giovedì 31 dicembre 2009

Buon capodanno!


Con questa vecchia foto di Pino & gli Abeti, i miei auguri di buon capodanno a tutti i miei amici: passati, dispersi, presenti, virtuali.
Buon divertimento. Chi ben comincia...

Memorabilia 2009


L'anno scorso scrivevo: Gli oroscopi dicono che il 2009 sarà per me l'anno del Cambiamento: non dicono se in meglio, però, stronzetti. Comunque è già un buon auspicio, il pensiero di poter cambiare, rinnovarsi, ripartire, ricominciare. Vedremo. Spero (ma non ci scommetto) che sarà un anno migliore. E in effetti è stato per me un anno di cambiamento, mutazione, rinnovamento, transizione, sfide. Un anno particolarmente difficile, quindi, anche se si cambia sempre per migliorare (potrebbe essere lo slogan dell'anno), per cui ci si mette in gioco (o nei guai) con una prospettiva, anche se con un discreto margine di sfida e rischio. Ma se no si resta nelle sabbie mobili. Oh insomma, quante metafore per dire che ho cambiato azienda e lavoro a 45 anni, dopo 15 anni nella stessa! Questo passaggio però mi ha in-segnato molto anche in campo umano e privato, e a volte il necessario entusiasmo è stato depresso da stanchezze e sconforti. Il bilancio del passaggio è però per ora molto positivo, per cui brindo al mio coraggio (e a quelli, in primis i famigliari, che mi hanno supportato da aprile a oggi). Raggiunti 27 dei miei obiettivi-propositi di inizio anno (grandi e piccoli) su 56, un ottimo risultato considerato che il nuovo lavoro ha assorbito gran parte delle mie energie. E ora le top ten, in ordine più che altro casuale, quando non cronologico.

Magic moments
Dimissioni e assunzione
I miei concerti (Lucrezia e Clash)
La settimana bianca a Pejo
Ale campione regionale
La pagella di Matteo
Al mare in Liguria
La Sardegna
Venezia
Abbracciare Bob Mould
Le serate fuori con Luana (Tori Amos e Afterhours)
Gli amici (averli e sentirli)

Bad moments
Malinconiche nostalgie e futuri anteriori
Non apprezzare/accontentarsi
Le incomprensioni, le scenate e i musi
La malattia di P.
Non andare alla riunione del liceo
Stanchezze, solitudini e sconforti
Mio figlio adolescente polemico e scontroso
Il ghiaccio di dicembre
Le sere d'estate da solo in città
La casa mai a posto

Musica
Pochissimi dischi acquistati, pochissimo stereo e iPod e molto youtube, myspace e radio (Virgin).
Classifica degli ascolti:
Bob Mould (anche Sugar e Husker Du), tutto
The Clash, tutto
Afterhours, tutto
il reggae soprattutto in versione dub
Nick Drake, tutto
Giorgio Gaber, tutto
PJ Harvey, tutto
Kraftwerk, tutto
Billy Bragg, tutto
Green Day, 21st century breakdown

Libri
Ho perso il conto. Da quando lavoro al Libraccio li trovo a metà prezzo se non a pochi euro, quindi è un flusso continuo. Quelli che mi sono più piaciuti sono stati (in ordine cronologico):
Castaldo, Il buio il fuoco il desiderio
Carver, Principianti
Perec, Un uomo che dorme
Salvo, L'ubicazione del bene
Roth, Patrimonio
Zoja, La morte del prossimo
Tabucchi, Il tempo invecchia in fretta
Luttazzi, La guerra civile fredda
e ovviamente (ci sto lavorando con le mie musiche)
Pozzi, Parole
Dickinson, Silenzi

Cinema
Sempre meno film visti, una trentina: l'anno scorso 40. Cause: la stanchezza post-lavoro e i figli che vanno a letto sempre più tardi.
Quelli che mi sono più piaciuti:
Gran Torino
Il mio amico Eric
Irina Palm
Questione di cuore
Across the universe
Up
Planet 51
The millionaire
Pleasantville
L'attimo fuggente

Alla TV
Letterman
Desperate housewives
SOS Tata
Glob l'osceno del villaggio
Little Britain
MTV Brand new
Current
Cult
il TG3 di mezzanotte
la Samp

Reparto alimentari
Il ristorante Baldin
I panini del Gallese
Il gelato del Paperino
Tutto quello che fa in casa mia moglie
Il polpettone di mia suocera
La pasta al forno di mia madre
La Red Bull
I pansoti da Settembrin
Il mirto ghiacciato
Gli aperitivi con Andy

Il 2010 vorrei che fosse, dopo il cambiamento del 2009, l'anno del consolidamento e del raggiungimento di un discreto livello di serenità (e così dice anche il mio oroscopo, per quanto non ci creda). Ne riparliamo fra un anno.
Buon anno a tutti voi che mi leggete, anche senza lasciare commenti. Un anno dopo, siete sempre in media di un centinaio di persone al giorno. E vi sono un po' affezionato, a modo mio.

mercoledì 30 dicembre 2009

Bob Marley - Waiting In Vain in Dub

Un esempio di dub version (ho scelto un pezzo famoso, per meglio esemplificare). Potrei ascoltare dub per ore (per esempio su www.dub.com): mi mette di buon umore, sono "good vibrations", anche se non fumo niente (perchè io non fumo mai niente). Irie!

Tiziano Ferro - Scivoli di nuovo

"Ma non basta, non basta mai"...Ma che parole ha questa canzone?! E devo dirlo: mi piace anche la musica. Devo preoccuparmi?

lunedì 28 dicembre 2009

Ken Loach - Il Mio Amico Eric

Visto ieri. Ho amato quasi tutti i film di Ken Loach, e questo resterà memorabile per come fonde tragedia e commedia, oltre alla solita prospettiva socialista sulla working class inglese (e per socialismo intendo valori umanitari come la condivisione, l'amicizia, l'onestà, la semplicità, la denuncia, l'orgoglio, la coscienza di classe). Insomma, il mio cinepanettone 2009.

domenica 27 dicembre 2009

Sybil - Asleep (Smiths)

Batteria e controcanto del sottoscritto. Tanti, tanti anni fa.

Sonni, sogni e bisogni


Dormirei 20 ore al giorno. Sarà il cibo natalizio, sarà il rilassamento dei nervi, sarà che ho una situazione in casa che non so da che parte cominciare per sentirmi almeno un po' a posto (libri, cd, tapparella rotta, cantina, bianco da dare, mobili da aggiustare), sarà che ho bisogno di fare/avere dei sogni. Ieri, dopo aver visto The millionaire, ci siamo chiesti in casa Quale è il mio sogno?, e noi adulti non avevamo mica una risposta pronta come i nostri figli. Ci dobbiamo pensare, o ce lo siamo dimenticato, o non abbiamo tempo per i sogni. Non è una bella cosa. Un bi-sogno, in fondo, è solo un sogno fatto due volte :-)

giovedì 24 dicembre 2009

Disoccupati e morti


I miei più accorati auguri di buone feste, per quanto possibili, vanno a tutti quelli (tra cui due miei vecchi amici) che hanno perduto o stanno perdendo il lavoro in questi tempi, e anche ai famigliari di chi lavorando ha perso la vita, come a Genova ieri sera. Spero che non si sentano e non rimangano soli nella difficoltà e nella tragedia. Mi sento impotente e anche un po' impaurito e inaridito. Nel frattempo il premier invita all'ottimismo e all'amore. All you need is love, don't worry be happy. Andatelo a dire ai cassintegrati, e agli amici-colleghi dei morti sul lavoro. Vorrei potere, o almeno saper fare qualcosa, per queste persone. Quelli sì che sono problemi, e non le mie crisi esistenziali di mezza età. Speriamo che il 2010 sia migliore, ossia che giustifichi l'ottimismo con fatti concreti, e non solo slogan e retorica.
(Vignetta tratta dal blog Salamandra).

mercoledì 23 dicembre 2009

Crisi? Quale crisi?


Code per Natale nei negozi di lusso (Louis Vitton, per es.) e di elettronica superflua (cellulari, maxischermi, console di videogiochi). Viaggi e vacanze sold-out. Ma tutta sta crisi allora? La recessione? I licenziamenti, la cassa-integrazione, i fallimenti? Sugli autobus sento che il discorso-tipo è "Piuttosto rinuncio al mangiare ma si vive una volta sola e voglio cercare di godermela". Gente che fa debiti (a Genova diconsi "puffi") per permettersi sfizi e lussi che non dovrebbe permettersi. Il senso della misura, della parsimonia, della convenienza, del rapporto qualità/prezzo? Robe da sfigati, rompicoglioni e comunisti.
Forse il Sistema telepubblicitario ha davvero ormai ipnotizzato e convinto la stragrande maggioranza degli italiani. Un nuovo ennesimo cellulare, uno schermo al plasma, vestiti e oggetti di marca, un suv, una vacanza esotica, tutti piccoli-grandi sforzi per sentirci un po' meno sfigati e poveretti e un po' più simili ai VIP che loro sì che si godono la vita. Nel nostro piccolo siamo ormai tutti VIP: Very Ignorant People.

Sex Pistols - Problems (live in Dallas, 1978)

Il pezzo che citavo l'altro giorno.

lunedì 21 dicembre 2009

Joy Division - Ice Age

Beh, con tutto questo ghiaccio intorno, quale altra canzone potevo postare? ;-)
E il testo dice niente meno che
"Ho assistito ad autentiche atrocità
seppellite nella sabbia
Salvezza riservata a pochi
mentre ci teniamo per mano
Io vivo nell'era del ghiaccio
Nulla resisterà
nulla sarà a posto
nel freddo
Niente sorrisi sulle tue labbra
Non è una eclisse
vivere nell'era del ghiaccio
Cercando un'altra strada
Nasconditi dietro la porta
Vivremo in buchi e pozzi in disuso
sperando poco di più
Io vivo nell'era del ghiaccio..."

Auguri.

domenica 20 dicembre 2009

"Problems? The problem is you, and what you gonna do"


I problemi che abbiamo sono solo i problemi che desideriamo avere (Jodorowsky).
Dunque, vediamo. Quali problemi desidero avere? E soprattutto: desidero avere dei problemi?!Non ne ero cosciente, che distratto. Forse ha ragione Jodo però: potremmo benissimo non avere problemi, basterebbe non identificarli come tali. Forse. Mah. Ma io mica desidero averne, di problemi: sono loro che desiderano avere me forse :O)
OK ci provo. Sta a vedere che mi migliora l'umore. Non è divertente, tutto questo.
Cambia rotta, cambia stile
scopri l'anno bisestile
è volgare il tuo annaspare sai
Squarciafavole t'illudi
come notte fra le nubi
Divertente criminale
la tua scala di sapone
questa è la fine, la fine di un anno indimenticabile.

 
PSQuiz: Chi cita il titolo del post?

Siouxsie And The Banshees - Happy House (1980)

"Questa è la casa felice
siamo felici qui
nella casa felice
è un tale divertimento
Siamo venuti a giocare
nella casa felice
e sprecare un giorno
nella casa felice non piove mai
Siamo venuti a gridare
nella casa felice
Siamo in un sogno, nella casa felice
Stiamo proprio tutti bene
Questa è la casa felice, siamo felici qui
c'è posto per te se dici "Anche io"
ma non dire no o dovrai andartene
Non abbiamo fatto niente di male
coi nostri paraocchi
è sicuro e tranquillo
se canti in coro
Questa è la casa felice
siamo felici qui, nella casa felice
di dimenticare noi stessi
e fingere che tutto vada bene
l'inferno non esiste"

venerdì 18 dicembre 2009

Il mare d'inverno


Un po' di neve, e tutto, tutti vanno in crisi, almeno a Genova. Il barista oggi mi fa "La neve a Genova è come un terremoto!". Ah beh, stessa cosa (dillo in Abruzzo, coglione).
Mi chiedo come facciano allora in Svizzera, Trentino, Russia, Norvegia, Islanda. Sic.
La verità è che in questi posti davanti al mare siamo abituati troppo bene, dal clima, dall'ambiente, dai ritmi.

Insomma: sono distrutto. E' arrivato, di soppiatto (come mi ha detto oggi Andrea F), il Natale, e siamo qui, che non sappiamo se festeggiarlo o sopportarlo o ignorarlo.
L'importante è che passi presto, e tutto ricominci, in maniera diversa, se non migliore, negli anni 10.

giovedì 17 dicembre 2009

Santa Claus-trofobia


Ogni anno rimando e mi ritrovo a fare regali di corsa. Sarebbe bello fare regali mirati, ragionati e intelligenti. Non sono distrutto dal lavoro come gli ultimi 15 anni (ho già dato questa estate), ma non sono riuscito a godermi neanche stavolta il gesto del "pensiero", del regalo natalizio. La sensazione è che quest'anno 9 su 10 abbiano fatto come me, per ragioni economiche. Aggiungi il freddo bastardo. E se, a parte i ragazzi-bambini, rimandassimo i regali al periodo dei saldi?

PS Please non fatemi pistolotti sul conformismo consumista del Natale. Manifestare attenzione e affetto con un regalo non è una brutta cosa. Se poi volete dirmi che le feste comandate sono deprimenti, tristi e squallide, sono il primo a sottoscrivere. Ma solo perchè io non sono mai stato capace di santificarle, le feste.
Viva il Natale, viva il Capodanno. Ma che passi tutto in fretta, ti prego, destino mio.

mercoledì 16 dicembre 2009

Il concerto di una vita


Vederlo a due passi, che si monta/smonta tutto, tutto da solo, dolce gentile ed educato ma energico intenso ed urgente, ascoltarlo che si sgola e si scortica le dita. Parlargli, ringraziarlo, dirgli che ho aspettato 22 anni quel momento (dal 1987, Torino, Husker Du), e lui che ci ride sopra, fare una foto insieme. Questo dopo un concerto, il concerto più bello della mia vita. Ne avevo bisogno. Ho riacquistato un sorriso, fatuo e futile forse, ma che ha fatto dire a mia moglie "Ne è valsa la pena solo per vederti così felice". Sì, perchè Bob, da oltre 25 anni, dà voce e corpo e parole a tanto, tantissimo di me. Concerto aperto con Wishing well acustica, pelle d'oca di 5 cm. E poi The act we act, Hardly getting over it (lo confesso: piangevo, cantando), l'urlo di Something I learned today, Celebrated summer, I apologise, Life and times, I'm sorry baby, per finire con Makes no sense at all... Difficile esprimere cosa ho provato, ieri sera, al Tunnel di Milano. Tra i partecipanti all'evento: Tixi, Andy, Diego, 3/5 degli Afterhours, e soprattutto IL Gila (carramba che sorpresa: il cerchio si è chiuso, l'ultima volta che lo vidi era al concerto degli HD del 1987)...
Un concerto che ha dato (ridato) senso a tutto (me stesso). Lo so, sembra un'esagerazione, una cazzata, e invece no. Tanto è importante la musica, certa musica, e certe persone, per me.
Thank you Bob.
PS Per chi non lo conoscesse (fosse famoso!) il mio idolo è Bob Mould, vedi Husker Du, vedi Sugar, vedi Bob Mould.

lunedì 14 dicembre 2009

Smile, please


























"Papà, non sorridi mai", una coltellata. Ha ragione il mio piccolo cucciolo di 8 anni. Dovrei sorridere, persino ridere, molto di più. Perchè penso, nonostante tutto, lo so, lo vedo, che ne avrei tutte le ragioni. Invece mi lascio incupire dai Brutti Pensieri. Te lo prometto, piccolo casco biondo: cercherò di essere più sorridente e allegro, sempre. Almeno per te.
La vita POTREBBE essere così bella, in fondo. Diciamocelo :-)

domenica 13 dicembre 2009

Social Distortion - Dear Lover

Sono un po' assente, in questi giorni. Domani spedizione Bob Mould, una botta di vita. Ma per il resto vale questa canzone di Mike Ness, dice (esprime) tutto lui. Non è un gran bel momento.

mercoledì 9 dicembre 2009

Il mio primo concerto

Maledetti, nessuno che ci volesse venire. Milano, febbraio 1980: i Ramones! Il gruppo che aveva cambiato la mia vita per sempre, un torrido pomeriggio, in cameretta al mare. Alla radio solo disco music (era il 1976), nelle stradine del residence i mangiadischi mandavano solo musichette adatte a quel ballo (molto sexy, a ripensarci) in cui ci si prendeva delicatamente a culate (un saltino, una culata, un saltino, una culata). Dopo essermi sorbito la tristissima If I can't have you, giro la manopola e una specie di tornado mi entra nelle orecchie. Era il primo singolo dei Ramones, annunciato da Roberto di Radio Giovane (che aveva anche un negozietto dove mi fiondai in autunno a comprare i primi 45 giri dei Clash, dei Jam, e il longplaying dei Ramones). Ricordo il ritorno dal negozio brandendo quel discone come un trofeo, su per viale Trento, correndo e urlando "Hey ho let's go" insieme al mio amico punkettaro Geppi. E poi a casa a sfondarmi le orecchie nella cuffia di similpelle nera. Raramente sono stato più felice di quel giorno.

Ma al liceo classico di Biella i Ramones non piacevano a nessuno, che io sapessi. Si baloccavano coi cantautori, i Genesis, i Deep Purple, i Led Zeppelin, i Pink Floyd, insomma quei pachidermi di cartapecora. I Ramones non sapevano suonare molto bene, ma il bello era quello: ti davano la sensazione che anche tu potevi mettere su un gruppo ed esprimere la rabbia, la noia, il divertimento, insomma il rock'n'roll che ti pulsava nelle vene. Il primo LP dei Ramones aveva la chitarra su una cassa e il basso sull'altra: praticamente un metodo per imparare a suonare! Centinaia di brufolosi kids in tutto il mondo hanno cominciato così a suonare punk rock. Pare che anche Sid Vicious abbia iniziato così.

Ma tutto questo non toccava i miei compagni di liceo. Anzi: li schifava un po'. "Non sanno suonare, è solo rumore, sono demenziali, ma vuoi mettere".

E allora mi ero lanciato: avevo espresso ai miei questo mio grande desiderio, e mi portarono! Non lo sapevano, ma avrebbero cambiato la mia vita per sempre, facendomi diventare qualcosa/qualcuno che non avevano programmato, loro malgrado.

Biglietto comprato dal mio cugino milanese boy-scout, che me lo consegnò come se fosse un pezzo di carta igienica usato, guardandomi come se fossi un tossicodipendente.

I miei mi lasciarono all'ingresso del palazzetto, preoccupati e commossi come se partissi per il militare.

Mi sentivo un po' fuori luogo, col mio burberry alla Colombo: avevano TUTTI il chiodo, gli altri kids, pieni di spille con nomi di gruppi, anche se la più diffusa era quella con la scritta stampatello nera su sfondo bianco “FUCK OFF”. Mi accomunava a quei ragazzi la passione musicale, la rabbia e l’angoscia esistenziale, ma non avevo ancora trovato il coraggio di fare outing coi vestiti.

Entrai nel buio e freddo palasport come dentro a una caverna dell’inferno. Gli UK Subs stavano terminando il loro set di spalla con uno strano frastuono: avvicinandomi vidi che era in corso una specie di baseball-rock dove le mazze erano le chitarre e le palle erano le lattine di birra! Uno spettacolo indimenticabile. Peccato perché gli UK Subs non erano niente male (Another kind of blues sopra tutti), ma quella sera i kids volevano solo i Ramones, niente da fare.

“Ci-ao, siamo i Ramones!” sulle note di Morricone, e ci fu l’Avvento, con un che di minaccioso e apocalittico. Guardai il concerto a bocca aperta, paralizzato immobile in mezzo a un fiume di pogo. I Ramones avevano appena pubblicato il loro disco meno convincente, End of the century, dove addirittura comparivano (scandalo!) dei violini. Ma dal vivo anche quelle canzoni finirono amalgamate in un torrente di distorsione e velocità, come in It’s alive.

I miei mi aspettarono fuori dal palasport, ero sotto shock e con le orecchie che ronzavano. Passammo a salutare zii cattolici e cugini scout. Ci scambiammo sguardi di compassione e disprezzo reciproco.
Tornando a casa, nella notte gelida e buia, mio padre mise su i Pink Floyd, per fare un po’ il moderno, dicendo ogni tanto “Questa sì che è musica”. Non aveva tutti i torti: quella dei Pink Floyd era musica, ma quella dei Ramones era vita. Anzi, la mia vita, come la musica dei Ramones: veloce, distorta, confusa, frustrata, "alternativa", grezza, goffa, tecnicamente povera, aspirante al divertimento, disperata, ma col senso dell'umorismo.

martedì 8 dicembre 2009

I Believe In Miracles - The Ramones

Le scritte che passano sopra (storia) e sotto (musica) mettono in luce come i Ramones (più che altri Joey) fossero aperti mentalmente e musicalmente. L'ennesima prova di quanto siano stati grandi (e a suo tempo sottovalutati) i miei primi idoli rock (visti dal vivo a Milano nel 1980: avevo 16 anni, e la mia vita cambiò, quel giorno).

sabato 5 dicembre 2009

Aveva ragione Paul Towers



Ci ho messo quasi 20 anni, ma ci sono arrivato: quando si esce dal lavoro, quando si torna a casa, bisogna chiudere la porta, spegnere un interruttore interno, e lasciarsi dietro il lavoro, anzichè portarselo dietro/dentro e pensarci continuamente (anche senza volerlo). Bisogna staccare, distrarsi, pensare ad altro, al proprio tempo libero, alla famiglia, a quello che non è lavoro, quando non si lavora, concentrandosi sulle cose importanti e belle fuori dal lavoro. E' una cosa che non ho mai voluto fare, perchè la ritenevo schizofrenica: mi sembrava impossibile separare le varie parti della propria vita, che vivevo come un unicum, un unico fiume che però così facendo si è inquinato parecchio ed è diventato pieno di mulinelli e correnti gelide e pericolose. Certo, è difficile evitare i vasi comunicanti, creare dei compartimenti stagni, ma è sano e produttivo provarci. Un esempio? Uscito dal lavoro, su metro/autobus, anzichè leggere dati, fare piani e preparare report, è meglio leggere un libro, ascoltare della musica, telefonare a un amico. E a casa e fuori, con le persone che stimiamo e amiamo, parlare di altro, parlare di loro, coltivare interessi, affetti, hobby. Lo so, sono cose banali, ma io non le avevo mai capite, e il mio vecchio collega Paul, che praticava questa netta suddivisione, mi sembrava rigido, limitato e assolutista, e scuotevo la testa. Come ho capito adesso la sua teoria, dopo alcuni mesi in cui ho lavorato anche la notte (con la testa), perdendo di vista quello che succedeva fuori dal lavoro, oltre alle mie fonti di gioia e divertimento!
Quindi, anche se è tardi (ma non troppo, grazie al cielo), voglio ringraziare Paul Towers, filosofo sottovalutato per 15 anni della mia vita.

Mina + Manuel Agnelli "Adesso è facile"

Di discutibili ci sono il playback della figlia di Mina e la pettinatura di Manuel, ma cazzarola che canzone!
"Dici che mi vuoi perciò mi avrai
Dici che mi sai e poi si sa
Che tanto facile è tanto facile
Adesso che non c’è più lei
E’ tanto facile adesso è facile
Sapere cosa vuoi
Capire cosa sei
Ma ti ho aspettato e scopro
Che sei già passato dentro di me
So che tu mi vuoi
Prendimi se puoi
E dici che mi sai
E poi mi va
Adesso è facile è tanto facile
Adesso che non c’è più lui
E’ tanto facile e solo facile
Capire cosa c’è
O dirsi che non c’è
Ricominciare a vivere con me per me
E adesso è facile è tanto facile
Davvero splendidi io e te
Adesso è facile è tanto facile
Capire cosa c’è e amare quel che c’è
Ricominciare a vivere per me con te
Ricominciare a vivere per me"
Destinata a diventare un inno di tante persone. Spero. Che ricominci ad essere facile capire cosa c'è e amare quel che c'è. Auguri.

venerdì 4 dicembre 2009

No B, no party


Domani è il No B. day: sinceramente sono un po' disilluso dai milioni di persone che danno il loro consenso a B. Spero che sia un segnale importante, e non un flop, certo. Mi ha piuttosto amareggiato il fatto che la sinistra (o almeno il PD) non abbia appoggiato la manifestazione, lasciando a Di Pietro la figura del caciarone incazzoso. Ma che opposizione è, se no? Boh, un giorno forse lo capiremo (quando sarà troppo tardi, temo).
Quanto alla controversa copertina di Rolling Stone: ho comprato la rivista e, a parte la copertina-provocazione, gli articoli all'interno su B sono tutt'altro che ruffiani e ambigui. Anzi ho trovato sanamente destabilizzante lo smitizzare la figura della rockstar, che è tutt'altro che un santo e spesso ha degli atteggiamenti che si possono, con un po' di ironia e senso dell'umorismo, mettere in parallelo con quelli di B, Obama, Ratzinger (questo è quello che fanno su RS).
Scopro stasera che non ho niente di viola da indossare o esporre...Comunque non ho niente contro di lui (fa i suoi interessi) quanto piuttosto contro la mentalità e l'ingenuità di chi lo idolatra o ne apprezza i comportamenti, sentendosi rappresentato da lui. E sono milioni di persone, la maggioranza dei miei connazionali. Se l'opposizione non ha o non sa comunicare dei convincenti Modelli alternativi a B, degli Esempi, me ne faccio una ragione. Triste. Viva l'Itaglia.

giovedì 3 dicembre 2009

Cosa resterà, di questi anni zero


Hey, stanno finendo gli anni zero, e manco ci avevo pensato. Sono volati, dal G8 a oggi, o forse ero impegnato altrove? Cosa resterà, cosa ne penseremo. Per ora niente: ci devo riflettere, ma chi ne ha tempo e anche voglia, in fondo...E' già tanto fare liste e classifiche alla fine di ogni anno, un anno alla volta. E' già tanto, chè le giornate, le settimane, i mesi passano sempre più velocemente. E mi viene in mente questa poesia di Franco Fortini (1957), perchè si fa sempre più tardi.

"Agli amici"
Si fa tardi. Vi vedo, veramente
eguali a me nel vizio di passione,
con i cappotti, le carte, le luci
delle salive, i capelli gia' fragili,
con le parole e gli ammicchi, eccitati
e depressi, sciupati e infanti, rauchi
per la conversazione ininterrotta,
come scendete questa valle grigia,
come la tramortita erba premete
dove la via si perde ormai e la luce.
Le voci odo lontane come i fili
del tramontano tra le pietre e i cavi...
Ogni parola che mi giunge e' addio.
E allento il passo e voi seguo nel cuore,
uno qua, uno la', per la discesa.
 
E per fortuna che qualche amico, reale o virtuale, ce l'abbiamo. Per fortuna. O no?

Don Letts a Savona



Io non ce la faccio, probabilmente (come sempre, grr), ma se amate i Clash, il punk, il reggae e il dub questo è un bell'appuntamento. Per info su Don Letts visitate il suospazio. Buona serata.