sabato 31 marzo 2018

Buona Pasqua


(Quest'anno riciclo il mio post "pasquale" del 2010: stavo per scrivere le stesse cose, otto anni dopo...)

E' molto bello il concetto della pasqua come passaggio e addirittura risurrezione. Senza andare nel mistico o nel surreale, mi piacerebbe che questa pasqua significasse la resurrezione, la rinascita, il passaggio in meglio di tanti cristi, non solo del figlio del capo (JC Superstar). I poveri cristi senza lavoro, senza cibo, senza salute, senza affetti, senza futuro. E sono tantissimi. (...) Quindi è soprattutto a loro che vanno i miei auguri di buona pasqua, e anche al cristo che, volenti o nolenti, tutti abbiamo dentro (quello che soffre, prende schiaffi, perdona, lo mettono in croce).
La pasqua dal 2001 è anche la ricorrenza della morte di mio suocero, una persona speciale che mi manca ancora tanto. La sua scomparsa mi ha cambiato tantissimo, nell'approccio alla vita, così come la malattia di mio padre. E due lezioni ho imparato: 1) mai smettere di sorridere, coltivando il senso dell'umorismo e la consapevolezza dell'essere in qualche modo fortunati 2) deve esserci qualcosa fuori dal lavoro, perchè i soldi non danno la felicità.
Mamma mia, invecchiando divento sempre più banale e ingenuo! Scusate.
Auguri.

venerdì 30 marzo 2018

I Balmorhea all'Altrove



Ieri sera sold out all'Altrove per i Balmorhea. Ci sono andato con Moglie e Figlio. E' stato un gran bel concerto: ci vuole coraggio a fare dal vivo musica così delicata e "silenziosa".
Onore (non solo onere) a Disorder Drama, che da anni porta artisti di grande qualità a Genova.


lunedì 26 marzo 2018

Quei due occhi verdi



Stasera masterizzo il mio tributo agli Husker Du da Berna. Poi la copertina, poi la stampa (o la duplicazione DIY, vedremo) del disco.
E la sensazione di essere sempre più solo, nel mio fare musica, e che tutto quello che conta ormai è quello sguardo di quei due occhi verdi (quelli di mia moglie).
"I feel so lucky when I look in those green eyes".

domenica 25 marzo 2018

E ora, dopo le elezioni?

Preso dal lavoro (Friuli, Toscana, Treviglio) non ho ancora commentato il risultato delle elezioni del 4 marzo. Sicuramente gli italiani vogliono voltare pagina, vogliono un cambiamento, forse anche solo apparente, basta che ci sia. Non hanno tutti i torti, anzi. Mi preoccupano però i contenuti e la sostanza, di questi cambiamenti. Per ora sto a guardare. Il discorso di insediamento di Fico è stato molto "di sinistra", sì, ma al momento si intravede un governo di 5 Stelle con la Lega di Salvini, che di sinistra ha solo l'espressione del volto.
Vediamo cosa succede, nelle prossime settimane. Confido nell'anima ambientalista e anti-casta dei 5 Stelle, ma per il resto incrocio le dita, preoccupato.

Un caro saluto e complimenti alla Sinistra, che non dà più ascolto nè voce nè rappresentanza alle persone che dovrebbero votarla, per condizione sociale e culturale, e si è liquefatta come un iceberg al Polo Nord. D'altronde molti di loro sono contenti, se non orgogliosi, di essere una minoranza all'opposizione. Ognuno ha i suoi orgogli e le sue soddisfazioni.   

martedì 20 marzo 2018

Mi dissocial



Non è pazzesco, surreale? Hai centinaia di "amici" sui social, e ti senti sempre più solo e incompreso! Com'è possibile? Possibile che la tua autostima si basi su like, visualizzazioni, commenti e condivisioni? Possibile che tu ti senta in grado e in diritto di giudicare e sentenziare, in maniera arguta e "catchy", dall'alto del tuo smartphone o della tua tastiera, senza un minimo di autoironia e autocritica?

Non essere sui social nel 2018 è quasi una forma di clandestinità, ormai. Così indispensabili a livello professionale-commerciale, ma anche così deleteri psicologicamente, socialmente (appunto) e umanamente, oserei dire.

E questo blog, è un social? Mah, non direi. Per me ormai è quasi un'agenda, un block-notes, una raccolta di appunti, senza obiettivi di "piacere", "essere commentato" o "essere condiviso".
Giusto per lasciare qualche traccia, di questi anni che passano sempre più in fretta.

lunedì 19 marzo 2018

Sai che festadelpapà



Quest'anno festa del papà in tono minore anzi dissonante: ero uno straccio, anche se non come il protagonista del video, grazie al cielo.
I miei figli ormai sono grandi (21 e 17), giusto un AUGURI PA e una pacca. Ma l'anno prossimo, se starò bene, me la organizzo da solo la festa, penso di meritarmela: non so se sono stato un bravo padre (a giudicare dai figli direi di sì ma bisognerebbe chiedere a loro), però so che è stata la "missione" più impegnativa e più sentita della mia vita, sia emotivamente sia concretamente. Per quanto possa essere stato assente o aver detto/fatto cose sbagliate (ma quali sono le cose giuste?).

sabato 17 marzo 2018

Finchè c'è la salute



Sarà un lungo indimenticabile weekend: da venerdì un granuloma mi sta causando dolori assurdi a volto, tempia, orecchio, collo. Bombardato da antibiotici e antidolorifici, mi sono reso conto di quanto io dia per scontata "la salute", il benessere fisico. Lo so, è una riflessione di una banalità imbarazzante. Però ho pensato a chi queste giornate le vive spesso, continuamente. A come ci si senta soli, impotenti e a volte anche incompresi. A come tutti gli impegni, i progetti e le stronzate vengano spazzate via.
Temo però che quando starò bene, dopo pochi giorni mi dimenticherò (rimuoverò) queste giornate/lezioni di vita. E ricomincerò a trascurarmi e a stare male per delle stronzate. Finchè c'è la salute.

martedì 13 marzo 2018

Benvenuti all'Hotel Silence

Avendo lavorato 15 anni in libreria nel settore di Saggistica sono più portato alla non-fiction, nelle mie letture. Ogni tanto però capita che un romanzo mi tocchi il cuore: questo è uno di quelli. Sarà che ho una segreta passione per l'Islanda e i suoi scrittori, sarà l'età del protagonista, sarà per il suo agrodolce senso dell'umorismo nel dramma, sarà il fatto che ho capito quanto minime siano le nostre paturnie rispetto alle tragedie quotidiane di posti come il Medio Oriente, sarà che è un inno alla vita...
Sono contento che sia piaciuto tanto anche alla libraia Francesca della bellissima libreria Ubik-Rinascita di Sesto Fiorentino, che legge un sacco di Narrativa.
Uno dei "miei" libri del 2018.

domenica 11 marzo 2018

Il sorprendente terzo disco degli Anais

Iniziate al Berna Studio le sessions di registrazione del fatidico terzo disco degli Anais: sarà sorprendente (anche per me), grazie alla collaborazione con Matteo Casari, che apporterà un sacco di idee e soluzioni nuove alle mie "solite" canzoni, e grazie anche al supporto tecnico di Berna (lo Steve Albini genovese), già coproduttore del mio disco tributo agli Husker Du di imminente prossima uscita.




venerdì 9 marzo 2018

La vita l'è bela







































C’è, c’è chi soffre soltanto d’amore,
chi continua a sbagliare il rigore.
C’è chi un giorno invece ha sofferto
e allora ha detto: “Io parto,
ma dove vado se parto,
sempre ammesso che parto”
Ciao a chi sbaglia a fare le strissie,
ciao a chi invece avvelena le bissie.
Uno tira soltanto di destro,
l’altro invece ci ha avuto un sinistro
e c’è sempre qualcuno che parte,
ma dove arriva, se parte.
E la vita, la vita,
e la vita l’è bela, l’è bela,
basta avere l’ombrela, l’ombrela
ti ripara la testa,
sembra un giorno di festa.
E la vita, la vita,
e la vita è strana, è strana,
basta una persona, persona
che si monta la testa
è finita la festa.
C’è, c’è chi un giorno ha fatto furore
e non ha ancora cambiato colore.
C’è chi mangia troppa minestra,
chi è costretto a saltar la finestra
e c’è sempre lì quello che parte,
ma dove arriva, se parte.
Ciao a chi sente soltanto la radio
e poi sbaglia ad andare allo stadio.
C’è chi in fondo al suo cuore ha una pena,
c’è chi invece ci ha un altro problema,
e c’è sempre lì quello che parte,
ma dove arriva, se parte.
E la vita, la vita,
e la vita l’è bela, l’è bela,
basta avere un’ombrela, l’ombrela
ti ripara la testa,
sembra un giorno di festa.
E la vita, la vita,
e la vita l’è bela, l’è bela....

(Enzo Jannacci - Renato Pozzetto, 1974)

mercoledì 7 marzo 2018

Il mio treno



Ti riconosco, antico morso,
ritornerai tante volte e poi l'ultima.
Ho raccolto il mio fascio di fogli,
preparata la cartella con gli appunti,
ricordato chi non sono, chi sono,
lo schema del lavoro che non farò.
Ho salutato mia moglie
che ora respira nel sonno
sempre la vita passata,
il dolore che appena le ho assopito
con imperfetta, di sé pietosa, atterrita tenerezza.
Ho scritto alcune lettere ad amici
che non mi perdonano e che non perdono
E ora sul punto di dormire un dolore terribile
mi morde come mille anni fa
quando ero bambino e lo chiamavo Iddio,
e Iddio è questo ago del mondo in me.
Fra poco, quando dai cortili l'aria fuma ancora di notte
e sulla città la brezza capovolge i platani,
scenderò per la via
verso la stazione dove escono gli operai.
Contro il loro fiume triste, di petti vivo,
attraverso la mobile speranza che si ignora e resiste,
andrò verso il mio treno.

[Franco Fortini, da "Una volta per sempre, poesie 1938-1973", ed. Einaudi]

sabato 3 marzo 2018

E domenica chi voto?



Anche quando ero un punkanarchico ho sempre votato, scegliendo "il meno peggio" oppure votando contro qualcosa/qualcuno, più che a favore. Oggi ho mandato un messaggio broadcast su whatsapp a 88 dei miei contatti che so piuttosto vicini alle mie posizioni politiche, chiedendo un parere o un suggerimento che diradasse la mia indecisione. E' stato un sondaggio molto utile: anche questa volta voterò contro qualcuno/qualcosa, anzichè a favore.
Ne riparliamo la settimana prossima, ammesso e non concesso che vinca qualcuno, con questa legge, e non si debba tornare alle urne.

venerdì 2 marzo 2018

Ma che freddo fa



Famiglie (come la mia) bloccate in casa per il ghiaccio in strada, scuole chiuse, i treni con ritardi di ore se non cancellati: un febbraio-marzo memorabile, per il freddo e i disagi.
Speriamo che la situazione migliori, chè domenica devo andare in Friuli...
Nell'attesa, libri come Hotel Silence, dischi come Starfish dei Church, film come Inland empire di David Lynch possono contribuire a far apprezzare la fortuna di avere un luogo caldo dove stare.