Stamattina Ale è partito alla volta di Marsiglia, dove studierà Fisica Teorica nei pressi del mitico Carlo Rovelli. Anche se io e Luana nel vederlo andare via e perderlo nella quotidianità abbiamo pianto molto (lo confesso) questa è una delle pochissime belle notizie di questo anno malefico.
Mi è tornata in mente quella famosa poesia di Gibran (quasi una banalità, ormai) che condivido in gran parte anche se non credo per niente alla figura dell'Arciere cosmico.
I vostri figli non sono figli vostri...
sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.
Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.
Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell'avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.
Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.
L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell'Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l'arco che rimane saldo.