domenica 29 agosto 2021

Musica che fa cassetta
















In collaborazione con l'Associazione Metrodora e Flamingo records è uscita in poche decine di copie una CASSETTA (ebbene sì) contenente 8 canzoni dal vivo degli Anais, incluse due cover (Fugazi e Stooges), canzoni registrate durante le Metrodora sessions che potete vedere ed ascoltare, con intervista inclusa, qui.

Se volete avere questa chicca prima che sparisca ditemelo subito al 393-8926475.

domenica 22 agosto 2021

Il valzer dell'idiota

That line don't make it here no more
nothing reanimates the old times
black clouds to the west
darkness coming from the East Side
Get your friends out of the car!
we got a date in the trees tonight
take off your clothes, you ain't going far
you're going to give me fun tonight
Turn on the headlights
for the Idiot Waltz
turn on the lights
watch us fall
Your body don't get me off no more
it takes a lot of smack to do that
we never made love in the trees
or took you down on your mat
Now, winds of change
are blowing out the fire
I feel your breath on my neck
I hear the darkness and wires
Turn on the headlights
for the Idiot Waltz
turn on the lights
watch us fall
It was foolish to be alive
It was foolish in a foolish time
Turn on the headlights
for the Idiot Waltz
turn on the lights
watch us fall

Mi manchi, Jeffrey Lee. E mi manca anche quel goffo ragazzetto che imparava a suonare la batteria in garage ascoltando nel walkman l'album "Fire of love". 

martedì 17 agosto 2021

Loving the alien

Mi dicono dalla regia Anais che "ti piace essere alieno". Forse è vero. Forse è così e basta.

lunedì 16 agosto 2021

Il mio cuore è diviso in tre parti

Che bella Genova, dopo un po' che non la frequenti, al ritorno da un viaggio. Non si diventa Genovesi, ma sono affezionato a questa città, alla sua bellezza decadente e ritrosa, all'ironia/sarcasmo della sua gente, all'avere sempre il mare negli occhi come possibilità, come panorama dell'anima.

Al ritorno in continente da due settimane di "giro di boa" in Sardegna, mi rendo conto di come il mio cuore sia diviso (o spezzato) in tre parti:

1 nato ad Alessandria da genitori di Quargnento e Lu, nonni da sempre da quelle parti, le mie radici genealogiche sono in Piemonte, più precisamente Alessandria, Casale e dintorni. So parlare quel dialetto, che sentivo da mia nonna Rina, più o meno italianizzato ("Crompa due pavroni e quat tumatiche"). Primo terzo: alessandrino, piemontese, mandrogno, fate vobis.

2 dopo alcuni anni trascurabili a Parma, dalla quinta elementare alla prima ginnasio (Azuni) ho vissuto a Sassari: lì ho vissuto gli anni più spensierati  e divertiti della mia vita, fra la greffa in viale Caprera, le estati Platamona (secondo pettine) e Stintino. Dove un po' commosso torno da decine di anni a chiedermi "Papà ma non potevi restare qui per sempre?"

3 dopo la triste parentesi di liceo Biellese (tre anni di depressione riempiti e forse salvati dalla passione per la musica rock, soprattutto punk), arrivò Genova, la grande città che poi tanto grande non è, anzi, non c'entra niente con Milano e Torino: ha una dimensione ancora umana (almeno prima dell'avvento dei social). Genovesi non si diventa mai, ma un terzo del mio cuore (o della mia anima) è qui, dove scrivo oggi.

Risultato? In Piemonte mi danno del Ligure, a Genova mi danno del mandrogno se non del padano, in Sardegna mi danno del continentale. Insomma: sempre fuori posto, fuori luogo. Fuori.

Però sono contento di saper essere felice in tre mondi così diversi. In fondo io sono fatto così: l'uomo che aveva il cuore diviso in tre parti, attaccate e indissolubili.

domenica 8 agosto 2021

Basta poco

A volte, in certi posti, incerti momenti, basta davvero poco, quasi niente, per sentirsi felici, o quantomeno sereni. Questa è la prugna più buona che io abbia mai gustato, anche se sotto la tenda da spiaggia (da qualche anno non posso prendere sole, ho troppi nei "brutti" mutanti). 

Essere costretto all'ombra mi ha portato però a leggere moltissimo al mare, cosa che prima era sopravanzata dal culto del dio Sole (ergo: stare spaparanzato al sole perlopiù dormendo). 

Ho ricaricato ben bene le pile, in Sardegna, vediamo quanto dura la ricarica al ritorno in Continente.

martedì 3 agosto 2021

Chi ben inizia...

Iniziato molto bene il mio 58esimo anno su questo pianeta, mi è tornato il sorriso. Il 57esimo è stato molto difficile, e solo in minima parte per la situazione Covid. Sono molto ottimista, dopo un anno di pessimismo e cupezza. Sarà l'effetto-Sardegna: ogni volta che ci torno ricarico le pile (un mio amico mi ha scritto "Sembri rinato"). Poi bisognerà verificare quanto questa carica durerà, al ritorno in Continente. Ma per ora va bene così.