto 2016

Non c'è più la mezza età

Essendo nel mezzo del cammin della mia vita (ed essendo piuttosto nebbiosa se non smarrita la diritta via) mi ha interessato molto questo agile ma sostanzioso saggio. In effetti, se ci guardiamo intorno, si è (o si cerca di essere/rimanere) giovani, o perlomeno giovanili il più a lungo possibile, senza una "età di mezzo", per poi diventare vecchi d'un botto. E' una osservazione che vale sia per le persone fisiche sia per il mondo del lavoro. "La giovinezza si allunga, quando ti considerano consumatore; si accorcia quando ti considerano produttore. Se perdi il lavoro a quaranta o cinquant'anni è difficile che ne trovi un altro" (pagg. 48-49: chi mi conosce sa quanto queste parole mi facciano sanguinare). E ora che si fanno pochissimi figli (lo restiamo fino a 60 anni) e si vive un sempiterno presente senza preoccuparci di cosa lasceremo, senza doveri, solo diritti: che futuro abbiamo, noi e quelli che verranno dopo di noi?

lunedì 8 agosto 2016

Eterno ritorno



Anche quest'anno riesco a ritornare nella "mia" Sardegna, quella che conosco (e non è cambiata) dagli anni 70. Io sì che sono cambiato, eccome, ma non si può avere 25-35 anni tutta la vita, è assurdo e anche patetico. Quest'anno non scriverò il solito post prima di partire (tipo questo  oppure quest'altro), tanto ogni anno dico più o meno le stesse cose (a parte quando ho perso il lavoro, e quando si è spento mio padre). Dico solo che sarà una vacanza diversa dal solito, più curiosa, "internazionale", perchè con noi (io e Luana) ci saranno anche Mayumi (amica giapponese) e Thomas (il marito tedesco): sarà divertente introdurli ai posti e all'andazzo delle cose (certi ritmi, certe attitudini). Per il resto, sarà il mio solito commovente "eterno ritorno", e una potente ricarica delle pile dell'anima.

sabato 6 agosto 2016

C'era una volta il futuro (anche a Genova)



Consiglio vivamente a tutti i genovesi sedicenti "amanti di Genova" di andare a vedere questo documentario, nell'ambito della bella mostra "Visioni per Genova", a Palazzo Ducale (gratis) fino all'11 settembre. Ne uscirete con un senso di rabbia e impotenza per come questa meravigliosa e spesso geniale città sia stata (e anche si sia) rovinata a partire dagli anni 50.
Anche io che genovese non sono (e non diventerò mai a questo punto, sono 34 anni che ci vivo: genovesi si è, non si diventa) sono uscito con un senso di frustrazione per come politici e capitalisti abbiano a spregio la bellezza e la giustezza/giustizia del vivere. Spero che la visione e la conoscenza di certe vicende urbanistiche (quindi economiche/politiche) e anche culturali rinfocoli un sano orgoglio e renda odiosi il mugugno e l'indifferenza cinica e passiva.
Povera Zena, quanto potresti essere molto più bella (e vivibile) di così.

venerdì 5 agosto 2016

Sarebbe estate



e invece oggi c'è allerta gialla: previste piogge torrenziali. E qui in Liguria ogni temporale fa paura, troppi brutti ricordi.
Ma come, io devo ancora iniziare a viverla, questa estate, e sembra già essere finita?!
"Nothing I am
Nothing I dream
Nothing is new
Nothing I think or believe in or say
Nothing is true
It used to be so easy
I never even tried
Yeah, it used to be so easy...
But the last day of summer never felt so cold
The last day of summer never felt so old
All that I have
All that I hold
All that is wrong
All that I feel for or trust in or love
All that is gone
It used to be so easy
I never even tried
Yeah, it used to be so easy...
But the last day of summer never felt so cold
The last day of summer never felt so old
The last day of summer never felt so cold
Never felt so..."


lunedì 1 agosto 2016

52 albe



Una certa emozione nell'accompagnare stamattina mio figlio al traghetto per la Sardegna, oggi che compio 52 anni (e allo specchio me ne vedo 62).
Arrivo al mio compleanno 52 meno esaurito dell'anno scorso (mi si era rotta la macchina con cui lavoravo...), e ringrazio il cielo ma soprattutto moglie e figli che mi fanno essere un uomo di mezza età orgogliosamente quasi felice (il quasi è d'obbligo, per scaramanzia più che per obiettività).

domenica 31 luglio 2016

Hammock - Everything And Nothing (2016)


Un altro dei miei 10 dischi preferiti del 2016. Un cocktail misterioso a base di (secondo me) Sigur Ros, Cocteau Twins, Brian Eno ambient e Cure.

sabato 30 luglio 2016

Una estate da celebrare


Tra i miei numerosi progetti musicali irrealizzati c'era anche un disco-tributo acustico agli Husker Du (tipo quello che feci per i Clash). Poi ho sentito questa cover di Mark Kozelek e l'ho accantonato. Ubi maior...

lunedì 25 luglio 2016

QUASI sulla spiaggia



Ancora tre settimane di sudore e lacrime, e poi tornerò sulla "mia" spiaggia. Per ora questo bellissimo disco (grazie della dritta Raimondo!) mi accompagna in bellezza verso il mio cinquantaduesimo compleanno.
Ce la posso fare, ce la sto facendo (come sempre, anche in frangenti ben più difficili) :-)

martedì 19 luglio 2016

Suzanne Vega dal vivo a Genova



Era la terza volta che vedevo Suzanne Vega: la prima negli anni 80, ai tempi di Luka, la seconda a La Spezia, in una piazzetta, fine anni 90. Ieri sera, al Porto Antico di Genova, è stata sempre all'altezza della sua classe, a tratti commovente, a tratti affabile e simpatica, a tratti concreta e divertita, a tratti poetica e intellettuale. Una grande.

(Alla sua musica è legata a filo doppio la mia storia con mia moglie, tra l'altro: ieri a cantare le canzoni a memoria, ce le ricordiamo ancora tutte, dopo tutti questi anni. Le abbiamo dentro, forse)


lunedì 18 luglio 2016

"Il mondo è impazzito?"



diceva ieri mia mamma, sgomenta davanti alle scene e i fatti di Nizza, in Turchia, negli Stati Uniti. Non lo so, se questo mondo è impazzito, o più pazzo di tanti anni fa. C'è però una differenza fondamentale: che ora le cose si sanno e si vedono subito (più o meno manipolate e travisate) grazie a internet e al "circo mediatico" (come lo chiama Zoro).

Non dirò certo qui la mia su Nizza, Turchia, Stati Uniti: non ho (più) mica voglia di beccarmi i commenti o addirittura dei cazziatoni da "gente a cui non importa se vivo o muoio" (per citare Morrissey). Dico solo che anche io guardo-sento le notizie con crescente preoccupazione e perplessità. Spesso mi chiedo quanto di vero ci sia, in certe notizie, in una società dove l'immagine, l'apparenza è la cosa più importante, e l'immagine/apparenza la si può modificare artificialmente in molti, troppi modi.

Non so, mamma. L'importante è che non ci anestetizziamo, che non perdiamo il senso di sorpresa e di orrore. E che vogliamo poi fare qualcosa di più concreto di un post per migliorare il mondo che lasceremo ai nostri figli. Invece che guardarlo impazzire, e sentirci così impotenti e indifesi.

lunedì 11 luglio 2016

Adolescenza danneggiata



Questo ascoltavo, 30 anni fa. Esprimeva la mia rabbia, la mia confusione, la mia energia, il mio nichilismo.
Fa impressione riascoltare queste cose adesso, e capire che non ne sono ancora mica tanto lontano, tanto meno indifferente o infastidito, dopo tutti questi anni, dopo tutta questa vita.
Eppure io sono cambiato, e il mondo insieme a me, eccome. Eppure...

sabato 9 luglio 2016

Diventare grandi



Sarà questa canzone, sarà la maturità di mio figlio, sarà che mi sembra di assomigliare (fisicamente) sempre di più a mio padre, ma sono diverse notti che me lo sogno, mio padre. A volte lo aiuto a camminare, altre volte mi fa ridere col suo umorismo pungente, altre volte lo cerco nella spiaggia della Sardegna dove andava sempre.

venerdì 8 luglio 2016

Adesso e sempre



Alessandro ha preso 100 alla maturità. Ennesimo mio giro di boa, o pietra miliare, chiamamola come si vuole. Mi passano nella testa quelle mattine (quando avevo un giorno di riposo, quando ero ancora un lavoratore dipendente) con quel bambolotto con gli occhi azzurri, portarlo ai giardini, a mangiare la focaccia, a preparargli i manicaretti che a casa mi hanno valso il nomignolo "Chef Le Skiff". E poi il riposino, guardare a ripetizione l'unplugged dei REM (una sua fissa), Winnie the Pooh, cullarlo con Smiths, Beatles, REM e Oasis. E poi le feste di compleanno, l'asilo, la grande maestra Giovanna, le partite sulla spiaggia in Sardegna, le notti, le albe.
Sono invecchiato di 18 anni in un botto. Ma ho il cuore gonfio di orgoglio, non tanto per i risultati ottenuti, ma per COME li abbiamo ottenuti. L'altra sera, col suo ex coach di basket che si complimentava, Ale parlava di "etica del lavoro e del sacrificio". Ecco. Non dico altro.

mercoledì 6 luglio 2016

Tutto il resto è stupido


Oggi svegliandomi
ho realizzato che tutto il resto è stupido
voglio provare a vivere.
Che ci sia luce oppure sia oscurità,
cammino come un uomo
e parlo come un uomo,
e in mezzo a tutta questa casualità
cosa potevi fare
cosa potevi avere
potevi mai capire
poteva mai finire.
Se io fossi il giudice
mi inginocchierei
e darei il tuo nome
a ogni preghiera che riconoscerei
in mezzo a tutta questa casualità
chi scappa
chi è di pietra
chi si converte a Dio
chi spiega le ali e vola via.
Ognuno ha un modo di abbracciare il mondo
il modo che ho è soffrire fino in fondo.
Libero di non essere più me
libero di non piacerti più
libero di buttare tutto via.
Oggi svegliandomi
ho realizzato che tutto il resto è stupido,
voglio provare a vivere
Se io fossi il giudice
mi inginocchierei
non ti farei domande
non chiederei perché
ho smesso di nascondermi
mi riconoscerai
cammino come un uomo
e parlo come un uomo
e non ho ali e volo via
ognuno ha un modo di abbracciare il mondo
il modo che ho è soffrire fino in fondo
libero di non essere più me
libero di non piacerti più
libero di buttare tutto via
Oggi svegliandomi
credevo fossi tu
che mi dicevi: stupido,
devi tornare a vivere

martedì 5 luglio 2016

Big Star - Ballad of El Goodo



Decisamente la "mia canzone" del mese di giugno 2016. Se incrociate un'auto grigia coi finestrini spalancati e un appesantito tipo di mezza età che la canta a squarciagola: beh, 99 su 100 sono io, soprattutto se bazzicate il Nordovest.

Addavenì agosto....

domenica 3 luglio 2016

Musica da cameretta


Se un giorno mai troverò il tempo, la forza e il coraggio per cantare e suonare dal vivo di nuovo, farò questa canzone. E Dio benedica i Big Star, e faccia riposare in pace Elliott Smith.

giovedì 30 giugno 2016

Come in un quadro di Escher


Giugno è stato davvero un mese fatto di giorni strani, a volte speciali, a volte assurdi, a volte luminosi, a volte (più spesso) bui. Un po' come il clima: l'estate è esplosa solo adesso, alla fine del mese: ci sono stati tanti giorni di nuvole, sopra (e dentro) la mia testa.
Mio figlio che fa l'esame di maturità è sicuramente un "giro di boa", una tappa, un importante gradino di una scala che non capisco dove va, e neanche se scende o sale, come in un quadro di Escher, in cui continuo tenacemente a camminare, senza fermarmi mai, senza uscirne mai.

domenica 26 giugno 2016

Un'estate particolare



Finalmente è arrivata (climaticamente), questa estate. Sarà una estate diversa dalle precedenti: mio figlio fa la maturità, poi se ne andrà in vacanza coi suoi amici. Matteino, coi suoi confusi 15 anni, andrà via anche lui qualche settimana. Io e Luana avremo come compagni di vacanza una giapponese e un tedesco (Mayumi e il suo compagno). La mia prova costume è stata ignobile, sono un 52enne sovrappeso, ormai (nello specchio ho visto mio padre, alla mia età, identico). Luisa si avvia verso i 99 anni, Luana ne compie 48 (anche se ne dimostra 10 di meno). Ultima estate in questa casa, a fine anno si cambia...

Come dicono a Genova: non si queta mai.

domenica 19 giugno 2016

Game 7 tonight



Stanotte alle 2 storica gara 7 delle Finals NBA. Personalmente tifo LeBron James, piuttosto che Curry, che per quanto geniale e mostruoso non ha il carattere e il passato di LeBron.

Ho scoperto il basket e di conseguenza l'NBA (soprattutto se commentata dal mito Flavio Tranquillo) grazie ai miei figli, che lo praticano dalla prima elementare. Penso sia uno sport fantastico, completo e anche educativo/formativo (sono certo che ha avuto una grossa influenza positiva sulla crescita personale e l'educazione dei miei ragazzi).

Se in Italia ci fosse meno aspiranti calciatori e più basket sono sicuro che la nostra società sarebbe molto migliore.

sabato 18 giugno 2016

Un'estate speciale


Sotto i cieli malinconici di una estate che non vuole arrivare, guardo mio figlio che ha finito il liceo e affronta la maturità (con la media del 9, tra l'altro). Guardando lui e la sua foto di classe, ascoltandolo parlare divertito dei suoi compagni e compagne, mi sovviene come ero infelice, come stavo male (alias come non sapevo stare bene) io alla sua età, nei primi anni 80. Gli occhi di mio figlio sono pieni di futuro, i miei erano vuoti, vitrei, annebbiati. Lui sa cosa vuole fare da grande, io non ci pensavo, anzi non ci volevo pensare.
Sono molto orgoglioso dei miei figli, perchè in loro vedo la gioia di vivere che non avevo (non sapevo avere) io. E un pochetto di merito, in questo, voglio prendermelo.

giovedì 16 giugno 2016

La radiazione cosmica di fondo


Mio figlio alla maturità porterà una tesina su musica e universo (!?).
I Fenomeni stanno completando un disco "atmosferico-spaziale".
Una coincidenza curiosa.

martedì 14 giugno 2016

sabato 11 giugno 2016

Sabbia ansiosa



Anche se Francesca, Ale, Andre e Guido non lo sanno o non lo hanno mai capito, sono molto orgoglioso delle cose che facevo/facevamo con gli Anais. Questa canzone poi è pura poesia, per me.

Ti sveste dalle feste Gennaio 
e già tu preghi Febbraio il trasformista
che presto si dilegui
Si asciuga presto Aprile
nel tuo dolce dormire
Hai preso la rincorsa o è lei che ha preso te?

Nella spirale della tua vita tutto si avvita
Scivola in fretta, tu sabbia ansiosa, nella clessidra

Due mesi di sbadiglio prima che arrivi Luglio
Agosto ha stelle in sciame
Settembre langue dentro te
Dicembre che si squaglia
e intanto ti attanaglia l'attesa che consuma
il tempo come arsura

Nella spirale della tua vita tutto si avvita
Scivola in fretta, tu sabbia ansiosa, nella clessidra

(Parole di Francesca Pongiluppi, musiche del sottoscritto, anno 2001-2012)

Mi era venuta la barba

poi me la sono tagliata chè faceva caldo e fastidio, e non si dica mai che seguo la moda.

lunedì 6 giugno 2016

Big Star - Thirteen (1972)



Se mai riuscirò a fare un disco di cover, e suonare-cantare di nuovo dal vivo, ci sarà anche questa, in scaletta.

sabato 4 giugno 2016

Verrà l'estate?


Verrà l'estate sarà nel vento
nel fiato caldo dietro le persiane
nelle campagne gialle consumate
nelle strade vuote
Verrà l'estate senza avvisare
Un treno lento che costeggia il mare
Sul marciapiede vuoto alla stazione
ti farai trovare
Sempre ti aspetto
Apro per te ogni finestra
respiro l'aria e' fresca
Salterà i muri, le cancellate
Starà nei pozzi, in fondo ai corridoi
E verrà a prenderti, a portarti fuori
Sempre ti aspetto
salvami stanco e infelice
Nell'aria la tua luce

giovedì 2 giugno 2016

Specchiarsi nella musica



A volte, certi giorni, in certi momenti, io mi rispecchio nella musica: mi ci vedo, mi ci sento. Parla per me, quando non ho parole, o sono troppo stanco per cercarle e trovarle. Non è mai consolatoria, a volte però sa essere divertente ed energizzante. Non è il caso di oggi.

mercoledì 1 giugno 2016

Generazione Z


Io e Ale nel giardino di casa Zaio a Quargnento (AL), in occasione del matrimonio della cugina Chiara. Giornata memorabile. "Si vede proprio che siete due Zaio"...Sono sicuro che mio padre lassù si è commosso un pochino, vedendoci.

martedì 31 maggio 2016

Ogni me, ogni te


Confesso: ho già comprato i biglietti per il concerto dei Placebo del 15 novembre. Non posso non vedere dal vivo un gruppo che ha fatto canzoni come questa e tante altre che mi hanno "detto" qualcosa.

Macchè "Thelma e Louise"



Come sempre i film di Virzì (il Dinorisi de noiantri) sanno fotografare e commuovere. Secondo me lui è l'unico "cantore" (se così si può dire per un regista) di questa Itaglia, fin dai tempi di "Ovosodo". Con le cadute di tono e di stile che tutti noi, non solo lui, sappiamo avere, e sappiamo (vogliamo/dobbiamo) perdonarci.
Questo film poi tocca corde molto delicate, quando esce dal neorealismo grottesco (l'amore materno, la famiglia, la pazzia medicalizzata), perchè grottesca è questa Italia, perchè spesso grotteschi siamo tutti noi, per quanto ci sforziamo goffamente di avere stile ed eleganza.

Come ha detto il mio kritiko cinematografico preferito (Aldo R.): il film è "discontinuo". E io dico: discontinue sono le nostre vite, le nostre illusioni, le nostre delusioni. Ma se guardiamo bene, può esserci anche parecchia Bellezza, e continuità, in questo tagadà.