mercoledì 20 agosto 2014

Perdersi, ritrovarsi, essere grati





Come si fa a non avere aneliti o almeno emozioni "spirituali" quando si è immersi nella natura, in posti particolarmente belli e amati, o immensi e sconfinati? Capisco e condivido il paganesimo di chi vede Dio nella natura, o nella Madre Terra, nel Sole, nella Luna...No, non sono impazzito, nè convertito a chissà cosa. Dico solo che è bellissimo, e confortante, sentirsi parte di un Tutto (o un Nulla) così meraviglioso e anche crudele, spesso, indipendentemente dal fatto che ci sia qualcosa extrasensoriale post mortem. Tanto (o così poco) mi basta, per andare oltre la fragilità, la bruttezza, la cattiveria, la paura, la tristezza. Sentirsi così piccoli e unici ma non necessari, se non alle persone che ci vogliono bene. E' quando mi perdo che mi ritrovo. E provare un sorridente senso di gratitudine imprecisata (grato a chi, a cosa?). Ringrazio, accetto tutto, e non ho più nessuna paura, nessuna preoccupazione.

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