Nell'ultimo mese ho girato in lungo e in largo l'Italia, per lavoro. Sono stato a Taranto, Udine, Bologna, Roma, Parma, Omegna (VB), Cosenza, Francavilla Fontana (Puglia), Napoli, Castelfranco Veneto, Schio (VI). E' stata una esperienza bellissima in ambito professionale ma anche personale, umano, antropologico (oserei dire). Ho conosciuto librerie, librai, libri, realtà locali così diverse. Ho confutato alcuni luoghi comuni/pregiudizi. Ho visto quanto sia bello ma anche crudele, questo Paese che non sarà mai "normale". Ho percepito tanta preoccupazione, rabbia, persino paura. Ma anche calore umano, gusto, inventiva, bellezza, cultura, resilienza. E ho rivalutato moltissimo Genova (ma non i genovesi): perchè e' una città bellissima, meravigliosa, ha in sè una quantità di belle cose non valorizzate, fatte conoscere abbastanza che la maggior parte delle altre città italiane si sogna. E' una città ingrata, alla sua storia e alla sua bellezza, poco orgogliosa, trascurata, sporca, complicata, poco accogliente (è nota l'attitudine "Torta di riso finita" degli operatori del turismo ligure). E' un vero peccato.
Felice di apprendere qui che lo smarrimento lavorativo è alle spalle e che è subentrata una dimensione errante colorata e arricchente. Vero, come analizzi, che siamo un paese "gattopardesco", impastoiato nelle sue molte trascuratezze. La speranza è che, in qualche modo, la Resilienza possa trasportarsi dall'individuo alla collettività, che diventi un orientamento culturale e si ricominci a produrre e valorizzare - costantemente - bellezza (che pare, prima o poi, salverà il mondo).
RispondiEliminaCarina Francavilla Fontana... Ci sono stato un paio di volte ai tempi del militare.
RispondiEliminaMik
Franco, quando sei dalle parti di Pescara, chiama. Hai sempre una porta aperta ed un bicchiere di vino che ti aspetta. Gianluca 3478452135
RispondiEliminaGrazie mille Gianluca! Non mancherò!
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