giovedì 1 novembre 2007

Bel lavoro


Ho stilato una tabella dei 10 valori/pilastri/parametri per valutare quanto si è soddisfatti del proprio lavoro. Parlo di lavoro da dipendente: il lavoro autonomo in proprio penso che abbia parametri diversi almeno in parte.
-GRATIFICAZIONE economica (stipendio, ma anche incentivi, aumenti, premi, partecipazione al buon andamento dell’azienda)
-STIMA (ricambiata) di colleghi e di superiori
-SERENITA’ ossia un clima-ambiente di lavoro collaborativo in cui non ti senti costantemente criticato, minacciato, vessato, boicottato, vilipeso, frainteso
-ORGOGLIO dell’azienda o del marchio per cui si lavora, condivisione di storia e mission
-COMUNICAZIONE aziendale continua, trasparente e coinvolgente a tutti i livelli (orizzontale, non solo verticale)
-ORARI e LOCATION salutare ed esteticamente gradevole o almeno apprezzabile (un ufficio non è una miniera o una discarica)
-SENSO inteso come significato (personale , sociale, storico) ma anche come direzione, obiettivi, prospettiva, sensazione di un futuro
- CREATIVITA’ ossia possibilità di espressione e apprezzamento/concretizzazione di progetti migliorativi e intenti costruttivi pensati individualmente ma funzionali globalmente
-AGGIORNAMENTO e formazione continua professionale (technicality) ma anche culturale e personale
-DIVERTIMENTO come componente del proprio job nel suo svolgersi (ti diverti e "ci godi" mentre lavori).
Se non si valutano soddisfacenti almeno 6 punti su 10 è il caso di fare qualcosa per migliorare la propria situazione, oppure trovare un altro impiego/posto di lavoro. E' un test doloroso, forse, ma necessario.

5 commenti:

  1. Beh...tutto giusto, dovrebbe esserlo! Ma hai visto "In questo mondo libero" di Ken Loach?
    Penso che forse sia tra i migliori pugni nello stomaco che si possano prendere negli ultimi tempi...peggio di qualsiasi splatter-pulp-decadence...ne sono uscito sconvolto, eppure parla di cose che tutti conosciamo e sappiamo esistere...per di più ambientato nella perfetta inghilterra di questi ultimi anni...ma è inghilterra o europa? E' inghilterra o siamo semplicement e noi?
    Quando è che l'italia ha smesso di essere una repubblica fondata sul lavoro? Non voglio assumere posizioni radicali...vorrei solo capire perchè questi ultimi anni hanno marcato un involuzione in quasi tutti i campi...la libertà forse si restringe a forza di lavarla?

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  2. Se vuoi far cambio...

    Attilio

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  3. Vedrò di sicuro Ken Loach.
    Sto leggendo Galimberti e lo scenario è devastante, anche se non parla di lavoro, ma di cultura, valori e formazione per coloro che un giorno dovranno (forse) lavorare.

    Riguardo alla tua lista, caro Franco, fra qualche anno ti vedo bene (e con gioia) a scrivere e vendere un best seller sulla meta-saggistica... :-)

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  4. Beh, tanto per cominciare giovedì questo esce "Il fu mattia bazar", di cui sono il principale curatore. Trovi un'anticipazione qui: http://www.wuz.it/LibriInArrivo/ElencoLibriInArrivo/SchedaLibroInArrivo/tabid/89/Default.aspx?i=550355

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  5. Un libro di meta-saggistica che vorrei aver scritto è "Vendere l'anima" di Romano Montroni, ed. Laterza. Dagli un'occhiata all'interno di www.laterza.it (tra l'altro uno dei migliori editori italiani). E ora basta se no vado a finire nel personale-professionale e mi meto nei casini!
    FZ

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