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giovedì 14 ottobre 2021

Non c'è più tempo da prendere

Come anyway
Say you're clean, you like it that way
You got a new boy
He keeps it light, you like it that way
Who cares anyway
Oh lord I remember the days
And all those nights
When you wanted so much more
Cathy, don't wait too long
We're no longer making time
Forever we'll be
Together, we breathe
No longer for too run
Come anyway
Come on down in your
Blue eyed way
Comes and it goes
You come around and I don't know why
Just lovers and life
Common ground, Yeah there's no surprise
Just holding your arms
Holding on till the fear, It goes
Cathy, don't wait too long
We're no longer making time
Forever we'll be
Together, we breathe
No longer for too run
Who cares anyway
Oh Lord, I remember those days
And all those nights
Holding on till the fear, it goes

martedì 7 settembre 2021

Gli Anaïs in metropolitana

In questi giorni potrebbe capitarvi di vedermi negli schermi nelle metropolitane di Milano, Genova, Brescia e Roma...

domenica 5 settembre 2021

"Saremo noi che abbiamo nella testa un maledetto muro"








Bella giornata ieri ad Albenga, concerto degli Anais insieme alla cantautrice Frey. 

Grazie ai ragazzi della associazione culturale ZOO di Albenga!

 

domenica 29 agosto 2021

Musica che fa cassetta
















In collaborazione con l'Associazione Metrodora e Flamingo records è uscita in poche decine di copie una CASSETTA (ebbene sì) contenente 8 canzoni dal vivo degli Anais, incluse due cover (Fugazi e Stooges), canzoni registrate durante le Metrodora sessions che potete vedere ed ascoltare, con intervista inclusa, qui.

Se volete avere questa chicca prima che sparisca ditemelo subito al 393-8926475.

martedì 17 agosto 2021

Loving the alien

Mi dicono dalla regia Anais che "ti piace essere alieno". Forse è vero. Forse è così e basta.

martedì 27 luglio 2021

"This is the hour of lead"

Da tanto non posto niente, nè qui nè sul feisbuk "di lavoro". Non che non abbia cose da dire, o riflessioni da fare su cosa succede fuori e dentro di me (che poi: interessano a qualcuno queste mie riflessioni?): sono state lunghe settimane di lavoro faticoso, e conseguente stanchezza che ha annebbiato e addormentato la voglia di comunicare.

Ma venerdì prossimo salpo verso la "mia" Sardegna, dove ogni volta ricarico le pile della gioia di vivere. E probabilmente avrò più energie, tempo e voglia per scrivere due righe.

A presto!

venerdì 9 luglio 2021

Anaïs - Sunday (Bride Version)

Da https://www.mescalina.it/musica/special/06/07/2021/anais

Anche le situazioni apparentemente idilliache e felici possono rivelarsi di un grigiore soffocante, anche il paradiso, anche il matrimonio. Su questi temi concentra la nostra attenzione il video di Sunday degli Anais, nuova versione della canzone che musica i versi di Emily Dickinson, che ambiva a liberarsi dello sguardo severo di Dio. Il brano, nutrito di possibili ascendenze come Smiths e R.E.M., e' molto accattivante, come la conclusione del video
“Se fossi in paradiso, Nelly, sarei infinitamente infelice. […] Una volta ho sognato d'esser già lassù […] il paradiso non mi sembrava fatto per me; ed io piangevo fino a farmi spezzare il cuore, perché volevo ritornare sulla terra e gli angeli erano tanto adirati che mi hanno buttato fuori, giù, in mezzo all'erica, sulla cima di Wuthering Heights, dove mi sono svegliata singhiozzando di gioia”, raccontava Catherine in Cime tempestose di Emily Brontë, ma anche Emily Dickinson, seppur con toni differenti, con il suo inconfondibile tocco ironico e in una leggerezza quasi blasfema, prendeva le distanze dal paradiso, presentandolo come un luogo solitario e noioso, come un’eterna domenica con le sue funzioni religiose, che farebbe rimpiangere un mercoledì qualunque. E quello spirito “provocatorio” della scrittrice lo ritroviamo anche nel video degli Anaïs: Francesco Zaio ha infatti musicato questi e altri versi della poetessa nell’album Emily Dickinson (Because I Could Not Stop for Death) (Viceversa Records/1Q84 Tapes/The Orchard) e in particolare la band propone ora una nuova versione della canzone Sunday.

Il videoclip, che vi presentiamo in anteprima, parte in bianco e nero proprio in un contesto solenne e religioso, in una chiesa in cui si attende l’arrivo della sposa, scenario formale e chiuso a cui si contrappongono spazi aperti come una spiaggia e un tetto, dove suona la band. La sposa, interpretata da Francesca Pongiluppi (Vera Vittoria Rossa), voce principale della canzone, arriva, ma durante la cerimonia si confronta con lo sguardo di una bambina, che probabilmente le ricorda anche la lei di un tempo, i suoi sogni che sono sul punto forse di essere delusi. Non a caso Sibilla Aleramo in Una donna, in uno dei momenti più critici del suo infelice matrimonio, ripensava alla sua infanzia e augurava a suo figlio che a lui “l’onda dei ricordi infantili non giungesse mai […] così straziante”.

Così la protagonista del video diventa una runaway bride, e scappa prima del fatidico “sì”, inseguita dallo sposo e dagli invitati, scegliendo la libertà rispetto al grigiore degli obblighi nuziali e della “domenica”; fugge come Dickinson desiderava scappare dal severo sguardo divino, dallo “Spirito Santo e tutto il resto”. Riconquistata la libertà, torna nel video l’abbraccio dei colori e il sorriso.

La melodia accattivante del brano ricorda nel ritornello l’eleganza brit dei Blur (v. ad es. una To the End, tra l’altro proprio dedicata a una relazione al capolinea), mentre le chitarre scampanellanti rammentano Smiths (e il Morrissey solista non cantava una noia esistenziale in Everyday Is Like Sunday?) e R.E.M., a cui rimandano i cori, che fanno molto rock americano indipendente a cavallo tra fine anni ’80 e primi anni ’90. La band infatti coniuga la raffinatezza dell’ispirazione letteraria con una qualità musicale notevole, che avevamo già elogiato nella recensione del disco.

Buon ascolto e buona visione!

mercoledì 30 giugno 2021

Un'altra recensione SFAVILLANTE

 ANAÏS, LA POETICA DI EMILY DICKINSON INTRISA DI ROCK SFAVILLANTE

Di Giandomenico Morabito –

Capitanata da Franco Zaio, la band genovese degli Anaïs si è prodigata nella pubblicazione di un cd, per la Viceversa Records, dedicato ad Emily Dickinson (because I could not stop for death). L’iniziale Good morning midnight brilla d’innocenza ed è intrisa di rock sfavillante.

I am nobody è stavolta rock melodico per un testo relativamente sarcastico. Sunday all the time è piena lucentezza poetica per note adeguate a questo leggero fervore espressivo.

We grow è un frame più cupo in cui fa leva un guitarism di spessore ‘90s. Wild nights è una ballad emotiva per un testo che si basa su certe notti che si fondano sulla solitudine.

I felt a funeral alza il tasso di emozioni profonde di un Io riflessivo. Love è nuovamente pura melodia con una testualità dolorosa sull’idealità dell’amore.

She dealt si contorna di un pianoforte che sorregge l’usuale sound chitarristico Anaïs, per parole sulla femminilità. I found the words è semplice indie rock italiano che ha ancora una sua forte validità.

After great pain è un brano sul malessere emozionale: un’altra ballad che si forgia su un suono collaudato, senza che possa subire però rimandi a qualche altra band. La finale Much madness si evidenzia per la sua caratterizzazione sui sentimenti cosiddetti negativi.

Emily Dickinson (because I could not stop for death) degli Anaïs, album per fini intenditori di rock alternativo italiano e per amanti della poesia d’eccezione.

domenica 27 giugno 2021

Ecco perchè



















Io canto per consumare l’attesa,

allacciare la cuffia, chiudere la porta di casa.

Non mi resta nient’altro da fare,

fin quando, all’avvicinarsi del passo finale

viaggeremo verso il Giorno

raccontandoci di come abbiamo cantato

per tenere lontana la Notte. 

(Emily Dickinson)

Ecco perchè alla mia veneranda età insisto a fare musica, a cantare. Grazie anche alla Emily che ha sempre le parole giuste.

sabato 29 maggio 2021

"Disappear in the sun"

Non so che estate sarà, questa. E sinceramente non ho più voglia di fare previsioni, tantomeno progetti. Un giorno dopo l'altro, diceva il poeta. 
Sicuramente questo pezzo però sarà nella mia top ten di fine anno 2021, sia la canzone, sia il video.

(Attenzione: la faranno anche gli Anaïs, in versione Anaïs, ovviamente.)

lunedì 10 maggio 2021

sabato 1 maggio 2021

"Un piccolo capolavoro che ci lascia un groppo in gola" (rockit.it)

 

"Un disco che vuole celebrare le rime della poetessa statunitense. Una miscela di pop-rock malinconico che si attacca all'anima e ci fa emozionare.

Riuscire a dare un valore letterario alla propria musica talvolta è un'impresa, specialmente in tempi di ideologie morte e sepolte. Allora si può attingere dalla letteratura vera e propria, andando a mettere in musica capolavori del passato che ancora oggi riescono a descrivere la realtà in maniera talmente attuale da mettere i brividi.

Il caso in questione è quello del nuovo lavoro degli Anaïs (una band che esiste da tre decenni ma con nomi diversi), che hanno deciso di musicare alcune poesie di Emily Dickinson alle quali sono legati da moltissimo tempo. Il risultato è pazzesco, prima di tutto per l'enorme talento della band e, in seconda battuta, per la capacità di creare melodie che suonano così malinconicamente lontane negli anni. Eppure, nonostante il genere faccia riferimento ad un certo pop-rock di un paio di decenni fa, gli Anaïs riescono a metterci un'anima e una profondità da riempire il cuore: Goodmorning Midnight è talmente perfetta per il sound della band che quasi ci dimenticheremmo di elogiare la voce di Francesca Pongiluppi, che la interpreta in maniera magistrale. Il singolo I Am Nobody è stato addirittura scelto dall’Emily Dickinson Museum di Amherst per aprire le celebrazioni del 190mo anniversario dalla nascita della Poetessa. Poi c'è un brano come Sunday All The Time che, se lo avessero composto i R.E.M., nessuno avrebbe avuto da ridire nulla.

Traccia dopo traccia veniamo trasportati in un mondo di melodie e parole che ci aiutano a celebrare la vita, l'amore e la morte attraverso il miscelarsi delle arti più antiche e romantiche del mondo: la musica e la poesia. Un piccolo capolavoro che ci lascia un groppo in gola, emozionante e profondo."

(Marco Del Casale, rockit.it 30-04-2021)

sabato 10 aprile 2021

Recensioni bellissime

Scusate: ma che recensioni si sta meritando il progetto Emily Dickinson?? Questa è da MESCALINA.IT. Grazie!

"Incontrare la poesia e la letteratura in generale è per gli Anais sicuramente una scelta, e quasi un destino, iscritto nel nome: Franco Zaio aveva già musicato con il gruppo di culto dei Sybil Good Morning Midnight di Emily Dickinson, così come Funeral Blues di W. H. Auden; poi come solista aveva dedicato un intero disco alle poesie di Cesare Pavese, Last Blues. Aveva poi musicato i versi William Blake e Antonia Pozzi, finché non ha deciso di tornare ad Emily Dickinson per un album completamente dedicato alle sue poesie. Ha suonato e registrato tutti gli strumenti da solo, ma poi è tornato a coinvolgere Francesca Pongiluppi, grande lettrice, che stava leggendo La casa dell’incesto di Anais Nin quando scelsero il nome per il progetto, nato nel 1999. Gli Anais comprendono anche Mauro Ghirlanda al basso e alla chitarra e Guido Zanone al cajon. 

Ascoltando questo album, vengono in mente lo shoegaze, il rock indipendente e lo-fi dei Grandaddy e dei Pavement, le trame acustiche e le melodie di Elliott Smith, o l’alt-rock più introspettivo e il post-punk nei momenti più minimali, dalle atmosfere a loro modo oscure e inquiete (Wild Nights). Insomma, queste canzoni sembrano nutrirsi ad esempio del meglio della musica indipendente degli anni ’90 e Duemila; in questi brani si ascoltano arpeggi agrodolci e assolati, crescendo tesi e distorti, note di piano delicate, eteree e struggenti, talora persino sonorità sacrali (Much Madness) e melodie vocali pop-rock dolcissime. E ancora, in undici brani spesso abbastanza brevi e incisivi (molti durano dai due minuti e mezzo circa fino ai tre minuti), ci si imbatte in sprazzi con chitarre quasi sognanti e dream-pop, oppure psichedeliche, in bassi che rammentano i R.E.M. degli anni ’90 (I Found the Words), in riff malinconici e densi, introspettivi e pensosi. 

Nel titolo del disco, Emily Dickinson (Because I Could Not Stop for Death), vi è lo slancio interiore oltre qualunque paura della morte; nei versi della poetessa vi è l’affidarsi alla notte, dopo una delusione, dopo essere stati respinti dal giorno e dalla dolcezza del sole, l’affidarsi a quel buio a cui ci si può anche abituare, adattando il proprio sguardo all’oscurità. Vi è il rifiuto dell’egocentrismo nell’umiltà di un fiero e sbandierato “I’m Nobody”; c’è la voglia di sottrarsi a un Eden così solitario e allo sguardo impietoso di Dio. Ci si muove così tra vita, amore – profondo, elevato, velato – e visioni mortuarie, passioni travolgenti e sofferenze che sono umane, ma non gentili, mortalità ed eternità, gelo, torpore e la follia, il senso più divino, che espone ad accuse infamanti chi non si allinea. 

Il video del singolo I Am Nobody è stato selezionato dall’Emily Dickinson Museum di Amherst per aprire le celebrazioni del 190mo anniversario dalla nascita della Poetessa, a conferma che si tratta di un progetto prezioso, che incanta e affascina."

lunedì 29 marzo 2021

Migliaia di persone ascoltano gli Anaïs

Grazie alla Viceversa Records abbiamo "messo" su Spotify le canzoni del disco fatto con 1Q84TAPES, per uscire dalla "bolla" locale e social. Fa impressione vedere e sapere che migliaia di persone chissà dove hanno ascoltato le nostre canzoni. E' una bella sensazione, e anche soddisfazione.

 

giovedì 25 marzo 2021

venerdì 29 gennaio 2021

"Potrebbero spargere la voce"

Io sono nessuno! Tu chi sei?
Sei nessuno anche tu?
Allora siamo in due!
Non dirlo! Potrebbero spargere la voce

Su tomtomrock.it la bellissima recensione di Antonio Vivaldi del disco dei miei Anaïs.

Dal 12 Febbraio in streaming su Spotify e tutte le piattaforme digitali, su etichetta Viceversa Records.

giovedì 7 gennaio 2021

domenica 20 dicembre 2020

No fun Crassmas 2020

Questa è la nostra canzone natalizia dell'annus horribilis 2020.  Spero che per il Natale 2021 potremo fare una canzone più serena.

P.S. Da notare la maglietta dei Crass dell'attempato chitarrista con la scritta "Gesù è morto per i suoi peccati, non i miei".

mercoledì 16 dicembre 2020

Apprezzamenti intelligenti e graditi


 










Su Facebook e Instagram (@anais_la_band) stanno fioccando apprezzamenti e recensioni positive del disco e anche della maglietta. 

So soddisfazioni!