lunedì 30 novembre 2020

Io me la godo

Tutto il giorno che mi canticchio questa canzoncina con illogica allegria Gaberiana: una ragione ci sarà. 
Ma sì, via: bisogna reagire alla depressione e alla oppressione di questo anno malefico. Scoprire o riscoprire cose belle e divertenti, fuori e dentro di noi, può essere un buon vaccino.

domenica 29 novembre 2020

Quando eravamo giovani

Rimettere in ordine alfabetico i cd che ho acquistato da fine anni 80 (i primi furono Suzanne Vega e Songs for Drella di Lou Reed+John Cale) è stata una operazione molto faticosa anche dal punto di vista psicologico: sono usciti fuori dischi che non sentivo da 20 anni, tanti ricordi, e poi tante cose mie che sono state una fitta al cuore, come il disco mai pubblicato dei Lost. Risentirmi cantare Dark side of my soul, Wintertime, River of sadness e soprattutto When we were young...beh, la lacrimuccia ci è scappata.

Grigio è il colore dei miei giorni

Nero il colore delle mie notti

E la scena è ancora la stessa

e mi fa venire voglia di piangere

E lo vedi, diventa sempre più difficile

E' sempre più dura giorno dopo giorno

Non penso che migliorerà

ma mi ricordo quando eravamo giovani

Blu è il colore dei suoi occhi

Nero il colore del mio cuore

Come faccio a dire "Questa è la fine"

quando non c'è mai stato un inizio?

E mi vedi, divento distante

sempre più distante giorno dopo giorno

Se tu pensi che stia migliorando non ti ricordi

Quando eravamo giovani

eravamo molto meglio

E avevo solo 24 anni, quando la scrissi. Pensa sentirla a 56...

domenica 22 novembre 2020

Il linguaggio è un virus

Cosa posso dire, dal basso delle mie conoscenze scientifiche, sulla pandemia? Posso solo parlare delle conseguenze che il Coronavirus ha avuto sulla vita personale mia e di chi conosco. E' stato anzi è tuttora un giro di boa, ne usciremo tutti un po' cambiati, e spesso non in meglio. Se abbiamo riscoperto cose che davamo per scontate, e non vediamo l'ora di riavere/rifare appena possibile, abbiamo anche avuto modo di scoprirne di nuove, di noi stessi e del mondo in cui viviamo, purtroppo spesso non piacevoli, a volte belle.
Su Facebook parlo solo del mio lavoro, e anche se i libri mi danno modo spesso di parlare anche di argomenti non letterari/culturali/commerciali non ho mai voluto dire la mia sulla vita che si fa a partire da Marzo perchè non so a chi possa interessare ma soprattutto quale effetto concreto possa avere sulla realtà delle cose. I social mi sembrano una grande arena, una vetrina in cui ognuno vuole apparire più che essere intelligente, simpatico, bello. Ma la realtà per strada, nelle case, dal vero, è tutta un'altra cosa.
Qui mi sento solo di dire che non vedo l'ora che si ritorni a una vita ordinaria, che non era granchè ma se non altro era senza queste paure e le tragedie quotidiane che vediamo/sentiamo.
A presto.

sabato 21 novembre 2020

Tutta un'altra musica



















Dopo secoli di limbo digitale finalmente ho rispolverato il giradischi del 1994: tutta un'altra musica! Sarà il fatto che la musica proviene da un supporto materiale concreto fisico tridimensionale, la puntina che si appoggia, il leggero sfrigolio, il piatto che gira, ma mi sembra un suono molto più "caldo" e "colorato", soprattutto coi dischi registrati per andare sul vinile, nell'era prima dei cd. Cambia anche lo stile e la tempistica dell'ascolto, della fruizione: non puoi skippare nervosamente da una canzone all'altra, a meno di stare in piedi davanti al giradischi ad ascoltare cosa esce da quei solchi.

Bentornati dischi da ascoltare per intero, una facciata alla volta, che ci costringete a riscoprire il valore del tempo lento, dell'assaporare le cose senza fretta e superficialità (un po' come fanno i libri).

domenica 15 novembre 2020

Non ero io, non eri tu


Non era il mare all'orizzonte 
Non era il vento a muovere le onde 
Non è la rabbia che mi consola 
Non è la voglia di vomitarne ancora 
Contro qualcuno che non esiste 
Contro me stesso o chi non c'entra niente 
Una voce in testa mi dice: 
"È solo una scusa per non essere felice" 
Non è la voglia che non ho avuto 
Non è il passato che ho dimenticato
Non è quel viaggio che mi ha cambiato
Piuttosto quando sono stato viaggiato 
Non è la morte, non è ancora il momento 
Ma quel momento comunque è dentro 
Non è il bambino che è scomparso 
È con me, lo sento accanto 
Lascia che le navi escano dai porti 
Lascia che ti vengano a trovare i morti 
Lascia che i colpevoli vengano assolti 
Lascia stare per sempre il giudizio degli altri 
Non è l'amore a farci a pezzi 
Non è il dolore a scrivere versi 
Non è la voglia di farmi male 
Non è la voglia di farmi male 
Lasciati abbracciare forte 
Lasciami le ombre, il dolore, la notte 
Lascia che ti dorma accanto quando viene buio 
Mentre parli nel sonno e io urlo da solo
Non ero io dentro al tuo corpo 
Non eri tu a tenermi dentro
Non ero io, non eri tu 
Il sangue che mi esce dal corpo 
È mio soltanto se lo riconosco 
Sei una ferita aperta dentro cui viaggiare 
Tu non mi abbandonare 
Salvami dai mostri, dal mondo 
Salvami da quello che voglio 
Il male profondo 
Dalla morale, dall'obbedienza 
Dalla normalità fatta sentenza 
Dalla vergogna, dall'efficienza 
La sicurezza, la sufficienza 
Non ero io, non eri tu 
Il sangue che mi esce dal corpo 
È mio soltanto se lo riconosco 
Sei una ferita aperta dentro cui viaggiare 
Tu non mi abbandonare

Il nuovo disco dei Zen Circus è per me una delle migliori uscite italiane dell'anno.

martedì 10 novembre 2020

Manuale di resistenza orgogliosa


Sono stato attirato dal titolo provocatorio e dalla grafica decisamente punk di questo manuale che è tutt'altro che un invito all'autodistruzione (a parte il capitolo sul bere che è un po' indulgente verso l'abuso, forse a causa dell'esperienza personale dell'autrice): è piuttosto un manuale di orgogliosa resistenza a quello che da giovane chiamavo "il Sistema", ossia i valori estetici, economici, e in sintesi esistenziali a cui i mass media, la tecnocrazia, i manuali di self-help e anche gran parte degli psicologi ci vogliono conformare. Citando e chiamando in causa Von Hayek, Bertrand Russell, Spike Jonze, Byung-chul Han, Baudelaire, Bukowski, Oscar Wilde, Virginia Woolf, è un libro molto brillante e anche scorrevole. Il capitolo che più mi ha colpito è stato "Bruciare", in cui si parla di amore e coppia partendo dal bellissimo film "Her".

Se il mondo continua a dirti che non sei abbastanza bravo, sano, liscio, in forma, produttivo, positivo o zen, è ora di chiederti cosa diavolo c'è che non va nel mondo, non in te stesso. E trovare un proprio orgoglioso e originale equilibrio personale.

venerdì 6 novembre 2020

Beata gioventù?


 











I miei anni fra i 14 e i 18 sono stati in effetti i più brutti della mia vita, è vero. Fa strano dirlo, perchè in genere sono gli anni più belli e spensierati, ma per me non fu così. Non so se dare la colpa alle tre città diverse in cui ho fatto il liceo (Sassari, Biella, Genova), a una mia congenita/acquisita predisposizione a seghe mentali, poca gioiosità e leggerezza, a un periodo storico cupo (che invece in campo musicale fu grandioso)...non saprei dire.

Spero tanto che non sia stato lo stesso per i miei figli.