lunedì 17 ottobre 2005

La notte dei Caccalli

E'stato bellissimo. Dopo un vortice di mail da tutta Italia ci siamo ritrovati, noi "Caccalli della SIP" che 20 anni fa ci riunivamo sotto il grattacielo di Brignole per andare a gozzovigliare, allo Psyco, al Coccodrillo, ad accompagnare le gesta del Dottor Putro, a suonare con Crapping Dogs, Zincoblenda, Lost, Tupelo Twins, a farci due risate rigorosamente politically Scorrect, a condividere sfighe, rabbie e frustrazioni, ridendoci sopra.
Proprio quando stavo per postare una mia sensazione di solitudine crescente col passare degli anni, ecco una serata che ha ridato senso alla parola amicizia, una strana alchimia emotiva che scalda il cuore. Non dimentichero' i sorrisi e le risate di venerdi' scorso. Peccato per l'assenza di Adolfo e Cappanera, ma ci sara' un sequel entro natale, credo. Spero. Vero?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Gueeeeersssaaaaaa!!!!!!

Anonimo ha detto...

PENSARE FÁ MALE! CAZZO SE È VERO.
QUANDO PENSO AL BISOGNO CHE HO DI VIVERE UNA VITA UN PO' PIU' BANALE, MI DO' DEL COGLIONE DA SOLO! EPPURE STO VIVENDO LE MIE SCELTE, OBBILGATE O MENO, DETTATE DA UNO STATUS VIVENDI, DA UNA DISCENDENZA, DA OBBLIGHI MORALI VERSO L'INTERA UMANITA' E FORSE ANCHE PROIETTATE VERSO IL COSMO INFINITO...PENSO: DUNQUE SONO.
L'ANTROPOLOGICA DIFFERENZA VERSO LE COSIDETTE SPECIE INFERIORI È REALMENTE DETTATA DA UN SEMPLICE POLLICE, OPPURE È QUALCOSA DI PIU' PERVERSO, FORSE MISTICO-RELIGIOSO, FORSE ETICO-FILOSOFICO, FORSE...PENSO: DUNQUE SONO.
SCAGLIO I MIEI PENSIERI CONTRO IL MURO DELLA STANZA, MA NON RIMBALZANO COME UNA PALLINA MAGICA DAI MILLE COLORI(GIOIA E DELIZIA DELLA MIA INFANZIA INSIEME AL PONGO, ALLA NUTELLA E AL SOGNO DI DIVENTARE QUALCUNO...O FORSE PIU' SEMPLICEMENTE QUALCOSA).
PENSO: DUNQUE SONO. SONO IL FINE DEI MIEI DESIDERI, DEI MIEI SOGNI, DELLE INUTILI AMBIZIONI DI UNA VITA INESORABILMENTE VELOCE, FRENETICA, PARADOSSALE?
VIVO A 360°, FUMO COME UN TURCO, HO I SOGNI DI UN'ABORIGENO, I SOLDI DI UN RUMENO, LA PASSIONE DI UN SICILIANO, LE PAURE DI UN CURDO, LO SGUARDO DI UN BAMBINO AFRICANO, IL FISICO DI UN GRASSO AMERICANO, LA VOGLIA CHE TUTTO QUESTO FINISCA PRESTO DI UN IRACHENO, L'OZIO DI UN MESSICANO, LA TENACIA DI UN GIAPPONESE, LA FAME CONTINUA DI UN ITALIANO. UN CITTADINO DEL MONDO CHE VIVE SUL MARE, CHE HA PAURA DI INVECCHIARE SENZA AVER DATO ABBASTANZA, SENZA UN DIO MISERICORDIOSO CHE MI CONSOLA E MI GUIDA, SENZA LA VOGLIA (A VOLTE) DI CONTINUARE.
PENSO: DUNQUE SONO.
SPERO SOLO CHE NE VALGA COMUNQUE LA PENA, CHE SERVA COMUNQUE CONTINUARE A INSISTERE SULLE COSE, SULLE PERSONE, SUI SENTIMENTI NON SEMPRE CONDIVISI,
SUI SORRISI, SULL'AMORE CHE HO DENTRO E CHE SEMPRE PIU' DIFFICILMENTE VIENE FUORI.
PENSO: DUNQUE SONO...STANCO.

ATTILIO

Anonimo ha detto...

Attilio! Ha scritto delle cose bellissime proprio perchè sono al di là del bene e del male e sono le sue oggi.
Una favola Zen famosa dice:" sei in un baratro appeso ad un filo di radice che si sta staccando, vedi una fragola la mangi... che dolce sapore!" e io aggiungo:" se riesci a fare questo: o cadi e non ti fai male, oppure il baratro è 3 metri oppure qualche amico ti tirerà su!" e ci credo!
Abbi pazienza Atti!