martedì 17 maggio 2005

L'importanza dei Clash

L'altro giorno ho rispolverato il primo dei Clash, e mi sono reso conto di quanto siano stati importanti, non solo per me. Comprai il 45 giri di con White riot/1977 quando usci', e fu uno shock. Andavo alle medie, qualcosa del punk aveva fatto vedere Arbore all'Altra Domenica, Michel Pergolani, ricordate? Bene, io e il mio amico Geppi Sanna (che poi formo' i mitici Punk Sound Against, PSA) ci vestimmo da punk per andare a una festa in una mansarda, una domenica pomeriggio: pantaloni di finta pelle, magliette strappate, svastica, capelli in piedi, tenore etilico alto, il 45 giri da mettere. E mi ricordo i "compagni", Ah ma siete nazisti, ma vaffanculo. Sparammo nel bel mezzo della discomusic quel dischetto, scatenandoci in un pogo selvaggio, e tutti che ci guardavano come pazzi/drogati/poveri scemi. La vita, mia e di molti, non fu piu' la stessa. I Clash mi hanno insegnato/trasmesso tantissime cose, gia' nel primo disco c'e' tutta una vita: l'orgoglio della sottocultura (Clash City rockers), il rifiuto del mito USA (I'm so bored), il reggae da combattimento (White man e Police and thieves), la voglia di suonare in una garageband , l'insofferenza per il mondo del lavoro (Career) e della legge (I fought the law), la crisi d'identita' (What's my name), il controllo sulla creativita' (Control), l'energia, la gioia e la violenza del punk-rock (White riot e' proto-hardcore!), la passione (come dimenticare quando Joe Strummer dal vivo attacco' urlando "Milano's burning, London burns" al concerto del 1980, che, merda, non trovai nessuno che ci veniva, fra i miei compagni di scuola a Biella)...
E poi le lotte internazionali, un marxismo un po' approssimato e cialtrone, il rap, l'hip-hop, la musica nera (Sandinista e London Calling sono enciclopedie!), il dub...
Li rividi a Genova, periodo This is England, belli scoppiati, deludenti, invasione di palco...
Restano un mito luminoso. Soprattutto Joe e Paul. Una generazione ha avuto i suoi Beatles e Stones fusi in una band sola, che meraviglia. Rimpiango quella energia, quella sensazione di cambiare il mondo, di essere run rivoluzionario (comunque la pula mi fermava tutti i giorni, quando mi vestivo da punk, negli anni 80...che tempi).
Tuttora riascoltare i Clash mi da' carica ed energia, mentre faccio i letti prima di andare a lavorare...ha ha ha.
Un bel sito e' www.radioclash.it.

1 commento:

Franco Zaio ha detto...

Che cialtrone che sono, vecchio smemorato che rende mitologici i ricordi...Nell'80 vidi i Ramones, a Milano! I Clash furono piu' tardi, all'uscita di Sandinista!
Perdonate, colpa dell'eta'...