mercoledì 27 giugno 2018

Il futuro anteriore

E' piuttosto imbarazzante parlare di nostalgia, in questi tempi oscuri. Perchè subito si pensa a una nostalgia storica-politica. NO: questo prezioso librino di Borgna come altre volte analizza un sentimento, un Sentire che nulla ha di politico, revanscista, tradizionalista. Qui siamo nei territori dell'anima inquieta, che cerca di guardarsi dentro, che cerca nel suo passato remoto insabbiato e confuso un senso al futuro, "necessaria rielaborazione di ciò che è stato doloroso nel passato, per ridare dinamismo al presente e al futuro". "La nostalgia ci fa conoscere regioni nascoste e segrete del nostro passato, e, facendoci riconoscere i nostri errori e le nostre défaillances, ci consente di evitarli in futuro". Questo passando per Leopardi, Emily Dickinson, Rilke, Hillesum,Weil, Agostino, Thomas Mann...(amo i libri che fanno riscoprire o far venir voglia di leggere altri libri).
"Non c'è futuro, non ci sono orizzonti aperti alla speranza, che non si nutrano di passato, delle speranze sognate che hanno lasciato qualche traccia di sè nel presente e nel futuro. La nostalgia insomma come matrice di speranza."
Nel passato troveremo, speriamo, le radici del nostro futuro.
Colonna sonora ideale: Nostalgia di David Sylvian.

L'inizio di "Emily"



OK, lo annuncio ufficialmente così mi prendo un impegno con me stesso (e vediamo quando lo concretizzo: per Pavese ci vollero anni).
Lunedì sera ho iniziato il mio prossimo disco, registrando 10 tracce-guida dal fido Berna: musiche mie, parole di (nientemeno) Emily Dickinson. E' un esperimento già tentato (e negli anni molti mi hanno detto molto riuscito) con i Sybil nel 97. E per scaramantica continuità (ventennale) anche questo brano sarà presente nel disco. Stavolta alla voce ci sarà il sottoscritto, con qualche intervento di Francesca Pongiluppi (come già nel disco su Pavese). Agli strumenti invece cercherò di coinvolgere più amici possibile (già convocati diversi).
Niente...ormai la frittata è fatta, nel senso che ho buttato le uova in padella. Spero di riuscire a concretizzare entro Pasqua 2019. I miei tempi (la mia famiglia, il mio lavoro) non mi consentono velocità nè spazi maggiori.
Ma ce la farò.
A presto (sic).

giovedì 21 giugno 2018

Tutto è dentro me



A volte certe canzoni ti tornano in testa senza che le cerchi, senza che le vuoi neanche risentire. Perchè a volte dicono verità dolorose, oppure fanno male, riportano a galla brutti ricordi, o riflessioni sanguinose.
Io, soprattutto in campo musicale-creativo, spesso mi sono sentito dare dell'autistico, del solipsistico, del chiuso, dell'ermetico, del morto.
Questa canzone di 20 anni fa, riafforata oggi, è un pugno nello stomaco, per quanto al rallentatore.

Non esiste alba abbastanza chiara
non esiste notte abbastanza scura
non esiste luce che possa illuminarmi
non esiste sguardo che possa ferirmi
tutto è dentro me
tutto è dentro me...
e non esiste amore abbastanza grande
non esiste giorno abbastanza lungo
non esiste nulla che possa interessarmi
non esiste nulla, no
perché tutto è dentro me
tutto è dentro me
tutto è dentro me...
non esiste cibo che possa sfamarmi
non esiste amore abbastanza grande
ma quando io ti guardo
tutto quanto cambia
quando io ti guardo
il tempo si ferma
tu sei dentro me

lunedì 18 giugno 2018

Fatti, non parole



Non vedrete (nè qui, nè tantomeno su Facebook, dove mi attengo solo a tematiche relative alla mia professione) dei miei post di indignazione sul nuovo governo nè sarcasmi o insulti verso i politici del momento. Penso che non servano a niente, se non forse a perpetuare la propria vetrina virtuale, a farci sentire "migliori", più intelligenti, brillanti, tolleranti e umani. Penso che servano di più i gesti concreti, soprattutto nella quotidianità, non solo negli eventi occasionali. Se non andiamo neanche a votare il meno peggio (tanto sono tutti uguali: hai visto come sono tutti uguali?), se non siamo delle persone perbene (e intendo oneste e civili), se non insegniamo/trasmettiamo certi valori ai nostri figli e alle persone che ci circondano, se non facciamo tutto quello che possiamo per aiutare il prossimo in difficoltà (vedi i miei amici che distribuiscono pasti ai senzatetto, per esempio), se non reagiamo (gentilmente) ai mugugni al bar o sugli autobus, ...beh, allora non dobbiamo lamentarci sui social (che tra l'altro sono stati il terreno della vittoria dei populisti/fascisti), perchè così facendo non abbiamo fatto, nè stiamo facendo, niente di concreto per contrastare l'avanzata di un mondo sempre più cinico e crudele, spietato coi deboli, deferente con ricchi e potenti.
Facebook ci ha dato subdolamente la piacevole illusione di poter dire la nostra, quasi la sensazione di "fare politica". E invece i nostri post sono lacrime nella pioggia, o pisciatine nell'oceano.

Una inquieta passione



Non posso essere imparziale nell'esprimere il mio apprezzamento di questo film: da 20 anni ho una inquieta passione per la figura e le poesie di Emily Dickinson (usate anche per alcune mie canzoni, vedi questo video). Chi non ama o non conosce la Dickinson potrebbe trovare eccessivamente "poetico" il livello dei dialoghi (in cui in effetti spesso si inseriscono delle poesie, come quando culla un bambino con le parole di I am nobody). Il film però si fa apprezzare anche visivamente, eccome.

Sono anni e anni che devo realizzare un disco in cui musico le poesie di Emily Dickinson (come feci con Pavese): ero arrivato a un passo qualche mese fa, poi il mio "solipsismo musicale" (come lo chiama qualcuno, se non "autismo") ha preso il sopravvento. Chissà quando, e come, riuscirò a trovare il tempo e soprattutto la forza per realizzarlo.

venerdì 15 giugno 2018

Resilienza



What holds your hope together
Make sure it's strong enough
When you reach the end of your tether
It's because it wasn't strong enough
I was going to drown
Then I started swimming
I was going down
Then I started winning
Winning - winning
When you're on the bottom
Crawl back to the top
Something pulls you up
And a voice you can't stop
I was going to drown
Then I started swimming
I was going down
Then I started winning
Winning - winning

L'estate che torna



Eh sì, oggi, con questo sole, questo cielo (almeno a Genova), è davvero tornata l'estate. Era ora!

venerdì 8 giugno 2018

La gioia di cantare



Non avrei mai pensato, anche solo pochi anni fa, di arrivare a impazzire per una canzone così. Essendo nato col punk rock, come ascoltatore, ho sempre avuto il rifiuto del prog e di tutto quello fra il 1968 (Hendrix) e il 1976 (i Ramones). E invece quante gemme ho scoperto, proprio in quel periodo, col senno di poi. Questo pezzo è una bomba: gli Afterhours pezzi così se li sognano, probabilmente.

La gioia di cantare, la voglia di sognare
il senso di raggiungere quello che non hai
ecco un altro giorno come ieri
aspettare il mattino per ricominciare.
La forza di sorridere, la forza di lottare
la colpa d'esser vivo e non poter cambiare
come un ramo secco, abbandonato
che cerca inutilmente di fiorire.
La maschera di un clown in mezzo a un gran deserto
un fuoco che si spegne, uno sguardo verso il cielo
uno sguardo verso il cielo, dove il sole è meraviglia
dove il nulla si fa mondo, dove brilla la tua luce.


giovedì 7 giugno 2018

Ed anche questo mi nuoce



"L’intelligenza non avrà mai peso, mai, nel giudizio di questa pubblica opinione. Neppure sul sangue dei lager tu otterrai da una delle milioni d’anime della nostra nazione un giudizio netto, interamente indignato.
Irreale è ogni idea, irreale ogni passione di questo popolo ormai dissociato da secoli, la cui soave saggezza gli serve a vivere e non lo ha mai liberato.
Mostrare la mia faccia, la mia magrezza, alzare la mia sola puerile voce non ha più senso. La viltà, avvezza a vedere nel modo più atroce gli altri con la più strana indifferenza.
Io muoio, ed anche questo mi nuoce."

martedì 5 giugno 2018

Bignami punk di storia americana



Giovedì prossimo (dopodomani) imperdibile all'Altrove questa bislacca e agguerrita band di punk-wave (a me ricordano molto gli X-Ray Spex di Poly Styrene, archeologia 1977...).
Questo video poi è un bellissimo riassunto di cosa è stata e cosa è l'America, oggi.

domenica 3 giugno 2018

Santa santissima Patti Smith



Rivedere questo film stanotte mi ha fatto riscoprire Patti Smith, l'artista (non solo la musicista) che più ha avuto influenza sul mio modo di concepire e amare la musica, e l'arte in genere. Questo donnino è talmente carismatico e "luminoso" da riuscire a rendere poetico qualunque momento o oggetto, che senza quello "sguardo" e quel "trasporto" sembrerebbe banale e scontato, se non vuoto.

In quest'epoca, e in questo momento della mia vita, ho un bisogno quasi fisico di questa sua contagiosa poetica vitalità intellettuale.

E ora a riascoltare tutti i suoi dischi.