lunedì 5 ottobre 2015

Il passare degli anni



Dal 2000 tengo un diario (moleskine) giornaliero, quotidiano, dove annoto quello che faccio, e a volte (raramente) anche quello che penso, sinteticamente. E' un lavoro spesso faticoso (la sera, prima di dormire), ma che ha un suo perchè. Ogni tanto infatti vado a rileggere cosa facevo e come stavo anni fa. E' stato impressionante leggere il diario di un anno fa, quando era senza un lavoro fisso, e mio padre stava svanendo (definitivamente a settembre). Ora che ho un lavoro che anzi pervade ogni ora della giornata, ora che faccio i conti con l'assenza di mio padre.

Cosa darei per riavere i diari della mia adolescenza tormentata (1980-1984). Ho ritrovato un diario scolastico Linus del 1981 che ora è una reliquia: scritti buffi, a volte commoventi nella loro disperata ingenuità, molta musica (Clash, Police e Jam su tutti).

E anche questo blog in fondo è un po' un diario, per quanto pubblico e quindi moderato, traslato, censurato: in basso a destra c'è l'archivio, e difficilmente resisto ad andare a rivedere cosa scrivevo anni fa.

Non bisognerebbe guardarsi così indietro, fissare lo specchietto retrovisore, bisognerebbe guardare sempre davanti. Ma penso che sia utile (oltre che divertente) imparare dal passato.

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