E'stato bellissimo. Dopo un vortice di mail da tutta Italia ci siamo ritrovati, noi "Caccalli della SIP" che 20 anni fa ci riunivamo sotto il grattacielo di Brignole per andare a gozzovigliare, allo Psyco, al Coccodrillo, ad accompagnare le gesta del Dottor Putro, a suonare con Crapping Dogs, Zincoblenda, Lost, Tupelo Twins, a farci due risate rigorosamente politically Scorrect, a condividere sfighe, rabbie e frustrazioni, ridendoci sopra.
Proprio quando stavo per postare una mia sensazione di solitudine crescente col passare degli anni, ecco una serata che ha ridato senso alla parola amicizia, una strana alchimia emotiva che scalda il cuore. Non dimentichero' i sorrisi e le risate di venerdi' scorso. Peccato per l'assenza di Adolfo e Cappanera, ma ci sara' un sequel entro natale, credo. Spero. Vero?
Cosa ho pensato, fatto, visto, sentito, messaggi nella bottiglia, notizie, curiosità, cose inutili e necessarie, il mio piccolo mondo antico, dal 2005 al 2022. E soprattutto tanta musica, come colonna sonora ma anche come espressione di ciò che non sapevo, non volevo e soprattutto non potevo scrivere. Dal 2023 mi trovate su Facebook (sono un boomer!) come FRANCESCO ZAIO.
lunedì 17 ottobre 2005
venerdì 7 ottobre 2005
"Agli amici" di Franco Fortini (1957)
Si fa tardi. Vi vedo, veramente
eguali a me nel vizio di passione,
con i cappotti, le carte, le luci
delle salive, i capelli gia' fragili,
con le parole e gli ammicchi, eccitati
e depressi, sciupati e infanti, rauchi
per la conversazione ininterrotta,
come scendete questa valle grigia,
come la tramortita erba premete
dove la via si perde ormai e la luce.
Le voci odo lontane come i fili
del tramontano tra le pietre e i cavi...
Ogni parola che mi giunge e' addio.
E allento il passo e voi seguo nel cuore,
uno qua, uno la', per la discesa.
Un grazie a Fabrizio Podda del Centro Studi Franco Fortini di Siena che mi ha reperito questa meravigliosa poesia, introvabile in intranet (e il libro che la conteneva e' esaurito). Spero che cosi' ora si trovi. Bella, eh? Volevo stamparla e darla ai vecchi amici del Caccallo Day 2005 (a proposito, meno 7 giorni!), ma forse e' piu' adatta a un funerale, scena tipo il film Il grande freddo, o Quattro matrimoni e un funerale. Me l'aveva fatta conoscere, ma in una occasione lieta, quel giovialone del mio testimone (in tutti i sensi) Aldo. Un saluto a tutti gli amici, vicini e lontani. Come direbbe il protagonista del cult-movie "Volevo solo dormirle addosso": Complimenti, vi stimo molto.
eguali a me nel vizio di passione,
con i cappotti, le carte, le luci
delle salive, i capelli gia' fragili,
con le parole e gli ammicchi, eccitati
e depressi, sciupati e infanti, rauchi
per la conversazione ininterrotta,
come scendete questa valle grigia,
come la tramortita erba premete
dove la via si perde ormai e la luce.
Le voci odo lontane come i fili
del tramontano tra le pietre e i cavi...
Ogni parola che mi giunge e' addio.
E allento il passo e voi seguo nel cuore,
uno qua, uno la', per la discesa.
Un grazie a Fabrizio Podda del Centro Studi Franco Fortini di Siena che mi ha reperito questa meravigliosa poesia, introvabile in intranet (e il libro che la conteneva e' esaurito). Spero che cosi' ora si trovi. Bella, eh? Volevo stamparla e darla ai vecchi amici del Caccallo Day 2005 (a proposito, meno 7 giorni!), ma forse e' piu' adatta a un funerale, scena tipo il film Il grande freddo, o Quattro matrimoni e un funerale. Me l'aveva fatta conoscere, ma in una occasione lieta, quel giovialone del mio testimone (in tutti i sensi) Aldo. Un saluto a tutti gli amici, vicini e lontani. Come direbbe il protagonista del cult-movie "Volevo solo dormirle addosso": Complimenti, vi stimo molto.
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