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venerdì 5 agosto 2022

L' eterna alba di un lunghissimo tramonto

 

Questa commovente riflessione della grande Lella Costa l'ho scoperta in seguito allo stato whatsapp della foto, commentato dal caro vecchio amico Stefano.

"Il giorno che ti metti a fare il conto di quante estati buone ti restano ancora, non degli anni che è una roba vaga e retorica, no, proprio le estati, la vera misura del tempo, e ti rendi conto che bene che vada saranno quante, una ventina, magari anche meno o forse chissà poi magari alla fine in tutto saranno anche di più, solo che per te contano appunto solo quelle buone, quelle in cui avranno ancora un senso il mare la luce lunga il vino fresco le cene all'aperto i vestiti leggeri i giri in bicicletta, e in quel preciso momento ti sembra di capire il senso della Vita e come bisognerebbe Viverla fin quando ce n'è."

sabato 30 luglio 2022

Bentornato Francozzà

Quanti anni sono che vengo in vacanza qui? 40? Eppure ogni volta lo stesso stupore, la stessa meraviglia, lo stesso rilassamento di tempi e pensieri, lo stesso vago sorriso che mi appare sul viso. E lo so: è una quarta dimensione, questa. Ma mi ci vuole proprio, ogni anno, questo ritorno.


giovedì 26 maggio 2022

lunedì 9 agosto 2021

venerdì 9 luglio 2021

Anaïs - Sunday (Bride Version)

Da https://www.mescalina.it/musica/special/06/07/2021/anais

Anche le situazioni apparentemente idilliache e felici possono rivelarsi di un grigiore soffocante, anche il paradiso, anche il matrimonio. Su questi temi concentra la nostra attenzione il video di Sunday degli Anais, nuova versione della canzone che musica i versi di Emily Dickinson, che ambiva a liberarsi dello sguardo severo di Dio. Il brano, nutrito di possibili ascendenze come Smiths e R.E.M., e' molto accattivante, come la conclusione del video
“Se fossi in paradiso, Nelly, sarei infinitamente infelice. […] Una volta ho sognato d'esser già lassù […] il paradiso non mi sembrava fatto per me; ed io piangevo fino a farmi spezzare il cuore, perché volevo ritornare sulla terra e gli angeli erano tanto adirati che mi hanno buttato fuori, giù, in mezzo all'erica, sulla cima di Wuthering Heights, dove mi sono svegliata singhiozzando di gioia”, raccontava Catherine in Cime tempestose di Emily Brontë, ma anche Emily Dickinson, seppur con toni differenti, con il suo inconfondibile tocco ironico e in una leggerezza quasi blasfema, prendeva le distanze dal paradiso, presentandolo come un luogo solitario e noioso, come un’eterna domenica con le sue funzioni religiose, che farebbe rimpiangere un mercoledì qualunque. E quello spirito “provocatorio” della scrittrice lo ritroviamo anche nel video degli Anaïs: Francesco Zaio ha infatti musicato questi e altri versi della poetessa nell’album Emily Dickinson (Because I Could Not Stop for Death) (Viceversa Records/1Q84 Tapes/The Orchard) e in particolare la band propone ora una nuova versione della canzone Sunday.

Il videoclip, che vi presentiamo in anteprima, parte in bianco e nero proprio in un contesto solenne e religioso, in una chiesa in cui si attende l’arrivo della sposa, scenario formale e chiuso a cui si contrappongono spazi aperti come una spiaggia e un tetto, dove suona la band. La sposa, interpretata da Francesca Pongiluppi (Vera Vittoria Rossa), voce principale della canzone, arriva, ma durante la cerimonia si confronta con lo sguardo di una bambina, che probabilmente le ricorda anche la lei di un tempo, i suoi sogni che sono sul punto forse di essere delusi. Non a caso Sibilla Aleramo in Una donna, in uno dei momenti più critici del suo infelice matrimonio, ripensava alla sua infanzia e augurava a suo figlio che a lui “l’onda dei ricordi infantili non giungesse mai […] così straziante”.

Così la protagonista del video diventa una runaway bride, e scappa prima del fatidico “sì”, inseguita dallo sposo e dagli invitati, scegliendo la libertà rispetto al grigiore degli obblighi nuziali e della “domenica”; fugge come Dickinson desiderava scappare dal severo sguardo divino, dallo “Spirito Santo e tutto il resto”. Riconquistata la libertà, torna nel video l’abbraccio dei colori e il sorriso.

La melodia accattivante del brano ricorda nel ritornello l’eleganza brit dei Blur (v. ad es. una To the End, tra l’altro proprio dedicata a una relazione al capolinea), mentre le chitarre scampanellanti rammentano Smiths (e il Morrissey solista non cantava una noia esistenziale in Everyday Is Like Sunday?) e R.E.M., a cui rimandano i cori, che fanno molto rock americano indipendente a cavallo tra fine anni ’80 e primi anni ’90. La band infatti coniuga la raffinatezza dell’ispirazione letteraria con una qualità musicale notevole, che avevamo già elogiato nella recensione del disco.

Buon ascolto e buona visione!

sabato 8 agosto 2020

L'estate no di un anno no

No, quest'estate niente foto idilliache da Stintino come questa dell'anno scorso: quest'estate si resta in Continente, per grossi problemi di salute in famiglia. Questo saltare le mie tradizionali vacanze nella amata Sardegna, attesissima occasione annuale di ricarica-batterie (particolarmente scariche quest'anno), è la ciliegina sulla torta, il degno completamento di un anno difficilissimo che non vedo l'ora di lasciarmi alle spalle.
Buona estate 2020 a voi: la mia è forse la peggiore di sempre. 

sabato 25 luglio 2020

E' questa la tua tanto celebrata estate?



Love and hate was in the air, like pollen from a flower
Somewhere in April time, they add another hour
I guess I better think up a way to spend my time
Just when I'm ready to sit inside, it's summertime
Should I go swimming or get a friend to hang around
It's back to summer, it's back to basics, hang around
Getting drunk out on the beach, or playing in a band
And getting out of school meant getting out of hand
Was this your celebrated summer? Was that your celebrated summer?
Then the sun disintegrates between a wall of clouds
I summer where I winter at, and no one is allowed there
Do you remember when the first snowfall fell?
When summer barely had a snowball's chance in hell?

sabato 10 agosto 2019

Summertime, and the livin' is not so easy


Come ogni anno, arrivo alle vacanze in Sardegna con la batteria quasi scarica. La ricaricherò, come sempre. Sarà un'estate molto particolare, questa: per la prima volta da 20 anni saremo soli, io e mia moglie, senza figli. Il tempo passa eh. Ma sono ottimista, e ho molte buone ragioni per esserlo.
Buone vacanze.

venerdì 19 luglio 2019

Ma che estate sarà


- Stamattina mi hanno operato togliendomi un neo "diventato brutto": questo intervento condizionerà tutta questa estate e soprattutto il periodo in Sardegna, non penso proprio che potrò stare senza maglietta o protezione totale. L'aspetto positivo è che non si vedrà la pancia che non riesco a buttare giù da alcuni anni. E questa estate ne faccio 55, di anni. Robi da matt.
- Terminate le registrazioni degli strumenti per il disco su Emily Dickinson, manca solo la voce di Francesca in qualche pezzo (spero tanti), e poi il missaggio. Ma mi sa che si finisce a settembre.
- Da fine luglio "seguirò" una seconda libreria in Liguria, finalmente.
- I figli, nonostante la bellezza insuperabile dei posti, non vengono più in Sardegna con me. Le giornate alle Saline avranno un gusto più malinconico e nostalgico.
- Ieri il film "The circle", nei mesi scorsi i libri di Byung-Chul Han: che senso ha mettere in piazza (in rete) la propria privacy, anche qui, se non si ha bisogno di vetrine, se non si ha niente da vendere, o nessuno da persuadere? La comunicazione è centuplicata, ma non è migliorata, e non ci fa stare meglio, anzi ci fa fare errori e leggerezze.
- Il grande caldo si è un po' attenuato, ma lo preferisco al grande freddo, comunque.
- Come ogni estate, spero di ricaricare le pile in Sardegna.

domenica 1 luglio 2018

Leggere d'estate

Prima giornata 2018 al mare (o SUL mare, direbbero a Livorno), primo libro letto al mare (niente di indimenticabile, pur essendo Pavese). Poche cose sono più rilassanti e piacevoli della lettura in vacanza, che sia mare, monti o campagna, quando non si è presi da attività più o meno sportive nella natura, camminate, magnate, dormite... Non per nulla Luglio è uno dei primissimi mesi dell'anno come vendite di libri. 
Da qualche anno questa pratica è stata sostituita o almeno molto inficiata dagli smartphone: scrollare su Facebook o chattare su Whatsapp è ritenuto più "divertente" e meno impegnativo della lettura, ma cosa resterà di certe scrollate annoiate, di certe chat piene di faccine, tre parole e selfie? Nulla, se non tanto tempo sprecato e dati regalati al marketing del Grande Fratello.
Conservo sempre e ricordo sorridendo i libri che segnarono certe mie estati: rivedendoli (e a volte rileggendoli) ricordo come ero, come/dove stavo quella estate, cosa mi passava per la testa oltre alle parole e le immagini di quei libri. Potrei fare una autobiografia ricordando/rivedendo i libri che ho letto d'estate dall'adolescenza a oggi: da Oscar Wilde a Baudelaire, da Bukowski a Stephen King (TUTTI abbiamo avuto un periodo Bukowski e King), da Camus a Pavese, da Nietzsche a Recalcati, i classici greci e latini, le poesie, i gialli e i noir, la psicologia, le storie vere (esemplari o truci)...
E ora vediamo quali saranno i libri di questa estate. Parafrasando Renard direi che quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza di poter essere ancora felice.