lunedì 29 gennaio 2018

Persone a metà



Questa struggente canzone farà parte del repertorio degli Anais giovedì 22 febbraio al Kitchen mon amour di Genova: una serata organizzata dal Coordinamento Liguria Rainbow, in cui io e Vera Vittoria Rossa (e ospiti eventuali) eseguiremo solo pezzi degli Smiths alla nostra maniera (un esempio qui).
Ne riparleremo (segnatevi la data, nel frattempo: sarà una serata memorabile).

domenica 28 gennaio 2018

Conoscere il nemico

Leggere queste sagaci 51 paginette è stato un atto quasi doveroso, per la mia formazione politica e storica, anche in vista delle prossime elezioni.

lunedì 22 gennaio 2018

sabato 20 gennaio 2018

Non c'è più bisogno di discuterne



Non c’è bisogno di discutere più
Ti ho dato tutto quello che potevo, 
ma questo mi ha lasciato così a pezzi
E la cosa che mi fa diventare matta
È l’unica cosa che avevo
Lo sapevo, lo sapevo, ti avrei perso
Tu sarai sempre qualcosa di speciale per me
E ricordo tutte le cose che abbiamo condiviso
I film in TV che abbiamo visto seduti sulla poltrona della sala
Ma dicono che tutto alla fine si aggiusta
È stata tutta una perdita di tempo?
Perché lo sapevo, lo sapevo che ti avrei perso
Tu sarai sempre qualcosa di speciale
Scorderò tutto con il passare del tempo?
Tu dicevi che ero nei tuoi pensieri
Non c’è bisogno di discutere
Non c’è bisogno di discutere più
Non c’è bisogno di discutere più
di qualcosa di speciale

venerdì 19 gennaio 2018

Qualcuno era comunista

Passato remoto e futuro anteriore

Chissà che effetto mi farà andare a risentire queste parole nel 2018, in campagna elettorale, con una sinistra frammentata, divisa e molto probabilmente perdente, ora che non so per chi e soprattutto per che cosa votare.
La maggior parte dei ragazzi oggi manco sa cosa significa la parola "comunista", o ne ha una immagine preistorica, come quando nel 900 si pensava all'800. E dire che era una idea che guardava al futuro. E invece guarda che fine ha fatto questa parola, questo concetto, questa storia.

martedì 16 gennaio 2018

Il potere di Berna



Lo "Steve Albini di Genova", alias il "registratore" del mio disco sugli Husker Du, è diventato una ottima ragione/causa in più del mio fare ancora musica, alla mia veneranda età.

sabato 13 gennaio 2018

E' troppo tardi?



Non lo so. Certo la sensazione è forte, quando superi la boa dei 50 anni. Ci ostiniamo a pensare che non sia mai troppo tardi, ma poi dovremo fronteggiare gli ostacoli oggettivi, storici, biologici, chimici, fisici.
La benzina non può durare per sempre.

Lately I've been thinking
And how the whole world's come undone
Everybody's got this sinking feeling
Feeling they're on the run
But I know a place where time stands still
I can picture it in my mind
But I'm not sure if we can get there
(there is no reason reasons rhyme
Why can't you see we're almost out of time)
It's too late it's too late it's too late
To cover what you've done
It's too late it's too late it's too late
To call for anyone at all
Well I guess I should be so brave to think that I'm the only one who knows
It's too late it's too late it's too late
To cover what you've done
Oh no we need a change (this world's stranger now)
Now is not the time to run away (there must be a way)
A way that we could listen to the warning signs so pay attention
This is my intention to prevent this fate before it gets too late
And as the hands of the clock go round and round
And the world keeps marching on
Can you afford to let it fall now?
(the fish in all the streams are dying
Fluorocarbons fill the sky
And I don't really want to die before my time has come)
It's too late it's too late it's too late
To cover what you've done
It's too late it's too late it's too late
To call for anyone at all
Well I guess I should be so brave to think that I'm the only one who knows
It's too late it's too late it's too late it's too late
Now now
It's too late
(lately I've been thinking
Haven't had that sinking feeling now)

venerdì 12 gennaio 2018

Il Signor Menopeggio



Questa campagna elettorale 2018 comincia ad assumere toni e figure degne di un film di Ferreri, e anche Ferrara, forse. Li sento, li leggo e li vedo tutti che fanno a gara a chi spara la balla più grossa, o meglio a chi fa la promessa meno mantenibile. Non c'è da stupirsi se la gente va sempre meno a votare: o non si sente rappresentata, o non trova nessuno che faccia un discorso credibile, che abbia un progetto serio. E poi davvero: non si capisce più chi è chi e chi è cosa, sembrano davvero tutti uguali, quando non lo diventano, sputtanandosi, una volta al potere. Anche quelli che pensavi o conoscevi come più "puri", intelligenti, competenti, moralmente inappuntabili, eticamente irreprensibili.
Che poi ci andrò, a votare "il meno peggio". Solo che stavolta, davvero, non capisco (o non vedo) chi sia, il Signor  Menopeggio.

lunedì 8 gennaio 2018

Troppe parole



Troppe parole, ascoltate-dette-scritte-pensate.
Ci vorrebbero meno parole, nella testa, sui cellulari, nelle bocche, alla televisione.
Saper lasciar parlare i fatti, i gesti, i silenzi.
Ascoltare sorridendo. Vedere senza commentare.
Vorrei imparare a essere così, per non sprecare fiato, energia, sonno, sogni.
Svegliarmi divertito e curioso, affamato di vita, per poi la sera addormentarmi stanco ma sorridente, e sazio di vita.

giovedì 4 gennaio 2018

Dopo oltre trent'anni



sono ancora qui, gasping but somehow still alive, a cantare, strimpellare ed emozionarmi con le canzoni degli Smiths. Probabilmente sarà il prossimo tributo che registrerò e pubblicherò (dopo Clash e Husker Du), ovviamente senza neanche pensare di avvicinarmi all'inarrivabile originalità del chitarrismo di Johnny Marr, ma riducendo all'osso (come mio solito: di necessità virtù) quelle meravigliose canzoni.
Gli Smiths sono stati un "unicum", nella musica: nessun altro ha fatto cose simili o paragonabili, nè musicalmente nè come testi. Io li conobbi e amai quando uscirono (li mettevano un sacco allo Psyco), ho ancora i vinili. Inizialmente, venendo dal punk e dal dark primi anni 80, li trovai un po' "leggeri" e leziosi, ma dopo poco mi entrarono nel cuore per come sapevano esprimere malinconia, dolcezza, poesia, sarcasmo. E ogni tanto mi tornano in mente, anche ora che sono così distante da quelle malinconie giovanili. Ma me le ricordo, oh se me le ricordo, quelle emozioni. E non le rimpiango per niente. Però sono rimaste, a imperitura memoria, queste canzoni agrodolci, da canticchiare con un mezzo sorriso.