lunedì 5 novembre 2012

Chiedi chi erano i Contrattacco


Brava Miriam che hai caricato sul Tubo questo video di "Una guerra dopo l'altra" dei Contrattacco, gruppo punx (con la X!) in cui suonavo la batteria quando avevo il mio buffo mohicano, nel 1984-85. Per quanto ci ho suonato io, i Contrattacco erano Miriam (voce), Gi (chitarra) e Trek (basso). Gruppi di riferimento: Crass, Conflict, Flux of pink indians, Rudimentari Peni, Contrazione. Anarchici, antisessisti, vegetariani, animalisti, antinucleari, antimilitaristi (io feci 20 mesi di servizio militare civile per obiezione di coscienza), vessati non solo dal "Sistema" ma anche dai punks meno "politicizzati": insomma, i PUNX di Genova. Sarebbe bello se qualcuno con la memoria lunga e non offuscata scrivesse qualcosa su questa breve ma intensa stagione della musica e del mondo giovanile genovese (qualcosa lo aveva scritto Diego Curcio). Ricordo come momenti eclatanti il concerto a Brignole contro la mostra navale bellica (alle spalle della batteria un gigantesco Spadolini a cavallo di un missile/cazzo!) e quello a Chiavari, nella chiesa sconsacrata, insieme ai Peggio Punx. Registrammo poche canzoni (i mezzi finanziari erano zero) senza arrivare mai a fare un disco che ora probabilmente varrebbe almeno 100 euro a copia. Ma non era la musica, l'odiato Rock, a essere il fine: la musica era il mezzo per le parole di Miriam e Giacomo, il veicolo per i messaggi disperatamente antagonisti che ci scoppiavano in testa. Uscì anche una fanzine Contrattacco  (bellissima) con testi e ragionamenti vari, grafica e illustrazioni in stile Crass/Rudimentari Peni.
Poi Gi se ne andò a Londra, Miriam tornò a Milano, Trek sui monti liguri. Nella mia testa rimangono tanti ricordi confusi  che non so se definire bellissimi (non mi divertivo molto, la polizia mi fermava tutti i giorni, a casa pensavano fossi impazzito), però intensi sì. Mi sentivo, nel mio piccolo, un "rivoluzionario", mi sembrava di fare davvero qualcosa contro quel mondo orribile (la minaccia atomica!), frequentando i circoli anarchici (Ferrer e soprattutto Embriaci), mi sembrava di "fare politica", anche solo suonando la batteria il più veloce possibile, anche solo rifiutando le mode e gli stilemi dell'epoca. Ingenuo? Fesso? Avevo 20 anni! E ora, 30 anni dopo, ripenso con orgoglio al fatto di essere stato uno dei Contrattacco.