Questa stupenda foto di mio fratello Gianluca e' una emblematica immagine del futuro, o almeno di quello che e' diventato. Guai a dormire, però ogni tanto si crolla.
Cosa ho pensato, fatto, visto, sentito, messaggi nella bottiglia, notizie, curiosità, cose inutili e necessarie, il mio piccolo mondo antico, dal 2005 al 2022. E soprattutto tanta musica, come colonna sonora ma anche come espressione di ciò che non sapevo, non volevo e soprattutto non potevo scrivere. Dal 2023 mi trovate su Facebook (sono un boomer!) come FRANCESCO ZAIO.
lunedì 28 ottobre 2013
giovedì 24 ottobre 2013
Take me back
Grazie agli Sleeves che mi fanno suonare e (ri)scoprire certe musiche meravigliose.
Quanto alle parole, beh, non si può tornare indietro, nè restarci in alcun modo. Non si puo' guidare guardando solo lo specchietto retrovisore. Giusto una nostalgia agrodolce per quando si era piu' ingenui e sereni, quello sì.
Take me back to times when I was young
So much fun that we had
Girls I knew back then were so alive
And in their eyes was a light to comfort me
Take me back to giant darkened rooms
Filled with sound, no one was sad
Everyone was there to hear the band
Play real loud, blowin' minds
Take me back
So much fun that we had
Girls I knew back then were so alive
And in their eyes was a light to comfort me
Take me back to giant darkened rooms
Filled with sound, no one was sad
Everyone was there to hear the band
Play real loud, blowin' minds
Take me back
Take me back to times when I was young
So much fun that we had
Girls I knew back then have gone astray
And the light in their eyes has gone away
So much fun that we had
Girls I knew back then have gone astray
And the light in their eyes has gone away
sabato 19 ottobre 2013
Pause non-pranzo
Di queste "pausa-pranzo" savonesi rimarranno questi souvenir (su Instagram ma soprattutto dentro di me): la panchina, la spiaggia deserta o disfatta, anziani (piu' di me) sulle panchine al tepore, sensazioni di decadenza o rassegnazione o accettazione (a seconda dei momenti storici, micro e macro), rabbia e tormento (per gli errori del mio passato), dolcezza e amore (per le fortune del mio presente), ottimismo e orgoglio (per le prospettive del mio futuro).
Ne riparliamo fra un anno?
venerdì 18 ottobre 2013
La vita da pendolare
sui treni non sarebbe male: si puo' leggere, scrivere, dormire, tutte cose che in macchina non si possono proprio fare. Inconvenienti antipatici: i ritardi, la scarsissima pulizia delle carrozze, il razzismo degli itagliani (soprattutto donne), la musica ad alto volume in cellulari e cuffiette (e piu' e' brutta e piu' la tengono alta), il non-saluto dei pendolari come te che vedi tutti i santi giorni, la puzza di piscio quando si scende. Sempre meglio (soprattutto piu' riposante e meno costoso e pericoloso) che andare in automobile.
E vuala', il mio ennesimo post ultrabanale l'ho scritto. Pero' sul treno :-)
martedì 15 ottobre 2013
Le nuvole passano, ma...
"Le nuvole passano, il sole dietro c'e' sempre". Saggezza d'altri tempi. Metafora di luce, motivazione, ottimismo, spiritualita', valori, resistenza et cetera (ad libitum). Quanto e' importante che dietro a queste nuvole, questo grigio, queste brutture, questi squallori, si sappia (di) avere quel sole dentro. La marcia in piu', la risorsa, la riserva. E io ce l'ho, per fortuna o merito (non lo sapro' mai).
sabato 12 ottobre 2013
Dove ritrovo Dio
(pagina 88 di Livelli di vita di Julian Barnes, ed. Einaudi).
Ritrovo Dio, la sensazione irrazionale e ascientifica di un Qualcosa che ci comprende (include/capisce) e ci trascende tutti, in diverse piccole grandi cose che vedo e che vivo (o ho vissuto) nella mia piccola vita qualunque: in un'alba sul mare, nel silenzio delle montagne, nello sguardo commosso di mia moglie, nel sorriso dei miei figli e dei bambini piu' sfortunati di loro, nell'abbraccio di un vecchio amico, nel piccolo gesto quotidiano di altruismo-gentilezza, nello sguardo stanco di chi soffre, negli occhi di una madre che ha appena partorito ma anche del padre che porta in braccio il figlio morto, nel profumo del pane e del caffe' la mattina e alla mensa dei poveri, nel sacrificio indipendente dal risultato, nella giustezza della pena come nel perdono, nella gratitudine, nel dono disinteressato.
venerdì 11 ottobre 2013
Cosa faro' da grande
Non ho mai avuto sogni, ne' obiettivi, ne' ambizioni, da bambino. Facevo del mio meglio, a scuola e nel tempo libero, ma senza alcuno spirito di competizione, tantomeno prevaricazione. Non sapevo ne' immaginavo cosa avrei fatto da grande. Ne' immaginavo che avrei incontrato persone cattive o scorrette.
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