venerdì 20 giugno 2008

Io mi eclisso per un po'

Sparisco, mi isolo, parto, stacco la spina, mi distolgo, vado in esilio: usate l'espressione che preferite, ma per un bel po' io non scriverò più su questo blog. Voglio passare due settimane almeno di disintossicazione, senza neanche il cellulare, senza mail, senza fogli excel o word, senza tecnologia, senza numeri, senza date, senza orologio, senza leggere i giornali, senza TV, senza alcuna fonte di stress, senza neanche musica, solo il rumore del mare, e le voci (rilassate) della mia famiglia.
Ci risentiamo intorno al 10/7, e vi racconterò come è andata (l'anno scorso era andata così). Un saluto ai circa 100 visitatori giornalieri (di media) del mio blog: vi voglio quasi bene (davvero). Vi mancherò, forse. Però ho davvero bisogno di riposare, ed uscire da una routine che mi ha consumato (peso come al liceo, 67 chili) e spento il sorriso (ho sempre il magone).
Hasta la vista! (Colonna sonora suggerita: You're gonna miss me dei 13th Floor Elevator)

giovedì 19 giugno 2008

Dal come si vive al come si muore

Sempre affascinante (e un po' macabro) questo libro. Soprattutto quando vedi ammalarsi/stai per perdere qualcuno che conosci o a cui addirittura vuoi bene. Ripensi (al)la sua vita, e la metti a confronto con la malattia o la disavventura che se/te lo sta portando via. Così vedi un dirigente che ha cambiato città ogni tre anni, con una malattia che gli blocca i movimenti. Vedi uno psicologo a cui viene un tumore al cervello. Vedi un pianista con l'artrite. Vedi un contabile che dà i numeri (non è una battuta). Ironie della sorte, conseguenze, prove, sfide, rivincite, vendette, cattiverie. E a me, cosa mi aspetta? Cosa mi merito, cosa mi sto guadagnando? Cosa mi voglio prendere?
Non ci vogliamo pensare. Anche quando facciamo delle vite che non ci piacciono, anche quando ci facciamo del male, anche quando...non ci vogliamo pensare.
E ti sei opposto all'onda ed è li che hai capito che più ti opponi e più ti tira giù, e ti senti ad una festa per cui non hai l'invito, per cui gli inviti adesso falli tu. Metti in circolo il tuo amore come quando dici "Perchè no ?" Metti in circolo il tuo amore come quando ammetti "Non lo so" (LL).

martedì 17 giugno 2008

Erano così, 30 anni fa...

Ora sono così

Wire :The 15th (live)

Ineffabili. Pare vengano al Traffic di Torino coi Sex Pistols, gratis. Jurassic park, o una serata da non perdere? Mi sa che con mia moglie però opterò per l'accoppiata Afterhours + Patti Smith. Sempre che riesca ad andare.

The Pixies : Where Is My Mind (1988)

Canzone del momento: dove ho la testa? C'è troppa roba dentro. Troppe cose da fare, da pensare. Un misto di ansia, stanchezza e panico. Stamattina mi sono dimenticato l'appuntamento dal dentista. Poi sono uscito e rientrato tre volte per tre diverse cose dimenticate. I miei due cari amici in crisi nera. L'affaticamento dei miei genitori. La lacrima facile. I preparativi per le ferie. Il disco. Il nuovo libro. I bambini. Mia moglie sull'orlo dell'esaurimento anche lei. Come dicevano i Beatles: "It's all too much"!

lunedì 16 giugno 2008

Nostalgia e amarezza

Ho nostalgia del .78, quando essere sfigati, frustrati, secchioni, inetti a vivere era più dolce e più facile. (...) Questi ti svuotano. Ti deridono. Ti dicono in faccia che sei una nullità se non sei come loro, se non pensi anche tu come hanno detto loro di pensare.
Ve lo dico subito: questo è uno dei miei "libri dell'anno". Impietoso ma poetico, sarcastico ma nostalgico, politicamente scorretto ma colto, il confronto tra la realtà del 78 e la pseudorealtà del 2008 dell'isolazionista Labranca è un must per chi ha fatto medie/superiori negli anni 70, ma anche un bel romanzo che ci racconta la nostra società e la nostra vita meglio di molti saggi e libri di docufiction. Si sorride molto (spesso con amarezza), si ricorda, ci si identifica, ci si indigna, ci si commuove. A molti dei miei amici blogger verrà la pelle d'oca leggendo certe citazioni, certi ricordi, certe frasi. La trama è qui , i personaggi sono questi. Correte a comprare questo libro, soprattutto se siete in quella fase della vita in cui tutto quanto è successo prima dei 25 inizia ad assumere il tratto disciolto dei macchiaioli, la vibrazione luminosa e soffusa della bellezza remota.

domenica 15 giugno 2008

Fortuite coincidenze


Io non ci credo, all'oroscopo. Mi sembra un'arte retorica, una furbizia linguistica: trovare delle parole ambigue abbastanza per essere adottate e interpretate dal maggior numero possibile di persone. Fateci caso: spesso gli oroscopi non dicono niente, giri di parole molto vaghi e criptici. Inoltre io non ho molto del Leone, o almeno non mi specchio assolutamente nelle caratteristiche che dovrebbe avere un Leone (chissà che Ascendente ho, boh).
Epperò...Però l'altro giorno il mio oroscopo su iGoogle diceva: "Giornata ideale per siglare contratti per progetti a cui lavorate da tanto tempo". Ebbene: quel giorno ho firmato il contratto per il disco-Pavese (uscirà entro il mese di luglio per Devega) e anche per il seguito del Fu mattia bazar. Coincidenza pazzesca eh? Comunque non ci credo lo stesso, non ci casco.
PS Era un modo come un altro per raccontare che ho firmato quei due contratti ;-)

venerdì 13 giugno 2008

Allora non sono buddhista

Da pag. 11 del libro a fianco (ed. Feltrinelli 2008):
Se non siete in grado di accettare che tutte le cose composite o fabbricate sono transitorie, se credete che esiste una sostanza o un concetto fondamentale dotato di permanenza, allora non siete buddhisti.
Se non riuscite ad accettare che tutte le emozioni sono dolore, se credete che esistano emozioni autenticamente piacevoli, ANSB.
Se non potete ammettere che tutti i fenomeni sono illusori e insignificanti, ANSB.
Se infine pensate che l'illuminazione esiste nell'ambito del tempo, dello spazio e del potere, ANSB.
Ecco! Sono sicuro di non essere buddhista. Mai stato, e mai lo sarò, quasi sicuramente. E, con rispetto parlando, tutti i nangorecchecchiò mi sembrano un po' rincoglioniti. Ma ognuno è libero di migliorare/rovinarsi la vita come gli pare. A me però non mi beccano (=coinvolgono). Lasciatemi perdere, lasciatemi stare.




giovedì 12 giugno 2008

Maledetti computer

AIUTO! Non riesco più a leggere le mail! Maledette password, maledetti computer, e soprattutto maledette assistenze al telefono che ti rimandano al sito: MA SE VI TELEFONO VUOL DIRE CHE NON CE LA FACCIO DA SOLO, STRONZI! E' da ieri notte che ogni tanto provo a ritoccare account, server, client...maledetti. Mi viene il rifiuto della macchina, che però ormai mi è indispensabile. Quindi se non avete avuto risposta a una mail abbiate pazienza, prima o poi uscirò da questo incubo. Come se non fossi già abbastanza stressato, stanco, giù di baracca. Sono i momenti in cui vorrei staccare tutto e tornare a un sano supporto cartaceo (riciclato), e andare a vivere dove quando sentono la parola ADSL pensano a una brutta malattia.

martedì 10 giugno 2008

La forza per un'altra estate

E' arrivata l'estate, pare. E come sempre sono "spompato", prima di andare in ferie. Mi viene in soccorso a mo' di inno l'ultima canzone del Liga, che dice
Ho ancora la forza che serve a camminare, picchiare ancora contro per non lasciarmi stare, ho ancora quella forza che ti serve quando dici: "Si comincia!" Ho ancora la forza di guardarmi attorno mischiando le parole con 2 o 3 vizi al giorno, di farmi trovar lì da chi mi vuole sempre nella mia camicia...Abito sempre qui da me, fra chi c’è sempre stato e chi non sai se c'è, al mondo sono andato, dal mondo son tornato sempre vivo...Ho ancora la forza di starvi a raccontare le storie che ho già visto e quelle da vedere, e tutti quegli sbagli che per un motivo o l'altro so rifare...Ho ancora la forza di chiedere anche scusa e fare la partita giocando fuori casa e dirvi che comunque la mia parte ve la voglio garantire... Ho ancora la forza, e guarda che ne serve, per rendere leggero il peso dei ricordi, di far la conta degli amici andati e dire:" Ci vediam più tardi ...più tardi.”
Lo so che Ligabue non è trendy, alternativo, raffinato. Ma trova le parole per me, spesso: evidentemente non sono trendy, alternativo e raffinato neanche io. But there ain't no cure for the summertime blues. Ci vediam più tardi, dai.

domenica 8 giugno 2008

Giorgio Gaber - Non insegnate ai bambini

Io, L'Italiano Medio, e Michele Serra

L'altro giorno ho scritto a Michele Serra la seguente mail:
"Egregio Serra, me ne sono fatto una ragione. La Sinistra, il Socialismo, quello che B chiama il Comunismo, insomma quella roba lì non è fatta per gli italiani: i suoi valori e le sue istanze non sono assimilabili nè compatibili con la stragrande maggioranza dei miei concittadini, L'Italiano Medio (LIM). E non sono neanche a mio agio con una minoranza (come Nanni Moretti), perchè questa minoranza è praticamente sparita, con le ultime elezioni, e non ha ragione di essere (votata). Le farò alcuni esempi. Uguaglianza? LIM non vuole essere uguale a nessuno, si sente unico e speciale, è egotista e solipsista. Giustizia? Per LIM la legge è uguale per tutti tranne lui, a seconda delle occasioni vittimista, piacione o prepotente. Tasse? Per LIM le pagano i fessi, quelli che sono obbligati (come i lavoratori dipendenti) che non sanno evadere, e non servono ad avere migliori servizi ma a foraggiare il LIM che è riuscito a diventare LIP (Politicante). Doveri e diritti? LIM non fa neanche le code e cerca di fare fesso il prossimo in tutto, nella vita di tutti i giorni, perchè LIM è Furbo antropologicamente. Istruzione? A LIM non serve a meno che sia strumentale a una carriera da Furbo (Giurisprudenza ed Economia si prestano bene). Ambientalismo? LIM non fa neanche la raccolta differenziata dei rifiuti, e non rinuncia certo ad inquinare per andare sui mezzi pubblici come i poveracci. Distribuzione del benessere? L'occasione fa sempre LIM ladro. Femminismo? LIM pensa che sia roba da racchie. Impegno politico-sociale? LIM si vuole divertire sempre e comunque, non vuole pensare a "cose brutte".
Luoghi comuni? No: dati di fatto statisticamente provati. Che fare? Rovesciare questi "luoghi comuni" è un'impresa titanica, e a proporre valori alternativi a Soldi-Figa-Furbizia c'è rimasta solo la Chiesa, e la Droga. Non sono disperato, continuerò ad avere dei valori da tramandare a figli e conoscenti, ma lo farò canticchiando "Non c'è più niente da fare" di Bobby Solo, e "L'aeroplano" dei Baustelle.
Grazie dell'attenzione, oltre che delle cose che scrive, anche le sue sempre più amare, mi sembra.
Cordialmente, ma anche serenamente (me ne sono fatto una ragione!)
Francesco Zaio, Genova
In caso di pubblicazione la prego di non pubblicare il mio cognome ma solo l'iniziale: se LIM sa che penso certe cose mi rovina. Grazie."
E Michele Serra mi ha risposto:
"Condivido più o meno tutto. Solo, mi rifiuto di concedere al "nemico" (LIM o altro) anche la mia serenità. Non voglio cedere all'amarezza, manco morto. Io ascolto De André, leggo belle cose e vedo belle persone, spero non sia un antidoto troppo "privato", comunque funziona. Mai mollare, caro Franco. La vita potrebbe essere ancora molto lunga, e piena di sorprese....Michele Serra".
Parole sante, da attaccare all'armadietto del lavoro. Difendere la serenità, mai mollare, mai cedere all'amarezza. E poi chissà che non ci siano delle belle sorprese, non è impossibile.
Grazie di cuore.

giovedì 5 giugno 2008

Riti e bilanci

I bambini vanno continuamente a feste di compleanno. La Cresima è un po' la fine dell'infanzia. Poi cominciano a uscire da soli, pizza, cinema. Poi le prime ragazze e le prime sbronze. Poi la patente, una volta c'era il militare, feste di laurea, poi comincia l'epoca del vivere da soli. Poi c'è un periodo che si va a un sacco di matrimoni, poi battesimi, poi comunioni e feste di compleanno (accompagnandoci i figli). Bisogna capire e accettare che si è vecchi quando si comincia a guardare i necrologi e a pensare chi sarà il prossimo (un tempo ci si chiedeva chi sarebbe stato il prossimo a sposarsi, a diventare genitore, a separarsi).
Ieri sono andato a un funerale e ho appreso due lezioni.
1) hai voglia a dire Mi voglio preparare alla morte dei miei cari: anche quando arriva preannunciata non si è mai pronti, poche balle, non c'è modo, sono mazzate che non si riesce a razionalizzare o incassare.
2) come dice Giovanni evangelista, alla resa dei conti, alla fine, quello che conta, il bilancio finale, l'unica cosa, è l'amore, dato e ricevuto. Il ricordo dell'affetto, della bontà, della simpatia, dei gesti "buoni", delle cose "belle" fatte o vissute. Un budget da rivedere e alimentare continuamente, senza darlo mai per scontato.
...and I think to myself: What a wonderful world. Davvero.

martedì 3 giugno 2008

Le brave maestre

Oggi c'era sciopero degli insegnanti. Come non fare il tifo per delle maestre che danno da studiare la seguente poesia di Alvaro Mutis, diventata canzone di Fabrizio De Andrè (potete vederla eseguita dal vivo qui)?

Alta sui naufragi
dai belvedere delle torri
china e distante sugli elementi del disastro
dalle cose che accadono al di sopra delle parole
celebrative del nulla
lungo un facile vento
di sazietà di impunità
Sullo scandalo metallico
di armi in uso e in disuso
a guidare la colonna
di dolore e di fumo
che lascia le infinite battaglie al calar della sera
la maggioranza sta la maggioranza sta
recitando un rosario
di ambizioni meschine
di millenarie paure
di inesauribili astuzie
Coltivando tranquilla
l'orribile varietà
delle proprie superbie
la maggioranza sta
come una malattia
come una sfortuna
come un'anestesia
come un'abitudine
per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità
per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli
con improbabili nomi di cantanti di tango
in un vasto programma di eternità
ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un'anomalia
come una distrazione
come un dovere
Grazie di tutto, di questi cinque anni, maestre Antonietta e Alessandra.

lunedì 2 giugno 2008

Poeti immaginati

Io come sempre (col lavoro che faccio) me la perderò, ma se siete liberi da impegni a Genova giovedì prossimo alle 18.30 non perdetevi l'inaugurazione della mostra del blog-amico Alberto Terrile .

domenica 1 giugno 2008

La roccia e la sabbia

Quando non lavoro la domenica accompagno spesso mio figlio a messa. E' quasi sempre un momento di riflessione e spiritualità, al di là della fede che si possa avere e delle critiche che si fanno alle posizioni della Chiesa in campo bioetico. Il Vangelo di oggi mi ha colpito, così come la sentita predica del prete contro le ipocrisie, i moralismi e l'esibizionismo dei "credenti" che fanno del bene in maniera egoistica e formale.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: -Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi? Ma allora io dichiarerò loro: "Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l'iniquità!".Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande. (Matteo 7, 21-27).
E mi chiedo cosa sia roccia e cosa sia sabbia, e su cosa ho costruito, e continuo a costruire, la mia casa (la mia vita). Pensarci non fa male, fosse solo per evitare la "grande rovina".