domenica 31 maggio 2009

La Genova dei rimpianti

Consiglio a tutti, anche a chi (come me) non adora De Andrè, di non perdere questa mostra prorogata al 20 giugno. Non mi esprimerò sul valore artistico, culturale, spirituale, musicale, letterario di De Andrè: non sono un fan nè un critico, mi limito a dire che fu un Grande.
Voglio però riportare due riflessioni sorte alla mostra.
1) in coda all'entrata, un simpatico ragazzo di Siena (nientemeno) mi ha espresso la sua sorpresa nello scoprire una città bellissima, in cui vuole tornare di nuovo con calma. Ergo: Genova non sa farsi conoscere ed apprezzare turisticamente, se non col richiamo di eventi di portata nazionale.
2) nella mostra De Andrè parla di Genova come "città dei rimpianti": ci stai bene, poi per lavorare e farti apprezzare devi lasciarla, e a quel punto cominci a rimpiangerla, amarla ed apprezzarla, persino.
Dai due aneddoti si deduce che Genova è una città chiusa e ingrata. Finchè ci rimani dentro fino al collo (come nelle sabbie mobili...) ti soffoca, ti narcotizza, ti uccide, con la sua diffidenza per le novità, il suo sarcasmo, il suo pessimismo. Sento già i commenti tipo "E perchè non te ne vai allora? Cosa ci rimani/sei venuto a fare?". E' qui il punto: i commenti che vorrei prefigurarmi sono tipo "Ma no guarda che le cose sono molto migliorate, tutto sta cambiando, e in meglio". E invece no, perchè qui il feeling dominante è "Se le cose cambiano, cambiano in peggio" se non "Ma perchè cambiare: non va bene così?".
E allora continuiamo così, facciamoci del male.

sabato 30 maggio 2009

Lavoratori solidali

Oggi mi hanno raccontato un episodio che mi ha piuttosto colpito sul lato umano ma anche professionale: due dipendenti (marito e moglie) di un'azienda che voleva/doveva ridurre il personale hanno proposto al principale di dimezzarsi lo stipendio pur di salvare il posto di lavoro a colleghi/amici (qualcuno ricorda lo slogan Lavorare meno lavorare tutti? Roba da comunisti del secolo scorso, eh?). Non è toccante, e un po' sorprendente?
Forse esistono ancora la solidarietà, l'umanità e l'amicizia, nella nostra società, o forse è proprio la Crisi a tirarli fuori, a renderli quasi necessari, questi valori un po' svalutati e sottovalutati dal cinismo dell'esperienza deludente che ha colpito quasi tutti.

venerdì 29 maggio 2009

giovedì 28 maggio 2009

The Adolescents - Kids Of The Black Hole

Devastanti, o esaltanti. Come le adolescenze vissute male. Una delle mie canzoni preferite di sempre. L'altra faccia della mia medaglia musicale. No Elvis, no Beatles, no Rolling Stones: avevo 14 anni.

The Beatles: Rain (promo for the Ed Sullivan Show)

Posto questo video per tre ragioni.
1) fa troppo caldo! Vorrei uno di quei temporali di agosto i cosiddetti "biellesi", che poi l'asfalto (se non la terra) hanno quel buon odore.
2) stanno uscendo in edicola (Corsera) dei fantastici DVD a pochi euro con le migliori apparizioni all'Ed Sullivan Show.
3) in questo video i B. sono di un'eleganza e uno stile meravigliosi. Dei veri e propri modelli di STILE nel vestire e nell'apparire. Dolcevita, camicia coi bottoncini, giacca a tre/quattro bottoni, pantaloni a tubo, stivaletto, occhiali da sole, capelli mediolunghi, basettone. Wow.

martedì 26 maggio 2009

Compleanni a colori e in b/n

Oggi festa degli 8 anni di mio figlio Matteo, occasione che aspetta con trepidazione per tutto un anno (e già). Gli dà una importanza! Coi genitori dei suoi compagni di scuola oggi ci si chiedeva: ma noi facevamo certe feste, ricevevamo tutti quei regali, facevamo foto, video, catering (è da stamattina che preparavamo un casino di cibo, con mia moglie)?! Ricordo giusto una torta con candelina azzurra e numero bianco, un contenuto tantiauguriatè, una macchinina o un bel libro (la raccolta di Flash Gordon: wow), un brindisi con nonni e zii (raramente), e poi correre, andersen, giocare in cameretta o in cortile. Ma com'era preziosa quella macchinina (ricordo quella di Paperino, e come invidiai a mio fratello quella di Paperone!).
E poi ci siamo chiesti: chi era più felice? Si stava meglio allora, sia genitori che bambini? Forse i genitori erano meno stressati dai sensi di colpa, presi da problemi più concreti (meno psicologici intendo), e i bambini si accontentavano di più, erano felici con un poco che sembrava tanto (ora scartano i regali, un breve entusiasmo, e poi li dimenticano ammucchiati in camerette strapiene).
Riflessioni inutili, forse. O forse è solo un modo per dirci/sentirci "bravi genitori". In realtà un po' invidiamo i tempi in cui il padre tornava a casa dal lavoro e la madre diceva "Lasciate riposare papà che ha lavorato ed è tanto stanco", e vai di poltrona, giornale, siga e TG.
La tv, e anche il mondo, era in bianco e nero, anche se adesso ricordiamo un grigio confuso. Ora abbiamo tanti colori, alla tv e nella vita, forse troppi. Ma ora siamo noi, ad essere confusi e stanchi. E i bambini saranno anche più felici e affettuosi, ma sono meno riconoscenti e rispettosi. Danno troppe cose per scontate e dovute. Altro che.

lunedì 25 maggio 2009

Summertime, and the livin' is...?

Ma come, così, senza avvisare?! Troppo caldo, troppa luce. Non ci sono più le mezze stagioni. E come il girasole della bella foto di Arimondi mi giro perplesso dall'altra parte. E poi troppa vita, troppi pensieri: ho la testa che mi scoppia, tra le nuove responsabilità lavorative, la festa degli 8 anni di Matteo, Ale che ha la mia stessa taglia ormai (lui cresce ma io dimagrisco), la musica da suonare ma chissà quando, i libri da leggere, una emozionante spedizione a Lu e Quargnento domenica scorsa (ah già: ieri), un workshop a Milano, una inaugurazione a Novara, la casa che non è mai in ordine, tante cose che non sono mai finite o a posto, troppo caffè, troppa stanchezza, zero vacanze, pochissime risate, troppe curve in macchina...
Fermate-il-mondo-voglio-scendere? No, non sia mai detto. Ma mi gira la testa, stasera.