martedì 31 maggio 2016

Ogni me, ogni te


Confesso: ho già comprato i biglietti per il concerto dei Placebo del 15 novembre. Non posso non vedere dal vivo un gruppo che ha fatto canzoni come questa e tante altre che mi hanno "detto" qualcosa.

Macchè "Thelma e Louise"



Come sempre i film di Virzì (il Dinorisi de noiantri) sanno fotografare e commuovere. Secondo me lui è l'unico "cantore" (se così si può dire per un regista) di questa Itaglia, fin dai tempi di "Ovosodo". Con le cadute di tono e di stile che tutti noi, non solo lui, sappiamo avere, e sappiamo (vogliamo/dobbiamo) perdonarci.
Questo film poi tocca corde molto delicate, quando esce dal neorealismo grottesco (l'amore materno, la famiglia, la pazzia medicalizzata), perchè grottesca è questa Italia, perchè spesso grotteschi siamo tutti noi, per quanto ci sforziamo goffamente di avere stile ed eleganza.

Come ha detto il mio kritiko cinematografico preferito (Aldo R.): il film è "discontinuo". E io dico: discontinue sono le nostre vite, le nostre illusioni, le nostre delusioni. Ma se guardiamo bene, può esserci anche parecchia Bellezza, e continuità, in questo tagadà.

lunedì 30 maggio 2016

In bilico tra i 99 e i 15 anni


Luisa, mitica bisnonna di 99 anni, e Matteo, fantastico adorabile figlio di 15. E io a guardarli, con amore, pensando a chi dei due sono più vicino, con la testa e il corpo. Devo farmene una ragione: io sono esattamente a metà strada fra loro, solo che, certi giorni, certi momenti, mi avvicino di più all'uno o all'altra. Sono in bilico, ed è così difficile mantenere questo equilibrio. E' la proverbiale "mezza età".

mercoledì 25 maggio 2016

Piaceri (s)conosciuti



E' dalla fine degli anni 70 che ascolto questo disco. E ogni volta le stesse emozioni, gli stessi brividi, le stesse paure, la stessa eccitazione. Forse non sono cresciuto. O forse un po' siamo sempre gli stessi. Eppure il tempo (e quanto, e come) è passato, lasciando i suoi segni, le sue tracce, le sue cicatrici.

Ma cosa ci vogliamo fare.

P.S. Che noia, che amarezza, questo 52enne che è ancora rimasto a queste canzoni, a queste cose.

sabato 21 maggio 2016

La vita è un treno



Chè poi la vita è una specie di stazione ferroviaria: decidi tu se saltare sul treno, guardare dal finestrino, dormirci sopra, lasciarlo passare, aspettare il prossimo, buttartici sotto.
La scelta è molto varia. Ed eventuale.

giovedì 19 maggio 2016

Approvami, apprezzami, amami



In fondo non siamo poi tutti così: in cammino in un deserto (più o meno apparente), in cerca o in attesa di approvazione, apprezzamenti, amore? Perchè non CI BASTIAMO?

mercoledì 18 maggio 2016

Sacchi di merda e sangue



Oggi ho subito un piccolo intervento chirurgico: mi hanno tolto dal petto una pallina da ping-pong di materia schifosa (niente di istologico). Mentre ero in sala d'attesa il cellulare si è spento, scarico (aiuto!). Mi sono guardato intorno: a parte due anziane signore che guardavano malinconicamente il vuoto delle loro vite, gli altri erano tutti chini sul loro ombelico/cellulare: 3/4 uotsap, 1/4 feisbuk. Eravamo nella stessa sala d'attesa, dermatologia e colonscopia (molta apprensione in colonscopia, prima e dopo l'esame). E mi è venuta su un'altra delle mie riflessioni apocalittiche: senza l'arte, senza la musica, senza il cinema-fotografia, senza la tecnologia mediatica, senza la cultura, senza la filosofia, senza la spiritualità, senza l'amore (con A minuscola o maiuscola), cosa siamo? Dei goffi, mediamente brutti, imbarazzati e imbarazzanti sacchi di merda e sangue, nient'altro.

Vivo per sembrare anzi ESSERE qualcosa di più, di meglio, di diverso.

Pezzi di cuore qua e là


"One-day-there'll-be-a-place-for-us"
E' una riflessione che ho fatto spesso, negli anni, causata dai cambiamenti di città nei miei primi 18 anni (6 città, 8 appartamenti), ma mi torna su adesso che viaggio ogni giorno per lavoro: il non sentirmi mai "a casa", neanche a Genova, dove vivo da 35 anni. Colpa anche della mia parlata: in Sardegna sentono che sono continentale, ad Alessandria (mia città natale) dicono che ho l'accento genovese, a Genova sentono che sono foresto, se non mandrogno.
Penso di avere radici sia a Genova, che in Piemonte, che in Sardegna. O forse è più giusto dire che ho lì un pezzo di cuore. Solo che così mi ritrovo con il cuore a pezzi, praticamente.
Vedo e invidio l'affetto e l'orgoglio che i miei figli provano per la loro città, il loro quartiere, la loro casa. Merito anche mio: non ho mai voluto trasferirmi per lavoro, per la loro serenità.
Chissà, forse nella casa in cui andrò a stare nel 2017 (la casa definitiva), probabilmente lì mi sentirò finalmente a casa mia. E' lì che voglio passare il resto della mia vita.

venerdì 13 maggio 2016

I love you, Sybil.


Rivedervi quasi vent'anni dopo, e capire che i Sybil furono una cometa, una cosa magica. Emozionarsi e sentirsi un po' in impegno al pensiero che c'è gente che vuole ristampare il nostro materiale. Ritrovare gli stessi tic, le stesse nevrosi, ritrosie, paranoie (no, queste forse no,basta). Abbracciarsi e darsi un nuovo appuntamento. Non era finita lì, non è finita qui. A presto Laura, Momo e Sandro: vi voglio bene (come dice la nostra meravigliosa canzone).

giovedì 12 maggio 2016

The Sound - Contact the fact - HQ



"Tu significhi il mondo, il vero mondo, per me
per cui guardarti andare via è come guardare un film al rallentatore
Tutto quello che tocco diventa polvere
e tutti quelli a cui mi rivolgo si girano contro di me
Strano il modo in cui accettiamo tutto, vivendo insieme
Strano il modo in cui ci autodistruggiamo, morendo insieme
Tutta la bellezza viene data per scontata
Tutto il dolore viene messo in strada, sulla nostra strada
Il contatto è il fatto, ne ho bisogno
Contatto te, perchè ho bisogno di te
Tu mi tiri fuori, mi porti fuori da me stesso
Tu puoi prendere quello che che vuoi da me
perchè ti voglio bene
Odio quando divento matto
E' un lato dell'amore che non hai mai voluto vedere
Il contatto è il punto, ne ho bisogno
Contatto te, perchè ho bisogno di te"
(Adrian Borland, 1981)

mercoledì 11 maggio 2016

"Il bel tacer non fu mai scritto"



Oh quante volte ho sentito questa frase da mia nonna Rina! Spesso non siamo capaci di trovare le parole giuste, scriverle poi figuriamoci. E anche io, su questo blog, anni fa parlavo e scrivevo di tutto: poi alcune esperienze negative (quando non drammatiche) mi hanno portato a un sempre maggiore silenzio in rete, silenzio che rompo giusto con la musica, con canzoni (come questa) che dicono cose ed esprimono emozioni che non so o non posso esprimere in prima persona.

Non siamo liberi nè autorizzati a dire quello che pensiamo su uno schermo. Una volta criticai un autore e la sua casa editrice mi fece fare un mazzo tanto dal mio datore di lavoro (una catena di librerie). Quindi da tempo resto sul vago, o sulla musica. Quello che penso, quello che provo DAVVERO posso dirlo solo di persona, o per telefono (ma neanche).

"Contact's the fact, I need it" (The Sound, 1981).

sabato 7 maggio 2016

Radiohead - Daydreaming



Annunciato da un video meraviglioso (del regista di Magnolia, scusate se è poco), sta per uscire il nuovo disco dei Radiohead. A giudicare da questo pezzo sarà l'ennesimo capolavoro. I Radiohead per me sono i Pink Floyd del XXI° secolo, per come volano alto (e Thom Yorke è sempre più inquietante, da vedere).

venerdì 6 maggio 2016

The Sound - Monument (1982)



Devo molto, musicalmente e anche emotivamente, ad Adrian Borland. Chissà se la sua "anima in pena" ha trovato pace, o almeno un posto dove fermarsi e pensare "Qui sto proprio bene".

mercoledì 4 maggio 2016

Sigur Ros - Svefn-g-englar



Certe musiche dicono così tante cose, senza così tante parole (spesso inutili, o false, o fraintese, o sprecate).

martedì 3 maggio 2016

Mario Barbaja - MEGH - Tan



Meravigliose gemme nascoste dal tempo che scopro grazie ai Fenomeni (Atmosferici!).

Mario Barbaja - Nirvana (1971)



Celeste il lago dei sogni miei,
Celeste specchio di libertà,
Celeste invito dentro ai tuoi occhi,
Amore mio Nirvana sei tu,
Per te la notte non scenderà,
Per te il sorriso non morirà,
Per te il mio canto non avrà fine,
Amore mio Nirvana sei tu,
Scende il silenzio nel mio cuore,
Scioglie i fantasmi del dolore,
Vibra il silenzio nel mio cuore,
Scende il silenzio nel mio cuore,
Scioglie i fantasmi del dolore,
Vibra il silenzio nel mio cuore,
Celeste il lago dei sogni miei,
Per te la notte non scenderà,
Per te il mio canto non avrà fine,
Amore mio Nirvana sei tu,
Scende il silenzio nel mio cuore,
Scioglie i fantasmi del dolore,
Vibra il silenzio nel mio cuore

lunedì 2 maggio 2016

Non sono immaginario



Io credo a una maledizione
Mutarmi in un tuo nemico
Sei un grande predatore dentro la mia testa
Che uccide solo per gioco
Ma in questo sei mia complice
La tua magia che muore
La mia magia che muore
In questo siamo complici 
Ora che stringi solo un uomo immaginario
Non sono immaginario, non sono immaginario 
Io credo sia superstizione
Ma il tuo destino mi usa
E rende ciò che amo quando lo raggiungo
Come qualsiasi altra cosa
Ma adesso siamo complici
La mia magia che muore
La tua magia che muore
In questo siamo complici 
Ora che stringi solo un uomo immaginario
Non sono immaginario, non sono immaginario
(Autori: Dario Alessandro Ciffo, Andrea Viti, Giorgio Prette, Manuele Agnelli)


domenica 1 maggio 2016

Progettare un luogo (GLI ALTRI)


http://glialtri.bandcamp.com/
Bravi ragazzi! (Potrebbero essere miei figli, se non nipoti, ahimè)

La coercizione fisica, l'innalzamento di barriere fra individui, 
un sistemico processo teso a mantenerci schiavi di beni materiali, 
di sterili bisogni e di stati. 
Che determina le vite, costruisce, si reinventa, 
fino a rendersi totale, fino a quando lo vorrai. 
Non aspetto altro che un pensiero critico, l'unica istanza libera.