La reunion dei Dream Syndicate al Bloom di Mezzago (sold out!) è stato un evento a cui non volevo mancare, e ne è valsa la pena ritornare a casa alle 3. Steve Wynn ha trascinato la banda da par suo, un rocker raffinato e grintoso, impeccabile. Alcune pecche da reunion: il bassista che a volte non si ricordava i pezzi (ops), il batterista, seppur sempre preciso, che ha perso qualche colpo, e soprattutto la delusione per il chitarrista che ha sostituito Paul Cutler con un suono dispersivo e debole, assoli poco ispirati, tanti larsen insulsi, un tocco poco convinto e convincente. Danze aperte da See that my grave is kept clean, e poi via tutti i classici (molto Days of wine and roses), la "mia" Burn quarta, alle mie aspettative sono mancate solo Still holding on to you e qualcosa in più da Ghost stories. Sorprendente l'inserimento di Break on through dei Doors in John Coltrane stereo blues.
Tante pelate e capelli brizzolati e bianchi, età media 45 anni, molti a cantare i testi, tutti generalmente soddisfatti e contenti di esserci stati, anche se 25 anni dopo (anni che si sentivano e si vedevano). I momenti in cui mi sono più emozionato sono stati Boston, Now I ride alone e The side I'll never show (dopo Burn il mio pezzo preferito, anche per il testo).
Doctor, can't you see that I'm trying
The explination just hasn't been found
Doctor, no one knows when I'm frying
I slam the door when the feeling comes 'round and
Every cloud has a silver lining
Every doubt has an answer, I know
But in my heart there's no light shining
Just emptiness and faded glow
Raining down on the side I'll never show
Doctor, it's the hardest season
I said wait for the down and let go
Doctor, without the slightest reason
I've become a man that I don't want to know and
Every cloud has a silver lining
Every doubt has an answer, I know
But in my heart there's no light shining
Just emptiness and faded glow
Raining down on the side I'll never show
Yeah, every cloud has a silver lining
Every doubt has an answer, I know
But in my heart there's no light shining
Just emptiness and faded glow
Raining down on the side I'll never show
Doctor, I believe that I heard
Calling down from beyond the flood
Doctor, in my heart there was murder
There wasn't no body and there wasn't no blood and
Every cloud has a silver lining
Every doubt has an answer, I know
But in my heart there's no light shining
That's a side I'll never show
That's a side that I'll never, never, never, never show
Cosa ho pensato, fatto, visto, sentito, messaggi nella bottiglia, notizie, curiosità, cose inutili e necessarie, il mio piccolo mondo antico, dal 2005 al 2022. E soprattutto tanta musica, come colonna sonora ma anche come espressione di ciò che non sapevo, non volevo e soprattutto non potevo scrivere. Dal 2023 mi trovate su Facebook (sono un boomer!) come FRANCESCO ZAIO.
giovedì 30 maggio 2013
mercoledì 29 maggio 2013
Il Sindacato del Sogno
Stasera Dream Syndicate al Bloom di Mezzago, come anticipatomi da Steve Wynn in persona qualche tempo fa, quando dedicò questa canzone a me e Luana. Dopo tutti questi anni ancora puoi sentirlo nel tuo cuore, e nella tua anima, lo senti andare in circolo finchè non perdi il controllo, e ora ci sono poche cose che non si possono dire, ma non lo senti bruciare? Non lo sentiamo ancora, quel fuoco? (Sì, eccome, il fuoco è ancora acceso)
lunedì 27 maggio 2013
Troppo vecchi, troppo giovani
Sono indeciso su dove metterlo: fantasy, fantascienza, o horror?...
La condizione di chi ha perso il lavoro dopo i 40 anni e' drammatica, spesso tragica. Troppo vecchi per essere assunti, troppo giovani per andare in pensione (o morire). Troppo impegnati con figli, mogli, case, genitori anziani, per poter pensare a una nuova vita, magari all'estero, o per diventare imprenditori in proprio (ma chi ce li ha, ma chi te li da', i soldi per metterti in proprio).
Si sta formando un nugolo di migliaia di persone cosi', sale il livello medio di rabbia, depressione e disperazione. Come dicevano i Joy Division nel post precedente: qualcosa deve succedere, prima o poi.
La condizione di chi ha perso il lavoro dopo i 40 anni e' drammatica, spesso tragica. Troppo vecchi per essere assunti, troppo giovani per andare in pensione (o morire). Troppo impegnati con figli, mogli, case, genitori anziani, per poter pensare a una nuova vita, magari all'estero, o per diventare imprenditori in proprio (ma chi ce li ha, ma chi te li da', i soldi per metterti in proprio).
Si sta formando un nugolo di migliaia di persone cosi', sale il livello medio di rabbia, depressione e disperazione. Come dicevano i Joy Division nel post precedente: qualcosa deve succedere, prima o poi.
Qualcosa deve succedere
To waste and choose or raise the dead
With pain behind go straight ahead
Room full of people grouping
as one
I can't break out now
the time just won't come
With pain behind go straight ahead
Room full of people grouping
as one
I can't break out now
the time just won't come
To waste and choose which way to go
Decide for me please let me know
Looked in the mirror
saw I was wrong
If I could get back to - where I belong
Decide for me please let me know
Looked in the mirror
saw I was wrong
If I could get back to - where I belong
To waste and choose which way to go
I paused for one
whom signs forbode
If we were immortal we would not bear
Washed up on the beat here
Struggle for air
I see you face still in my window
Tormented clouds won't set me free
Something must break now -
this life isn't mine
Something must break now -
wait for the time
I paused for one
whom signs forbode
If we were immortal we would not bear
Washed up on the beat here
Struggle for air
I see you face still in my window
Tormented clouds won't set me free
Something must break now -
this life isn't mine
Something must break now -
wait for the time
venerdì 24 maggio 2013
Quell'ottimo trickster
La recensione del mio ultimo disco su www.discoclub65.it...
Gran bel titolo, Amoressia: in epitome ragionata, nel gioco di parole, l'ellissi dei nostri tempi tra disperato bisogno di legami veri e voglia di mettersi da parte e lasciar perdere, al contrario. Non che le idee del quintetto qui si esauriscano, anzi: ci sono i testi di Francesca Pongiluppi che accarezzano – complice anche una voce che fa di tutto per sembrare spoglia e fragile, come quella di Lalli, e in parte è davvero così - ma lasciano anche tracce ruvide sulla pelle, ci sono le melodie pensate da quell'ottimo trickster dell'indie rock genovese (da quattro lustri almeno!) che risponde al nome di Franco Zaio. Qui lo trovate dietro a pelli e piatti, non con una sei corde in mano. Ottimo bilanciamento, anche, tra originali e cover: da Smiths, Yeah Yeah Yeah, Leonard Cohen, Velvet Underground, Cure, tutta gente che sull' "amoressia" ha ragionato parecchio, e cavandone tracce memorabili. Non che i bei dischi siano tali solo per la caratura delle cover: vero il contrario, sono belli perché quanto si scrive va ad incastro ragionato con quanto era già nell'etere sonoro, e attendeva di essere ri-raccolto. (Guido Festinese)
Gran bel titolo, Amoressia: in epitome ragionata, nel gioco di parole, l'ellissi dei nostri tempi tra disperato bisogno di legami veri e voglia di mettersi da parte e lasciar perdere, al contrario. Non che le idee del quintetto qui si esauriscano, anzi: ci sono i testi di Francesca Pongiluppi che accarezzano – complice anche una voce che fa di tutto per sembrare spoglia e fragile, come quella di Lalli, e in parte è davvero così - ma lasciano anche tracce ruvide sulla pelle, ci sono le melodie pensate da quell'ottimo trickster dell'indie rock genovese (da quattro lustri almeno!) che risponde al nome di Franco Zaio. Qui lo trovate dietro a pelli e piatti, non con una sei corde in mano. Ottimo bilanciamento, anche, tra originali e cover: da Smiths, Yeah Yeah Yeah, Leonard Cohen, Velvet Underground, Cure, tutta gente che sull' "amoressia" ha ragionato parecchio, e cavandone tracce memorabili. Non che i bei dischi siano tali solo per la caratura delle cover: vero il contrario, sono belli perché quanto si scrive va ad incastro ragionato con quanto era già nell'etere sonoro, e attendeva di essere ri-raccolto. (Guido Festinese)
giovedì 23 maggio 2013
Per oggi non si va da nessuna parte
"24 hours to go: I wanna be sedated. Nothing to do, nowhere to go: I wanna be sedated". Cari vecchi Ramones, venite sempre bene.
mercoledì 22 maggio 2013
La luce è vicina
Grazie a Tommaso Labranca che mi ha suggerito questo struggente musicista islandese (sulla scia dei Sigur Ros e della fascinazione che quella terra esercita su me e mio figlio Alessandro). La mia vita da pendolare me lo fa apprezzare ancora di più. E' quasi estate, ma la mattina fa ancora freddo. E anche la notte.
Iscriviti a:
Post (Atom)