mercoledì 31 agosto 2016

Canzone del giorno


Your eyes are almost dead
Can't get out of bed
And you can't sleep
You're sitting down to dress
And you're a mess
You look in the mirror
You look in your eyes
Say you realize
Everybody goes
Leaving those who fall behind
Everybody goes
As far as they can,
They don't just care.
They stood on the stairs
Laughing at your errors
Your mother's dead
She said, "Don't be afraid."
Your mother's dead
You're on your own
She's in her bed
Everybody goes
Leaving those who fall behind
Everybody goes
As far as they can
They don't just care
You're a wasted face
You're a sad-eyed lie
You're a holocaust.

martedì 30 agosto 2016

Addio Labranca

Rientro dalla Sardegna, bello pieno di fatalismo ottimista, e vengo accolto in continente con il pugno nello stomaco della notizia della morte di Tommaso Labranca.
Per me T-La ha significato tanto, in campo culturale e anche umano e sociale (pardon: asociale), dai tempi della teoria del trash passando per i vari bellissimi progetti (indimenticabile Ultravoid, mi iniziò al gusto minimalista) fino agli ultimi amarissimi tempi di isolamento e indigenza. Ho amato profondamente i suoi libri (quando scrissi questa "recensione" mi ringraziò commosso), e mi ha suggerito (non insegnato) tante cose belle (i Sigur Ros, per esempio) e tante brutte (l'uso compulsivo dei social). L'ultima volta che lo sentii avevo perso il lavoro e avevo condiviso con lui la difficoltà della sopravvivenza, quella fatta di bollette e affitti, mica filosofia esistenzialista per gente senza problemi finanziari.
Non trovo parole adatte a ricordarlo come meriterebbe, e a descrivere come mi sento oggi. Certo, era un personaggio scomodo, uno che non ha mai leccato il c..o a nessuno, e ne ha pagato le conseguenze con dignità e orgoglio.
Ora tutti quanti, persino quelli che lo avevano emarginato se non deriso, faranno dei bei "coccodrilli" sull'acutezza e la lucidità del suo scrivere, sul suo essere sempre controcorrente (o saltare fuori subito dalle correnti da lui create), ora rivaluteranno i suoi libri (che non gli pubblicavano ed era arrivato ad autoprodursi) e i suoi progetti (quelli che non è riuscito a far sparire), il suo genio, la sua cultura, la sua raffinatezza (che sapeva mixare Alto e Basso con risultati destabilizzanti), gli eventi (che snobbarono)...
Say hello, wave goodbye ...

Generazioni senza settembre



L’ultimo articolo di Tommaso Labranca – che uscirà tra qualche giorno sulla rivista Linus – è una riflessione sulla scomparsa delle canzoni per l’estate e dell’estate in generale. Inizia così: «In questo preciso istante, mentre scrivo e mentre leggete, una ragazza o un ragazzo sta legando un’immagine, una sensazione, una madeleine dell’estate 2016 alla voce effettata di Fabio Rovazzi, l’autore della canzone “Andiamo a comandare”.» E continua: «Scorrendo il video, colpisce come il brano più ascoltato nell’estate del 2016 non abbia nulla di estivo». E finisce, o quasi: «Provo davvero una pena sincera per queste generazioni che non hanno mai conosciuto quell’estate fatta di tre mesi di vacanze, una stagione così lunga che alla fine non ne potevi più. Sono le generazioni senza settembre. Settembre è un mese ucciso dalle riforme scolastiche, quelle che hanno anticipato l’inizio delle lezioni, inibendo così nei più giovani il gusto languido del declino, del crepuscolo che si trasforma in attesa di una nuova stagione».
(tratto da http://www.ilpost.it/2016/08/30/tommaso-labranca/) 

lunedì 29 agosto 2016

Effetto Sardegna


Anche quest'anno torno pieno di energia positiva dalla mia amata Sardegna. Anche se invecchiando si ispessisce lo strato di malinconia, nostalgia, amarezza, certi miei "posti del cuore" hanno il potere di rasserenarmi e ricaricarmi per un altro anno di stress "continentale". 
Ora vediamo quanto dura, questo placebo. Per ora, citando il buon vecchio Gaber, "io sto bene come uno che si sogna, non è mica colpa mia, ma sto bene: che vergogna!" :-)

giovedì 25 agosto 2016

E poi



succedono cose come il terremoto nel centro Italia, e ti senti un cretino, uno stupido, a farti certi problemi, a lamentarti, a criticare, a lambiccarti con cose di importanza irrisoria o superflua, nel tuo piccolo mondo, antico o moderno che sia. E, per quanto crudele possa suonare, ti senti fortunato e in condizione, anzi in dovere di aiutare chi sta davvero male.

P.S. nel frattempo i morti sono diventati 247.

lunedì 22 agosto 2016

Qual è il problema oggi?

Altro mio personale "tormentone" dell'estate 2016. Video piuttosto angosciante, musica tra Smiths e Clash, testo doloroso. Della serie "Ci facciamo del male e lo mettiamo pure in mostra". Non è proprio il caso di questa mia estate, ma in passato...
Meno male che una volta all'anno vado in Sardegna e tutto, ma proprio tutto, mi appare ridimensionato e sdrammatizzato.

sabato 20 agosto 2016

Necessità oscure

Inizialmente perplesso dal basso "sleppato" di Flea, dopo ripetuti ascolti (su Virgin Radio) questo pezzo, soprattutto dopo aver letto il testo, è diventato una delle mie "canzoni dell'estate" 2016.