mercoledì 30 dicembre 2020

Memorabilia 2020

Quando passano annate disgraziate come il 2020 ci sono due posizioni: "un anno da dimenticare" oppure "un anno indimenticabile". Mi includo nella seconda posizione: mi sarà impossibile dimenticare questo anno, anzi non voglio dimenticarmene. Voglio ricordarmi le difficoltà quotidiane, la paura, la nostalgia, la solitudine, il distanziamento, insieme a tutto quello che mi è mancato in questi mesi, in modo che quando le cose belle saranno di nuovo possibili o a portata di mano non me le lascerò "scorrere addosso", me le godrò, me le assaporerò col gusto di chi ne ha patito la fame.
Quest'anno l'elenco delle cose brutte è troppo lungo e sinceramente preferisco tenerlo per me, sepolto nel mio diario o nella memoria di chi ne è venuto a conoscenza. Preferisco ricordare le cose belle che mi causano sorrisi, non musi lunghi. 
Come sempre queste liste sono in ordine cronologico, non di importanza.

5 COSE BELLE
Aprire / affiliare nuove librerie Ubik
gli Anaïs (disco, video, suonare, tutto)
le giornate ad Alassio con Luana
andare al cinema o cena fuori con Luana
Ale che va a studiare Fisica a Marsiglia

10 LIBRI
Ho letto meno di quanto la situazione potesse favorire, anzi a Marzo/Aprile ho avuto un vero e proprio "blocco del lettore", non riuscivo a concentrarmi, immergermi in un libro, troppi pensieri preoccupati. Per leggere comunque ci sono sempre state le 4-5 ore al giorno di treno delle mie "visite" nelle librerie Ubik in Piemonte e Lombardia.
Kohler, L'arte dell'attesa, ADD
Candiani, La bambina pugile, Einaudi
Arminio, L'infinito senza farci caso, Bompiani
Deiana, La morte si nasconde negli orologi, Maxottantotto
Rossetti, Le cose da salvare, Neri Pozza
Morselli, Dissipatio H.G., Adelphi
Atwood, Esercizi di potere, Nottetempo
Starnone, Lacci, Einaudi
Stefànsson, Crepitio di stelle, Iperborea
Dickinson, Silenzi, Feltrinelli

10 FILM
A causa della pandemia sono riuscito ad andare al cinema solo 12 volte. Ne ho visti poi tantissimi a casa, in maniera un po' bulimica e passiva, soprattutto durante il lockdown totale. Quelli che mi sono più piaciuti (o ripiaciuti) sono stati
IL CACCIATORE
1917
THE ELEPHANT MAN
GLI UCCELLI
HER
FAVOLACCE
IL PRIMO DEI BUGIARDI (GERVAIS)
STO PENSANDO DI FINIRLA QUI
BOYHOOD
THE MIDNIGHT SKY

10 DISCHI USCITI NEL 2020
RVG Feral
X Alphabetland
MARK LANEGAN Straight songs of sorrow
PRETENDERS Hate for sale
IDLES Ultra mono
SAMUELE BERSANI Cinema Samuele
FRANCESCO BIANCONI Forever
BOB MOULD Blue hearts
PSYCHEDELIC FURS Made of rain
ADRIAN BORLAND 2 Meter sessions

10 CANZONI
TOM PETTY A face in the crowd
RVG I used to love you
APPARAT Goodbye
PETER GABRIEL My body is a cage
RIHANNA Stay
FRANCESCO BIANCONI Certi uomini
SAMUELE BERSANI Il tuo ricordo
JEFF BUCKLEY Lilac wine
VIC CHESTNUTT Flirted with you all my life
THE STOOGES No fun

ALLA TELEVISIONE
NBA
Propaganda live
Black mirror
Dark
After life
Little fires everywhere
Fratelli di Crozza
Petrarca 
X Factor
Masterchef

lunedì 21 dicembre 2020

Sembrano passati quattro anni

e invece è uno solo, un anno che, a seconda dei casi, ci ha cambiati, rovinati, sicuramente divisi. Un anno fa eravamo, io e i miei amici appassionati dei Clash, al Circolo Perugina a celebrare Joe Strummer, fu una serata bellissima.

Non mi resta che sperare nel Dicembre 2021. E sperare anche che ci ricorderemo tutti questa fame di umanità 3D, questa nostalgia di cose a cui non davamo granchè valore, valore che abbiamo scoperto quando il Covid ce le ha negate.

Al prossimo Joe Strummer Day allora. Quello di quest'anno maledetto lo passeremo lost in a supermarket.

domenica 20 dicembre 2020

No fun Crassmas 2020

Questa è la nostra canzone natalizia dell'annus horribilis 2020.  Spero che per il Natale 2021 potremo fare una canzone più serena.

P.S. Da notare la maglietta dei Crass dell'attempato chitarrista con la scritta "Gesù è morto per i suoi peccati, non i miei".

Nodi famigliari

Nelle feste natalizie ogni anno vengono al pettine i nodi famigliari: le asperità, le incomprensioni, i silenzi che ci sono in tutte le famiglie tranne in quella del Mulino Bianco. Quest'anno sarà un po' diverso, perchè è molto limitato il numero delle persone che si possono riunire per Natale ma in ogni caso sarà un test, un bilancio dello stato dei nostri affetti più o meno famigliari.

Bello ma doloroso il libro di Starnone: racconta di come sia quasi impossibile non fare danni nel tirare su i figli, e di come tutti abbiamo un solo grande vero amore nelle nostre vite; tutte le altre relazioni sono distrazioni, fantasmi, illusioni, esercizi fisici, errori.
 

giovedì 17 dicembre 2020

Il potere pop dei Radio Days

Sono un fan dei Radio Days per varie ragioni. Ne elencherò solo tre:
1. il loro power pop è irresistibile, così come è invidiabile la loro attitudine nel fare questa musica in Italia (da Voghera, provincia di Pavia)
2. mi bullo di essere amico del batterista Paco (persona straordinaria oltre che bravissimo libraio Ubik)
3. in questo nuovo singolo compare anche una bellissima cover di In the city dei Jam, uno dei primi 45 giri che comprai alle medie.
Direi che può bastare per fare di loro uno dei miei gruppi italiani preferiti di sempre.

mercoledì 16 dicembre 2020

Apprezzamenti intelligenti e graditi


 










Su Facebook e Instagram (@anais_la_band) stanno fioccando apprezzamenti e recensioni positive del disco e anche della maglietta. 

So soddisfazioni!

venerdì 11 dicembre 2020

La prima recensione di Emily


 








La band genovese mette in musica una serie di poesie di Emily Dickinson, con un supporto sonoro ammaliante, elegante, sinuoso. Un sound che attinge da un gusto guitar pop “inglese”, riporta agli Smiths o alle incisioni della Postcard Records (Orange Juice, Go Betweens e affini) ma con un approccio più malinconico e romantico. Molto interessante, bello, cool. (Antonio Bacciocchi)

Prima recensione del disco su radiocoop.it. Mi fa particolarmente piacere perchè scritta da un personaggio che conosco e apprezzo fin dagli anni 80, quando con i Crapping Dogs condivisi il palco della Sala Carignano con i suoi grandi Not Moving. Grazie Tony Face!


martedì 8 dicembre 2020

Covid has torn us apart













Da sempre per la magnifica canzone dei Joy Division Love will tear us apart c'è stato un dilemma di traduzione in italiano: l'amore ci separerà oppure l'amore ci farà a pezzi?

Qualunque fosse l'intenzione di Ian Curtis, questa espressione si adatta perfettamente a questo anno di pandemia. Il Covid a seconda dei casi e delle volte ci ha sia separati, staccati dalla realtà di tutti i giorni, sia fatti a pezzi, fisicamente, socialmente ma soprattutto psicologicamente.

Dopo il limbo del primo lockdown totale, è iniziato una specie di incubo, un hangover che nessun caffè ottimista ci fa passare.

E ora un Natale e un Capodanno che neanche Fellini, Dick, Lynch o Tim Burton di pessimo umore avrebbero potuto immaginare.

Speriamo davvero che sia anno nuovo, vita nuova.

lunedì 7 dicembre 2020

Emily, finalmente!


 








Oggi finalmente, dopo anni di gestazione, è uscito il disco degli Anais fatto di poesie di Emily Dickinson musicate dal sottoscritto. Il disco "fisico", grazie all'etichetta 1Q84tapes, ha un packaging e una grafica molto stilosi. E' disponibile sia in versione fisica che digitale e anche in streaming su Bandcamp:

https://1q84tapes.bandcamp.com/album/ana-s-emily-dickinson-because-i-could-not-stop-for-death o più velocemente cliccando qui.

Fisicamente ne ha qualche copia Disco Club in via san Vincenzo a Genova. Tiratura 150 copie che mi sa finiranno in settimana. 

Sono orgoglioso e soddisfatto del prodotto di tanto sforzo creativo e impiego di tempo ed energie.

Una delle poche notizie bellissime di questo 2020.

domenica 6 dicembre 2020

Una canzone disarmante


Disarm you with a smile
And cut you like you want me to
Cut that little child
Inside of me and such a part of you
Ooh, the years burn
Ooh, the years burn
I used to be a little boy
So old in my shoes
And what I choose is my choice
What's a boy supposed to do?
The killer in me is the killer in you
My love
I send this smile over to you
Disarm you with a smile
And leave you like they left me here
To wither in denial
The bitterness of one who's left alone
Ooh, the years burn
Ooh, the years burn, burn, burn
I used to be a little boy
So old in my shoes
And what I choose is my voice
What's a boy supposed to do?
The killer in me is the killer in you
My love
I send this smile over to you
The killer in me is the killer in you
Send this smile over to you...

sabato 5 dicembre 2020

Emily: missione compiuta!













Lunedì prossimo giunge a realizzazione il mio antico progetto di unire le mie canzoni alle poesie di Emily Dickinson, realizzato con gli Anais e l'etichetta 1Q84 TAPES.

Nell'attesa abbiamo smazzato decine di queste magliette, qualcuna anche all'estero, e realizzato dei video (uno è già su youtube: I am nobody). 

Frenetica e molto produttiva l'attività social della cantante Francesca su Instagram: in questi tempi di coprifuoco non ci sono molti altri modi per farsi sentire e conoscere, per un progetto musicale.

Ma verrà prima o poi il giorno in cui potremo suonare dal vivo, senza paure e paranoie. Deve venire quel giorno.

lunedì 30 novembre 2020

Io me la godo

Tutto il giorno che mi canticchio questa canzoncina con illogica allegria Gaberiana: una ragione ci sarà. 
Ma sì, via: bisogna reagire alla depressione e alla oppressione di questo anno malefico. Scoprire o riscoprire cose belle e divertenti, fuori e dentro di noi, può essere un buon vaccino.

domenica 29 novembre 2020

Quando eravamo giovani

Rimettere in ordine alfabetico i cd che ho acquistato da fine anni 80 (i primi furono Suzanne Vega e Songs for Drella di Lou Reed+John Cale) è stata una operazione molto faticosa anche dal punto di vista psicologico: sono usciti fuori dischi che non sentivo da 20 anni, tanti ricordi, e poi tante cose mie che sono state una fitta al cuore, come il disco mai pubblicato dei Lost. Risentirmi cantare Dark side of my soul, Wintertime, River of sadness e soprattutto When we were young...beh, la lacrimuccia ci è scappata.

Grigio è il colore dei miei giorni

Nero il colore delle mie notti

E la scena è ancora la stessa

e mi fa venire voglia di piangere

E lo vedi, diventa sempre più difficile

E' sempre più dura giorno dopo giorno

Non penso che migliorerà

ma mi ricordo quando eravamo giovani

Blu è il colore dei suoi occhi

Nero il colore del mio cuore

Come faccio a dire "Questa è la fine"

quando non c'è mai stato un inizio?

E mi vedi, divento distante

sempre più distante giorno dopo giorno

Se tu pensi che stia migliorando non ti ricordi

Quando eravamo giovani

eravamo molto meglio

E avevo solo 24 anni, quando la scrissi. Pensa sentirla a 56...

domenica 22 novembre 2020

Il linguaggio è un virus

Cosa posso dire, dal basso delle mie conoscenze scientifiche, sulla pandemia? Posso solo parlare delle conseguenze che il Coronavirus ha avuto sulla vita personale mia e di chi conosco. E' stato anzi è tuttora un giro di boa, ne usciremo tutti un po' cambiati, e spesso non in meglio. Se abbiamo riscoperto cose che davamo per scontate, e non vediamo l'ora di riavere/rifare appena possibile, abbiamo anche avuto modo di scoprirne di nuove, di noi stessi e del mondo in cui viviamo, purtroppo spesso non piacevoli, a volte belle.
Su Facebook parlo solo del mio lavoro, e anche se i libri mi danno modo spesso di parlare anche di argomenti non letterari/culturali/commerciali non ho mai voluto dire la mia sulla vita che si fa a partire da Marzo perchè non so a chi possa interessare ma soprattutto quale effetto concreto possa avere sulla realtà delle cose. I social mi sembrano una grande arena, una vetrina in cui ognuno vuole apparire più che essere intelligente, simpatico, bello. Ma la realtà per strada, nelle case, dal vero, è tutta un'altra cosa.
Qui mi sento solo di dire che non vedo l'ora che si ritorni a una vita ordinaria, che non era granchè ma se non altro era senza queste paure e le tragedie quotidiane che vediamo/sentiamo.
A presto.

sabato 21 novembre 2020

Tutta un'altra musica



















Dopo secoli di limbo digitale finalmente ho rispolverato il giradischi del 1994: tutta un'altra musica! Sarà il fatto che la musica proviene da un supporto materiale concreto fisico tridimensionale, la puntina che si appoggia, il leggero sfrigolio, il piatto che gira, ma mi sembra un suono molto più "caldo" e "colorato", soprattutto coi dischi registrati per andare sul vinile, nell'era prima dei cd. Cambia anche lo stile e la tempistica dell'ascolto, della fruizione: non puoi skippare nervosamente da una canzone all'altra, a meno di stare in piedi davanti al giradischi ad ascoltare cosa esce da quei solchi.

Bentornati dischi da ascoltare per intero, una facciata alla volta, che ci costringete a riscoprire il valore del tempo lento, dell'assaporare le cose senza fretta e superficialità (un po' come fanno i libri).

domenica 15 novembre 2020

Non ero io, non eri tu


Non era il mare all'orizzonte 
Non era il vento a muovere le onde 
Non è la rabbia che mi consola 
Non è la voglia di vomitarne ancora 
Contro qualcuno che non esiste 
Contro me stesso o chi non c'entra niente 
Una voce in testa mi dice: 
"È solo una scusa per non essere felice" 
Non è la voglia che non ho avuto 
Non è il passato che ho dimenticato
Non è quel viaggio che mi ha cambiato
Piuttosto quando sono stato viaggiato 
Non è la morte, non è ancora il momento 
Ma quel momento comunque è dentro 
Non è il bambino che è scomparso 
È con me, lo sento accanto 
Lascia che le navi escano dai porti 
Lascia che ti vengano a trovare i morti 
Lascia che i colpevoli vengano assolti 
Lascia stare per sempre il giudizio degli altri 
Non è l'amore a farci a pezzi 
Non è il dolore a scrivere versi 
Non è la voglia di farmi male 
Non è la voglia di farmi male 
Lasciati abbracciare forte 
Lasciami le ombre, il dolore, la notte 
Lascia che ti dorma accanto quando viene buio 
Mentre parli nel sonno e io urlo da solo
Non ero io dentro al tuo corpo 
Non eri tu a tenermi dentro
Non ero io, non eri tu 
Il sangue che mi esce dal corpo 
È mio soltanto se lo riconosco 
Sei una ferita aperta dentro cui viaggiare 
Tu non mi abbandonare 
Salvami dai mostri, dal mondo 
Salvami da quello che voglio 
Il male profondo 
Dalla morale, dall'obbedienza 
Dalla normalità fatta sentenza 
Dalla vergogna, dall'efficienza 
La sicurezza, la sufficienza 
Non ero io, non eri tu 
Il sangue che mi esce dal corpo 
È mio soltanto se lo riconosco 
Sei una ferita aperta dentro cui viaggiare 
Tu non mi abbandonare

Il nuovo disco dei Zen Circus è per me una delle migliori uscite italiane dell'anno.

martedì 10 novembre 2020

Manuale di resistenza orgogliosa


Sono stato attirato dal titolo provocatorio e dalla grafica decisamente punk di questo manuale che è tutt'altro che un invito all'autodistruzione (a parte il capitolo sul bere che è un po' indulgente verso l'abuso, forse a causa dell'esperienza personale dell'autrice): è piuttosto un manuale di orgogliosa resistenza a quello che da giovane chiamavo "il Sistema", ossia i valori estetici, economici, e in sintesi esistenziali a cui i mass media, la tecnocrazia, i manuali di self-help e anche gran parte degli psicologi ci vogliono conformare. Citando e chiamando in causa Von Hayek, Bertrand Russell, Spike Jonze, Byung-chul Han, Baudelaire, Bukowski, Oscar Wilde, Virginia Woolf, è un libro molto brillante e anche scorrevole. Il capitolo che più mi ha colpito è stato "Bruciare", in cui si parla di amore e coppia partendo dal bellissimo film "Her".

Se il mondo continua a dirti che non sei abbastanza bravo, sano, liscio, in forma, produttivo, positivo o zen, è ora di chiederti cosa diavolo c'è che non va nel mondo, non in te stesso. E trovare un proprio orgoglioso e originale equilibrio personale.

venerdì 6 novembre 2020

Beata gioventù?


 











I miei anni fra i 14 e i 18 sono stati in effetti i più brutti della mia vita, è vero. Fa strano dirlo, perchè in genere sono gli anni più belli e spensierati, ma per me non fu così. Non so se dare la colpa alle tre città diverse in cui ho fatto il liceo (Sassari, Biella, Genova), a una mia congenita/acquisita predisposizione a seghe mentali, poca gioiosità e leggerezza, a un periodo storico cupo (che invece in campo musicale fu grandioso)...non saprei dire.

Spero tanto che non sia stato lo stesso per i miei figli.

venerdì 30 ottobre 2020

Clearly I'm not ready

I am a man
I am self-aware
And everywhere I go
You're always right there with me
I've flirted with you all my life
Even kissed you once or twice
And to this day I swear it was nice
But clearly I was not ready
When you touched a friend of mine
I thought I would lose my mind
But I found out with time
That really I was was not ready, no no
Oh, death
Oh, death
Oh, death
Clearly
I'm not ready
Oh, death you hector me
Decimate those dear to me
Tease me with your sweet relief
You are cruel and you are constant
When my mom was cancer sick
She fought but then succumb to it
But you made her beg for it
Lord Jesus, please I'm ready
Oh, death
Oh, death
Oh, death
Clearly
I'm not ready
No, no
Oh, death
Oh, death
Oh, death
Clearly
I'm not ready
No, no

mercoledì 28 ottobre 2020

Giorgio Gaber - L'attesa

"No non muovetevi
c’è un'aria stranamente tesa
e un gran bisogno di silenzio
siamo come in attesa
No non parlatemi
bisognerebbe ritrovare
le giuste solitudini
stare in silenzio ad ascoltare
L'attesa è una suspence elementare 
è un antico idioma che non sai decifrare 
un'irrequietezza misteriosa e anonima 
è una curiosità dell'anima
E l'uomo in quelle ore 
guarda fisso il suo tempo 
un tempo immune
da avventure o da speciale sgomento
No non muovetevi
c’e un'aria stranamente tesa
e un gran bisogno di silenzio
siamo come in attesa
Perché da sempre l'attesa 
è il destino di chi osserva il mondo 
con la curiosa sensazione di aver toccato il fondo
Senza sapere 
se sarà il momento
della sua fine 
o di un neo rinascimento
Non disturbatemi 
sono attirato da un brusio 
che non riesco a penetrare
non è ancora mio
Perché in fondo anche il mondo nascente è un po' artista 
predicatore e mercante e pensatore e automobilista
il nuovo qualunquista guarda anche lui il presente 
un po' stupito di non aver capito niente
L'attesa è il risultato il retroscena
di questa nostra vita troppo piena
è un andar via di cose dove al loro posto
c’è rimasto il vuoto
Un senso quieto e religioso
in cui ti viene da pensare
e lo confesso c'ho pensato anch'io 
al gusto della morte o dell'oblio
No non muovetevi
c'è un’aria stranamente tesa 
e un gran bisogno di silenzio
siamo tutti in attesa"

sabato 24 ottobre 2020

venerdì 16 ottobre 2020

lunedì 12 ottobre 2020

Magliette belle









In attesa del disco su Emily Dickinson abbiamo prodotto questa bellissima maglietta. Se volete averla scrivetemi a francozaio64@gmail.com.

 

sabato 3 ottobre 2020

Buchi nella rete



"Il passato ci prova
Sta giocando una carta impossibile
Per tornare di moda
Non sa che il tempo è irripetibile
Il presente si trova motivato e deciso a non cedere
Come ha fatto finora
Senza dire una sola parola
Lo scontro è leggendario
Appena ha inizio
Uno sta' zitto e l'altro fa il suo comizio
Non vuole capire di essere troppo in ritardo
Per dare lezioni a chi invece è in orario
Il passato riposa bellamente nel letto degli ospiti
O mi segue per casa
Come un'ombra incollato ai miei gomiti
Da buttarlo giù a a calci
Apre bocca e lo fa sempre a vanvera
Con discorsi bugiardi e la coda di paglia
Lo scontro è proseguito
Anche sul treno
Chi è un abusivo, chi paga intero 
Proprio così: se non vi è chiaro il concetto
Il passato non paga nemmeno il biglietto
Il tuo ricordo trova un buco nella rete
Si infila dentro il mio cervello e fa il padrone
Il tuo ricordo quando arriva ha fame e sete
Quel poco equilibrio che ho si disintegra
Il passato è una droga che non ho più intenzione di prendere
Mi citofona ancora aspettandosi di farmi scendere
Con il richiamo di ieri, con il tono di voce di un angelo
Impigliato tra i fili e ignorato nel traffico dai passanti
Il tuo ricordo trova un buco nella rete
Si infila dentro il mio cervello e fa il padrone
Il tuo ricordo quando arriva ha fame e sete
E quel poco equilibrio che ho si disintegra
Il tuo ricordo trova un buco nella rete
Si infila dentro il mio cervello e fa il padrone
Il tuo ricordo quando arriva ha fame e sete
Ma è soltanto un tranello, una trappola
Il passato dichiara di essere pronto a una sfida sul limite
Vuole fargli paura e dimostra infinita energia
Ma il presente prepara la sua corsa
e promette a se stesso che
Arrivato al traguardo non avrà mai più nostalgia"

Una delle 10 canzoni dell'anno 2020.

mercoledì 30 settembre 2020

Tutta salute, tutta vita



Ho rispolverato (35 anni dopo!) lo stile/filosofia di vita che mi salvò dall'autodistruzione quando ero un punk nei primi anni 80. Tutta salute, tutta vita.

sabato 19 settembre 2020

Saturday morning, and I'm falling...


 ...I've got a feeling I don't want to know...Ogni sabato mattina con gli Anaïs da questa estate stiamo provando la resa dal vivo dei pezzi del disco in uscita entro Ottobre su Emily Dickinson. E pazienza se sarà cosa rara e ardua. La musica è troppo importante, soprattutto nei momenti brutti, come ha scritto la cantante Vera Vittoria Rossa in un toccante post su Facebook e Instagram. Da poche settimane poi si è aggiunto al basso il vecchio amico hardcore Momo, a portare entusiamo ed iniziativa. 
Come ho già scritto altre volte, meno male che c'è la musica, va.

lunedì 14 settembre 2020

Musica inutile



I don't care if you're leavin' on a train

I think all of your music's done in vain

And I don't care about the girls that you lay

I'm not the one who sees it anyway

It came to this

If I can set you free

And let that be

Won't you let that be

I don't care if you're goin' home

I think all of your music's done all wrong

And I don't care if you live in misery

The things apparent are the things you just won't see

It came to this

And if I can set you free

And let that be

Won't you let that be

lunedì 7 settembre 2020

domenica 6 settembre 2020

Settembre non fa per me

È una vita che provo a capire settembre ma non fa per me
È più forte di me
Nonostante mi piaccia sentirne l'odore per strada e pensare alle scuole
Mi dispiace se ho alzato la voce ma ho solo dormito due ore e ricominciato a fumare
È più forte di me
Ho provato più volte a sparire e sortito l'effetto contrario
Quanta gente mi cerca a settembre, quante cose mi devono dire, quante cose
Tutti quanti i bambini mi hanno sorriso stamani
Tutti a parte te, tutti a parte te
Se ad ottobre non sono guarito tu porta pazienza
È soltanto questione di ore
Non è niente rispetto a una vita
In cui provo a capire per quale motivo settembre non fa per me
Oh settembre, settembre
Oh settembre, settembre

giovedì 3 settembre 2020

Viaggio d'autunno



Visto ieri sera in uno spettacolo che racconterò a Tomtomrock, inizio questo mesto autunno 2020 con le note di Bobo Rondelli, sperando di avere un po' della sua ironia, del suo umorismo, della sua agrodolce poesia di vivere.

Chiudo gli occhi e lentamente
Risalendo la corrente
La' dove scorrono i ricordi
Tra lattine e vetri rotti
Scarpe vecchie e vecchi dischi
Che cantavan le stagioni
Che non torneranno più
Dentro il sonno dell'autunno
Io vorrei restare
Sulla lama di un coltello
Che carezza il cuore
Dolcemente farsi male
Camminando pigramente
Risalendo le tue impronte
Che lasciavi adolescente
Mentre il cuore batte forte
Proprio sotto alle finestre
La' dove il tuo amor per sempre
Non si affaccerà mai più
Dentro il sonno dell'autunno
Io vorrei restare
Sulla lama di un coltello
Che carezza il cuore
Dolcemente farsi male

domenica 30 agosto 2020

Come passa il tempo


Stamattina Ale è partito alla volta di Marsiglia, dove studierà Fisica Teorica nei pressi del mitico Carlo Rovelli. Anche se io e Luana nel vederlo andare via e perderlo nella quotidianità abbiamo pianto molto (lo confesso) questa è una delle pochissime belle notizie di questo anno malefico.

Mi è tornata in mente quella famosa poesia di Gibran (quasi una banalità, ormai) che condivido in gran parte anche se non credo per niente alla figura dell'Arciere cosmico.

I vostri figli non sono figli vostri...

sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.

Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.

Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.

Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.

Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell'avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.

Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.

Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.

L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.

Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell'Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l'arco che rimane saldo.

giovedì 27 agosto 2020

"Anche la notte ti somiglia"

Oggi sono 70 anni che Pavese se ne è andato. Volevo diffondere di nuovo questo disco, fatto con molto inutile amore, ma poi gli eventi dell'estate più stancante mi hanno fermato.
"Povero cuore che sussulti".

giovedì 20 agosto 2020

Chris Cornell “Black Hole Sun” acustica

Lean on me, Matteo

 

Finchè ne ho la forza, fino a quando riesco, voglio essere la tua spalla su cui contare. Fra qualche anno probabilmente i ruoli dovranno invertirsi, ma non ci conto. Mi basta l'orgoglio di questi anni, anche se mi trovi scostante, antipatico e antico. Vedo così tanto di me in te, che vai a fare il lavapiatti ad Agosto per guadagnarti i TUOI SOLDI per le tue lunghissime notti d'estate da 19enne.

Io alla tua età ero molto triste e infelice: spero di avere contribuito, in minima parte, alla tua felicità.

Lean on me, my son.


domenica 16 agosto 2020

L'ultimo giorno di ferie dell'estate 2020

Nothing I am
Nothing I dream
Nothing is new
Nothing I think or believe in or say
Nothing is true
It used to be so easy
I never even tried
Yeah it used to be so easy
But the last day of summer
Never felt so cold
The last day of summer
Never felt so old
Never felt so...
All that I have
All that I hold
All that is wrong
All that I feel for or trust in or love
All that is gone
It used to be so easy
I never even tried
Yeah it used to be so easy
But the last day of summer
Never felt so cold
The last day of summer
Never felt so old
The last day of summer
Never felt so cold
Never felt so

venerdì 14 agosto 2020

Due anni fa



















Il crollo del ponte Morandi è stato un altro G8, un altro undicisettembre. In molti ci siamo sentiti più sconfitti e disillusi sulla nostra società, sul mondo, sulla nostra umanità così fragile e impotente, proprio come nel 2001.

In questi giorni ho letto un bellissimo libro che proprio dal crollo di un fantomatico ponte prende spunto: Ilaria Rossetti, Le cose da salvare (Neri Pozza).

Buona estate 2020.

sabato 8 agosto 2020

L'estate no di un anno no

No, quest'estate niente foto idilliache da Stintino come questa dell'anno scorso: quest'estate si resta in Continente, per grossi problemi di salute in famiglia. Questo saltare le mie tradizionali vacanze nella amata Sardegna, attesissima occasione annuale di ricarica-batterie (particolarmente scariche quest'anno), è la ciliegina sulla torta, il degno completamento di un anno difficilissimo che non vedo l'ora di lasciarmi alle spalle.
Buona estate 2020 a voi: la mia è forse la peggiore di sempre. 

martedì 28 luglio 2020

Non è divertente?



Ain't it fun when you're always on the run
Ain't it fun when your friends despise what you've become
Ain't it fun when you get so high that you, well you just can't cum
Ain't it fun when you know that you're gonna die young?
It's such fun
Yeah fun
Such fun
Such fun, fun, fun
Ain't it fun when you're taking care of number one
Ain't it fun when you feel like you just gotta get a gun
Ain't it fun when you just, just can't seem to find your toungue
'Cause you stuck it too deep into somethin that really stung
It's such fun
Well, you come up to me
They spit right in my face
I didn't even feel it
It was such a disgrace
I punched my fist right through the glass
I didn't even feel it
It happened so fast
Ain't it funwhen you tell her she's just a cunt
Ain't it fun when she splits and leaves you all alone
Ain't it fun when you've broken up every band that you've ever begun
Ain't it fun when you know that you're gonna die young
It's such fun

sabato 25 luglio 2020

E' questa la tua tanto celebrata estate?



Love and hate was in the air, like pollen from a flower
Somewhere in April time, they add another hour
I guess I better think up a way to spend my time
Just when I'm ready to sit inside, it's summertime
Should I go swimming or get a friend to hang around
It's back to summer, it's back to basics, hang around
Getting drunk out on the beach, or playing in a band
And getting out of school meant getting out of hand
Was this your celebrated summer? Was that your celebrated summer?
Then the sun disintegrates between a wall of clouds
I summer where I winter at, and no one is allowed there
Do you remember when the first snowfall fell?
When summer barely had a snowball's chance in hell?

venerdì 24 luglio 2020

Shelter from the storm

L'altra sera siamo tornati a suonare dal vivo, con Francesca Guido William (gli Anais), ospiti di quel gran brav'uomo di Bobby Soul, in quel locale meraviglioso che si chiama Banano Tsunami. Nonostante il temporale e il derby di calcio, numerose persone sono venute e restate finchè non siamo riusciti a imbastire un concerto al coperto.
Avevo una maglietta degli Stooges (no, tanto per capire cosa ho nelle vene), due boots marci, la stanchezza di 600 km fatti in giornata in auto, ma no, per la MIA musica questo e altro. E ne vale sempre la pena. Basta anche una sola persona che ti ringrazia per Femme fatale, un'altra che ti chiede Killing moon (prossima volta la preparo Bobby, giuro), un'altra che ti viene a raccontare di Iggy Pop, una bassista punk che zoppica sui tacchi, un amico che ti racconta le sue difficoltà, e su tutto questa maledetta maccaja...insomma: mi dispiace, ma la chitarra, e la musica, non la appendo al chiodo, anche se ho 56 pesantissimi anni.
P.S. però il giorno che sembro uno dei Dik Dik per favore me lo dite?

lunedì 13 luglio 2020

Favolacce


Visto ieri sera a Palazzo Ducale, con Elio Germano in sala a raccontare la sua esperienza da attore, un film che sarà nella mia top ten 2020 sicuramente. Bellissimo e disturbante, come Lynch, come Haneke. Il presente e il futuro non sono rosei, cara vecchia Italia marcia.

sabato 11 luglio 2020

Croce e delizia





















A costo di risultare patetico, goffo, rincoglionito, ossessivo, inutile et cetera, ancora non mi rassegno ad "appendere la chitarra al chiodo", lasciar perdere, smetterla di impiegare tempo ed energie nella MIA musica.
Questa foto è stata fatta da Vera Vittoria Rossa prima di entrare nella nostra sala prove a Voltri: stiamo preparando la resa (rendition, si direbbe) dal vivo dei pezzi del disco in uscita, quello ormai leggendario con le poesie di Emily Dickinson usate come parole delle mie canzoni. Sperando in autunno ci sia la possibilità di suonare di nuovo dal vivo, per quanto debitamente in sicurezza.

venerdì 10 luglio 2020

Segnali d'allarme



Bellissimo questo spettacolo, visto anzi vissuto stasera in realtà virtuale (ebbene sì). Un'esperienza memorabile. In speranzosa attesa di tornare quanto prima a vedere spettacoli in carne e ossa.

mercoledì 8 luglio 2020

Andrà tutto come?

E meno male che in fase 1 tutti si diceva "Andrà tutto bene" o "Ne usciremo migliorati". Macchè. Il Covid mi ha portato a un ripensamento/rivalutazione di tutto, ma proprio tutto: me stesso, persone, società. E tutto è più difficile e complicato ora, sia nella quotidianità spicciola, sia nelle grandi dimensioni. Molti vorrebbero tornare al più presto al PRIMA, qualcuno invece vorrebbe che ci fosse un DOPO diverso.
Non so come andrà a finire questo incubo. Di certo tutto è cambiato, che non significa migliorato, anzi.
Ne riparleremo quando il Covid sarà un ricordo come l'undici Settembre.

sabato 4 luglio 2020

Ricominciare













anche dalla Musica, quella vissuta, fatta e suonata in prima persona. Abbiamo ricominciato a provare la resa dal vivo dell'ormai leggendario disco su Emily Dickinson che stava per uscire prima della "panichendemia", e a questo punto uscirà in autunno, sempre che non ci sia davvero un ritorno di fiamma del virus maledetto.
Mai come in questi mesi la musica è stata così importante, per me.

domenica 28 giugno 2020

La terza stagione di Dark



Da ieri si rientra nel mondotempo di Dark. Visti solo i primi due episodi per ora, lasciandomi confuso e stranito, ancora più confuso e stranito di quanto il Covid e la ripartenza mi abbiano reso.

Vediamo se andando avanti la confusione si dissolve. Sia in Dark, sia nella vita.

venerdì 19 giugno 2020

lunedì 8 giugno 2020

Piccoli/grandi libri

Raramente esco da una libreria senza un piccolo/grande libro come questo, da leggere al ritorno in treno.

P.S. sono tornato su Facebook con una pagina in cui avrò a che fare solo col mio lavoro: librerie, librai, lettori, scrittori, editori, insomma libri. Tutto il resto di me resterà qui.

mercoledì 3 giugno 2020

L'ultima canzone



Nei commenti a questo video su YouTube troverete anche il mio "This is the song that I want to be played at my funeral". Lo dissi anche a Steve Wynn, l'autore, che sorrise lusingato e imbarazzato allo stesso tempo.

Tonight we define the sentence of time
Gracefully part from the rest
You wear the things you wore in your dreams
The way they'll remember you best
No regrets, no remorse
No need to put up a fight
It's the last thing we'll do
So make sure that we're doing it right
Last exit please, the greatest of ease
Seal it with a kiss
Cause tonight, tonight we'll follow the light
To someplace better than this
Look at the way the others have gone
Dying and crawling alone
You swore you'd never end up like them
Finding that you might be wrong
No regrets, no remorse
No need to put up a fight
It's the last thing we'll do
So make sure that we're doing it right
Last exit please, the greatest of ease
Seal it with a kiss
Cause tonight, tonight we'll follow the light
To someplace better than this

martedì 2 giugno 2020

Goodbye Ruby Tuesdays



Afferra i tuoi sogni prima che scivolino via

Morendo tutto il tempo

Perdi i tuoi sogni e perderai la testa

Non è crudele la vita?




giovedì 28 maggio 2020

Abolire alcuni tempi

Bisognerebbe saper abolire dalla propria grammatica interiore il futuro anteriore e il condizionale: non solo sono inutili, ma anche dannosi.

lunedì 25 maggio 2020

Il treno per domani



Dall'inverno della fase 1 all'estate della fase 2, eccoci, tutti un po' destabilizzati, sbalestrati, avviliti, depressi, angosciati, furiosi. Sicuramente provati, ma temo non migliorati, da questo test.

Non ce la dimenticheremo questa primavera Kafkiana, anzi Dickiana.

Si vive un giorno dopo l'altro, sperando di poter tornare quanto prima ad avere dei rapporti umani-personali meno impauriti e preoccupati.


lunedì 18 maggio 2020

La divisione della gioia, da quarant'anni



Oggi sono 40 anni che Ian Curtis ci ha voluti lasciare. Ricordo me stesso brufoloso depresso liceale sedicenne andare nel negozio di dischi di fiducia di Biella a chiedere il suo nuovo disco, e l'informatissimo negoziante dirmi: Hai saputo? Fu agghiacciante, andare a casa col dodicipollici di Love will tear us apart in mano, ascoltarlo e pensare a questa tragedia.

Quarant'anni dopo, le parole e le musiche di Ian Curtis restano ancora impresse per sempre nel mio cuore e nella mia anima.

domenica 17 maggio 2020

Ho la pressione bassa

Purtroppo ogni mattina mi sveglio
è ovvio sto già incominciando a odiare un po’ il mondo 
la luce mi nuoce ci ho male alle ossa 
tra l’altro ho la pressione bassa
Schiaffeggio contro voglia la sveglia 
mi alzo e vado a pisciare di pessimo umore 
da anni la scena è sempre la stessa 
per forza ho la pressione bassa
Oltre a tutto dev’essere festa 
vorrei essere come una talpa che vegeta e basta 
ma lo specchio del bagno è spietato e mi attende 
non c’è niente di meglio di un uomo in mutande
Ci ho l’ansia ci ho l’ansia ci ho l’ansia 
ci ho l’ansia
Devo dire non c’è neanche un piacere 
che mi può sublimare 
forse un grande amore in barca a vela nei mari del sud 
soli nella natura lei era Eva e io Robin Hood
Mentre invece son qui in via Pacini
mamma mia come sono malato ci ho tanti problemi
sono pallido e grigio neanche al mare miglioro
non divento dorato tutt’al più grigio scuro
Ci ho l’ansia ci ho l’ansia ci ho l’ansia 
ci ho l’ansia
Ci ho anche un sacco di cose arretrate 
devo fare di tutto 
quasi quasi la cosa migliore 
è tornarsene a letto
Domenica mattina che pena
sdraiato mi sento pesante e penso alla gente 
che compra le paste che ascolta la messa 
anche il mondo ha la pressione bassa

lunedì 11 maggio 2020

martedì 5 maggio 2020

DARK days


Durante la "clausura per Coronavirus" ho scoperto e apprezzato tantissimo la serie DARK.
Questa emozionante canzone chiude la seconda stagione: non dico altro.

lunedì 4 maggio 2020

La vita va avanti


Bellissima serie (da vedere in lingua originale coi sottotitoli) che ha commosso e divertito le mie serate dei "giorni della clausura". Si ride e si piange nell'arco di 10 secondi, Gervais attore e autore fantastico.

domenica 3 maggio 2020

Neither ever nor never


Come una delle colonne sonore di questi due mesi di "clausura" resterà nella mia memoria la sigla iniziale di DARK, guardato e apprezzato in queste nottate.

(Please put me to bed
And turn down the light)
Fold out your hands
Give me a sign
Hold down your lies
Lay down next to me
Don't listen when I scream
Bury your doubts and fall asleep
Find out:
I was just a bad dream
Let the bed sheet
Soak up my tears
And watch the only way out disappear
Don't tell me why
Kiss me goodbye
For neither ever, nor never
Goodbye
Neither ever, nor never
Goodbye
Neither ever, nor never
Goodbye
Goodbye
Neither ever, nor never
Goodbye
Goodbye

giovedì 30 aprile 2020

RVG - I used to love you



Da Melbourne (Australia) arriva uno dei dischi della mia top ten 2020. Ne scriverò più dettagliatamente su Tomtomrock quanto prima.

"Non siamo più gli stessi, non siamo proprio più gli stessi", già, per colpa di questo virus.

mercoledì 15 aprile 2020

LA canzone del 2020


Leggendo il testo è incredibile che sia stato scritto molti mesi prima della pandemia.
Bentornato Michael, mi sei mancato.

P.S. nell'intervista con Cattelan Stipe dice di avere abbandonato i social un anno e mezzo fa perchè pensa siano "destructive to the soul" (nocivi per l'anima)...In questi giorni in cui guardo la serie Black mirror non posso non condividere questa sensazione...

lunedì 13 aprile 2020

Finalmente avremmo tempo per fare, ma non riusciamo a far nulla


[Sono le 22 e 22 di sabato sera].
L'altro giorno, scrollando il feed di Instagram, mi sono imbattuto in una frase:
"Non tutti reagiamo a questa quarantena con mille piani e attività. E va bene così. Smettiamola di colpevolizzarci per non avere voglia di fare."
È un adagio che ha iniziato a muoversi sotto traccia, tra il video di una coppia di anziani che balla sul balcone, i meme, le dirette, i Ferragnez alla finestra, le iniziative benefiche, le polemiche sui runner e le piccole-grandi preoccupazioni con le quali ciascuno di noi sta facendo i conti ogni giorno: finalmente avremmo tempo per fare, ma non riusciamo a far nulla
Mi è capitato di rileggerlo, declinato in formule diverse, condiviso nelle stories di amici, spiegato più diffusamente in articoli di esperti e psicologi: non dobbiamo pretendere troppo da noi stessi.
In una situazione di angoscia e pericolo come quella che viviamo, una reazione iperattiva non è la regola, ma una possibilità.
Possibilità alla quale mi vien da credere abbiano aderito tutti gli influencer che seguo, che hanno fatto partire una "Trenta ore per la vita" di live da far invidia a Lorella Cuccarini, e i runner dell’ultimo minuto, colti da una voglia di sudare a cui sono certo mai avrò la fortuna di andare incontro nella vita.
[Sono le 23 e 23, ha appena finito di parlare il premier Conte].
Ci lamentiamo sempre di non avere tempo. 
Le nostre giornate sono l’accumulo di impegni di lavoro, studio, famiglia, tra i quali ostinatamente ci ritagliamo spazio per la palestra, le cene con gli amici, la discoteca, il calcetto, i weekend fuori porta, le vacanze.
Tutto permette di cullarci in uno stato di insoddisfazione esistenziale che ha una sola consolazione.
Una passione, un sogno nel cassetto, un obiettivo da raggiungere che la contingenza della vita che viviamo tiene lontano, ma è la chimera cui affidare il nostro ultimo pensiero prima di addormentarci.
È il piano B: il libro che non abbiamo mai scritto, la lettera di licenziamento per poter cambiar vita come ha fatto il nostro ex compagno di classe.
È il corso di giapponese a cui non abbiamo tempo di andare, quello di chitarra, il fisico perfetto da modellare in palestra.
È quell’unica consolazione che ci tiene in piedi nelle giornate di merda quando torniamo a casa brasati alle 9 di sera.
Potrei essere più di quello che sono, se solo volessi.
E adesso quella chimera è lì in un angolo della casa che ci guarda, ci chiede attenzione.
È una presenza invecchiata male, è il sogno di quando avevamo 16 anni che non siamo mai riusciti a realizzare, e di fronte alla caducità della vita che stiamo toccando con mano, è passato a riscuotere le puntate investite nei momenti più duri.
E noi che facciamo?
Cantiamo dai balconi per ricordarci di essere vivi, mentre intorno la gente muore.
Facciamo il pane in casa, la pizza, ma la verità è che non riusciamo neppure a prendere in mano uei libri che sempre avremmo voluto avere il tempo di leggere.
Non solo perché siamo troppo preoccupati per concentrarci, troppo inquieti e privi di certezze per poter finalmente investire le nostre energie nel progetto che abbiamo sempre pensato avrebbe potuto risollevarci, ma perché siamo mediocri.
Perché in questa enormità di tempo concesso, tempo reclamato per anni e finalmente ottenuto, ci rendiamo conto che nulla di quel che ci riguarda è speciale.
La nostra stessa vita, la sua ordinaria monotonia, perde di significato di fronte all’enormità e alla grandezza dell’Esistenza.
Facciamo i conti con la nostra natura umana troppo umana: pigra, vogliosa, isterica, annoiata, volubile, insoddisfatta, egoista, irrispettosa, inetta, viziata, pusillanime, illusa e manipolatrice.
Siamo piccole macchine indefesse che hanno trovato la propria ragion d’essere, il proprio stato di quiete, nella quotidianità.
Ora il giochino si è inceppato. 
Il tempo, l’oggetto che mai abbiamo potuto maneggiare, è nelle nostre mani, e come una fonte luminosa, fastidiosissima, non fa altro che mostrare il re nudo nella stanza.
E quel re siamo noi.
[Sono le 11 e 39 di domenica mattina].
Forse è sbagliato pensare che il modo di vivere questi tempi di un solo individuo, il suo paradigma, possa essere applicato come un’etichetta all’intera umanità.
Qualcuno potrebbe sentirsi offeso dall’affresco impietoso sulla natura umana – prima di tutto la mia – che ho dipinto con le parole di ieri sera.
Forse c’è chi, quel sogno nel cassetto, lo ha già archiviato da tempo, mettendosi l’anima in pace.
Chi ha fatto i conti con la propria natura ben prima che la pandemia avanzasse. 
Ma sarei felice se ci fosse almeno una persona che si riflette in questo stato di inadeguatezza alla vita in cui mi ritrovo intrappolato; dovuto non tanto alla constatazione che il virus, la paura che suscita, mi tiene legato inerme e pigro a una sedia, quanto a fare i conti, davvero, con il titanismo tra ciò che sono e ciò che mi sono illuso di poter essere se solo volessi.
Perché quando ti convinci che l’unica cosa per poterti migliorare, per poter fare, sia il tempo, ecco che quando il tempo ti piomba sorprendentemente addosso, scopri di non avere le idee abbastanza chiare per scrivere quel libro – e forse neppure il talento – che sei troppo pigro per perdere chili in un momento come questo, che il giapponese, per uno che non ha mai imparato bene neppure l’inglese, è una sciocchezza, che le tue poesie o i tuoi disegni o le foto degli interni che pubblichi sul secondo profilo Instagram anonimo sperando prima o poi ottengano attenzione, non interessano a nessuno perché mediocri e scadenti.
E allora è più facile buttarsi sul divano e scegliere una serie, aspettare passi tutto questo tempo, con la sua forza di metterci all’angolo, per poter tornare a pontificare sul nulla prima di addormentarci.
Cosa ne sarà delle nostre chimere quando tutto sarà finito?
Non ho una risposta.
Come recita l’aforisma: non ci sono soluzioni semplici a problemi complessi.
Probabilmente sto davvero chiedendo troppo a me stesso, colpevolizzandomi, come ripetono gli esperti. 
O forse è solo la scusa che mi serve ora per non trovare una risposta, chiudere questo pezzo, e accendere una serie.

(Scritto di Daniele Biaggi, ricevuto da Andrea Giuliodori. Un Grazie a entrambi.)