domenica 30 gennaio 2011

La nostalgia del futuro

Cinquant'anni fa Hannah Arendt osservava che le nostre vite sono contese fra due forze in conflitto: quello che siamo stati e quello che diventeremo. Personalmente da qualche anno ho sempre cercato (scelto) di vivere nel presente. Solo che ormai per tutti questa è una scelta obbligata, dettata un po' dalla paura e un po' dall'incertezza/inesistenza del futuro. Certo tutti vogliamo riscattare il passato, se lo ricordiamo triste, o riviverlo, se piacevole. Ma è il senso del Nuovo, dell'Inedito, dell'Originale, che è difficile da trovare. A volte sembra che tutto, in ogni campo, sia già stato detto, fatto, provato, vissuto. E' vero però che se si ha un obiettivo, un progetto, un sogno, una prospettiva, si vive (sopporta) meglio il presente. E comincio a pensare che un futuro diverso, foss'anche inaspettato e imprevedibile, possa arrivare, e possa/debba essere costruito, sia nella mia vita come nella società. Lo scopriremo solo vivendo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dobbiamo crederci, come diritto e come dovere..