Piccolo grande libro che ci fa scoprire la fragilita' come stato di grazia, non di disgrazia e debolezza, ma come valore di "sensibilita', delicatezza, gentilezza, dignita', intuizione dell'indicibile e dell'invisivile" (cit.) spaziando, nello stile di Borgna che gia' conosco e apprezzo, tra letteratura, poesia, filosofia, spiritualita' e psicologia-psichiatria.
Hillesum, Weil, la mia amata Antonia Pozzi (di cui ho musicato diverse poesie, come feci con Pavese), Giacometti, Pascal, Nietzsche, Rilke...Tutti personaggi e scritti da scoprire o riscoprire. Quando un libro ti porta a volerne leggere diversi altri penso sia un grosso risultato, soprattutto in saggistica.
"Le fragilita' riconosciute, accolte nella loro significazione umana, pesano infinitamente meno che non quelle ignorate, o rifiutate, che si trasformano in pietre dalle quali non sempre e' possibile liberarsi".
(La collana Vele della Einaudi quasi sempre coglie nel segno, degli argomenti e dei tempi.)
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