Purtroppo, non lo possiamo negare, la cultura contemporanea sembra non aver più nulla da dire né ai giovani né agli adulti, perché pare non credere al valore dell'uomo: la libertà è identificata col capriccio individuale, la felicità con il successo, il piacere e il denaro. La ragione – capacità di conoscere la verità delle cose e dei valori – è sfiduciata. Il senso del limite e delle regole sembra un insulto alla dignità: l'individuo è il centro di se stesso. La vita viene presentata come il mito dell'eterna giovinezza, fatta di trionfi e soddisfazioni, dove tutto è facile e spesso dovuto, dove la fatica e il sacrificio sono banditi, dove l'essenziale è apparire, essere visti e ammirati. E' l'affermazione del nulla: nulla di senso, nulla di valore, nulla di rapporti veri e costruttivi. È il nichilismo.
Ma la vita non è così e se non siamo educati alla vita reale – non a quella virtuale – saranno delusioni gravi e pericolose per i singoli e per la società intera.
Non indovinereste mai chi ha scritto queste belle parole: Bagnasco, l'arcivescovo di Genova. E io le condivido, ma mi preoccupo anche un po'.
5 commenti:
è la solita vecchia storia spariamo un bella predica infarcita di luoghi comuni sulla società contemporanea così evitiamo di guardare in casa nostra e dara un giudizio critico sul nostro operato...tipico di una chiesa iprocrita e incapace di rappresentare una qualsiasi novità...non solo non lo condivido ma su bagnasco ci cago sopra.
Che abbia letto Galimberti?
Ah però Galimberti dice anche che dio è definitivamente morto da decenni...
E mi preoccupo anch'io, soprattutto perché mamma di due bambine che, tra qualche tempo, si troveranno di fronte il grosso muro dell'indifferenza e della poca-ragione che stiamo costruendo......
Buona serata, Zaio.
Le condivido...diciamo che sono parole sensate anche se da che pulpito. Mi hanno colpito. Listener non bastonarmi sempre!
Dio morto???
Ma perchè, è mai esistito??
Mik
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