domenica 1 luglio 2018

Leggere d'estate

Prima giornata 2018 al mare (o SUL mare, direbbero a Livorno), primo libro letto al mare (niente di indimenticabile, pur essendo Pavese). Poche cose sono più rilassanti e piacevoli della lettura in vacanza, che sia mare, monti o campagna, quando non si è presi da attività più o meno sportive nella natura, camminate, magnate, dormite... Non per nulla Luglio è uno dei primissimi mesi dell'anno come vendite di libri. 
Da qualche anno questa pratica è stata sostituita o almeno molto inficiata dagli smartphone: scrollare su Facebook o chattare su Whatsapp è ritenuto più "divertente" e meno impegnativo della lettura, ma cosa resterà di certe scrollate annoiate, di certe chat piene di faccine, tre parole e selfie? Nulla, se non tanto tempo sprecato e dati regalati al marketing del Grande Fratello.
Conservo sempre e ricordo sorridendo i libri che segnarono certe mie estati: rivedendoli (e a volte rileggendoli) ricordo come ero, come/dove stavo quella estate, cosa mi passava per la testa oltre alle parole e le immagini di quei libri. Potrei fare una autobiografia ricordando/rivedendo i libri che ho letto d'estate dall'adolescenza a oggi: da Oscar Wilde a Baudelaire, da Bukowski a Stephen King (TUTTI abbiamo avuto un periodo Bukowski e King), da Camus a Pavese, da Nietzsche a Recalcati, i classici greci e latini, le poesie, i gialli e i noir, la psicologia, le storie vere (esemplari o truci)...
E ora vediamo quali saranno i libri di questa estate. Parafrasando Renard direi che quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza di poter essere ancora felice.

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